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Autore: allaboutme    23/08/2013    1 recensioni
A certe situazioni bisogna dare tempo, o bisogna lasciarle lì come sono, senza altri inizi, tutto comincia lì e finisce lì.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho fatto tutta la strada a piedi in fretta e furia, sono le otto e mezza e ho dieci chiamate perse.
Apro la porta dell'appartamento pronta alla predica. 
- Evich?! Santo cielo Evich! Dove cavolo eri finita?! - Il tono più che furioso di mia madre mi raggiunge dal corridoi assieme ai suoi passi di corsa.
- Tu sei pazza! Che cosa ti è saltato in mente? Tuo padre è anche via per lavoro e tu ti permetti di farmi venire questi infarti? No, non ci siamo capite. Tu non esci più. E non me ne frega che hai diciotto anni, non puoi fare quello che ti pare dopo tutto quello che abbiamo fatto e non almeno fin quando abiterai qui! - 
- Va bene mamma..- La seconda persona che mi dice che sono pazza. Assecondare tutti, la giusta via. 
- Che cosa? Ah, e come ti sei permessa di prendere certe decisioni senza consultarmi? - Ha il volto rosso dalla rabbia. 
- Chi ti ha detto di accettare di lavorare per un'agenzia segreta? Ma ti rendi conto? - Abbassa il volume della voce sospetta. 
- Chi te l'ha detto? - Non ero pronta a questa di cosa. 
- Me l'hanno detto gli agenti, ma dico. Ti rendi conto? Tu non lavorerai, e non m'interessa cosa vuoi e non vuoi, pensavo fossi più matura. Tu molli subito quella specie di lavoro che hai accettato, e ti concentri sullo studio, che sta andando una vera schifezza. - E' veramente nera dalla rabbia. Non l'ho mai vista così furiosa.
- Va bene... Mollo tutto. - E' la prima cosa che mi viene in mente per dare fine a tutto ciò. Sospiro, evidentemente passare inosservata non sempre è possibile. 
- Ok. Ora vai a mangiare, che sei anche in ritardo. Domani è domenica, quindi hai tutto il tempo per metterti a studiare. - 
 
***
 
Beck ha detto 'pomeriggio', ora sono le quattro. 
Ho provato a studiare stamattina, quindi direi che posso uscire.
Mia mamma è lavoro, mia sorella ha avuto il permesso di uscire, e io ormai maggiorenne non posso svignarmela?
Inventerò qualcosa se mi scoprirà. 
Prendo la mia solita borsa, la giacca, e le chiavi per il catenaccio della bici. Purtroppo non ho un auto, anche se per fortuna ho almeno la patente. 
Meno male che ho avuto l'idea di lasciare la bici in cortile, così la raccatto con facilità e comincio a pedalare verso la sede. 
E pensare che una volta andavo in giro in bici con le mie amiche, mentre ora sono sola come un cane randagio e sfreccio in questa triste aria invernale che sta per dare il benvenuto alla primavera. 
Arrivo in una decina di minuti abbastanza infreddolita in viso, ma più ricettiva. 
 
- Beck! - Urlo appena la vedo, e molti dei signori che lavorano alle scrivanie si girano con un'espressione infastidita. Beck mi raggiunge frettolosamente.
- Non urlare! Vieni andiamo nel mio ufficio. - Assume quel tono serio e professionale, quello che quando gli adulti assumono, provoca inquietudine. 
Non mi rendo quasi conto di quello che faccio. 
- Bene, allora. Vediamo di chiarire un paio di cosette. - Annuncia Beck chiudendo la porta.
- Innanzitutto, credo di aver capito che l'addestramento è andato bene no? Comunque sia, durante la settimana puoi venire quando vuoi. - E sorride. Annuiscono sorridendo appena appena. 
- Ah, e questo è il numero di Ray, è necessario che tu ce l'abbia, scrivetelo subito nel telefono, e non fare finta di niente. - Il numero di Ray? Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Almeno sulla mia rubrica potrò divertirmi a dargli vari soprannomi come 'stronzo' o 'demente' o anche peggio.  
- Va bene... - Dico prendendo il foglietto che mi sta porgendo Beck.
- Lui ha il tuo comunque, così non avrete problemi a scambiarveli di persona, però c'è un'altra cosa, e questa ve la sbrigherete da soli. Dovete decidervi un nome a vicenda, perchè non è prudente usare i vostri nomi reali. - Un nome a vicenda? Mi divertirò. Si ma ora che ci penso, lui si divertirà molto di più di me, non voglio nemmeno immaginare con che nome mi chiamerà.
- Perchè noi? Lo sai benissimo che mi darà un nome schifoso, un insulto probabilmente. - Ho ancora in mente le parole di ieri sera, anche se sono innocue paragonandole alle solite.
- Perchè dovrete prima o poi parlare. Siete insieme in questo lavoro. Evitarvi sarà un problema enorme. - Non riesco a vedere una dimensione in cui io e Ray parliamo di quanto sia bello il tempo. 
- Io lo odio...- Mi lascio scappare.
- Non sai cos'è l'odio. - Ribatte Beck. 
Gli adulti non capiranno mai.
 
