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Autore: superheroine    26/08/2013    0 recensioni
1819: prima di morire, Peter Hawkins affida sua figlia Charlotte a un convento, dove spera che cresca educata e timorata di Dio.
1826: Charlotte parte per una missione nel Nuovo Mondo.
1827: La missione viene attaccata da un gruppo di indios ribelli, e Charlotte è costretta a scappare. La sua fuga la porterà in varie città d'America e le farà vivere un'avventura straorinaria, grazie alla quale comprenderà cosa vuol dire davvero essere liberi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento
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                                                                                                                       Prologo
Suo padre era un uomo alto, pesante e sudaticcio, con radi capelli biondo paglia, un colorito rosato e occhi azzurrognoli.
Lo vide per l'ultima volta nel 1819, quando aveva nove anni.
A distanza di molto tempo, si ricordava ancora di quel giorno: era l'alba e lei si era appena svegliata, quando una donna tutta vestita di nero era entrata in casa loro, quella casa che ormai odorava solo di morte.
-Esci dalla camera, Charlotte- le aveva ordinato suo padre in inglese, poi aveva iniziato a parlare concitatamente in francese con la signora.
Charlotte non conosceva bene quella lingua, ma sua madre prima di ammalarsi e morire la parlava spesso, quindi riuscì a capire qualche parola. Suo padre discuteva di educazione e chiesa, mentre la donna parlava di soldi. Solo in seguito Charlotte riuscì a mettere insieme quei brandelli di frasi e a scoprire che il padre stava facendo una donazione a un convento perché sua figlia potesse essere cresciuta lì.
Suo padre, poi, la mandò a chiamare.
-Charlotte- sussurrò, ormai allo stremo delle forze -Noi non ci potremo più vedere, perché io devo partire per un lungo viaggio, ma tu devi farmi un favore: prendi il medaglione che apparteneva alla mamma e il suo anello e indossali, perché sono il tuo bene più prezioso. Poi segui questa suor Agnese e, mi raccomando, comportati da bambina educata e bene a modo e non disubbidire.
Ora, sei anni dopo, Charlotte Hawkins ripensava a quel giorno in cui la sua vita era cambiata radicalmente, perché sentiva che ci sarebbe stata un'altra svolta.
Era appiattita contro al muro e lì, all'ombra con il suo vestito interamente nero, quasi non si notava.
-Certo, suor Frances- stava dicendo Suor Agnese dall'altra parte della parete -Ci sarà sicuramente una ragazza adatta a seguirvi nella vostra missione.
-Se posso intromettermi- si aggiunse suor Louise -Penso che la giovane Charlotte Hawkins potrebbe andare bene.
-Charlotte?- si stupì Agnese -Ma sta per prendere i voti ed è con noi da tanto tempo! Non penso sia la scelta migliore... Sapete, suor Frances, è una così brava ragazza! Può darsi che voglia restare nel convento dove è cresciuta.
-In tal caso- commentò Frances -Chiamate questa Charlotte Hawkins e chiedetele cosa ne pensa.
Charlotte strabuzzò gli occhi e schizzò via un attimo prima che la porta si aprisse; arrivò al dormitorio con il fiatone.
-Che succede?- le domandò Colette, la sua compagna di stanza.
-Suor Louise vuole mandarmi da qualche parte in missione con una certa suor Frances! Stanno venendo a chiamarmi...
Prima che Colette potesse replicare, suor Louise fece capolino nella sala. -Charlotte Hawkins!- chiamò -Charlotte Hawkins vieni qui! Ah, bene, siete arrivata. Venite, suor Frances vuole vedervi. Seguitemi.
Charlotte si incamminò dietro la suora con la testa china e in silenzio.
-Non strascicate i piedi!
-Scusatemi, madre.
-Ecco, entrate. Suor Frances, questa è Charlotte Hawkins. Che ne pensate?
Frances prese mentalmente nota dell'aspetto della ragazza: occhi verdazzurri, capelli mossi e ramati, fisico snello e denutrito. Andava bene.
-Suor Louise, sareste così gentile da accompagnare suor Frances in refettorio e offrirle una bibita calda? Gradirei parlare in privato con miss Hawkins.
Appena le due pinguine furono uscite, suor Agnese perse il suo tono formale. -Charlotte, la mia sorella Frances sta cercando una ragazza che l'accompagni a fare del bene in nome di Dio nel Nuovo Mondo. Partirà fra un mese, ed è stato proposto il tuo nome. Ho sollevato un'obiezione, pensando che visto che è da tanto che sei qui e stai per prendere i voti...
-Se permettete, suor Agnese- la interruppe Charlotte -Sarei lieta di andare a portare un po' di civiltà tra quegli indios. Non mi spaventano di certo le privazioni, perché se Dio mi ha chiamata c'è un motivo.
Non credeva a tutte queste baggianate, ma avrebbe fatto di tutto pur di non stare più rinchiusa in quel convento.
E così Charlotte Hawkins partì. Era la primavera del 1826. 
  
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