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Autore: Mordred90    24/08/2013    2 recensioni
Destino.
Alcune persone credono che esista, altre si limitano a considerarlo una sciocchezza. L’invenzione di persone incapaci di affrontare i propri sbagli.
Oh Sehun è una di queste ultime, od almeno lo è sempre stato. Fino a quel giorno, ovviamente.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Destino.
Alcune persone credono che esista, altre si limitano a considerarlo una sciocchezza. L’invenzione di persone incapaci di affrontare i propri sbagli.
Oh Sehun è una di queste ultime, od almeno lo è sempre stato. Fino a quel giorno, ovviamente.

Era una fredda mattina di novembre e Sehun, con il viso affondato nella sciarpa di lana, camminava per le vuote strade di Seoul. Era una giornata come tante altre, e lui si limitava a seguire quella che era diventata una routine giornaliera nella sua monotona vita. Forse era sovrappensiero, chissà. Fatto sta che non si accorse del ragazzo che correva nella sua direzione. L’impatto con il suolo arrivò forte ed inaspettato, portandolo a serrare gli occhi con un gemito sommesso. Però non furono la strada gelida
o il dolore alla testa a fargli socchiudere lentamente le palpebre, bensì il leggero peso di una persona sopra di lui. Nell’istante in cui i suoi occhi incrociarono quelli ambrati e caldi dell’altro perse completamente la cognizione del tempo. Sentiva solo il suo respiro affannoso infrangersi sulle proprie labbra, e le morbide ciocche color miele pizzicargli le guance.
Sgranò gli occhi, realizzando solo in quel momento la situazione in cui si trovavano, riprendendo quell'atteggiamento di fredda indifferenza che lo caratterizzava.
”Dovresti alzarti, non credi?” La propria voce, calda e misurata suonò strana alle sue stesse orecchie, tanto che si ritrovò a sperare che l’altro non sentisse la leggera nota di insicurezza che vi era nascosta. Ma a quanto pare quella non era la sua giornata fortunata. Infatti l’altro, dopo averlo guardato divertito, si accomodò sui suoi fianchi piegandosi in avanti quello che bastava a mormorare a pochi millimetri dal suo volto.
”E se io non volessi farlo, ragazzino?” Schiuse le morbide labbra in un sorriso arrogante, lasciando completamente spiazzato il castano sotto di lui.



Non sapeva come fossero arrivati a quel punto, non né aveva davvero la minima idea. Eppure Luhan, così il ragazzo si era presentato qualche istante prima, sedeva comodamente sul suo divano, con le gambe incrociate ed un sorriso capace di far girare la testa anche alla più fredda delle persone.
”Vivi da solo, Sehunnie~?” Il maggiore piegò il volto di lato, canticchiando quel nomignolo, palesemente divertito dallo sguardo indagatore dell’altro.
”Si.” Una risposta fredda e tagliente, intenta a farlo desistere dall’entrare così nella sua vita. Non aveva mai voluto nessuno vicino a se, e l’ultima volta che si era aperto con qualcuno l’unico risultato era stato quello di essere abbandonato come uno straccio vecchio. Forse era per quello che si chiudeva a riccio, che si nascondeva dietro quella maschera sicura di se e fredda.
”Non sei divertente.” Si ritrovò a sporgere il labbro inferiore in un piccolo broncio, senza nemmeno accorgersene. Del canto suo il coreano piegò il volto di lato, incuriosito da quel cambiamento nell’atteggiamento dell’altro.
”Capita --.” Con una piccola scrollata di spalle il castano continuò ad osservarlo, cercando in quel viso apparentemente perfetto un qualche difetto.
”So che sono bello, ma se mi fissi così potrei pensare che tu sia attratto da me.” Nel dire quella frase il suo viso perse ogni traccia di comportamento infantile, mentre le labbra si schiudevano in un sorriso malizioso e lo sguardo cercava quello dell’altro.
”Ti piacerebbe.” Sehun si alzò, passandosi una mano tra i capelli con fare annoiato, deciso a far uscire l’altro dal proprio appartamento. Ed ancora più importante dalla propria vita, non gli piacevano affatto quelle sensazioni che gli stava causando.


