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Autore: EgoBrain    26/08/2013    2 recensioni
Sasuke si accorse di un movimento alle spalle del biondo e fissò lo sguardo in quel punto, attento a scorgere ulteriori spostamenti.
Fino a quando non si accorse di una figura molto simile alla sua.
“Nii-san.. da quanto tempo sei qui??” chiese, distraendosi allarmato.
“Da abbastanza tempo per dirvi che siete la coppia gay più adorabile che io conosca”

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Una One Shot all'insegna del NaruSasu !
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Quattordici anni

 Era una giornata speciale, quella.
Non un giorno come tutti gli altri.
Era in 23 luglio. Il compleanno di Sasuke.
 
Casa di Naruto
I Namikaze erano stati invitati a casa Uchiha per festeggiare il suo compleanno.
Naruto fremeva dalla voglia di dare il suo regalo all’amico.
Ci aveva pensato tanto prima di decidere cosa regalargli, ma alla fine era perfettamente convinto che gli sarebbe piaciuto.
Non vedeva l’ora di ammirare uno dei rari sorrisi di Sasuke.
Lui era uno dei pochi in grado di testimoniare quanto fossero stupendi quei sorrisi.
D’altronde era il suo migliore amico.
“Stra-mitico!” urlò.
“Che cosa Naru?” chiese curiosa Kushina, sua madre.
“Niente mamma, dicevo solo che non vedo l’ora di andare da Sas’ke kun!” la sua voce adolescente risuonava forte nella stanza “Quando andiamo? Che ore sono? Che ore sono?” chiese impaziente saltellando sul letto.
“Tra cinque minuti andiamo se sei pronto”
“Io sono sempre pronto! Quindi possiamo andare anche ora! Dai dai dai!” continuava a rimbalzare sul materasso, facendo arricciare tutta la coperta.
La porta si aprì lentamente.
Naruto scorse una chioma lunga e rossa spuntare da dietro la porta.
“Mamma! Non ti hanno insegnato che si bussa prima di entrare?” assunse un finto broncio, incrociò le braccia e guardò altrove, per poi tornare subito a ridere divertito.
“Scherzavo!”
“Dai!” rise lei, poi si voltò a squadrarlo “Altro che pronto Naru! Sei ancora in pigiama! E da stamattina!” rise di gusto. “Avevi proprio intenzione di andare così da Sasuke?”
Naruto si guardò il pigiama, allibito.
“Mi sono scordato di vestirmi” aveva un’espressione mortificata “Arriveremo in super-ritardo!!” corse a destra e a manca, sfilandosi il piagiama e inciampando di tanto in tanto. Quel suo modo di fare ancora molto infantile inteneriva Kushina, che continuava a vederlo come il suo piccoloNaru. Ma era perfettamente consapevole che invece stava crescendo e cambiando. Stava anche diventando un bel ragazzo.
Questi aprì l’armadio afferrando le prime cose che trovò: una maglietta arancione con una spirale nera al centro e dei pantaloncini neri.
 
Se li infilò distrattamente e corse dalla madre.
“Fatto! Ora andiamo!” seguì un sorriso sghembo e raggiante alla Naruto Uzumaki.
“Va bene”
Scesero al piano sottostante e si fermarono all’ingresso.
“Dobbiamo aspettare papà” si soffermò a guardare Naruto “Farà presto, è andato a comprare un regalo per Sasuke”
“Ma io ce l’ho già un regalo per lui!”
“Di che regalo parli?” era perplessa. Non erano andati a comprare nessun regalo, proprio per questo Minato era andato a comprarne uno, all’ultimo momento.
Poi ci pensò su.
Come sempre tralasciava il fatto che Naruto avesse quattordici anni e girasse per la città da solo. Avrebbe benissimo potuto comprargli un regalo.
“Non si può dire. Per due motivi. Uno: è un segreto. Due: è una cosa da maschi. Non puoi capire” gesticolò un po’ con le mani, poi si appoggiò al muro e chiuse gli occhi. Era agitato. Più agitato del solito.
 
Casa di Sasuke
Casa Uchiha era già tutta pronta.
Mancavano ancora parecchi minuti prima che scoccasse l’ora X.
L’ora in cui sarebbe arrivato Naruto con i suoi genitori.
Sasuke non aspettava che quello.
Fremeva dalla voglia di vederlo e di stare con lui.
E poi, era curioso di ricevere il suo regalo.
“Chissà cosa mi regalerà”
 
