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Autore: RoseGONEwild    23/08/2013    3 recensioni
[CROSSOVER - Crashdiet/Sister]
Simon Cruz era un ribelle costretto a vivere nella gabbia della società ordinaria, in costante ricerca di un luogo in cui potesse sentirsi se stesso.
Come il suo accento inglese poteva testimoniare per un periodo aveva vissuto a Londra, ma la verità era che aveva cambiato casa diverse altre volte, e nessun posto gli era andato a genio per più di qualche mese.
Jamie sapeva che sarebbe stato così anche per il piccolo appartamento che avevano deciso di dividere, ma in cuor suo sperava che stavolta durasse un po’ di più.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Da quando Jamie se n’era andato lo stereo era sempre acceso. Simon odiava sentirsi solo.
Per la precisione quello che stava suonando a tutto volume era  1984 dei Van Halen. Simon era seduto sul divano e fissava la parete davanti a lui senza pensare a nulla in particolare. Erano passati otto giorni. Non pensava che la reazione di Jamie sarebbe stata così drastica. Sperava più in un Non ero mai stato con un uomo, ma mi è piaciuto quindi rifacciamolo. Si ritrovò a pensare che aveva una dannata voglia di finire ciò che aveva cominciato e che raramente gli era capitato di desiderare qualcuno così tanto da pensarci per più di ventiquattro ore.
Non aveva portato a casa nessuno in quella settimana. Non aveva nemmeno voglia di vedere qualcun altro. Si era fatto una sega. Be’, più di una a dire la verità. E aveva pensato a Jamie dannato Anderson.

Sbuffò sonoramente quando si rese conto che era ora di cena e aveva fame, ma in casa non c’era nulla di commestibile. Non era andato a fare la spesa. Simon Cruz non andava a fare la spesa, quella era una cosa da donne, o da Jamie.
Ordinò la pizza a domicilio per la terza sera consecutiva, e pensò di fumare una sigaretta nell’attesa.
Si guardò intorno cercando il posacenere e si rese conto che non l’avrebbe mai trovato in mezzo a quel casino. La pila di piatti sporchi aveva raggiunto un’altezza indecente e decine di oggetti di vario genere erano sparsi sul pavimento.  C’erano anche dei vestiti, ma non rappresentavano il problema maggiore: prima di andarsene Jamie aveva lasciato un post-it anche sulla lavatrice, indicando i passaggi da seguire per utilizzarla. Simon gliene era grato.
Non aveva idea di dove si nascondesse il ferro da stiro, ma dei vestiti puliti e spiegazzati erano sempre meglio che dei vestiti luridi.
Simon prese un bicchiere tra quelli da lavare e lo utilizzò come posacenere. Devo dare una pulita pensò. I primi giorni non l’aveva fatto credendo che Jamie sarebbe tornato di lì a poco, ma più passavano i giorni e più si rendeva conto che sarebbe stato via più di quanto pensava. Se non si fosse fatto vivo entro la settimana successiva avrebbe provato a chiamarlo, anche se sapeva che raramente Jamie rispondeva al cellulare.
Stava quasi per alzarsi e prendere uno straccio per pulire il piano su cui avrebbe mangiato quando il campanello suonò. Era il ragazzo della pizza.
“Grazie” disse, porgendogli i soldi. Aspettò che gli desse il resto. Fu quando il fattorino stava per tornare verso il furgoncino che Simon lo fermò. “Ehi, ti stai dimenticando una borsa!”
Il ragazzo fece spallucce. “Non è mia, era lì quando sono arrivato.”

La borsa di nylon conteneva una confezione di pane a fette, quattro uova, un cartone di latte, un pacco di pasta, del sugo al pomodoro, mezzo chilogrammo di farina, zucchero, lievito, mozzarella, cetrioli sott’aceto, qualche mela e delle carote.
Simon estrasse uno per uno gli alimenti, studiandoli attentamente. Poi vide il biglietto in fondo alla borsa.

Tornerò. Preparami una torta.
E fatti un pranzo decente, per dio!

Simon sorrise come un idiota.

  
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