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Autore: Aagainst    25/08/2013    5 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

Non so cosa ti aspetti da me
mi tieni sotto pressione per assomigliarti

Aaron stava ragionando sulla proposta di Rachel. Era conscio del rischio che correva ad andare su internet. In più, non si fidava assolutamente della ragazza. Si vedeva che era figlia di Ari. “Stessa pasta, stessa testa. Quella mi vuole morto.” Pensò tra sé e sé. Fu richiamato alla realtà da uno dei suoi uomini che entrò, sbattendo la porta. –Capo, abbiamo un problema!- esclamò. –Che diamine succede?- abbaiò lui. –Sono entrati. Hanno delle bombe a mano. Ci sparano addosso!- spiegò il sottoposto, affannato. –E chi? Chi sono? Mossad?- chiese Aaron, allarmato. –Ehm… Più o meno. Si tratta di Ziva David, signore.- mormorò l’uomo. –Cosa? E’ con qualcuno o è da sola?- si affrettò a chiedere Issel. –R-R-Rabi Tal, capo. E’ con lei.- balbettò l’altro. –Merda.- imprecò Aaron. Questa non se l’aspettava. –Sono solo in due. Andate e uccideteli. Anzi, no. Ziva mi serve viva. Di Tal fate quello che volete. Ma fermateli, maledizione!- ordinò. Il suo sottoposto corse via, lasciandolo da solo. “La pazzia ripaga sempre, così diceva sempre tuo padre. Ma stavolta si accorgerà di quante stupidaggini ha detto nella sua vita quel babbeo.”.

Ogni passo che faccio è un altro errore per te
(intrappolati nella risacca, noi siamo
esattamente intrappolati nella risacca)

-Ziva, non ce la faremo mai.- ragionò Rabi. –Ce la faremo, fidati. Intanto, stai giù!- esclamò lei, abbassandosi per evitare un proiettile. Si ritrovarono schiacciati contro un muretto. –Zee, siamo in trappola.- affermò lui. –No! Non ancora! Dammi quella bomba a mano.- ordinò la donna. –No! Ziva, ci ammazzeranno.- -Dammela, ho detto!-. Rabi la guardò e si arrese. Ziva prese la bomba in mano e la lanciò contro gli uomini di Aaron. Per nessuno di loro ci fu nulla da fare. –Ziva, non possiamo ucciderli tutti!- provò a farla ragionare l’amico. –Rabi, noi dobbiamo salvare Rachel e Alex!- -Ma non possiamo perdere te! Zee, tu non sei un’assassina spietata. Ti prego!-.

Tutto quello che desidero fare 
è essere più come me
e meno come te

I due amici si fissarono. Ziva udì altri uomini che prendevano il posto di quelli appena uccisi da lei. I proiettili spostavano l’aria, facendole muovere i capelli. Si guardò attorno. In mano teneva un’altra bomba a mano. Tirarla contro quegli uomini avrebbe significato ucciderli tutti. Avrebbe ammazzato coloro che avevano rapito sua nipote e la figlia del suo amico, ucciso sempre da loro. La vendetta si sarebbe compiuta, nel silenzioso rumore di una semplice esplosione. Eppure lei sapeva che non le sarebbe bastato. Non poteva uccidere così tante persone. Perché lei non era come lui. Lei non era come Aaron. Ziva non era un’assassina. E non lo sarebbe mai potuto diventare. Si scoprì, improvvisamente, inerme e così piccola e debole di fronte alle cose. La bomba le scivolò di mano, fortunatamente inattiva. Scoppiò a piangere. Rabi l’abbracciò. –Se io ti copro, riesci a scappare via.- le sussurrò. –Ma così tu… Morirai!- ribatté lei. –Zee, tu sei la sorella che avrei sempre voluto. E’ stato bello conoscerti. Ma ora devi andare. Devi salvarti! Io… Me la caverò. Te lo prometto: ci rivedremo.-. Ziva si sforzò di fermare le lacrime, ma la cosa non le riuscì. –Me lo prometti, vero?- mormorò, singhiozzando. –Sì. In un un modo o nell’altro ci rivedremo.- affermò lui. Poi aggiunse:-Tieni questa. La portava sempre mio padre. Ti porterà fortuna.-. Le mise una collanina al collo con, come ciondolo, una croce. –Che significa?- chiese lei, stupita dal pendaglio. Mio padre si è convertito al cristianesimo prima di morire. E la mia famiglia l’ha seguito. Sono orgogliosamente israeliano, ma sono cristiano. Ziva, io credo che ti proteggerà.-. La donna gli si gettò al collo. –Tu prendi la mia Stella di David. Perché io sono ebrea.- disse, mettendogli al collo la sua collanina.  –Ora vai. Non c’è più tempo.- la spronò lui. Ziva si rialzò e si guardò attorno, in cerca della via di fuga migliore. –Rabi, io…- -Vai. E’ un ordine.- disse, serio. La donna si abbassò e strisciò verso una porta. Decise di non voltarsi, altrimenti sarebbe stata tentata di tornare indietro. Un uomo si avventò su di lei, ma un proiettile lo raggiunse prima che potesse colpirla. "Ti prego, proteggilo, perché lui sta proteggendo me.” pregò. Ovunque i proiettili fischiavano, ma lei non fu mai colpita. Rabi le copriva le spalle in maniera impeccabile. Finalmente raggiunse la sua meta.

