Fu una normale domenica sera; lo era stata perlomeno fino alle nove e mezzo, quando Giappone si mise davanti  computer, pronto alla sua domenicale maratona di anime – anche se, a giudicare dall’ora che era segnata sullo schermo, forse era il caso di retrocedere almeno alle sette.

Era tutto pronto attorno alla sua scrivania, con un piatto di doraiaki alla sua sinistra pieni di nutella – il frutto di un colpo di genio avuto da Italia l’estate scorsa – ancora intoccati, acqua e altre bevande alla sua destra, e qualcosa di salato su una sedia dietro di lui, nel caso il sapore dolce dei doraiaki avesse iniziato a stancarlo; il futon era già sistemato per terra, pronto ad essere utilizzato come postazione di riserva per godersi gli anime in maggiore comodità, con alcuni personaggi di anime disegnati sopra le federe dei cuscini, e una coperta da mettere sulle spalle; le serrande della finestra erano abbassate in modo che neanche il più piccolo raggio di luna potesse passare dalle fessure, e solo la luce proveniente dal computer rischiarava la camera da letto.

Era tutto pronto, insomma; e infatti – lo si è già detto – quella domenica fu normale all’inizio.

E avrebbe continuato ad esserlo se Giappone non avesse avuto l’improvvisa voglia di controllare il suo profilo Facebook, per vedere quali fossero le ultime notizie ed eventualmente condividere qualche notizia buffa. E, Kami, quella si che era una notizia, anche se di buffo non aveva nulla.

Giappone lasciò lentamente scivolare il bicchiere d’acqua che aveva in mano per terra, incapace di metabolizzare quella piccola frase scritta in grigio, un cambio di status che, una volta visto da tutto il mondo, molto probabilmente sarebbe stato sulla bocca di tutti al prossimo meeting.

Prese con mano tremante il cellulare da vicino la tastiera, e accettò la chiamata senza neanche controllare chi fosse.

<< M-Moshimoshi? >>

<< Japan! >> la voce di Prussia penetrò il suo orecchio come un trapano, ma per lo shock neanche riuscì a rimanerne infastidito, << Japan, mein Gott, dimmi che sei su Facebook! >>

<< H-Hai. >>

<< Vai immediatamente sul profilo di- >>

<< Purosshia-kun, ho già visto. >>

<< Oh… Q-Quindi sai. >>

<< H-Hai. >>la nazione nipponica annuì anche se sapeva che il prussiano non avrebbe potuto vedere quel gesto del capo.

<< Japan, dimmi che sto sognando. >> supplicò l’ex-nazione, ma dall’amico non ricevette alcuna risposta.

Giappone, invece, rimase con il cellulare vicino all’orecchio, mentre ormai tutte le sue certezze venivano sbriciolare da quelle poche e grigie parole sul desktop:

Feliciano Vargas è passato da “impegnato” a “single.”

 _____________________________________________________________________________

*I doraiaki sono dei dolci giapponesi, una specie di piccolo panino dolce con una marmellata di una specie di visciole in mezzo. La scorsa estate io e mia cognata abbiamo rifatto la ricetta, mettendoci però la nutella: è stata unìottima idea, e la consiglio a tutti :D

Bene, che dire? La fic non sarà lunga, e pianifico di postare il prossimo capitolo entro settembre (esame, ti battero!). Spero di avervi incuriosito con questo breve prologo :3

Alla prossima.