Film > Matrix
Segui la storia  |       
Autore: Agente Isa88    10/10/2004    2 recensioni
Questa storia è il continuo di matrix revolution dove il protagonista è smith... questa è la mia prima ff leggete e commentate.
Genere: Malinconico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ALZATI …

ALZATI …. Parte due “il tempo chiude ogni ferita”….

 

Passò quella notte fredda in cui solo la luna permetteva di illuminare quel triste mondo chiamato Matrix. Venne mattina, il sole illuminò la cucina in cui Smith ancora giaceva…lì…sul pavimento accanto al mobile, guardando fisso per terra, col braccio pieno di tagli, ancora aperti e tanto sangue sul pavimento.

 

Si sentì del movimento in quella casa, l’Oracolo si era svegliata, e trovò Seraph ammutolito davanti alla cucina, l’Oracolo senza chiedere nulla all’Angelo si avvicino e vide Smith in mezzo alla sua stessa pozza di sangue, lì, seduto, con lo sguardo fisso… l’Oracolo chiese a Seraph di alzarlo e poggiarlo sulla sedia.

 

Smith non volle guardare in faccia a nessuno, non voleva dare motivo del suo gesto…

 

“…perché?…perché hai fatto una cosa simile Smith?” chiese l’Oracolo guardandolo.

 

Smith fece finta di niente, chiuse gli occhi e guardò per terra…

 

“Seraph, vai a prendere le garze, dobbiamo curarlo…” ordino l’Oracolo.

 

Così uscito dalla cucina Seraph, Smith e l’Oracolo rimasero soli. L’Oracolo prese una sedia e si sedette di fronte a Smith, che ancora si ostinava a non guardarla.

 

“vuoi dirmi che cosa ti è preso? Perché ti sei tagliato in questo modo?” domandò l’Oracolo dolcemente.

 

 Smith non la guardò nemmeno.

 

L’Oracolo con la mano tirò su il viso di Smith e di nuovo, dolcemente, gli domandò “Ehi… voglio solo aiutarti, come mai hai fatto una cosa simile?”

 

Smith aprì gli occhi e l’unica cosa che disse fu “Perché così ho scelto”

 

L’Oracolo vide la disperazione immersa in quel blu. Smith non ne voleva proprio sapere di ricominciare da zero.

 

Arrivò Seraph con tutte le medicine necessarie a farlo stare meglio. Così con l’aiuto dell’Oracolo gli fasciarono il braccio sinistro. Seraph lo poggiò sul divano in salotto per farlo riposare un po’.

L’Oracolo si sedette vicino a lui, mentre l’Angelo scrutava la situazione da in fondo la stanza.

 

“Sai Smith, ora non so cosa tu possa provare…non ho ancora capito il motivo di quelle ferite” gli confessò l’Oracolo “so soltanto che se tu ora sei qui, e non sei morto, è perché ti hanno concesso ancora una possibilità, non buttarla via in questo modo” concluse lei.

 

Smith trovò il coraggio di guardarla “sono…sono così confuso…non mi riconosco più…non ho più la forza che avevo prima…non posso più far nulla…sono un programma completamente inutile, senza uno scopo per di più, ed è per questo che mi sono stupito, se non ho uno scopo perché mi trovo ancora qui?” guardò ancora per terra.

 

“Come ormai tutti sappiamo, tu sei un tipo abbastanza –come dire?- espansivo! E’ quello il motivo per cui tu ora non possiedi più i poteri di un tempo. Ma se sei ancora qui è perché ti hanno concesso di avere un altro scopo…” disse l’Oracolo.

 

“e qual è ora il mio scopo?” gli chiese guardandola.

 

L’Oracolo sorrise “questo dipenderà dalla tua scelta”

 

“la mia scelta?”domandò.

 

“Si Smith, la tua scelta. E dalla tua scelta dipenderà il futuro, ma sappi che se sceglierai lo scopo sbagliato non avrai più altre possibilità” finì l’Oracolo.

 

“…mi…mi ci vuole tempo” disse Smith a bassa voce.