“Nii-san?”
“Cosa c’è Otouto?”
“Che ore sono?”
“Manca ancora mezz’ora”
“Uffa. Perché il tempo passa così lentamente?”
“Non lo so”
“Secondo te cosa mi regalerà Naruto?”
“Tu cosa vorresti che ti regalasse?”
“Uffa nii-san. Perché mi rispondi con una domanda? Non so cosa vorrei ricevere. Mi piacciono le sorprese, spero che sia una cosa bella”
“Lo sarà di certo, Naruto ti conosce bene” rispose Itachi, sincero.
A dire la verità lui un’idea ce l’aveva su quello che Naruto gli avrebbe regalato.
Due giorni prima Naruto era andato a cercarlo per chiedergli un consiglio. Sapeva di potersi fidare di lui. Itachi poi, era felice che suo fratello avesse un amico così. Naruto si era sfogato, rivelandogli quello che avrebbe voluto regalargli. Era rimasto stupito. Non si aspettava che l’ora quelregalo fosse già arrivata. Ovviamente aveva detto che secondo lui sarebbe andato benissimo. Era certo che il suo Otouto sarebbe stato davvero felice di quel regalo.
“Speriamo” sospirò “intanto non vedo l’ora che arrivi”
“Già” fece per uscire dalla camera di Sasuke ma venne interrotto.
“Gli abbiamo detto di venire un po’ prima degli altri, perché io voglio stare di più con lui. A dire il vero io non volevo invitarli gli altri. E’ stato papà a dire che bisognava fare una festa con tanti invitati per i miei quindici anni. A me andava bene anche una festa solo noi e la famiglia di Naruto. Però mamma mi ha detto che Naruto rimarrà a dormire da noi mentre gli altri ragazzi andranno via prima di cena.”
“Come mai parli così tanto Otouto? Non è da te”
“Sono solo agitato”
Il suono metallico del citofono interruppe il discorso.
Sasuke si alzò di scatto e corse giù felice che finalmente fossero arrivati.
Contento che finalmente fosse arrivato Naruto.
Itachi invece rimase nella camera a fissare la figura alta ed esile di Sasuke diventare sempre più piccola e lontana via via che si allontanava.
Poi, sorrise appena.
“Stai tranquillo Otouto. Il regalò ti piacerà”
 
“Sas’ke kuuuuuuuun!” corse verso di lui e lo abbracciò senza pensarci due volte “Buon compleanno teme!”
“Ciao dobe. Parla piano però, non mi urlare nell’orecchio”
“Che parole sono queste, Sasuke? Eh, Naruto? Teme? Dobe?” chiese Fugaku alzando leggermente il tono della voce.
“Lascia perdere, si chiamano così in modo affettuoso” disse Minato.
“E’ vero, io voglio tanto bene a Sasuke e lui ne vuole a me! Né Sas’ke?”
Lui, preso alla sprovvista, arrossì vistosamente, sperando che nessuno se ne accorgesse.
“S-si, certo!”
“Va bene. Per questa volta passi, ma almeno, non chiamatevi così davanti a noi” affermò infine Fugaku.
 
“Quanto tempo abbiamo?”
“Una mezz’ora scarsa, poi arrivano gli altri”
“Che palle, ma dovevi proprio invitarli?”
“No. E’ mio papà che voleva”
“Ma chi hai invitato?”
“Alcuni ragazzi della nostra classe, e anche delle ragazze” sbuffò.
“Anche Sakura chan?”
“Purtroppo sì”
“Che bello, allora c’è anche Sakura!”
Sasuke, un po’ infastidito da tutte quelle attenzioni nei confronti di Sakura ammutolì di colpo.
“Né Sas’ke, c’è anche Kiba?”
“Sì”
“Ma allora sarà una festa da paura! Mitico!”
“Già”
“Beh, io pensavo peggio! Pensavo che avresti invitato ragazzi antipatici che conosci solo tu! Invece hai invitato anche i miei amici!”
“E chi avrei potuto invitare, scusa? Conosco solo loro!” sbuffò “Comunque, diciamo che ho invitato solo i tuoi, di amici. Io con loro non ci parlo mai. Gli sto pure antipatico. Sono venuti alla festa soltanto perché ho una villa grande” chiuse gli occhi. Perché Naruto invece, aveva tutti quegli amici?
“Ma non dire così. Tu sei una persona adorabile! Sei un amico speciale. Sei simpatico, sei forte, sei pure figo! Hai tutti i pregi del mondo, in pratica! Il tuo unico difetto è essere un ‘teme’, ma è comunque una cosa che mi piace”
Sasuke per la seconda volta in quel pomeriggio si ritrovò ad arrossire.
“Non è vero” poi ci pensò su “E’ tutto falso tranne che sono forte. Quello è vero. Sono più forte di te”
“Non dirlo. Mi basta un solo colpo per atterrarti e distruggerti”
“Ah sì? E provaci allora, visto che sei TANTO forte..”
In pochi secondi un Naruto pieno di sé gli saltò addosso e lo atterrò sul pavimento.
“Menomale che sei forte” rise “ti sei fatto atterrare in men che non si dica”
“Taci” questa volta fu il biondino a ritrovarsi steso a terra. A cavalcioni su di lui stava un Sasuke colpito nell’orgoglio. E si sa che gli Uchiha sono vendicativi. Soprattutto quando è il loro orgoglio a esser stato ferito.
“A-aspetta teme, non mi fare del male! Io devo ancora farti il mio regalo!” arrossì impercettibilmente.
“E quale sarebbe?” sì calmò e scese da sopra Naruto, alzandosi in piedi.
Il suono del citofono li interruppe.
“Arrivo Sakura-chaaan!” Naruto si alzò e corse in fretta e furia al piano di sotto.
Questa volta invece fu Sasuke a osservare la sua figura farsi sempre più piccola, fino a scomparire completamente, coperta dalle scale.
“Sono certo che il regalo di Naruto mi piacerà”
Poi si apprestò anche lui a scendere. D’altronde era la sua festa.
Era lui il festeggiato.
 