”Cosa stavi dicendo, ragazzino?” Luhan sorrise, soddisfatto di avere il controllo della situazione. Da quando aveva bloccato l’altro sotto di se si era accorto che qualcosa non andava con il suo comportamento, era chiaramente attratto da lui eppure continuava a negarlo, rifiutando le sue attenzioni. E nessuno rifiutava mai le sue attenzioni.
”Che devi spostarti, Luhan. Pesi.” Il tono ancora sicuro di se e gli occhi puntati, annoiati, nei suoi. Eppure nel momento stesso in cui le labbra dell’altro sfiorarono le proprie perse completamente quell’atteggiamento, lasciando cadere definitivamente la propria maschera. Rimase ad osservare il sorriso, apparentemente sincero dell’altro. Alzando una mano per sfirarlo delicatamente con le dita, quasi a volerlo tenere per se, socchiuse gli occhi concentrandosi così sulla consistenza morbida delle sue labbra sulla propria pelle.
”Sehun...” Il biondo socchiuse le labbra, per poter sussurrare sulle sue dita, prima di lasciarci dei piccoli baci. Si staccò solo quando vide le guance dell’altro imporporarsi di rosso, sorridendo soddisfatto. Sehun sospirò, muovendosi appena sotto di lui iniziando a sentirsi a disagio, oltre che in imbarazzo. Ma non riuscì a lamentarsi, né a tirare fuori una delle sue solite battute taglienti perché l’altro l’anticipò, coinvolgendolo in un bacio pieno di desiderio e passione. Con sua grande sorpresa il più piccolo si ritrovò a ricambiarlo, passando le dita sul suo petto, mugolando soddisfatto nel trovarlo più piazzato di quanto avesse immaginato. L’altro lo lasciò fare, staccandosi dalle sue labbra per sfilargli frettolosamente la maglietta, aiutando il ragazzo a fare lo stesso con la propria. Solo in quel momento si fermò, abbassando lo sguardo sul più piccolo, sgranando gli occhi a quella vista. Non avrebbe saputo dire se fossero quelle labbra socchiuse in maniera così invitante o i capelli scompigliati, forse anche il respiro affannato ma non riuscì più a trattenersi, abbandonando ogni scrupolo mentre slacciava frettolosamente i pantaloni del minore.


”Hunnie?” Il sussurro del maggiore si perse nella stanza buia e silenziosa, che fino a qualche ora prima era stata riempita di gemiti ed ansimi mentre i due ragazzi consumavano quella attrazione così evidente che sarebbe stato stupido negarla. Si alzò lentamente a sedere, quando non ottenne nessuna risposta se non il respiro regolare del giovano stretto a se, sciogliendosi lentamente dalla presa dell’altro. Non avrebbe dovuto farlo, lo sapeva, anche perché il più piccolo era chiaramente inesperto e quella sarebbe potuto benissimo essere stata la sua prima volta. In realtà lo era stata, ma questo di certo il cinese non poteva saperlo mentre si affrettava a rivestirsi, coprendo così tutti i segni che le unghie dell’altro gli avevano lasciato, incidendo la sua pelle chiara. Non che lui ci fosse andato leggero, anzi. Il castano era ricoperto di morsi, alcuni cominciavano già ad assumere una scura tonalità violacea. Con un sospiro, piuttosto pesante, Luhan si diresse nuovamente verso il divano per guardare da vicino un’ultima volta quel viso così perfetto, spesso rovinato dalle sue smorfie fredde e inespressive. Si ritrovò senza nemmeno riflettere a scostargli con la punta delle dita una ciocca dalla fronte, scoprendo così quel piccolo sorriso sereno che mai si sarebbe aspettato di trovare. Il suo cuore perse un battito prima di accelerare, portandolo a stringersi una mano al petto con le guance in fiamme prima di mormorare delle scuse e correre verso la porta. Si accorse che l’altro si era svegliato solo quando sentì il proprio nome venir pronunciato dalla voce calda e bassa che l’aveva accompagnato quella notte, giusto un attimo prima che lasciasse sbattere la porta, correndo via il più velocemente possibile.


