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Autore: DreamEater    26/08/2013    6 recensioni
Ogni tanto una bottiglia di vodka al melone, può giovare alla salute delle persone... o ne può alterare il contatto tra cervello e mani.
Genere: Horror, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mentre scrivo, in sottofondo  ho la soundtrack della città di Lavandonia al contrario: Reversed Symphonic Lavender Town
Non so cosa ne verrà fuori...

Una voce spenta che cerca disperatamente di invadere il mio corpo, si avvicina lentamente, mentre il suo suono rimbomba sempre più forte nella testa ed una frequenza a me sconosciuta inizia a congelarmi il sangue e a torturare quei pensieri che prima erano ricordi felici e che ora sono tombe di racconti nel mio cervello.

Sento vicino una voce da bambina che si intrufola nelle vene e fa rabbrividire la pelle. L'ho già incontrata, è un piccolo fantasma che ogni tanto mi saluta, o mi spaventa alle 3.17 della notte. Vuol giocare con me, mi chiama con quel suo sorriso che fa tremare il mio letto. Gli piace molto il nascondino. Io non faccio altro che nascondermi tra le coperte, mentre lei si nasconde dentro di me. Vince sempre, non capisco il perchè. Dei lamenti provengono dalla cucina, a pochi passi da camera mia, e mi chiedo cosa mai ci sia, e non penso che sia la bambina che risiede dentro il mio corpo ancora viva! Rivelati, chi sei? Chi siete? Una strana assenza percepisco, come se fosse la mia anima a mancarmi. 
Gli occhi spalancati contro il soffitto, mentre la mente risiede dentro un luogo fittizio, buio, angosciante, come la bambina che di notte si lamenta, ma mica per una caramella, ma perchè vuole tormentare la mia anima gemella! E a cosa servi ora? Sento i brividi che percorrono me e le lenzuola. Questa sensazione di freddo angosciante, risiede dentro me e se ne va in un istante. E' la canzone che è cambiata, ovvero, è stata 'reversata'. Non smette di venirmi la pelle d'oca, la testa mi gira e nuota tra le sensazioni che provo, quasi fossero emozioni chiuse dentro un cassetto vuoto.

E' un passo lento e attento, una bambina mi sta seguendo, dalla cucina al letto, la sento vicino a me, lei ride e non smette di farfugliare parole senza senso. 'Mi conosci?' E' quello che ho capito 'Mi vedi?' E' quello che ho sentito. Non ho il coraggio, non mi giro, ho troppa paura che io svenga nel vederla. Anche se già l'ho vista, una volta, in cantina.
Un tunnel sotterraneo che creava uno spazio tra una porta e un'altra, e creava anche un po' di spazio per delle biciclette a fine tunnel. Un sensore di movimento che accende la luce, un suono inesistente che fa sentire quel che non esiste a un umano come me. Si accende la luce come per magia, guardo dritto verso la cantina mia, e la vedo. Sguardo basso, volto cupo. Trasparente è la sua sagoma, come lo è il resto del corpo, e una cosa mi colpisce alla testa al cuore e al sangue. Quell'alzarsi della testa, fa si che i suoi occhi si mostrino a me, quasi come se io non fossi niente.

Occhi neri come il carbone, anzi, come un buco nero, che si risucchia tutto, e in quel caso risucchiava tutti i miei pensieri. Non capivo più niente, ero fuori di testa, quei riccioli trasparenti e quel vestitino dell'800 che per una bambina di 3 anni stava perfetto e che per un fantasma di non so quanti anni stava troppo bene, mi faceva ribollire il sangue, tanto che dovetti fuggire, senza però urlare. I brividi al solo pensiero risalgono per le vene, così da congelare il mio corpo fino all'indomani mattino.
Non so se qualcuno ha capito, ma sto scrivendo in questo istante con una canzone terrificante nelle orecchie, alle 4.35 di notte/mattina, che non fa bene alla mia salute, e con una bottiglia di vodka scolata da solo, che non fa bene alla mia salute. 
 
Ora vado a morire nel mio letto, aspettando la Fantasmina, che di bello non ha niente, e che di terrificante ha tutto, venga stanotte a salutarmi, e a chiedere di giocare a nascondino.
   
 
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