Perché solo in un sogno?

 

“Dai soffia sulle candele ed esprimi un desiderio”esclamarono in coro le mie amiche per il mio 25° compleanno.
 
Il desiderio che  pensano che io esprima  sia di trovare un ragazzo giusto, ma si sbagliano di grosso.
 
Il mio unico desiderio  è quello di poter riabbracciare i miei due angeli, venuti a mancare 15 e 7 anni fa…
 
“3, 2, 1… soffia” urlarono di nuovo in coro le mie pazze amiche, chiusi gli occhi per impostare il desiderio.
 
“Pur essendo grande, farei la qualsiasi cosa per poter riabbracciare  i miei nonni, mi mancano tanto”, soffiai sulle candele esprimendo il desiderio.
 
 
«Vale noi andiamo ci vediamo domani a lavoro, Buonanotte» dissero Cristina e Rebecca all’unisono uscendo da casa mia.
 
Dopo aver sistemato un po’ casa con l’aiuto di mia madre, mi vado a cambiare e prepararmi per la notte.
Entro in camera mia, sistemando il vestito che mi ero appena tolta e mi distendo sul letto cadendo in un sonno profondo, un sonno diverso dagli altri.
Un sonno dove mi ero risvegliata con il corpo da bambina con di nuovo 9 anni.
Guardandomi intorno mi ritrovavo in un parco tutto colorato di verde con qualche fiore colorato ogni tanto.
C’erano enormi alberi bellissimi e sotto l’ombra di questi alberi vi si trovava una tovaglia da pic-nic, distesa sul verde, con un grande cesto chiuso.
Vicino alla tovaglia vi si trovava anche un altalena e uno scivolo, tipici di quelli che si trovano nelle piazze o nei parchi.
 
«C’è nessuno?» chiesi spaventata.
«Piccola mia…» mi rispose qualcuno da dietro un albero.
Quella voce fin troppo familiare, quella voce che non sentivo da 15 anni.
«Nonnino dove sei? » domandai girandomi intorno per cercarlo.
«Qui tesoro mio» uscendo da dietro l’albero, mi misi a correre per buttarmi tra le braccia di mio nonno…
«Mi sei mancato nonno» abbracciandolo fortissimo.
«Anche tu tantissimo piccola mia»
«Valentina…» sussurra un’altra voce alle mie spalle questa volta, anche quella familiare, mi giro, lo vedo e mi ci butto di sopra.
«Nonno mi sei mancato. Ma tutto questo che significa? »Abbracciando forte mio nonno.
«Vieni qua piccola, sediamoci e ti raccontiamo tutto» afferma il mio nonnino portandomi in braccio sedendoci sulla tovaglia.
«Ma tutto questo è reale? O me lo sto immaginando?» domandai
«Lo scoprirai presto tesoro» rispose questa volta mio nonno.
«Vedi quando sono morto 15 anni fa, tu eri ancora “piccola” per capire certe cose, per capire la lontananza che si sarebbe creata. Il vuoto di questa lontananza l’hai capito con il passare di bensì 8 anni, quando anche l’altro tuo nonno è andato via» inizio il racconto il mio nonnino.
«Da sette anni io e da quindici lui possiamo dirti che siamo sempre stati al tuo fianco per qualsiasi conforto, nelle tue scelte e nei tuoi bisogni , ti siamo sempre stati affianco» ribadisce mio nonno.
«Guarda un po’ qui dentro-indicando la cesta- vedi queste foto?» prendendo delle foto dalla cesta.
«Ma queste foto sono della mia comunione e tu nonnino non c’eri, com’è possibile che ci sei anche tu nella  foto?» chiesi sbalordita
«Fisicamente è così piccola, ma nella realtà  non è così. I nonni quando muoiono abbiamo il compito di proteggere i propri nipoti come degli angeli custodi» affermo il mio nonnino.
«Ogni volta che tu piangi noi ti asciughiamo le lacrime»
«Ma perché ho il corpo da bambina e i pensieri da 25 enne?»
«Perché solamente così hai potuto parlare con tutte e due tesoro mio» risposero in coro.
«Posso portare le foto con me?» chiesi ed entrambi annuirono sorridendomi.
«Spero che siete orgogliosi di me, della mia vita, delle mie scelte»
«Certo che lo siamo tesoro mio» risposero di nuovo entrambi.
«Posso chiedervi un favore? »
«Dicci tutto»
«Abbracciatemi presto»
«Che fretta c’è tesoro»
«A momenti devo andare a lavoro e tra poco viene mamma a svegliarmi» corsi ad abbracciarli.
«Miei angeli promettetemi che ci rivedremo» chiesi ansiosa.
«Tutte le volte che vorrai piccola mia»
«Adesso vado, mi mancherete, vi voglio bene miei angeli.»
«Ciao Piccola  ti vogliamo bene anche noi» dissero in coro svanendo nel nulla.
 
 
 
«Vale tesoro svegliati sono le 7 devi andare a lavoro»
«Si mamma eccomi» alzandomi dal letto  e notando sulla mia scrivania un cestino familiare, mi avvio verso di esso e noto che è pieno di foto, quelle foto del sogno.
 
«Aspettiamo a te per fare colazione» urlo mamma dalla cucina.
«No fate pure io faccio colazione con delle colleghe» risposi iniziandomi a preparare per uscire un po’ prima quella mattina.
 
Saluto tutti ed esco di casa fermandomi prima al bar per prendermi un caffé macchiato e un muffin da portare via, dopo aver pagato salgo il macchina e mi dirigo al molo del mio paese,  per vedere finire l’alba e nel frattempo mangiavo la mia colazione.
 
Mi sento sfiorare la spalla mi giro e trovo due nuove foto, una del sogno mentre ridevamo felici tutte e tre, e l’altra mentre sono lì al molo con i miei nonni dietro.
Giro la foto e noto una scritta.
 
 
“Qui ecco altri due nuove foto, da adesso in poi ogni foto che avremo si aggiungerà al cesto che ti abbiamo consegnato. Buongiorno piccola ti vogliamo bene dai tuoi nonni”
 
«Buongiorno anche a voi, grazie di tutto vi voglio bene alla prossima.
Ciao miei angeli» dicendo l’ultima frase mi spunta un’altra foto questa volta sono loro due solamente che ridono e sono felici e vedendo la foto sono felice anch’io.


 

My Space:


Ciao a tutte, sono contenta di aver finalmente pubblicato la storia,
aveva un sacco di tempo che la storia era finita ma non avevo il coraggio.
Ci sarà qualche errore e mi scuso già in anticipo ma anche se l'ho letta e riletta non ne trovo nessuno...
Ho scritto questa storia perché un mese è mezzo fa è morto mio nonno, il secondo per l'esattezza e per ricordarlo adesso oltre a fare video e poemi su facebook ho scritto questa os.
Spero vi piaccia.
-Vale