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Autore: svolazzante    23/08/2013    1 recensioni
Un giovane si risveglia in un palazzo a lui sconosciuto e col tempo si accorge non solo di non provare alcun sentimento buono, ma di non sapere nemmeno cosa siano.
Un domestico servizievole e coraggioso gli indicheranno la via e lo porteranno verso il suo destino.
Spero che possa piacervi e che riceva delle buone critiche. Per il resto.. beh, è un inizio. P.S. : CRITICHE COSTRUTTIVE ,NO DISTRUTTIVE = Siate clementi, vi prego.. è tanto che non scrivo :( :)
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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In un lontano castello abitava un uomo che aveva dimenticato tutto. Non ricordava nulla del suo passato. Non si ricordava nemmeno di essere mai vissuto lì né di aver mai amato. Si era risvegliato nel suo letto di raffinate coperte, in una stanza ornata di sfarzosi addobbi, degni di un principe. Eppure... eppure si sentiva strano, non era più lui. -"Ben alzato padrone, avete bisogno di qualcosa?" chiese gentilmente un uomo in piedi davanti alla porta della sua stanza da letto -" Tu chi sei? Che cosa fai in questo palazzo?" gridò lui tra l'irritato e il confuso. -" Sono Isacco, il vostro umile servo. Sono qui per servirvi, sempre" -"Io non mi ricordo di te. Non mi ricordo niente" disse intristendosi. Non aveva paura di quell'uomo, non sapeva cos'era la paura. L'aveva mai provata? Mah.. Comunque decise che non era giusto farlo aspettare lì. Era anziano. -"Va bene. Puoi andare per ora. Anzi, esce un po’ da qui. Fuori da questo castello. Io mi laverò, mi vestirò e farò colazione.”. -"Allora gliela preparerò." -"No, lo farò da SOLO" disse lui lievemente contrariato -"Mi dispiace, mio signore. Non volevo contrariarla. Farò come mi ha ordinato" rispose il domestico spaventato. Decise di non farci caso, altrimenti addio giornata. Si alzo e fece tutto quello che aveva detto. Stranamente però trovò la colazione era già stata preparata, la tavola era già apparecchiata e i vestiti erano già pronti. -" Quel diavolo di Isacco, non mi ha ubbidito. Lo manderò a chiamare. Sentirà che frustate" A un tratto ecco una voce flebile, quasi inesistente, dirgli: "Non punirlo. Non è stata colpa sua, ma mia. Ti prego, ricorda" Poi vari suoni: il rumore di quel qualcosa che era colpito da una scarica, un dolore fitto, acuto, che gli attraversava tutto il corpo e infine era svenuto. Nel suo sogno una luce, una debole immagine gli diceva di non mollare, che lui aveva vissuto, di ricordare. Solo così si sarebbe salvata, si sarebbero salvati. All'improvviso un'ombra nera, una specie di ragno con sanguinari occhi rossi la intrappolava nella sua tela indistruttibile. Per quanto l'entità spaventata si dimenasse era tutto inutile. Infine l'enorme aracnide la divorava. Dopo si girava verso di lui, recitava una formula antica, sconosciuta perfino ai saggi viaggiatori del tempo e per lui tutto tornava buio, tutto tornava vuoto. Quando riaprì gli occhi, si trovò sdraiato sul divano, al suo fianco c'era il fedele servitore. -"Padrone, meno male, siete vivo!!! Yahweh ha esaudito le mie preghiere" -"Cosa mi è successo? Come sono arrivato qua?" -"Non so di preciso che cosa vi sia successo. Sono rientrato in casa.. ed eravate lì per terra, svenuto. Questo è tutto quello che mi è dato sapere. Vi prego, non picchiatemi, o Potente Padrone! Non castigate la mia famiglia per qualche mio errore! Non uccidete i miei figli maschi, sono ancora così giovani! Non deturpate la bellezza di mia moglie e delle mie figlie! Non mettetele in un harem! Non rovinate il loro buon nome! " Il giovane era meravigliato e confuso: mai negli occhi di nessun uomo aveva visto tanta paura, né nella sua bocca parole dette con così tale sofferenza. "Quest'anima è così tormentata! E sembra che la colpa sia mia... " pensò" Gli chiederò spiegazioni, così sia la sua sia la mia sventura finirà!" Era già pronto a parlare, quando a un tratto una voce, più cavernosa e potente di quella prima, disse: " Tu nulla chiederai e nessuno ti risponderà. Se domanda farai ogni persona che al tuo ucciderà. Per sempre piangerai e mai ricorderai!" Spaventato da codeste parole, il nobile preferì tacere e fare come se quella fosse la sua vita di sempre. Non domandò più niente del suo passato. Inoltre erano su un'isola deserta, quindi nessuno avrebbe potuto saperne qualcosa. Accadde però, una notte, che