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Road street, Inghilterra. Eccomi giunta finalmente a destinazione, dopo cinque lunghi anni mi sono fatta coraggio. Forse sarebbe meglio iniziare dall’inizio.
 
Sedicenne e spensierata, questa è la vita di kiley Jonson una ragazzina con dei principi che è costretta a rispettare a causa del suo carattere determinato.
Una passione incontrollata per la musica e per il teatro. Questa è la mia storia.
Tutto ebbe inizio con la Hill, la scuola che frequentavo da adolescente; avevo una migliore amica, si chiamava Abbie. Insieme facevamo di tutto, dalla prima sbronza al nostro primo lavoro come cameriere al ristorante del suoi genitori. Eravamo inseparabili.
 
15 settembre 2008, primo giorno di scuola.
La sveglia suonò puntuale alle 6.45. Mi alzai dal letto per vestirmi velocemente per poi scendere a fare colazione. Le vacanze erano ‘purtroppo’ finite, avevo dovuto salutare l’Italia per ritornare in patria.
Raccolsi lo zaino da terra per poi portarlo sulla spalla destra; diedi una bacio veloce a mia madre per poi dirigermi verso la casa Olsen. Come tutte le mattine passavo a prendere Abbie per poi andare a scuola.
Suonai il campanello e attesi l’arrivo della mia migliore amica.
-Kiley- mi salutò con un bacio sulla guancia.
-Abbie- esclamai felice.
-Racconta, come sono andate le tue vacanze in Italia?- chiese curiosa
-Alla grande! Ho conosciuto un ragazzo carino!-
-Un bel ragazzo italiano? Com’era?- la curiosità la stava uccidendo.
-Veramente è inglese, è di queste parti. Solo che..-
-Che..?-
-Lui è il classico ragazzo da ‘sono convinto di metterti incinta con uno sguardo- rise.
-E tra voi che è successo?-
-Abbiamo fatto una scommessa.-
-Di che genere?-
-Se fosse riuscito a farmi cadere a suoi piedi alla fine dell’estate avremmo dovuto continuare a sentirci durante tutto l’inverno, in caso contrario avrebbe smesso di farsi le ragazze per 3 settimane.-
-Chi ha vinto?-
-Quel bastardo!-risi ripensando a tutti i mementi trascorsi insieme.
-Kiley! Ma è una cosa dolcissima!-
Si era un ragazzo davvero dolce, ma non credo alle storie a distanza, e vedendo la ‘fama’ che aveva con le ragazze ero quasi sicura che ne avrebbe combinate tante prima che ci saremmo rivisti.
-E tu Abbie? Che hai combinato quest’estate? Hai rivisto Liam?-
-Non ci crederai mai..- adoravo vederla così felice, aveva li occhi che quasi le brillavano.
-Cosa...? E..?- mi morsi il labbro. Liam era fatto di una dolcezza infinita. Lui e Abbie si erano conosciuti l’estate scorsa,si erano messi insieme, ma durante l’inverno a causa della distanza non si sono più sentiti.
-Ci siamo rimessi insieme!- fantastico! Ma ora chi glielo diceva che sarebbe andata a finire come l’anno scorso?
-Ma la distanza?-
-Non problema!- la guardai confusa. Non era un problema? Lei non era assolutamente il tipo di ragazza ‘manteniamo una relazione a distanza’ è molo gelosa e possessiva.
-Si è trasferito a Londra!-
-Wow ma è fantastico! Ehi sarò la prima a cui lo presenterai, promesso?- dissi puntandole l’indice vicino alla faccia come segno di minaccia.
-Ovvio-
Felici e spensierate continuammo a raccontarci delle avventure vissute durante i mesi estivi.
 