 

“Con calma, con calma!” sorrise l’Oracolo “intanto che ne dici di assaggiare qualche biscotto? quando Sati si sveglierà ne prepareremo qualcuno”

 

Smith arrossendo guardò per terra.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Passò un’oretta e Sati si presentò in salotto. Quando vide Seraph lo salutò abbracciandolo e dicendogli “buon giorno!” E sorrise nel vedere che Smith stava seduto sul divano con un aria più sana di quella del giorno prima. Si avvicino a lui e Seraph gli ordinò di fermarsi, ma lei con la sua curiosità non lo ascoltò, Smith non fece caso a cosa ordinava Seraph.

Sati si fermò davanti a Smith. L’Angelo si mise in allerta.

 

“Buon giorno!” gli sorrise la piccola.

 

Smith si accorse di lei e provò ad assecondarla “…….buon giorno….”

 

“sono contenta che tu ti senta meglio…come mai sei fasciato a un braccio?”chiese incuriosita.

 

“beh… come dire?..”

 

“Sati, gioia, vieni! Dobbiamo preparere i biscotti e oggi li faremo assaggiare anche al brontolone in salotto” disse l’Oracolo dalla cucina.

 

Sati la raggiunse mentre Smith e Seraph rimasero in salotto.

 

Smith si accorse che Seraph lo guardava incessantemente così decise di rompere il ghiaccio.

 

“Allora che c’è?” sbottò.

 

“io di te continuo a non fidarmi, sono qui per proteggere l’Oracolo e Sati… e ti impedirò di farle ancora del male” disse l’Angelo.

 

Smith fece finta di non ascoltare e intanto cercò di mettersi in piedi, ma le gambe non cessavano di fargli male… così si sedette ancora per fare qualche respiro profondo, voleva provare a raggiungere il divano dall’altra parte del salotto.

 

Seraph lo guardava perplesso mentre Smith barcollava già al primo passo “che cosa cerchi di fare?” chiese Seraph.

 

“Pensi che mi farò portare da te tutta la vita?” rispose Smith.

 

Intanto al terzo passo cadde col sedere per terra “maledizione…” disse tra i denti. Sempre sotto gli occhi di Seraph, Smith si aggrappò al tavolino di vetro, fece altri respiri profondi e si rimise in piedi. Fece altri quattro passi, e al quinto arrivò all’altro divano.

 

L’Angelo vide Smith molto depresso e gli disse “qualche giorno ancora e potrai ricamminare bene”

Senza guardarlo lasciò Smith ai suoi pensieri per avviarsi in cucina.

 

Smith si sdraiò sul divano per cercare di recuperare le forze, intanto non riusciva a pensare ad altro che al dolore provocato da quell’immensa luce bianca. Diede uno sguardo fuori dalla finestra e vide che c’era una piazzetta sotto quel palazzo… con dei bambini che vi correvano in mezzo.

 

Sospirò.

 

Forse, si ricordò di lui in mezzo a una piazzetta insieme alle sue copie che si divertivano cercando di riuscire a colpire il signor Anderson, perché è così, in quel momento si stavano soltanto divertendo.

 

Smith vedeva tutte le sue copie che collaboravano tra di loro, si aiutavano nel cercare di mettere in qualche modo al tappeto il signor anderson. Volevano soltanto misurare la loro forza con la sua, ma si accorsero che non bastava, lui era più forte di loro. Lui voleva essere il numero uno, quindi prese provvedimenti.

 

Riuscì ad appisolarsi cullato dai suoi pensieri.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Quando si svegliò non vide nessuno, si guardò in giro e la sua attenzione venne attirata da un vassoio con dei biscotti poggiati sul tavolino di vetro, quei biscotti erano abbastanza invitanti, e lo erano anche per uno come Smith… pensò che se ne avrebbe preso uno non se la sarebbe presa nessuno. Allungò il braccio.

 

“prendili pure senza problemi, li abbiamo fatti apposta per te” disse una voce.

 

Smith si girò e vide che la bambina era ferma davanti alla porta del salotto.