Appena entrate le ragazze corsero ad abbracciare Sasuke, senza tener minimamente conto della presenza di Naruto. Tutte tranne Hinata, una ragazza timida, che sveniva sempre, ma tutto sommato tenera. Lei aveva una cotta per lui. Lo sapevano tutti.
Ma a Naruto piaceva Sakura. Anche questo lo sapevano tutti.
E a Sakura non importava minimamente del suo amore. Sakura amava Sasuke.
Questo però, non solo lo sapevano tutti, ma lo testimoniava Sasuke in prima persona. Ogni volta che la vedeva cercava di correre via. ‘Che una scocciatura’, così avrebbe detto Shikamaru, un altro degli invitati. Un piccolo genio.
In tutto gli invitati erano Sei.
Ino, Sakura, Hinata, Shikamaru, Choji e Kiba.
Naruto si trovava bene con tutti.
Sasuke invece avrebbe preferito essere da solo.
No. Con Naruto.
 
“Lasciatelo in pace! Così lo soffocate!” urlò quest’ultimo, avvicinatosi a Sasuke e alle ragazze a lui abbracciate.
“Piuttosto, tu Sakura, potresti abbracciare me!”
“Neanche per sogno!” proferì lei, sicura “Ma chi ti credi di essere? A dire il vero non so neanche perché Sasuke ti abbia invitato. Sei soltanto un peso” poi si rivolse a Sasuke ridacchiando “Non dirmi che Naruto è davvero tuo amico! Ti hanno obbligato a invitarlo vero? Ti sta sempre appiccicato, ma solo uno sciocco può pensare che siate amici! Vero Ino?”
“Verissimo Sakura-chan!” rise nel modo in cui soltanto le peppie sanno ridere.
Un modo odioso di ridere. Il più odioso in assoluto.
Ino era l’eterna rivale in amore di Sakura. Però quando c’era da prendere in giro qualcuno erano migliori amiche.
Sasuke era rimasto a bocca aperta. Come osavano insultare così spudoratamente il suo migliore amico? Via via che il discorso era andato avanti gli era cresciuta una forte rabbia dento. Aveva voglia di tirare un pugno in faccia a Sakura e Ino.
A dire la verità aveva sempre avuto questo desiderio, ma questa volta, era una cosa seria. Erano davvero delle peppie arpie.
Rimase anche stupito del fatto che Naruto non avesse ribbattuto difendendo la loro amicizia.
Non era da lui.
Di solito non si dava mai per vinto fino a che non aveva l’ultima parola.
Quella volta invece era rimasto in silenzio.
Davvero strano.
 
Si voltò nella sua direzione come a cercare di capire il motivo di quel silenzio.
Poi capì.
Semplicemente Naruto se n’era andato.
Non c’era più.
 
“Scusate” disse e spinse via Sakura e Ino.
“Dove vai?” chiese quest’ultima, curiosa.
Ma Sasuke era già corso via.
 
Uscì ne cortile in fretta, per non farsi vedere dagli altri.
“Naruto!” urlò, leggermente agitato.
Lo cercò per tutto il cortile intorno a casa sua.
Ma sapeva dove avrebbe potuto essere.
Nel posto in cui giocavano sempre a fare i Ninja.
Ma quel posto non era propriamente nel cortile di casa sua.
Si ricordò che una volta avevano fatto un patto.
Si erano detti che ogni volta che non si fossero trovati, sarebbero andati lì.
Quello era diventato, in quel modo, non solo il loro rifugio segreto, ma anche il loro luogo d’incontro. Doveva essere per forza lì. Naruto aveva una mente d’acciaio.
Iniziò a correre più forte che poteva, per stare il meno tempo possibile senza di lui.
Si sentiva mancare l’aria quando non c’era.
Era come se l’unico modo per respirare, e di conseguenza sopravvivere, fosse condividere l’ossigeno con lui.
 
