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Autore: Ali_Stan    24/08/2013    0 recensioni
'L'importante è seguire il proprio sogno, nonostante ci possano essere ostacoli,bisogna essere disposti ad affrontarli,nel bene o nel male.'
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Affetto.
Era questo ciò di cui avevo bisogno.
 

Affetto,affetto.
Tanto desiderio,e nessuno che riesca a soddisfarmi.
Ho bisogno di qualcuno che mi accetti per ciò che sono.
Ho bisogno di avere una vita di una normale quindicenne,spensierata come le altre.
Ho bisogno di vivere.
 
 
*DRIN*
Ecco la campanella.
Entrai in classe,come al solito tutti mi guardarono male,tra cui la 'gentilissima' Tiffany che mi vuole picchiare.
Mi sedetti accanto a George,come al solito,forse lui era l'unico che mi potesse aiutare,ma come al solito c'è sempre un problema,e il problema è quel mostro di tiffany.
Finite le lezioni,uscì di scatto dalla classe e mi incamminai verso di casa.
Mentre ero ancora nel cortile,mi ritrovai accerchiata da un gruppo di ragazze e ragazzi.
Molti non li conoscevo,ma una si. Tiffany.
 
«Pensavi di poter riuscire a scappare?eh no cara mia.» disse Tiffany.
Mi prese dal collo e mi sbattè contro il muro.
Si avvicinò un ragazzo,più o meno alto,capelli rossi,occhi verdi,anche lui con l'aria da bullo.
Tutti gridavano: «Su dai,picchiala!»
Con le poche forze che avevo girai la testa,e vidi in lontananza Jessica che stava assistendo alla scena,senza fare nulla,con aria un pò preoccupata.
«Perchè mi fate questo?» chiesi.
«Tze,ma che bambina!» urlò il ragazzo,dandomi uno schiaffo.
«La-la-lasciatemi andare,ora» implorai.
«BOTTE!BOTTE!BOTTE» urlavano.
Così mi arrivarono calci,schiaffi e pugni e caddi a terra,senza alcuna forza,ma loro continuavano.
«MA CHE STA SUCCEDENDO QUA? FERMI TUTTI!» urlò un ragazzo correndo verso di me.
«MA VI RENDETE CONTO DI COME LA STATE TRATTANDO? LASCIATELA STARE! ORA! ANDATE VIA!» ribattè.
Tutti se ne andarono,e io rimasi lì a terra.
«Ehy,come stai?» mi chiese il ragazzo.
«Emh,scusa,ma chi sei?» risposi.
«Sono George,scema..dai,vieni,ti aiuto ad alzarti.»
 
Era George,lo riconobbi a stento dato che stavo male.
Lui mi aveva salvata.
Mi aiutò a riprendere le forze e mi fece rialzare.
 
«Sai,ho avuto paura,tanta.» dissi.
«Sarei dovuto arrivare prima,quanto sono stupido!» rispose.
«No,non ti preoccupare. E' già tanto che sei venuto,per me..è stato importante..grazie,grazie davvero.»
«Non mi devi ringraziare,dovevo farlo. Scusa se ti sto dando problemi,prometto che non succederà mai più.» Disse,sorridendo.
 
Qualcosa di incredibile.
Lo fissai,i miei occhi brillavano guardandolo.
E così,mi resi conto di essermi innamorata di quel sorriso.
 
Mi accompagnò a casa,ero felice.
Entrando,trovai Mamma e Antony che mi fissarono.
«Eh?ma che hai combinato in faccia?»
Avevano visto i segni dei pugni e degli schiaffi,ma senza rispondergli,me ne andai.
Dopo qualche ora decisi di fare un giro in centro,da sola,volevo stare il più possibile lontana da quella merda di casa.
Così,presi l'autobus e arrivai in centro.
C'erano tantissime persone: tante coppie che si tenevano per mano,gruppi di amiche che facevano shopping insieme,e io..io ero sola.
Camminavo tranquilla e spensierata,poi decisi di sedermi nella panchina di un parco per rilassarmi un pò,era un posto bellissimo.
«Allora non sei scomparsa.» 
sentii una voce dire questo,ma pensando che non fosse riferito a me feci finta di non sentire.
«Hai sentito,Allison,vuoi girarti?» 
Parlava con me,ma chi era?
mi girai.
Oddio.
Quegli occhi azzurri e quei capelli castani.
Era lui.
MARCO.
«Oh mio dio,oh mio dddio. Ma tu,tu sei..Marco.» dissi balbettando.
«Esatto,ti ricordi di me quindi.»
«E chi ti ha mai dimenticato.»
Marco si sedette accanto a me.
«Sai,sapevo che ci saremo rivisti,un giorno.»
«Non ho fatto altro che pensarti.»
«Ma cos'è successo?dove vivi ora?»
«Allora..senti..io..» dissi, con un tono molto debole.
Scoppiai a piangere,di punto in bianco.
Marco mi abbracciò.
«Ehy Ally,che ti succede?»
«Scusami,sarà stata l'emozione,ma mi sei mancato tanto..sei stato il ragazzo che mi ha salvato la vita,ed ero convinta che non ci saremo mai più rivisti,sto passando un periodo orrendo e vederti è stata la cosa più bella che mi potesse capitare,anzi no,conoscerti è stata la cosa più bella. Quei due ci hanno divisi,Marco,io..io non so quanto ti possa voler bene,non so come faccio adesso ad essere triste perchè sono con te,con te. Credimi,è il primo sorriso che faccio dopo ben tre mesi,ti giuro.» Dissi,sorridendo.
Marco non rispose,mi abbracciò forte forte,dicendo solo tre parole:
«Mi sei mancata.»
 
Da quel giorno ho capito una cosa: che bisogna sperare,sperare e ancora sperare. Sperare che tutto andrà bene,e così succederà,che non ci si deve mai perdere nella tristezza,perchè poi è difficile uscirne.
 
«Spesso pensiamo che tutto sia impossibile,che sorridere sia impossibile,ma bisogna solo credere in se stessi e,aspettare.»
  
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