Prologo

In difesa di Sesar, possiamo dire che non avrebbe mai accettato quel lavoro, normalmente, ma il caso vuole che in quella sera, oltre ad essere alticcio, avesse toccato il fondo del borsellino, cosa davvero sconvolgente, tanto che il suo umore crollo per terra alla brutta scoperta. Niente soldi, voleva dire solo una cosa per lui, nuovo lavoro. Nello stesso momento un uomo, gli offre un affare, cos'è questo se non un miracolo, anche se fin troppo bello? Probabilmente avrebbe fatto più domande, sull'oggetto, il padrone e la casa, ma essendo alticcio e un po' disperato, accetto l'affare, cosa che forse a mente lucida non avrebbe fatto. Se non si fosse già capito Sesar è un ladro, curioso, spaccone, astuto e con un umorismo di dubbia qualità, “umorismo da tre soldi”, in questo modo autodefinisce il suo umorismo, già solo con questa affermazione intuiamo chi abbiamo di fronte, ma a dispetto di queste parole, si dice nel suo ambiente che sarebbe in grado di rubare qualunque cosa abbia un inizio ed una fine, ma lui modestamente afferma che non ha mai rubato fiumi o montagne, anche se di montagne d'oro se ne intende, ma non è stata la sua abilità a renderlo famoso, infatti leggendaria più che altro è la sua fortuna, bastano pochi minuti in una taverna ed il nostro ladro è già venuto a conoscenza del membro più ricco della comunità, senza dimenticare la sua mitica avversione alla gogna, si racconta che la gogna si sfili da sola dal suo collo da quanto la odia, questi racconti da osteria, molti e vari, hanno fatto diventare questo ladro, molte volte anche assassino, una figura discussa, cosa che di certo non è un bene per un ladro. Forse proprio la sua fama, fu la causa dei suoi problemi.