 
Proprio come si aspettava lo vide fra gli alberi, appoggiato con la schiena sul tronco di uno di essi.
Non stava piangendo. Aveva solo gli occhi chiusi. Probabilmente pensava.
‘Strano’ pensò Sasuke. ‘Non è da lui’
Poi mise da parte i pensieri cattivi e si avvicinò.
“Naruto”
“Sas’ke.. glielo hai detto che siamo veramente migliori amici? Gliel’hai detto che mi vuoi bene?”
“No”
“Perché ti vergogni di me?”
“No”
“Perché non mi vuoi davvero bene?”
“No”
“E allora perché?”
“Perché ho pensato che sarebbe stato meglio dire a te che.. ti voglio bene.. piuttosto che dirlo a loro” ci pensò su “Tanto loro se ne fregano”
Naruto sorrise.
“Allora è vero che mi vuoi bene!”
Era bastato davvero poco per fargli tornare il sorriso.
“Sei il mio migliore amico..”
“Dai, dì ancora una volta che mi vuoi bene! Dillo! Dillo!”
“Tivogliobene”
“Scandisci le parole. Ti-voglio-bene. Vedi com’è semplice?”
“Ti-voglio-bene” rise.
“Guarda me, guarda quanto è facile: ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio tanto bene, ti voglio tanto tanto bene, sei il mio migliore amico, ti voglio tantissimo bene” prese una boccata d’aria, visto che aveva parlato senza prendere fiato “Visto? Sas’ke, guarda che non è uno scherzo eh! Io ti voglio davvero bene!”
Sasuke intanto si era colorato di un bel rosso peperone acceso.
Per la terza volta in quella giornata.
“..”
“Sas’ke!”
“Eh?”
“Ma mi hai sentito?”
“C-certo”
“E allora cos’ho detto? Ripetilo, se hai davvero sentito”
“Hai detto tantissime volte che mi vuoi bene, tanto bene, tanto tanto bene, e che sono il tuo migliore amico, e che mi vuoi tantissimo bene” ripetè ad un volume bassissimo.
“Esattamente” disse Naruto soddisfatto.
 