Lui prese un biscotto con fare cauto… non riusciva ancora a prendere confidenza con quel posto.

Sati si avvicinò e si sedette vicino a lui sul divano.

 

“Non sono più caldi perché sono lì da sta mattina, e ora è pomeriggio, ma penso che siano ancora buoni, io e l’Oracolo li facciamo sempre perché a me piacciono tanto”disse la piccola.

 

Smith diede un morso al biscotto.

 

“come ti sembrano? Sono buoni?” chiese sorridendo.

 

Smith fece cenno di si con la testa.

 

“allora da oggi ne faremo di più così ne potrai mangiare quanti ne vuoi!” disse felice.

 

Smith mandò giù il boccone “tu ora non dovresti essere qui con me…”

 

Sati non capiva “perché?”

 

“Seraph ti ha ordinato di non avvicinarti a me…” disse continuando a mangiare il biscotto.

 

“Voglio molto bene a Seraph, lui mi protegge sempre, anche all’Oracolo. Lui dice che non mi devo avvicinare a te perché non sei cambiato e sei ancora cattivo, dice che tu mi puoi fare ancora del male. Ma a me non sembra che tu sia ancora così, tu vuoi ancora farci del male?” chiese Sati.

 

Smith finì il biscotto senza rispondere.

 

Suonò il campanello e Sati si alzò per andare ad aprire, la raggiunse anche l’Oracolo che si accorse che Smith si era svegliato. Alla porta si presentò Morpheus che probabilmente aveva chiamato l’Oracolo.

 

“Prego Morpheus, accomodati…” disse l’Oracolo ospitale.

 

“Mi hai detto di avere una cosa importante di cui parlarmi” disse Morpheus.

 

“Si, infatti. Accomodati in salotto. Capirai di cosa voglio parlarti” disse lei.

 

Anche Smith capì il motivo per il quale Morpheus era stato chiamato, ma fece finta di niente e prese un altro biscotto..

 

Quando entrò in salotto vide Smith seduto sul divano, tranquillo, a mangiare come se nulla fosse. Morpheus non credeva ai suoi occhi, il demonio era ancora vivo.

 

Guardò l’Oracolo “ma… ma cosa significa?! Oracolo, cosa ci fa quel bastardo qui in casa tua?! Neo non l’aveva forse ucciso?!” urlò confuso.

 

“calmati Morpheus, è finita l’era della paura, ora è tempo di pace” disse tranquilla l’Oracolo.

 

“è per questo che mi hai chiamato?” chiese lui.

 

“si, ma intanto accomodati, sul vassoio ci sono altri biscotti, ne vuoi qualcuno?”chiese l’Oracolo.

 

Morpheus vide che l’Oracolo era tranquilla, allora provò a fidarsi, si sedette sull’ altro divano e notò che Smith stava cercando di alzarsi, prese il vassoio, e, barcollando (perché non aveva ancora recuperato appieno le forze) arrivò di fronte a Morpheus. Smith lo guardò, fece un mezzo sorriso e porgendogli il vassoio disse “sono buoni…”

 

Morpheus si alzò, diede uno schiaffo al vassoio facendo cadere tutti i biscotti poi diede uno spintone a Smith che cadde sul tavolino di vetro rompendolo “HAI UNA BELLA FACCIA TOSTA MALEDETTO BASTARDO! DOPO TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO COME OSI ANCHE SOLO AVVICINARTI A ME?!”

 

“fermati Morpheus!” disse l’Oracolo.

 

“ma cosa dici Oracolo? Non posso stare qui seduto a far niente, questo maledetto merita soltanto di morire!” disse Morpheus.

 

Intanto Smith cercò di alzarsi, ma quella caduta peggiorò le sue condizioni fisiche, non riusciva a muoversi. L’Oracolo chiamò Seraph per tirare su Smith e portarlo in camera da letto, mentre Morpheus cercava di scusarsi con l’Oracolo per avergli rotto il tavolino.