”Capito Hyung? Se né è andato, così. Come se niente fosse. “ Sehun ringhiò, mandando giù l'ennesimo pezzo di torta della giornata. Era tutta la mattina che si lamentava di quello che gli era successo, trangugiando tra l’altro un certo numero di dolci, ed il maggiore non né poteva più.
”Non capisco, Hunnie. “ Suho sorrise gentilmente, anche se il suo leggero tamburellare sul tavolo di legno scuro facesse intuire la sua impazienza. In effetti sperava che il proprio ragazzo si sbrigasse, portando lì il suo amico in modo da concedergli una pausa da quel mostro assatanato di zuccheri che era diventato il castano.
”Cosa non capisci...?” Il più piccolo si fermò con la forchetta a mezz’aria, lanciandogli una di quelle occhiate ‘capaci di bucare pure un muro’.
”Se te la prendi tanto perché ha ferito il tuo orgoglio o per via di quello che provi per lui -- “ Il moro non fece in tempo a finire la frase, perché il minore si era alzato di scatto dal tavolo, con le guance in fiamme più per l’irritazione che l’imbarazzo, portando tutto il locale a girarsi verso di loro.
”Suho. ~ “ Una voce delicata e melodiosa interruppe la litigata, costringendo entrambi i ragazzi a guardare i due nuovi arrivati. Quello che aveva parlato, con un’enorme sorriso stampato sul viso quasi femminile non era altro che il ragazzo del più grande, soprannominato da Sehun come ‘il ragazzo cinese con la fossetta’. Ma non era stato lui ad attirare l’attenzione del castano, no. Era stato il ragazzo al suo fianco. Quella testa bionda l’avrebbe riconosciuta ovunque.
” Luhan. “ Era stato solo un piccolo sussurro, quasi spezzato, ma l’avevano sentito chiaramente tutti e tre. Il ragazzo chiamato in causa sussultò, riconoscendo subito l’altro, senza però trovare nulla da dire per uscire dalla brutta situazione in cui si era cacciato.


Alla fine erano riusciti a sedersi tutti quanti, e per evitare scontri poco piacevoli la coppietta si era divisa, lasciano i due ‘rivali’ seduti uno davanti all’altro. In realtà la mattina sarebbe potuta passare pure in modo piacevole, ma questo solo se la conversazione non fosse passata su come si conoscevano quei due. Peccato che Suho non fosse dello stesso avviso, sopratutto dopo il racconto del più piccolo lì presente. Era intenzionato a scoprire la verità e per farlo doveva sentire entrambe le versioni, anche perché non gli era sfuggito il modo in cui il più grande al tavolo guardasse il suo amico.
”Allora, Luhan - shi...come vi siete conosciuti tu ed Hunnie? “ Il rosso si sporse in avanti, con un'enorme sorriso sornione ed in effetti molto poco rassicurante, sopratutto quando si trasformò in una smorfia di dolore dovuta ad una gomitata da parte dell’altro coreano, seduto vicino a lui.
”Veramente -- ecco. Gli sono caduto addosso. “ Il biondo sorrise imbarazzato, grattandosi una guancia mentre lasciava vagare lo sguardo sulla stanza senza osare incrociare gli occhi color nocciola fissi su di lui.
” Ooh -- questo Hunnie non me l’aveva detto.” Suho si ritrovò a ridacchiare, ignorando quanto potesse essere nervoso il soggetto della conversazione al momento, senza notare nemmeno la faccia preoccupata di Lay.
”Ti ha parlato anche di come urlav--.” Il biondo non finì la frase perché vennè investito da una piccola cascata d’acqua gelida, e quando riuscì a riaprire gli occhi con una smorfia indigniata la prima cosa che scorse fu Sehun. Il coreano era in piedi, con il bicchiere vuoto tra le mani e le guance tinte di rosso per l'indignazione e la rabbia. Non si fermò nemmeno a scusarsi, limitandosi a correre fuori subito seguito dal suo Hyung.
”L’hai combinata grosso, Lulù.” Il mormorio di Lay fu subito coperto da rumore di una testa che sbatteva sul tavolo, con forza. Solo dopo essersi procurato un grosso segno rosso il più grande rialzò il volto, cercando con lo sguardo disperato un aiuto dal suo migliore amico.