“Ma non torniamo a casa tua?” chiese dopo qualche minuto di silenzio.
“Ma a me piace stare qui!”
“Sì, anche a me, ma forse loro stanno mangiando!”
“E preferisci mangiare o stare con il festeggiato?”
“Mangiare, indubbiamente!” Sasuke mise il broncio “Ma dai scherzavo” sospirò “E poi questo mi sembra proprio il momento giusto per darti il mio regalo!”
“Ah, finalmente! Che cos’è? E’ tutto il giorno che me lo chiedo!”
“Non è da te dire le cose in questo modo, Sas’ke”
“Sono solo agitato”
“Guarda che non è una cosa grande grande..”
“Ma nii-san mi ha detto che mi sarebbe piaciuta e che sarei stato felice”
“Beh, allora sei pronto?” forse quella era più una domanda a se stesso.
“S-sì”
“Chiudi gli occhi”
“Perché?”
“Chiudili e basta”
“Ok”
Chiuse gli occhi. Passarono diversi interminabili secondi, e ancora niente.
“Na-Naruto? Sei ancora lì?”
“Certo che sì teme, secondo te io scappo in un momento come questo?”
“Tutto è possibile.. d’altronde si sa che sei un fifone.. però me lo dai questo regalo o no? L’hai dimenticato a casa, forse?”
“Negativo. Non si può dimenticare a casa, questo regalo”
“E allora sbrigati”
“Hai ancora gli occhi chiusi?” stranamente la voce gli risultò più vicina di prima.
“Dovresti saperlo visto che hai gli occhi aperti.. comunque sì, ho gli occhi chiusi”
Naruto si avvicinò sempre di più a Sasuke, fino a che non si sfiorarono i loro due nasi.
“Ehi, Naruto, controlli se ho una mosca sul naso?”
Infine si avvicinò del tutto. Facendo combaciare la sua bocca con quella dell’amico.
Si poggiò dolcemente sulle sue labbra, solo un breve istante in realtà, solo un bacio a stampo, ma in quel semplice contatto era racchiusa tutta la dolcezza di un sentimento leggero, come quello che provò Naruto in quell’istante.
Subito si staccò. Notò che Sasuke aveva aperto gli occhi.
“N-Naruto?”
“Sì Sas’ke?”
“C-che cos’era?”
“Ma sei stupido o cosa? Cosa vuoi che fosse?”
“Che cos’era?” ripetè.
“Il tuo regalo di compleanno no?”
Sasuke arrossì di nuovo. E quattro.
“U-un bacio?” aveva preso a balbettare peggio di Hinata.
“Ti è piaciuto?”
“Beh, sì” parlò sottovoce, ma Naruto riuscì ugualmente a sentirlo.
“Era il mio primo bacio” cambiò discorso il biondo.
Ed ecco di nuovo il tenebroso Uchiha diventare tutto rosso.
Si morse il labbro.
“Ah..”
“E tu?”
“Io cosa?”
“Era il tuo primo bacio?”
“No” sì, lo era, ma non poteva perdere quell’occasione per dimostrarsi superiore a Naruto.
“E a chi l’hai dato?” chiese curioso.
“E-ehm..”
“Dai era il tuo primo bacio o no?”
“Hn”
“Sì o no?” si avvicinò con fare sospettoso.
“E va bene! Sì, era il mio primo bacio!”
“Ti è piaciuto? Il mio alito puzza?”
“S-si, no”
“Meno male”
“Senti, ti devo dire una cosa” riprese il biondo.
“Dilla”
“E’ una cosa difficile da dire, non è facile come dire ti voglio bene, sai?”
“Cosa?” chiese ansioso. Era quello che sperava? Voleva dirgli proprio quello?
“Non ne sono sicuro, ma quando tu non sei vicino a me io mi sento solo, poi quando ti vedo divento felice, semplicemente standoti accanto.. e..”
“A-anche per me è così” sperava, sperava come un dannato che fosse quello.
“E poi ci conosciamo da tantissimo tempo, e sei il mio migliore amico, e non so cosa mi sia preso, ma io.. io ti voglio davvero bene, ma non so se si dica ancora ‘ti voglio bene’ in questi casi..”
“In sostanza mi stai dicendo che..?” –dillo, ti prego, dillo!-
“Che.. non ce la faccio a dirtelo così, su due piedi”
“Ormai lo voglio sapere”
“Ho paura di rovinare la nostra amicizia”
“Tu credi davvero che qualcosa possa rovinare la nostra amicizia? Dopo così tanto tempo?”
“Magari dopo quattordici anni.. ehm.. tu ne fai quindici.. ti sei stufato di me”
“Non è così”
“Perché al contrario io non mi sono stufato di te, anzi, io ti voglio sempre più bene ogni giorno che passa”
“Sì” –anche io-
“Sì cosa?”
“Ehm.. continua” –dai, dimmelo-
“Perché? Non puoi sforzarti un po’ e cercare di capire?”
“No”
“Uffa”
“Quindi?”
“Quindivolevodirtichecredodiesserminnamoratoditemanonnesonosicuro”
“Menomale che ero io a dover scandire le parole, eh!” sospirò “Non ho capito nulla”
“Ho detto che credo-di-essermi-innamorato-di-te-ma-non-ne-sono-sicuro” concluse la frase con un sospiro, chiudendo gli occhi, visibilmente agitato per la possibile reazione di Sasuke.
Questo arrossì di nuovo, più vistosamente delle altre volte.
“Ma siamo due ragazzi”
“Lo so. Ti fa schifo?”
“Non lo so”
“Il bacio ti ha fatto schifo?”
“No”
“E allora non ti fa schifo”
“Ma io sono etero”
“Ah. Se per questo anche io..”
“Ma.. allora.. non capisco..”
“Io sono etero, per quanto riguarda tutte le ragazze sulla faccia della terra, ma.. ecco.. l’unico ragazzo che mi piace sei tu”
“In pratica sei Sasuke-sessuale?” lo guardò stranito.
“In pratica sì” ammise sorridendo.
“Anche io”
“Anche tu sei Sasuke-sessuale?”
“In pratica sì” rise di gusto. Strano.
“Oh, allora niente” affermò stando al gioco.
“Vorrà dire che io sono.. uhm.. Naruto-sessuale?” si fece trasportare dalla risata contagiosa di Naruto e rise a sua volta.
“Così va già meglio”
 
“Forse è meglio se torniamo”
“Magari hanno già iniziato a mangiare..”
“Ancora con questa storia?” chiese sbuffando.
“Cosa?”
“Preferisci ancora il cibo a me?”
“Ora che hai detto di essere Naruto-sessuale, senza dubbio preferisco te”
“Menomale che tu sei Sasuke-sessuale allora, perché se non lo fossi preferirei il cibo”
“Non spararla grossa. Tu che preferisci il cibo? Pff” scoppiò in una fragorosa risata.
Nel frattempo si dirigevano camminando verso casa Uchiha.
“Nh”
“A proposito: la torta del tuo compleanno è al pomodoro, come l’anno scorso?” rise ancora, ricordando il ‘dolce’ mangiato l’anno precedente “era disgustosa”
“Non è vero” a lui era piaciuta. Era semplicemente una torta salata “Purtroppo però quest’anno non l’abbiamo ordinata. Mio padre non era d’accordo”
“Buongustaio tu padre! Fossi stato in lui avrei fatto lo stesso”
“Che fastidioso che sei..”
“Hey, non ho ancora visto Itachi, lavora?”
“Se non l’hai ancora visto forse è perché appena sono arrivati tutti sei corso qui”
“Glielo diciamo?”
“Cosa?”
“Che.. siamo..”
“Non siamo fidanzati”
“Ah” riflettè un po’ deluso “Gli diciamo che sei Naruto-sessuale?” osò scherzando.
“O gli diciamo che tu sei un Sasuke-maniaco?” stette al gioco.
“Sas’ke! Non dire così!” prese fiato “ E poi Itachi già lo sapeva del mio regalo!”
“C-cosa?”
“E’ stato lui a dirmi che saresti stato super felice. Però l’idea è stata mia eh!”
“Vuoi dire che nii-san sospettava che io fossi Naruto-sessuale?” chiese a bassa voce.
“A quanto pare sì.. ehi! In pratica hai appena confermato di esserlo! Di tua spontanea volontà per altro! Dattebayo che bello! E sentiamo..da quanto tempo saresti Naruto-sessuale?” spostò le braccia dietro la testa incrociando le mani e poggiandovi sopra la testa.
“Non te lo dico”
“Dai..”
“No”
“Io sono Sasu-sessuale.. da.. uhm.. un annetto..”
Sasuke strabuzzò gli occhi.
“E te lo sei tenuto dentro per tutto questo tempo?”
“Sì” inspirò “Avevo paura di non essere ricambiato”
“Allora, in pratica sono stato io a farti un regalo, ricambiandoti..”
“In effetti.. grazie Sas’ke!”
“Però, se è così voglio un altro regalo”
 