 

“Morpheus, le cose ora andranno diversamente, ormai non ha più alcun potere, pensi che se fosse ancora così forte si sarebbe fatto colpire e poi sarebbe caduto sul tavolino? Per di più si è risvegliato ieri, non ha neanche la forza di reggersi in piedi, non hai visto che barcollava? E’ come se tu te la fossi presa con un bambino indifeso. E’ difficile anche per lui questa situazione, sta cercando di cambiare.” disse l’Oracolo.

 

“come puoi pensare che uno come lui possa cambiare? Con tutto il male che ha fatto…” disse Morpheus “magari quando si sarà ripreso vorrà riprendere da dove aveva lasciato”

 

“E tu credi che se volesse rifare un cosa simile la Sorgente avrebbe permesso che la sua vita fosse risparmiata?” rispose sicura l’Oracolo.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Smith era nella camera da letto dell’Oracolo, e, sdraiato su un lato abbracciava il cuscino pensando a cosa mai aveva fatto di male per meritarsi di finire sul tavolino. Non aveva fatto nulla di male. Ma capì anche che gli altri avrebbero dovuto imparare ad accettare il loro nemico come un amico, e che probabilmente ci sarebbe voluto tempo.

 

L’Oracolo entrò in camera e vide Smith che sospirava abbracciato al suo cuscino.

 

“Lo so che non è facile per te questa situazione, ti chiedo solo di avere un po’ di pazienza… il tempo chiuderà ogni ferita.” Disse fiduciosa l’Oracolo.

 

“il tempo non sarà mai in grado di chiudere certe ferite…” disse lui “come potranno dimenticare la morte del signor Anderson… e poi chissà quanta altra gente avrò ucciso oltre a lui…”

 

“su questo hai ragione, ma sarai tu a dare una mano a loro dimostrando che non hai più brutte intenzioni… ma ci vorrà tempo, e se tu avrai pazienza tutto si risolverà… te lo garantisco”  disse lei.

 

Smith sorrise guardando verso il soffitto.

 

“Ooh! Finalmente un bel sorriso! Mi sa che per qualche notte andrò a dormire in camera di Sati… magari sul mio letto ti riprenderai prima che sul divano…”disse sorridendo “…ora ti lascio riposare, se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi”

 

L’Oracolo uscì e Smith chiuse gli occhi.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

 “Come vanno le cose?” chiese Seraph.

 

“Direi che stanno migliorando… Come ho già detto a lui, ci vorrà del tempo prima che la pace si stabilisca del tutto. Intanto lasciamo che si riposi e riprenda le forze, così anche lui potrà avere più chiare le sue idee”disse l’Oracolo.

 

“La bambina è molto curiosa però, non vorrei che…”

 

“Non preoccuparti Seraph, non corre alcun pericolo, lascia pure che cerchi di parlargli. Oggi mi ha raccontato che quando si è svegliato ha cercato di parlarci, non ha detto molto, forse perché ancora deva prendere confidenza con noi, ma mi ha detto che è stato gentile… Non pensi sia già qualcosa?” sorrise l’Oracolo.

 

“Spero che non ti stia sbagliando…” concluse Seraph.

 

L’Angelo Custode non voleva smettere di vigilare su di loro perché era il suo compito proteggere.

 

Ogni mattina Sati entrava nella stanza dell’Oracolo e diceva “Buon giorno!” e Smith le rispondeva “…buon giorno anche a te…”

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Passò qualche giorno e ormai sembrava che la serenità avesse raggiunto anche la casa dell’Oracolo. Una mattina, mentre l’Oracolo stava preparando la colazione per Sati, sentì una voce provenire dalla porta della cucina “…buon giorno…” L’Oracolo si girò e vide che sulla soglia della porta c’era Smith che sembrava non avere più problemi alle gambe.

 

“Buon giorno!!” rispose contenta l’Oracolo “vedo che ti sei ripreso, non ti fanno più male le gambe?” chiese.

 

“Quando mi sono svegliato mi sono accorto che non avevo difficoltà a muoverle, così ho provato a mettermi in piedi e sono riuscito a camminare…” rispose.