”Ehi, piccolo.” Suho sospirò nuovamente, sentendosi in colpa per le condizioni in cui era l’altro. Avrebbe preferito mille volte che gli urlasse contro, incolpando la sua troppa curiosità di quello che era successo ma purtroppo non era andata così. L’orgoglio del castano aveva infine ceduto, lasciando spazio ad una serie di singhiozzi sommessi che aveva trattenuto sin dal momento in cui Luhan l’aveva lasciato solo. Ci vollero svariati minuti, e non pochi sforzi del più grande per farlo calmare quanto bastava a farlo parlare.
”H-hyung, non voglio più vederlo.” Sehun mormorò a bassa voce, asciugandosi le guance con le maniche della felpa logora che indossava.
”Non mentirmi, sappiamo entrambi che non è così.” Il maggiore sorrise dolcemente, prendendo il viso dell’altro tra le dita per poterlo guardare dritto negli occhi. Poteva benissimo scorgere, dietro la tristezza ed il dolore, quel luccichio che accompagnava spesso anche il proprio sguardo. E sapeva benissimo il perché.
”E’ stato crudele, non gli importa di me. Mi ha solo usato.“ La voce solitamente fredda si ruppe a quell’ultima affermazione, facendolo sembrare ancora più piccolo di quanto già non fosse.
”Lo dici perché hai paura. Non hai mai pensato che anche lui possa averne?” Il sussurro rassicurante del maggiore sembrò in parte funzionare, perché con un piccolo sorriso l’altro si sedette per terra, visibilmente più tranquillo.
”Hyung -- credi nel colpo di fulmine?” Sehun lo guardò di sottecchi, tormentandosi le mani, perdendo improvvisamente tutta la sicurezza che di solito lo caratterizzava.
”Direi proprio di si, piccolo.” Il moro rise dolcemente, attirandolo di nuovo a se per stringerlo per bene tra le proprie braccia muscolose.
”Penso di essermi innamorato, allora.” Il castano si limitò a mugolare quella frase contro la spalla del maggiore, nascondendo così anche le proprie guance che avevano raggiunto un’adorabile tonalità cremisi.
”Allora parlaci...” Anche conoscendolo Suho non si sarebbe aspettato quella reazione, l’altro infatti dopo essersi sciolto dalla sua presa aveva iniziato a scuotere violentemente il capo.
”Nemmeno se si tingesse i capelli di rosa solo per me --!” E con quell’affermazione si girò, chiudendo il discorso prima di dirigersi per primo verso l’uscita del piccolo parco in cui si era nascosto, senza curarsi di guardare il maggiore una seconda volta. Grande errore, così infatti non si accorse del sorriso malefico di Suho né del breve messaggio che aveva inviato al fidanzato prima di seguire l’amico con calma, soddisfatto della propria idea.
<Lay, ho appena avuto un’idea geniale.>