Riesco a scappare prima d'imbattermi in Ray, sempre che sia nei paraggi. 
Prendo la bici e me ne torno a casa. 
Non ho voluto tirar fuori l'argomento di mia madre con Beck, volevo rimuoverlo, e poi non è un reato, sono maggiorenne. 
Hanno detto che non è una missione pericolosa anzi, devo solo provarci con uno.
Che non mi piace.
Ma nonostante ciò, preferisco fare questo che rischiare la vita.
 
 
***
 
 
Mi tocca dover seguire la lezione.
Sia perché dovrei, sia perché ormai non posso contare nemmeno sull'immaginazione.
Una volta sognavo tanto, ma era come autolesionarmi, perché ogni volta vivevo nell'illusione di una speranza, e alla fine trovavo solo delusione. 
Ogni volta che ho provato a ritornare in quel mondo surreale, ho sempre spinto via la porta d'entrata, ma più tardi ho scoperto che tenendo fuori me stessa da quel mondo, ho tenuto fuori anche i sogni dalla mia persona, ritrovandomi completamente vuota.  
Volendo, non mi è rimasto più niente su cui fantasticare. 
Dovrei veramente concentrarmi sullo studio, l'unica materia a rischio è letteratura, ma la mia media si è abbassata notevolmente. 
 
Appena finite le lezioni controllo il cellulare. 
Un messaggio.
'Vedi di darti una mossa con Brian.'
Vedi di darti una mossa? Non sono il tuo cane idiota.
Non si è neanche firmato. 
Non gli rispondo, ma se voglio buttare in archivio tutta sta faccenda, devo realmente darmi una mossa.
Devo farmi venire un'idea per relazionarmi con Brian, l'unica cosa positiva dell'essermi allontanata da Miles, sono le domande che probabilmente mi avrebbe posto se, all'improvviso, mi fosse interessata Brian.
Neanche penso a Brian, che lo noto in fondo al corridoio diretto dalla mia parte, devo farmi venire in mente qualcosa subito. 
Ripetizioni? In fondo, ma molto in fondo, serviranno anche a me. 
Cosa gli posso dire? Si sta avvicinando. Improvviso.
Non devo fare molto, perché Brian ha notato che lo sto guardando e si sta avvicinando.
- Ciao Brian...- Il mio tono è strascicato. 
- Ciao...- E' evidentemente sorpreso, ma non sembra molto turbato.
- Mi scoccia chiedertelo, ma sto dando ripetizioni, e conoscendoti... di vista... volevo chiederti se ne avessi bisogno? - Non posso comportarmi così da un momento all'altro, devo andare a gradi, sennò sembrerà strano. 
- Che cosa? Tu vuoi darmi ripetizioni? Uoohhh, che onore. - Esita un attimo, accorgendosi della mia probabile espressione accigliata.
- Va bene, ma quanto mi costi? - Dice in modo pratico.
- Quanto ti costo? Mica sono in affitto. Comunque è...gratis...- Non posso fregarmi i suoi soldi con false ripetizioni. 
- Gratis?! Ma queste non sono ripetizioni...- Dice con un tono che mi mette a disagio.
- Si, sono ripetizioni, solo che lo faccio sia perchè anche io devo recuperare e per i crediti... non ho bisogno di soldi, e sopratutto dei tuoi. - Il mio tono è serio, anche se in realtà avrei veramente bisogno di soldi, soldi per andarmene, e non dover più dipendere da nessuno, nessuno che ti rinfacci i propri sacrifici
- Ok...facciamo tra dieci minuti? - Propone Brian provando a essere serio.
- Vuoi già iniziare? Ok... In biblioteca. - Mi toccherà rimanere il pomeriggio in biblioteca con un montato. 
- Vado a prendere i libri nel mio armadietto, e arrivo. - Mi dice mentre si sta già avviando.
E ora? Imparare qualche mossa di krav e sparare con una pistola, non servono a molto se devo semplicemente provarci con uno. 




Grazie mille ai pochi lettori che ormai leggono questa storia (una persona). 
Comunque sia, grazie veramente, questo capitolo non so se vi piacerà, ma ormai, ribadisco, che scrivo semplicemente perchè voglio buttare via un pò di tutta questa immaginazione nella testa. :) G.

 
  
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