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Autore: sakuraenn    01/03/2008    1 recensioni
Questa è una storia breve ambientata in una zona non definita d'Irlanda. E' una storia triste ma carica di significati. In cui si intrecciano due contrasti narrativi il presente e il passato creando un particolare effetto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia scroscia da basse e cupe nuvole, in una sera tempestosa come questa nulla è meglio di una buona birra nel pub del villaggio tra l'allegria e la musica tradizionale.
Questa sera sono tutti radunati attorno al tavolo di Gregor, accanto al grande camino, lui ha una storia da raccontare, una storia oscura e intrigante.
I clienti del pub attendono mentre l'uomo sorseggia il suo boccale di caffè caldo corretto, sente gli sguardi addosso e ricambia osservandoli in volto uno a uno poi, con un gesto lento e misurato posa il boccale sul tavolo e alza lo sguardo sospirando, il momento è giunto, deve narrare ciò che ha visto, la storia che ha percepito.
La musica si abbassa fino a fermarsi completamente e anche se con lentezza lo sciamare di voci si spegne, nell'affollata stanza ora tutti guardano l'uomo apertamente attendendo in silenzio.
Un clima di tensione e fermento aleggia nell'aria mentre l'impazienza cresce, Gregor li guarda tutti attentamente poi sospira di nuovo, beve una sorsata e inizia il suo racconto, proprio in quell'attimo il fuoco crepita e all'esterno si sente un tuono, tutti sobbalzano compreso il narratore che dopo aver bevuto l'ennesimo sorso riprende dal principio il suo racconto.


Tutto iniziò così... Ero nel vecchio campo quello vicino al tumulo celtico dove il grande monolite segna lo scorrere del tempo, il sorgere e il tramontare del sole.
Quella mattina c'era nebbia e faceva freddo, io e il mio cavallo camminavamo nel luogo dove cent'anni fa c'era la fattoria dei Corvi, si quella bruciata a causa delle fate a quanto dicono, proprio quella; Beh io e il cavallo stavamo lì alla ricerca di erbe selvatiche, Timo, Alloro, Menta ecc. sapete per venderle al mercato come sempre, quando all'improvviso sentiamo un richiamo, ci voltiamo entrambi ma, nulla, non si vede niente alle nostre spalle non c'è nessuno, così riprendiamo il cammino.
Sto raccogliendo del Ginepro selvatico quando ecco che sento degli improvvisi schiamazzi, come una lotta furiosa, si sentivano spade che cozzavano, imprecazioni e tanto altro, mi alzo di scatto guardandomi attorno, confesso che comincio a sentirmi perplesso e intimorito, ora, io non sono un tipo superstizioso ma tutti sanno che quello è un luogo demoniaco, così mi viene logico pensare a tutte le superstizioni che circolano, tuttavia la curiosità ha il sopravvento e così torno indietro, i suoni continuano e io mi guardo attorno incuriosito poi...li intravedo, sono due e si stanno scontrando, un brivido gelido mi percorre la schiena e io mi sento come paralizzato, non riesco a muovere un dito!
Di colpo vedo di fronte un ombra scura immensa, la nebbia comincia a diradarsi anche se non completamente e noto che appare una casa, una enorme catapecchia in legno.
Si vede fumo, cavalieri e celti che si scontrano, c'èra il clangore delle armi e gli uomini imprecavano, una cosa che mi ha colpito è che a terra davanti l'ingresso della casa c'era una ragazzina che fissava inorridita lo scontro, lei stava lì in lacrime e improvvisamente alle sue spalle esce un cavaliere in armatura che tiene una donna più anziana per i capelli, passa oltre la ragazza e con l'ascia che ha in mano mozza la testa della donna proprio davanti alla ragazzina.....
No! Non so che età potesse avere quella povera bambina penso diciassette/diciotto anni quello che so è che ero terrorizzato e che lo sguardo di quella poveretta era qualcosa di indescrivibile.
Per qualche secondo sono stato incapace persino di respirare poi sono tornato a fissarla, aveva gli occhi sbarrati...il suo sguardo esprimeva shock e disperazione ma nonostante questo si è alzata in piedi ha preso una torcia accesa dal focolare abbandonato e ha dato fuoco ai resti della madre, piangendo lacrime silenziose.
Dopo quella scena racapricciante le visioni spariscono e torna la nebbia, credevo di essere libero ma con orrore scopro di essere ancora immobilizzato, pochi attimi dopo riappare la sagoma della fatiscente " casa" la giovane è più grande e ora è orribilmente sfregiata in volto, accanto a lei c'è un bambino e seduto in un angolo poggiato alla parete un grosso energumeno dai lunghi capelli biondi e la barba incolta.
Quando la giovane si avvicina a lui per porgergli dell'acqua lui la schiaffeggia facendole cadere la brocca, nonostante questo lei si allontana e torna dopo poco con un panno imbevuto e con questo pulisce il volto dell'uomo che questa volta non si oppone alla premura che gli viene rivolta, durante tutto il tempo dell'operazione i due si fissano negli occhi.
Lui ha un espressione da dominatore, sicuro della sua forza, orgoglioso e crudele; lei invece ha uno sguardo spento e colmo di una profonda tristezza, sembra voler dire qualcosa a quel burbero uomo ma tace come rassegnata al fatto che qualunque cosa avesse detto non avrebbe ottenuto nulla.
Mentre si sta alzando dopo aver terminato l'operazione di pulizia l'uomo sposta lo sguardo nella mia direzione, ho pensato fissasse me poi vedo che sono circondato da delle sagome indistinte che quando mi oltrepassano si trasformano in numerosi guerrieri, l'uomo sposta con violenza la ragazza che finisce a terra e indossa un elmo, in quel momento con un senso di paura lo riconosco è il guerriero che ha sgozzato la donna di mezz'età davanti alla giovane.
La ragazza stringe il bambino che presumibilmente è il figlio, si rialza e corre dentro la casa.
L'uomo urla qualcosa, afferra l'ascia e si getta sul nemico.
Nuovi rumori di battaglia e scene che non distinguo perchè la visione sembra sparire ma ricompare quasi subito, si vede l'uomo steso a terra sanguinante e la ragazza che lo difende con un pugnale, la casa è in fiamme e all'entrata c'è il bambino, non capisco se è vivo o morto vedo solo la sua sagoma nell'ombra, poi eccolo che esce correndo ma viene colpito da un pugnale e risbalzato all'interno, lei si volta di scatto in lacrime ma al primo passo degli invasori che sente si rivolta verso di loro tremante puntando la lama che tiene con entrambe le mani verso di loro.
Questi sorridono parlando tra loro, poi dicono qualcosa a lei e lei in risposta punta il pugnale con più decisione; alle sue spalle l'uomo le urla qualcosa con ira ma lei non gli risponde continua a stare lì tremante con le lacrime che le sgorgano dal volto e una supplica disperata negli occhi " Non toglietemi anche questo".
Questo mi sembra di leggerle in viso, il suono di un corno disorienta gli attaccanti e lei ne approfitta, si scaglia su di loro uccidendoli in quella che definirei una scaramuccia, sanguinante torna dall'uomo che la insulta ancora, lascia cadere il pugnale e si inginocchia al suo fianco, lui continua ad inveire e lei per alcuni attimi rimane in silenzio scossa dai singhiozzi, poi comincia ad urlare continuando a piangere, dicendogli tutto quello che si era sempre tenuta dentro.
L'ho capito perchè lo sguardo dell'uomo è cambiato, da iracondo si è fatto esterefatto poi si addolcisce, non dice più una parola aspettando che lei abbia finito e quando accade le accarezza il volto con tenerezza e mentre le parla spira.
La visione nuovamente scompare e qualche attimo dopo riappare, si vede la giovane di schiena con le mani sporche di terra e sangue davanti a due tombe ed ecco che riscompare tutto un'altra volta poi riappare, ci sono le due tombe ma sono coperte di erba e fiori, chinata lì davanti c'è una sagoma ricurva ha i capelli scarmigliati e i vestiti laceri, noto che si alza e si volta verso di me è una vecchia orrenda, ha il volto sfregiato e le mancano alcuni denti, un occhio è rosso e gonfio a causa di qualche malattia ed è sporca, sembra un relitto, improvvisamente sorride poi si sente l'urlo di un bambino lei si volta e tutto scompare.
Mi sento libero e cado in ginocchio per terra, la nebbia si è diradata e io mi trovo immezzo al campo, rimango lì qualche attimo come in trance, il cavallo mi ha riportato alla realtà strofinando il muso sul mio volto, mi sono alzato e me ne sono andato...questa è la mia storia.