Luhan affondò i denti nel proprio labbro inferiore, con forza, aspettando davanti alla porta a cui aveva appena bussato. Non si fidava affatto dell’idea di quei due pazzi, eppure le avrebbe provate tutte pur di farsi perdonare da Sehun. Così senza starci a pensare troppo si trovava a tormentarsi davanti al suo appartamento, due giorni dopo la famosa litigata, con le mani che tremavano leggermente e un’incredibile voglia di fuggire il più lontano possibile. Ma per sua sfortuna, o fortuna dipende dai punti di vista, non fece in tempo difatti il minore aveva aperto con uno scatto la porta aspettandosi uno dei suoi pochi amici.
” E-ehi...” Il cinese mormorò a bassa voce, delicatamente, osservando timidamente il ragazzo davanti a se. L’espressione che aveva in quel momento il castano era davvero da foto, la bocca spalancata dalla sorpresa e gli occhi allargati tanto da farlo sembrare un gufo. Ma l’altro non fece in tempo a dire nulla, perché Sehun scoppiò a ridere, e non in una risata piccola ed innocua, no. Era una di quelle risate che ti tolgono il respiro e ti portano a reggerti all’appiglio più vicino per non crollare a terra, in quel caso il maggiore. Senza pensarci due volte Luhan lo sostenné, aspettando in silenzio che si calmasse cercando di ignorare il rossore sulle proprie guance o quanto fosse vicino a lui il ragazzo di cui era perdutamente innamorato.
”Luhan...oddio. Che hai fatto?” Quando si fu ripreso il più alto passo le dita tra le morbide ciocche del maggiore, osservandolo palesemente divertito. Non si sarebbe mai aspettato di trovarselo davanti così, con i capelli completamente rosa. E non un rosa delicato, di quelli che passano inosservati, no. Erano rosa, dannatamente rosa.
”S-suho..Lui ha detto..Ed i-io...” Il cinese iniziò a balbettare, cercando di dire qualcosa di coerente ma si fermò quasi subito. Le labbra del minore si erano piegate verso l’alto in un piccolo ma dolce sorriso. Sehun non sorrideva quasi mai, e questo gli era stato ricordato più volte da tutti eppure ora lo stava facendo e per lui.
”Shh --. “ Il lieve mormorio del castano non gli arrivò nemmeno alle orecchie, coperto dal battito quasi violento del proprio cuore, eppure si ritrovò presto tra le sue braccia. Se aveva creduto che il loro primo bacio fosse stato splendido questo era tutt’altra cosa, perché stavolta era stato Sehun a baciarlo. Era lui che lo teneva stretto mentre premeva le proprie morbide labbra contro le sue e gli accarezzava dolcemente i capelli.
”Ti amo.” Luhan sorrise, sussurrando timidamente a pochi millimetri da viso dell’altro, prima di allacciargli le braccia al collo per tenerlo più stretto a se.
”Luhan” Il minore sorrise nuovamente, soffiando delicatamente sulle sue labbra prima di osservarlo serio “Ti amo davvero, ma io odio il rosa”.

L’urlo di Luhan arrivò probabilmente anche nell’appartamento di Suho, che sicuramente se la stava ridendo alla grossa. In fondo se Sehun l’aveva accettato nonostante quell’osceno colore doveva amarlo davvero, no?




Angolino dell'autrice. < 3

Non chiedetemi come ho partorito quest'orrore, vi prego.
E' una pazzia venuta sul momento, e spero davvero di avervi strappato almeno mezzo sorriso.
Volevo scriverne altre ma -- ho deciso di vedere cosa né pensate, prima.
Chissà, se vi piace potrei pure scrivere un continuo/?.
Grazie per aver letto e come al solito sia critiche che consigli sono i benvenuti. *u*
Vi voglio bene /.../.
Luhan un po' meno, l'ho trattato malissimo. Rido.
Alla prossima.
/Lancia cuoricini.
Vi saluta pure la fatina /?/ rosa. < 3

  
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