qualcosa mutasse. Vi era una nuova presenza su quell'isola, sbarcata alle prime luci del mattino. Una nuova abitante, che si era momentaneamente sistemata sulla spiaggia. Ella era molto giovane, ma soprattutto era abile e bella. Nonostante la sua figura nobile, pareva recentemente forgiata dalla sopravvivenza e dai continui spostamenti. Allora il signore ordinò al suo servo di invitarla lì, a cena. L'uomo, contento, fece come gli era stato detto e andò da lei. Ma ella, dopo aver sentito la domanda, rispose di no in maniera risoluta. E fu così per altre 25 volte. Ogni volta Isacco andava e ritornava sempre con la medesima risposte. Poi, vedendo l'uomo irato, lo pregava sempre in questo modo, con la stessa voce e la stessa cantilena: Vi prego, non picchiatemi, o Potente Padrone! Non castigate la mia famiglia per qualche mio errore! Non uccidete i miei figli maschi, sono ancora così giovani! Non deturpate la bellezza di mia moglie e delle mie figlie! Non mettetele in un harem! Non rovinate il loro buon nome! " "Ora basta, sai che non lo farò. Se continui così, ti frusterò io stesso Isacco, lo giuro.”. Poi, lasciandolo stare, camminava per tutti i corridoi della casa, sfogliava tutti i libri dell'imponente e immensa biblioteca, mangiava e andava a dormire. Era sempre più solo, sempre più triste, sempre più vuoto. Il servitore, vedendolo così ed essendosi affezionato a lui, decise un giorno di rapire quella naufraga venuta da chissà dove il giorno seguente. Quasi ci riusciva, ma appena lei superò l'entrata della porta diventò una splendida gabbianella. Il padrone e il servitore ne rimasero sconvolti. Che maleficio è mai questo! Il giovane era tentato di porre di nuovo le vecchie domande, ma era ancora turbato da ciò che aveva sentito. Il servitore però, in uno slancio di affetto per quel padrone che aveva imparato a rispettare e ad amare come un figlio, decise a dirgli tutto. Stava per farlo quando un braccio spunto dal pavimento, brandendo un pugnale, che lo colpì alla gola, uccidendolo. Poi tutto tornò normale, tranne un piccolo dettaglio: una scritta sul pavimento che lo esortava a recarsi nelle sue stanze e a sdraiarsi sul letto. Lui ubbidì e dopo qualche istante la gabbianella entrò dalla finestra sfondandola e gli si mise accanto. E mentre lui dormiva, nel sogno lei iniziò a raccontare: “Ciao, Rashad, questo è il tuo nome. Sei un umile falegname armeno, che viveva con sua madre e la sua famiglia in una casa piccolissima. Foste sfrattati da un padrone crudele che prima rubò i vostri soldi, con l’aiuto di un altro ladrone, e poi vi accusò di non averlo pagato. Vi rifugiaste tutti in una grotta fuori dalle mura della città. Dodici povere anime, senza un marito né un padre a proteggervi, alle intemperie e alla mercé degli sciacalli. Un giorno, mentre tu eri in viaggio a cercare lavoro, un anziano mendicante entrò nel vostro rifugio. Tua madre, anche se affamata, gli diede tutto ciò che voleva. Come ricompensa lui le donò una piccola ampolla, al cui interno vi era un liquido profumato. Infine sparì nel vento. Quando fu l’ora di tornare uno dei tuoi fratelli più piccoli, che ti eri portato appresso corse verso vostra madre e le disse che avevi trovato lavoro. Per festeggiare lei si mise quel profumo, ma subito dopo cadde a terra, quasi esanime. Quello era il temibile e mortale Bacio dell’Oblio, donatole dal perfido stregone Ael, cui nulla sfugge e ogni bontà spiace. Appena scoperto, ti dirigesti dalla Guida del Villaggio, Il Mago del Re. Fu lui che ti disse di rivolgerti a Shalia, la Strega che tutto sa e che mai muore. Purtroppo il mago non era altro che il malvagio stregone e la strega era sua figlia. Con l’inganno ella ti costrinse a entrare e a fare un terribile patto: In cambio del Tuono del Risveglio, unico rimedio al Bacio dell’Oblio tu saresti diventato suo sposo e nessuno si sarebbe ricordato di te. Accettasti nel tuo bisogno e disperazione, ma appena tornasti alla grotta tutto era scomparso e non vi era più nulla. Durante la tua assenza Ael li aveva fatti deportare in prigione o nel suo palazzo. Tua madre morì, i tuoi fratelli, trasformati in statue di gesso, furono distrutti per puro divertimento. Saputo l’inganno, decidesti di non acconsentire al matrimonio. Allora la strega, furiosa, rubò la tua memoria e cancellò te dal resto del mondo con un incantesimo. Fosti relegato qui, nel loro palazzo, finché non ti decidessi a sposarti con la figlia di colui il quale aveva distrutto te e cancellato la tua esistenza”. Il giovane, seduto su una spiaggia dalla sabbia molto fine, ascoltò la sua storia e gli venne voglia di piangere. Ma non riusciva a farlo, non riusciva a nemmeno a ricordare. “È un altro effetto dell’incantesimo: ogni sentimento legato all’Amore ti è negato, solo la rabbia, l’odio e l’invidia ti sono permessi” aggiunse. Irato e amareggiato le chiese: “ Tu, crudele e strana creatura, chi sei? Perché mi fai questo? Sei anche tu crudele artefice della mia rovina, o sei solo una caina spettatrice della mia sventura?”