Ogni secondo che spreco è più di quelli che mi
posso permettere

Si alzò, iniziando a correre. La tentazione di voltarsi era forte. E lei, la forte Ziva, si scoprì di nuovo debole, bisognosa di rivederlo, almeno un’ultima volta. E così, alla fine, cedette. Si girò verso lui, verso Rabi. Ma, come nel mito greco di Orfeo ed Euridice, quell’ultimo sguardo si tinse di morte. Un proiettile colpì al cuore Rabi. –No!- urlò Ziva, disperata. Si bloccò, inerme, incapace di agire. Il suo sguardo si posò sulla collanina che Rabi le aveva donato. Si risvegliò, improvvisamente. E comprese di doversi salvare, per non vanificare il sacrificio del suo amico. Corse all’impazzata, uscendo dal capannone. Continuò a correre, corse per tutto il deserto, corse per non fermarsi. Ormai non aveva più senso niente. Lei non aveva più senso, la vita non aveva più senso. E, mentre correva, l’immagine del volto di Rabi le perforava il cervello, senza pietà. Arrivò su un’altura. Sotto, il mare si stagliava, con le sue onde minacciose.

Sono diventato così intorpidito
Non riesco più a sentirti lì
Diventato così stanco
Così tanto più consapevole
di quel che sto diventando

Chiuse gli occhi. Indietreggiò, per prendere la rincorsa. Poi avanzo versò il bordo del precipizio. Inspirò e fece per buttarsi giù, quando qualcosa la tirò indietro. Si voltò. Tony la fissava, con quel suo sguardo profondo. Lei si alzò e gli si gettò al collo, disperata. Lui non disse niente, lasciandola sfogare. Poi le sussurrò:-Vieni.-. La prese per mano e la condusse a una jeep, dove c’erano anche Gibbs e McGee. –Ziva!- esclamò Tim, sorpreso. Jethro la guardò, senza dire nulla. –Torniamo in albergo.- ordinò poi a Tony. L’agente obbedì.

E so che potrebbe darsi che anche io fallisca 
ma so che tu eri esattamente come me
con qualcuno deluso da te 

Ziva era sola, in stanza. Era seduta sul letto. Tra le mani aveva la collanina che Rabi le aveva donato. Si sentiva persa, sola e abbandonata. Sentì la porta aprirsi: Tony. L’uomo si sedette accanto a lei. La abbracciò e lei non si oppose. Si appoggiò al suo petto, come se lui potesse essere la sua unica salvezza. –Mi dispiace di averti sparato.- si scusò lei. –Non importa.- la rassicurò Tony, scostandole i capelli dagli occhi. Voleva vedere il suo sguardo, ma la capigliatura glielo impediva. –E’ morto, Tony. E’ morto. Rabi non c’è più. Ed è solo colpa mia.- singhiozzò Ziva, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo. –Mi aveva promesso che ci saremmo rivisti.- -E lo farete. Vi rivedrete Zee. Abbi fede.- le bisbigliò lui. Ziva smise di piangere e lo baciò. –Perché tutto mi sfugge sempre dalle mani? Perché?- chiese lei. –Non ti mento. Non lo so. Però sono certo di una cosa: se tutto quello che hai passato è successo affinché tu ed io ci incontrassimo e finissimo così, beh, allora tutto diventa meno negativo.- rispose Tony. Ziva gli sorrise e si appoggiò a lui. Sì, effettivamente così tutto le sembrava meno negativo. Ma avrebbe comunque voluto trovare un senso per ogni cosa.

Non riesco più a sentirti lì 
Mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia

 

Angolo dell'Autrice

Buonasera! Allora, nuovo capitolo, che entra nella lista dei miei preferiti. Le frasi in corsivo sono versi tratti da "Numb" dei Linkin Park e ho immaginato che fossero tutti pensieri di Ziva. Tutti, anche all'inizio. Non so se l'idea vi piacerà, ma fatemi sapere cosa ne pensate.
Ringrazio:

  • TinaTiva99
  • Alex995
  • Scrittrice in canna
  • Meggie90
per le bellissime recensioni. Grazie anche a chi legge, vi invito comunque a lasciare un commento. Vi informo che il primo capitolo ha superato le 620 visualizzazioni! Quindi grazie a tutti voi!
Al pr
ossimo capitolo!

Numb-Linkin Park: 
http://www.youtube.com/watch?v=kXYiU_JCYtU
   
 
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