Arrivarono a casa un’ora dopo. In pratica nessuno se ne era accorto, segno che gli invitati davvero non erano molto interessati a Sasuke.
Quando arrivarono neanche si accorsero del loro ingresso.
 
“Facciamo finta di niente?”
“Certo che sì”
“Vuoi tenerlo nascosto per sempre?”
“Non ho detto questo”
“E quindi?”
“Vuoi deludere così Sakura e Ino?”  ammise ironico.
“Volentieri”
“Scusa, ma a te non piaceva Sakura?”
“Secondo te sarei così stupido da amare una persona che mi trattta in quel modo?”
“Era quello che pensavo poco più di un’ora fa”
“Negli ultimi tempi è stata solo una copertura”
“Però ti trattava così anche prima”
Naruto rimase ammutolito.
“S-si, ma..”
“Quindi mi credi se ti dico che non è difficile dubitare della tua intelligenza?”
“Teme.”
 
La ‘festa’ continuò senza che gli invitati si accorgessero della presenza di Sasuke.
Tutti tranne Sakura e Ino, veramente.
Loro si erano appostate aspettando il momento giusto per saltargli addosso.
“Hai mandato via il carciofo?”
“Chi?”
“Naruto, no? Non noti una certa somiglianza?”
“No” –sei tu che assomigli a un carciofo ROSA-
“Comunque, l’hai cacciato o no?”
“Certo che no”
“E come mai?”
“Perché è il mio migliore amico”
“Che dici? Come fa a essere tuo amico?”
“Lasciatelo stare! Smettela di prenderlo in giro! Piuttosto, mi chiedo come cazzo facesse a esser innamorato di una cozza come te” poi si girò verso Ino “Siete due peppie”
Era indubbiamente un ragazzo permaloso.
Con un colpò di talloni diede loro le spalle e si avviò a cercare Naruto, guardando il suo orologio da polso.
“Mancano ancora tre fottutissime ore”
 
“E’ l’ora della torta!”
Tutti gli invitati, udendo la parola torta si fiondarono in cucina, osservando la quantità di cibo messo in bella vista sul tavolo.
“Si mangia!” esplose Choji “Viva Sasuke!”
Per interminabili minuti ci fu una caciara da rompersi i timpani.
In seguito portarono la torta di compleanno di Sasuke, lui spense le quindici candeline e fu l’ora dei regali.
Naturalmente nessuno di quei, seppur meravigliosi, regali eguagliava il regalo che gli aveva fatto Naruto. Ma quello non lo disse a nessuno.
“Tu mi devi ancora un regalo” sussurrò passando accanto all’orecchio di Naruto.
Non era un tono malizioso, il suo.
Un bacio era abbastanza.
Non voleva certo andare oltre!
Se un bacio era già talmente imbarazzante, quanto poteva esserlo quell’oltre?
Non voleva neanche pensarci.
Semplicemente era felice.
 
 
 