Hill High School davanti ai nostri occhi. Non era cambiato nulla da come l’avevamo lasciata l’anno precedente. C’erano tutti. Mike e i giocatori di football, Kate e il suo gruppo di ‘la diamo a tutti’ e per l’ultima, ma non per importanza i nostri amici: Jessica, Niall e Louis. Insieme eravamo un gruppo, uno di quelli che si fa rispettare, ragazzi normali che difendono i ragazzi comuni dalle ragazze stupide e presuntuose come Kate o dai ragazzi arroganti in cerca di sfide come Mike e i suoi amici.
Niall era il mio migliore amico, c’eravamo conosciuti l’anno scorso alla festa di Jessica.
Niall e Jess stavano insieme da un anno e qualche mese, erano così dolci insieme e inoltre il carattere pessimista di lei era contrastato dal carattere dolce, tranquillizzante e comprensivo di Niall.
-Kiley- urlò Niall prima di accogliermi tra quelle braccia che di lacrime ne avevano assorbite tante.
-Ciao biondino. Come stai?-
-Alla grande! La scommessa? Chi ha vinto?-
 Si io e Niall ci siamo sentiti spesso durante l’estate e gli avevo raccontato ogni particolare della mia avventura in Italia.
-Lui- rise di cuore per uscirsene con un ‘non sarà mica così male’, dopo avermi fatto l’occhiolino.
-Che scoop, sembra che la nostra Kiley si è presa una bella cotta- intervenne Louis, perché si non c’era giornata in cui non se ne usciva con una di quelle battutine che a volte ti facevano venire i nervi, ma molto spesso erano una dose  di felicità che ti veniva iniettata direttamente nel cuore.
 
Dopo aver preso gli orari dei corsi che avrei frequentato fino alla fine del trimestre, mi recai nell’aula di inglese. Al Signor. Dillauh non sono mai stata simpatica e se non mi fossi impegnata al massimo quest’anno mi avrebbe bocciata nella sua materia. Molte delle volte avevo corretto i suoi errori, per questo motivo mi aveva presa come una sorta di nemico.
Mentre la lezione veniva spiegata ad un gruppo di studenti, a cui diciamoci la verità, avrebbero voluto fare ben altro che stare ad ascoltare un vecchio scemo che di inglese ne sapeva ben poco.
Fortunatamente il mio posto si trovava vicino alla finestra, intenta a scrivere qualche appunto, un piccolo venticello soffiò prepotente sul volto, immediatamente chiusi gli occhi ripensando ai momenti trascorsi in Italia. Le passeggiate al mattino preso con lui, le serate che sembravano infinite e la partenza. Sapevo che prima o poi ci saremmo dovuti lasciare ma speravo sarebbe accaduto il più tardi possibile. Il ritorno in Inghilterra sembrava così lontano ma al tempo stesso così vicino, ero così preoccupata che non l’avrei più rivisto che non mi lasciata andare, non mi sono goduta fino in fondo quei piccoli gesti d’affetto che mi facevano tanto sorridere.
Se solo fossi tornata indietro, avrei potuto cambiare le cose.
La verità era che non si può tornare indietro, ma ogni volta il mio carattere mi inganna.
Sapete che vuol dire commettere sempre lo stesso errore? Non saper lasciarsi andare, vivere nella paura che qualcosa di brutto accada? La paura di rimanere fregati dalla vita, che tutto quello che ti circonda sia solo un illusione creata da qualcuno che si diverte a vederti soffrire?
 
La lezione e terminata e con lei anche la mia giornata scolastica. Uscì dalla Hill senza salutare i miei amici per correre diretta a casa.
Aprì la porta, lanciai lo zaino per terra, urlai un ‘ciao mamma’, per poi salire le scale più in fretta possibile. Mi sedetti sul letto, accesi il computer.
-Maledetto computer- imprecai per la sua lentezza.
Entrai su facebook, feci scorrere velocemente le chat per poi trovare il suo nome: era oline.
Questa volta avrei agito seguendo il cuore, perché se non ci si butta al meno una volta non capiremmo mai se ne valeva davvero la pena.
 
 
SPAZIO AUTRICE: Ciao a tutti :)
Ti ringrazio per essere arrivato fin qui.
Ti chiedo solo un favore, se ti piace la mia storia non smettere di seguirla. Se lasciate una piccola recensione potrei capire se vi piace, se ci sono consigli che mi potete dare per migliore il modo di scrivere.
In ogni caso, grazie.
 
-Kiley