La sala del pub era in muto silenzio quando Gregor smise di parlare tutti cominciarono a bisbigliare tra loro, all'improvviso uno disse << Somiglia quella vecchia, alla strega che maledisse quel campo secoli addietro, alcuni dicono che fu colpa del suo fantasma se la fattoria dei Corvi è bruciata. >>
Nuovi sussurri e bisbigli, Gregor bevve a testa bassa per alcuni minuti poi con voce chiara e forte disse << Volete sapere come la penso...! Penso che quella vecchia fosse la giovane ragazza e che abbia difeso la tomba dei suoi cari per tutta la vita.
Questa storia mi ha fatto riflettere su quanto l'apparenza inganni e su quanto nella vita ci si facciano opinioni errate e.. su quanto siano necessari tanti piccoli gesti di apprezzamento e amore.
Quella era una sventurata e la storia e la leggenda l'hanno fatta passare per un mostro mentre in realtà null'altro ha fatto che curare le tombe di chi gli era caro e pregare, ne io ne molti di voi avremmo avuto un tale coraggio e siamo uomini....per cui brindo a quella donna sventurata augurandole di poter finalmente riposare in pace. >>
Ci furono attimi di silenzio poi, tutti imitarono Gregor alzarono i loro boccali e brindarono. I musicisti ripresero a suonare e l'ambiente tornò allegro e spensierato come sempre ma nel cuore di ognuno erra rimasta una traccia di quell'incredibile storia.
Gregor si alzò dal tavolo e si diresse alla finestra, la pioggia era quasi cessata e il vento soffiava meno, bevve un nuovo sorso di caffè guadando l'esterno per un momento gli sembrò di scorgere in lontananza la pallida figura ricurva della vecchia sfregiata che sorrideva.
Sorrise a sua volta facendo un cenno con il mento chiuse gli occhi gli riaprì, si voltò e tornò al suo tavolo.
  
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