Sopportate quelle tre lunghe e stancanti ore in compagnia di un branco di opportunisti, Naruto, Sasuke e le rispettive famiglie rimasero finalmente soli.
“Finalmente” sbuffò il corvino.
“Dai, non è stato malaccio, tutto sommato!” cercò di tirarlo su Naruto.
“No, è andata meglio di quel che mi aspettassi”
“Ti sono piaciuti i regali?” chiese ingenuamente il biondino.
Questa volta Sasuke riusci a rendere quasi impercettibile il rossore che gli stava imporporando le guance normalmente diafane.
“Sì, almeno hanno avuto la decenza di evitare regali non graditi”
“Già” pronunciò lievemente Naruto “Cossa vorresti che ti regalassi?” cambiò discorso.
“Nel significato della parola regalo c’è anche sorpresa, quindi questo è un problema tuo” rispose fingendosi freddo.
“Io lo so cosa vorresti..” prese fiato, avvicinandosi di più al viso di Sasuke, mentre questo si chiudeva la porta di camera sua alle spalle.
“N-Naruto?!” nella sua voce c’era un leggero timore che la frase appena pronunciata dall’amico nascondesse della malizia.
“Eh?”
“Nulla..” non era malizia, era semplicemente la sua solita ingenuità “Dobe”
“Ah sì, eh? TEME che non sei altro! E io che volevo darti un altro.. ehm..” si interruppe imbarazzato “..bacio, come regalo..” sussurrò lievemente.
Sasuke rimase spiazzato. Sì, era quello che ogni atomo del suo corpo sperava che dicesse, ma affrontare faccia a faccia il modo di fare diretto di Naruto era totalmente diverso dal pensiero di doverlo fare.
Ancora una volta si trovò ad arrossire, questa volta accompagnato dall’amico seduto sul letto affianco a lui.
“Era un ‘dobe’ amichevole..”
“Lo so”
“E.. ehm.. quindi..”
“Se ho cambiato idea sul regalo?”
“Hn”
“Non ho cambiato idea”
Il moro rimase evidentementein attesa di ricevere il suo regalo; cosa che tra l’altronon avvvenne.
“E me lo dai questo.. regalo, o no?” si decise a chiedere.
“Lo vuoi ora?”
L’unica risposta fu un slenzio imbarazzato.
“Sì, a quanto pare lo vuoi adesso”
Si sporse verso l’amico schioccando dolcemente le labbra sulla sua guancia diafana.
“Ma..” non osò continuare il moro.
“Sei deluso?” chiese fingendosi preoccupato, con un’espressione accigliata.
“Nh”
“Cos’ho fatto che non andava?” chiuse gli occhi. Il passo successivo era..
“Taci, usuratonkachi”
Questa volta fu Sasuke a prendere coscienza di sé e a sporgersi verso il biondo. Lentamente. Senza nessuna fretta. Approfittando del fatto che nel frattempo lui avesse nuovamente chiuso gli occhi. Naruto sembrava triste per quella risposta fredda.
Ma era il suo modo di fare di sempre; al primo sguardo un modo di fare freddo e distaccato, ma con un cuore estremamente fragile, sensibile e dolce.
Questo forse Naruto non l’aveva ancora scoperto del tutto.
Continuò ad avvicinarsi fino a quando non potè sentire il respiro leggero dell’amico sulle sue labbra. Sapeva di torta alla panna. Era piacevole.
Un’ultimo movimento e finalmente riusci ad affondare le sue labbra sottili e pallide nelle labbra dell’altro, che si accorse solamente allora delle realiintenzioni di Sasuke.
Aprì gli occhi felice, dannatamente felice, di quel contatto.
Si staccò da quelle labbra per tanto tempo desiderate come fossero un sogno irrealizzabile, giusto il tempo di parlare.
“Sasuke.. io.. io..” si spinse fugacemente, ancora una volta, sulle labbra del suo migliore amico, prima di terminare la frase “sei una delle persone più importanti della mia vita”
Lui, udendo quelle frasi cariche di tanta intensità e dolcezza, sentì un fremito, come una piccola scossa, scorrergli lungo la spina dorsale, fino a scaricarsi in un breve brivido, un brivido gelido. Un gelo estremamente contrastante con il calore dell’abbraccio in cui lo stava avvolgendo Naruto.
“Anche tu sei importante” cinse a sua volta l’amico con le braccia “ti amo” inspirò a fondo l’odore del biondo “anche se da meno tempo di te, io.. non sto scherzando, ti amo davvero” disse lasciandosi trasportare da una dolcezza non appartenente al suo carattere. O più correttamente, una dolcezza volutamente sigillata in fondo al suo cuore; una dolcezza pronta a fiorire al momento giusto. Un momento come quello.
 