. Allora lei, con le lacrime agli occhi rispose: ” Sono Lea, colei che ti ama. Sono una delle serve di quei maledetti, una delle donne scelte dal Mago per essere sue spose. Ma io mai cedetti e sempre tentai di fuggire. Finché non li sentì parlare una notte del loro piano oscuro. Allora, per liberarti, decisi di avvicinarmi a lui, donandogli il mio corpo. Purtroppo egli capì le mie intenzioni e decise di punirmi così, facendo in modo che non potessi più attraversare la soglia del suo palazzo.”. -“Ma perché tutto questo? Io cosa avrò mai fatto loro?” si disperò il giovane. -“ Tu sei il figlio perduto del re, il legittimo erede al trono. Tua madre, la regina Sarah, morì decapitata proprio a causa del Mago. Egli, saputa la tua nascita, capì che il suo potere era in pericolo, poiché egli aveva predetto al re che non avrebbe avuto figli maschi da sua moglie. Con l’inganno aveva fatto diventare sua figlia una delle favorite e quando tu nascesti, ti scambiò con un cesto di serpi. Dopo urlò al maleficio. Il re, vedendolo credette al malvagio e, su richiesta sua e di sua figlia, la fece arrestare. Infine con un sortilegio lo soggiogarono e gli fecero impartire il crudele ordine. Tu fosti affidato a un mercenario fidato, che aveva il compito di crescerti come un assassino, per poi farti condannare e giustiziare dal tuo stesso padre. Ma un sacerdote, mio padre, ti salvò appena in tempo e ti affidò alle cure di un suo amico falegname. Tutto andò per il meglio, fino alla moglie del re. La strega che è anche veggente vide la tua sorte durante una premonizione, uccise il tuo padre adottivo e vi perseguitò.”. -“Quindi è questa la mia sorte. Infelice sposo o uomo smemorato e privo di sentimenti veri e sinceri.” disse lui, ormai sprofondato nel baratro della tristezza”. -“Non è ancora detto. Quando ti risveglierai chiama a voce alta Shalia e dille che accetti, pur non sapendo chi lei sia. Ella ti chiederà di giacere con lei. Tu acconsenti. Poi, quando la crudele, ridendo, chiamerà ad alta voce suo padre, sicura della sua vittoria, strappa il bastone del mago dalle sue mani e la sfera a lei e dalli a me. Io saprò che cosa farne. Fidati di me” Al giovane non restò altro che fare come lei aveva detto. Chiamò la strega, la quale dapprima gli si avvicinò sospettosa, poi gli fece la sua richiesta. Al suo assenso gioì e dormirono insieme. In fine ella chiamò felice il padre: ” Padre, padre. Vieni qua, lo stolto ha ceduto e il seme è impiantato. Ora la vittoria è prossima.” Immediatamente egli la raggiunse ed entrambi risero. Ma Rashad fu lesto e prese gli oggetti da Lea nominati, poi la chiamò. Lei appoggio il becco al bastone e ridiventò umana. Infine lo prese in mano e lo unì alla sfera dicendo:” Crudeli mezzi di distruzione, fate al vostro padrone una concessione: che gli infami siano risucchiati nel burrone della terra, dove il vuoto li accoglierà e mai nessuno scapperà.” Un buco nero si aprì e li portò via con sé. Infine i due oggetti furono distrutti. Isacco tornò dalla sua famiglia, poiché il maleficio era spezzato. Entrambi i giovani furono riportati a Palazzo, dove, però non li fecero entrare. Allora lui si ricordò di una filastrocca di suo padre che diceva:” Che il Male fugga, che il Bene sia trionfante e le feste siano fatte poiché arriva il Principe raggiante.” Il sacro indovinello era svelato, il principe era tornato. -“Come potrò mai ringraziarti” le chiese -“Fa di me la tua metà e tutto si sistemerà” Cosi fu e loro furono insieme, fino alla fine del loro tramonto e all’inizio loro Nuova Alba. I nuovi principi , loro figli , regnarono con saggezza e tramandarono le gesta dei loro genitori e la sconfitta dei loro predecessori. Della Fine non vi è ombra, ma l’Inizio non la teme, poiché sempre egli rinascerà, sempre più forte, anche dal fango proviene .
  
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