 

“Prego… siediti pure” disse.

 

Smith si accomodò su una sedia in cucina.

 

“allora, cosa mi racconti? In questi giorni sei riuscito a farti qualche idea?” domandò mentre preparava la colazione.

 

“Io… non saprei, non so più cosa pensare, tutti i miei ricordi sono legati hai miei scontri col signor Anderson… sono le uniche cose che ricordo con piacere…” rispose un po’ confuso.

 

“certo, capisco… è ovvio. Tu hai sempre combattuto con un tale odio contro Neo che non hai pensato ad altro per tanto tempo…” disse voltandosi “… e non ricordi altre cose con piacere?”

 

“…no… solo i miei scontri con lui…”  disse guardando per terra.

 

“sai, penso di aver capito quali siano i tuoi interessi… il combattimento!” disse l’Oracolo “è quella la tua strada Smith, ecco perché ricordi con piacere i tuoi scontri contro Neo, perché ogni volta che combattevate eravate entrambi più forti, e con lui trovavi la competizione, perché era l’unico in grado di tenerti forza!” disse “è questo quello che vuoi: trovare validi avversari e misurarti con loro”

 

“….. può darsi che tu abbia ragione…” disse Smith con un mezzo sorriso.

 

In quel momento entrò Sati e vide che Smith era in cucina con l’Oracolo “Buon giorno” disse la piccola.

 

Smith le rispose…

 

“sono entrata in camera dell’Oracolo ma non ti ho visto, allora ho pensato che te ne fossi andato via” disse la piccola “se sei arrivato qui vuol dire che sei guarito… sei guarito?” chiese.

 

“Si… penso proprio di essere guarito…” disse soddisfatto.

 

L’Oracolo appoggiò la colazione sul tavolo e Sati si sedette vicino a Smith per mangiare. La bambina notò Smith sovra pensiero “tu non fai la colazione?” chiese.

 

“…no.” Rispose lui.

 

“sei sempre serio… sei arrabbiato con qualcuno? Qualcuno ti ha fatto del male?” chiese mentre mangiava.

 

“No… non sono arrabbiato con nessuno…stavo solo pensando…” disse.

 

“Ehi Smith, se vuoi puoi riprenderti questi…” disse l’Oracolo tirando fuori un paio di occhiali. Erano gli occhiali di Smith.

 

Smith stese il braccio e li prese, fece per metterseli…

 

“…No, non metterli” disse Sati mentre beveva la tazza di latte.

 

“cos..? …Perché?” domandò.

 

“ Hai gli occhi blu, blu come il cielo… perché devi oscurarlo?” disse sorridendo.

 

Smith la fissò in silenzio, non sapeva cosa dire.

Prese gli occhiali e li infilò nel taschino  “… se le cose stanno così, li metto via…”  

 

Entrò Seraph è si stupì nel vedere che Smith si era gia ripreso “non pensavo ci avresti messo così poco, le ferite al braccio come vanno?” chiese.

 

Smith si era completamente dimenticato di quei tagli, sbottonò il polsino e tirò su la manica, tolse la garza e si accorse che ormai le ferite erano guarite, anche da qualche giorno perché Smith aveva un veloce processo di cicatrizzazione.

 

“Ora riesci a camminare correttamente?” chiese l’Angelo.

 

“Credo di si…” rispose guardando altrove.

 

“Avevo intenzione di farti venire con me a fare un giro per farti muovere le gambe… te la senti?” gli chiese.

 

“Un giro dove?”

 

“Oggi è lunedì, la piccola deve andare a scuola, l’accompagneremo…”  disse.

 

“Siiii!! Dai signor Smith, vieni anche tu, così ti presenterò alle mie amiche… saranno felici di conoscerti, gli ho parlato molto di te, ogni giorno mi chiedono quando porterò a fargli conoscere il mio amico” disse allegra Sati.

 

“…va bene” disse lui.

 

Seraph guardò l’Oracolo e lei gli sorrise, vedeva che le cose stavano cambiando.

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Matrix / Vai alla pagina dell'autore: Agente Isa88