Naruto mai si sarebbe aspettato una risposta così schietta e dolce. Si sentì bagnare il viso da lacrime leggere, lacrime felici, lacrime di realizzazione.
“Ti amo, ti amo, ti amo, dio se ti amo” pianse, pianse tutti i sentimenti che stava provando per Sasuke “Ti prego rimaniamo così per sempre” le lacrime scendevano giù dal suo viso seguendo il suo profilo, appoggiandosi lentamente sul suo collo, fino a bagnare, seppur impercettibilmente, i vestiti dell’altro.
“Sarebbe bello” –sarebbe fottutamente bello- strinse più forte il corpo fra le sue braccia “Sei caldo” sussurrò.
“Tu sei gelido invece” rise “Ma è bello” gli accarezzò i capelli “Però così siamo punto a capo!” si rese conto.
“Cosa?”
“Sei stato tu a baciarmi questa volta! Quindi io non ti ho regalato un bel niente!”
Sasuke si rese conto che avrebbe voluto rispondere ‘La tua presenza è già un regalo’, ma decisamente, no, non era ammissibile tanta dolcezza.
Poi decise che era anche il caso di approfittarne.
Così disse semplicemente “Hai ragione. Vorrà dire che..”
“Ma vuoi un altro bacio?” lo interruppe Naruto, su di giri.
“Magari sì..” rispose divertito. Tutta quella faccenda dei regali, e dei baci, stava diventando una specie di gioco. Un gioco estremamente eccitante.
“Sulla guancia?”
“Un bacio sulla guancia me lo puoi dare lo stesso, ma non vale come ragalo..”
“E perché, per giove?” scoppiò in una fragorosa risata “Solo perché vuoi più baci eh! Che burlone!” sorrise “Ma visto che non mi dispiace affatto questa tua decisione, non protesterò!”
“Grazie”
“Di nulla ‘ttebayo!”
Si sporse schioccando un bacio sulla guancia.
“Uno”
Un bacio soffice sulla punta del naso.
“Due”
Un bacio leggero e dolce sulla fronte.
“Tre”
Due baci lievi sulle palpebre chiuse.
“Quattro e cinque”
Un bacio profondo sul collo.
“Sei”
Un contatto leggero sul pomo d’adamo.
“Sette”
Afferrò la mano pallida e affusolata di Sasuke, incrociando le le dita con le sue.
Baciò ognuna delle cinque dita con tale attenzione da stupirsi della propria meticolosità e della propria dolcezza.
“Con questo siamo a dodici” sorrise guardandolo negli occhi.
Si avvicinò nuovamente al suo viso, mantenendo le loro mani intrecciate.
Un bacio sul mento.
“Tredici” si soffermò a guardarlo negli occhi “Ci siamo quasi”
Un bacio fugace sull’angolo della bocca.
Un bacio che già pregustava l’ultimo bacio, il più intenso, il più significativo, il più atteso.
“Quattordici, e..”
Si buttò a capofitto, senza trascurare la dolcezza, sulla bocca ansiosa dell’altro.
Questa volta, diversamente dalle altre, fu un bacio che si affaciava su nuovi orizzonti.
Un bacio ricco di una passione appena sbocciata.
Mai durante quel bacio le loro labbra furono titubanti di fronte all’ignoto.
Seppero schiudersi e intrecciare le lingue, come fosse una danza da sempre conosciuta, come fosse quello il loro scopo principale, prima ancora di mangiare o di bere.
Sembravano fatte l’una per l’altra, e mai sentirono il respiro mancare, talmente erano coordinati i tempi di quelle labbra, fino ad allora tenute inspiegabilmente lontane.
“Quindici” sussurrò sulle labbra dell’altro “Buon compleanno Sasuke”
 
Neanche si era accorto che lui, nel frattempo, aveva iniziato a piangere come un bambino indifeso, o ferse, più propriamente, come un bambino felice.
Tutte quelle attenzioni l’avevano reso talmente felice che la sua felicità aveva provocato un sovraccarico, permettendo al suo corpo di sorridere sottoforma di lacrime calde.
Lacrime di gioia.
 
“Grazie. E’ il più bel regalo che mi abbiano mai fatto”
Naruto esplose in una risata solare, stringendo con più forza la mano di Sasuke nella sua “Ho voglia di dire che ti amo fino a che non avrò più voce”
 
“Fallo. Sempre meglio che sentirti chiacchierare di Sakura, di Ramen e altre cose inutili come queste” non voleva rimetterci la faccia con troppa dolcezza.
“Uffa! Per prima cosa Sakura-chan è una storia morta e sepolta, non devi essere geloso! E per seconda cosa il Ramen e il cibonon sonoe non saranno mai ‘cose inutili’ come dici tu, e di loro, sì, un pochino dovresti essere geloso..”
 
 
Sasuke si accorse di un movimento alle spalle del biondo e fissò lo sguardo in quel punto, attento a scorgere ulteriori spostamenti.
Fino a quando non si accorse di una figura molto simile alla sua.
“Nii-san.. da quanto tempo sei qui??” chiese, distraendosi allarmato.
“Da abbastanza tempo per dirvi che siete la coppia gay più adorabile che io conosca”




Angolo Della Scrittrice:
Ho messo l'avvertimento OOC perchè Sasuke in questa FF può sembrare un po' troppo.. dolce. Smielato, forse.
Per il resto ringrazio chiunque abbia letto questa storia. Ringrazio chi la commenterà (se qualcuno lo farà).
Ringrazio chi la metterà in quealche raccolta.
Ringrazio anche chi legge ma non recensisce, perchè anche io di solito faccio così, e so che chi non commenta ci tiene a essere ringraziato comunque! Mi scuso per eventuali errori, che salteranno fuori anche se ho letto e riletto un'infinità di volte.
Spero che l'inizio della storia convinca qualcuno perchè l'ho cambiato troppe volte per risultare possibile, e il risultato può apparir (?) confuso. 
Quindi, ricapitolando: grazie a tutti voi e alla prossima! 
MacchiaNera
  
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