Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: dalialio    24/08/2013    3 recensioni
Forse, se si fosse addormentato, il respiro avrebbe iniziato a farsi affannoso e sarebbe morto.
Così non avrebbe più sofferto. Così la voragine nel suo petto si sarebbe chiusa. Così, magari, Dean non avrebbe ricevuto l'ennesima delusione.
Avrebbe fatto ammenda con la propria morte.

...
Ispirata alla canzone "Hear Me" degli Imagine Dragons
[Spoiler ottava stagione]
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Ottava stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Carry on my wayward 'song''
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Can nobody hear me?
Attenzione! Nella storia sono presenti degli spoilerini sull'ottava stagione (non ancora andata in onda in Italia). Quindi se non l'avete ancora vista, non iniziate nemmeno a leggere, chiudete subito la pagina!
Lettore avvisato, mezzo salvato!





Titolo: Can nobody hear me?
Personaggi: Castiel, Dean (nominato)
Genere: Angst, Triste
Rating: Giallo
Note: Questa storia si ispira ad una frase della canzone Hear Me degli Imagine Dragons, precisamente quella che troverete dopo il titolo. Mentre ascoltavo la canzone in loop, ogni volta che arrivavo a quella frase nella mia testolina si costruiva una storia, ed eccola qui. Ambientata nell'ultimissima scena del finale dell'ottava stagione. Ripeto: spoiler!








Can nobody hear me?




Maybe if I fall asleep I won't breath right.



Quando Castiel riprese conoscenza, per qualche secondo l'intorpidimento gli impedì di aprire gli occhi, poi la consapevolezza di quello che era successo lo colpì nel petto all'improvviso. L'idea di quello che sarebbe accaduto per colpa sua gli fece desiderare di morire.
Strinse gli occhi più forte. Sapeva che non gli sarebbe piaciuto quello che avrebbe visto. Sapeva di averla combinata grossa, come quella volta in cui si era proclamato Dio o quando aveva liberato i Leviatani.
Ma quella sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Quella volta, gli angeli gli avrebbero dato la caccia e lo avrebbero ucciso.
Sempre che fossero riusciti a sopravvivere alla caduta.
L'agitazione era troppa e lo costrinse ad aprire gli occhi. Si ritrovò disteso su un prato a fissare il cielo nero. La sua mano stringeva un mucchio di foglie. Tutto il suo corpo era in tensione.
Alcune vaghe immagini gli ricordarono quello che Metatron gli aveva fatto nella stanza di quel bianco accecante che ben conosceva. Quanto tempo era passato? Secondi, minuti, ore?
Di riflesso si portò una mano alla gola, sfiorando il punto in cui Metatron aveva inciso per portargli via la grazia. Ricordò la strana sensazione di svuotamento che aveva provato in quel momento. Era come se Metatron gli avesse succhiando l'aria dai polmoni. Non c'era alcuna ferita sulla sua gola e questo lo confuse.
Ma ciò di cui Castiel era certo era che entro poco gli angeli sarebbero caduti.
Raccolse le forze e si sollevò in piedi. Si guardò intorno, ma vide solo alberi e foglie che ricoprivano il suolo. Dove diavolo era finito? Quanto distanti erano Dean e Sam?
Improvvisamente si sollevò un forte vento, che gli scompigliò i capelli e che scosse le fronde degli alberi. Un bagliore al limite del campo visivo attirò la sua attenzione. Alzò il viso al cielo e assistette allo spettacolo più bello e terrificante della sua esistenza. L'oscurità esplose in centinaia di palle di fuoco, comete che bucavano le nuvole e che cadevano lente ma inesorabili verso la Terra.
I suoi fratelli e le sue sorelle. Era stato lui ad ucciderli.
Le gambe cedettero e si ritrovò inginocchiato nel fango. Un dolore che non aveva mai provato gli punse gli occhi, poi due gocce gli bagnarono le guance.
Per la prima volta in tutta la sua esistenza, Castiel stava piangendo.
Aprì la bocca e urlò per la disperazione.
Uccidetemi!, pensò, incapace di dirlo a voce alta.
Il suo grido rimbombò nel vuoto attorno a sé. Nessuno lo sentiva? Nessuno sentiva il rumore della sua anima che esplodeva in mille pezzi dal dolore?
Come se non avesse più il controllo del proprio corpo, Castiel si lasciò andare in avanti e si trovò disteso tra le foglie.
Forse, se si fosse addormentato, il respiro avrebbe iniziato a farsi affannoso e sarebbe morto.
Così non avrebbe più sofferto. Così la voragine nel suo petto si sarebbe chiusa. Così, magari, Dean non avrebbe ricevuto l'ennesima delusione.
Avrebbe fatto ammenda con la propria morte.
Si girò su un fianco e pianse fino ad addormentarsi.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: dalialio