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Autore: Tomorrowlandgirl    26/08/2013    1 recensioni
Un amore celato, delle amicizia già predestinate a nascere, dei poteri fuori dal comune. Questa è la storia di Allison. Del suo segreto, che dovrà tenere ben custodito per non perdere ciò che ha appena riconquistato. Se lo dovesse fare, le conseguenze si potrebbero rivelare inaspettate. Cosa si cela dietro la lotta tra bene e male, tra Sagred e Remote? Ma soprattutto, chi sarà il vero nemico?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Girl







 



Tante voci confuse mi riscossero dai miei pensieri. Il suono della campanella. Un'altra giornata era terminata.


-Ehi! Abby! Aspettaci dai!- Sum inciampò nei lacci delle sue scarpe, e Liz, come al solito, la prese al volo prima che cadesse rovinosamente davanti mezza scuola. Io ero appoggiata ai nostri armadietti, e divertita le osservavo camminare verso di me.

Era incredibile quanto la loro camminata rispecchiasse la loro personalità: a destra, Liz, sicura di se, avanzava con grandi falcate, ma ogni tanto buttava uno sguardo verso Faw e Sum per assicurarsi che stessero bene, rivelando il suo lato tenero e materno.

Al centro Faw, prendeva in giro Sum per la sua mezza caduta, saltellando allegramente con un sorriso enorme. Stava cercando di aprirle lo zaino e farle cadere per l'ennesima volta i libri di scuola, per poi ridere a crepapelle del suo scherzo.

E infine Sum, leggera e delicata sembrava muoversi in punta di piedi, con lo zaino sulla spalla sinistra perfettamente pulito e il suo sorriso gentile rivolto a me.

Formavano davvero il gruppo più originale che avessi mai incontrato.

-Perché tutta questa fretta oggi Abby? Stavamo per farci investire dal gruppo di bulletti-bisonti di Torn.-


-No, nessuna fretta Liz, solo che oggi avevo voglia di stare un po' più di tempo con voi. Andiamo a fare una passeggiata dai, tanto domani è domenica e fuori c'è un sole bellissimo.-


-Aspetta Abby, devo prima chiamare mamma e avvisarla...- Sum tirò fuori il cellulare.

-Oh andiamo Sum! Mandale un messaggio e andiamo! Anch'io ho voglia di un gelato!- Faw mi prese per mano, e insieme ci incamminammo verso il bar più vicino, seguite da una sospettosa Liz e una titubante Sum
. Ci sedemmo a un tavolino, e prendemmo quattro enormi gelati. Non avevo davvero idea di come iniziare il discorso.

Era più difficile di quanto immaginassi.


- Ragazze, vi devo parlare.-


-Ecco, lo sapevo, me lo sentivo. Di cosa?-


- Aspetta Liz, ho bisogno che veniate prima a casa mia per poterne parlare. Devo mostrarvi una cosa.-


-Dai, non tenerci sulle spine Abby! Cosa è successo?!-


-Ci dobbiamo preoccupare?- Faw smise di mangiare e posò il cucchiaio nella coppa del gelato.


-Venite con me.-


-Ma devo avvisare mamma...-


- SUM! Non ora ti prego! Su, mandale un altro messaggio e andiamo da me.- A passi veloci, mi diressi verso casa, seguita dalle altre in silenzio. Non feci altro che rimuginare su come raccontare loro la mia storia.

Arrivammo a casa mia,o meglio, di Abby, posammo gli zaini all'ingresso e salimmo in camera .


- Tesoro, sei tu?-


- Si mamma, ci sono anche Liz, Sum e Faw. Siamo in camera.- chiusi la porta, e mi voltai a guardare le altre. Imbarazzo e tensione aleggiavano nell'aria. Sum era in piedi accanto la finestra, le altre sedute sul letto.


-Allora?- disse Faw.


Tirai un sospiro, poi iniziai il mio discorso, dando loro le spalle.


- Quello che vi dirò forse potrà spaventarvi. Forse penserete che sono pazza, mi eviterete in seguito, ma io spero che riusciate a capire. Allora...io non so come dirvelo. Semplicemente non mi andava di prendervi ancora in giro.-

-Cosa intendi dire?- anche Sum si sedette sul letto affianco a Liz.


-Tre mesi fa io, anzi, Abigail, ebbe un incidente e rimase in coma per circa un mese. I medici avevano già dichiarato la sua morte celebrale. Ma poi, due mesi fa mi risvegliai dal coma e tutti pensarono che era accaduto un miracolo. Ma non era affatto così. Abigail è morta davvero tre mesi fa. Io... non sono Abigail.-


-Cosa diamine stai dicendo?!-


- Sei impazzita?!-


- No, non lo sono. Non vi siete chieste perchè non riuscissi a ricordare esattamente nulla della mia vita?-


- Ma quello è successo a causa del coma Abby, lo hanno detto anche i medici! Non devi pensare che non sei più tu solo perchè non ricordi!- Sum piangeva mentre parlava animatamente.


- No Sum. Io... mi dispiace avervi preso in giro per tutto questo tempo. Non avevo altra scelta. Io non sono Abigail Wintson. Io mi chiamo Allison. E non sono umana. La mia anima è stata imprigionata in questo corpo per delle ragioni che mi hanno fatto molto soffrire. Vi prego, credetemi.-


- MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO! Presto, chiama la madre!-

-No Liz aspetta ti prego! Non sono pazza! Posso dimostrarvi che non sono Abigail, che non sono umana.- Impietrite e sconvolte, mi guardarono in attesa delle mie prove.


Sospirai, ansiosa e preoccupata che potessero davvero non capirmi e abbandonarmi in quella stanza e andarsene. Poi, dissi un paio di parole sottovoce, chiusi gli occhi, e la stanza venne inondata da una luce verde mela.
Aprii gli occhi, e due ali di luce spuntarono dalle mie spalle.

Ali da angelo.

Ali da Sagred.

Sum fuggì nell'angolo più remoto della stanza, mentre Liz e Faw lanciarono un gridolino per poi sgranare gli occhi.

-Cosa significa tutto ciò?!- disse quasi senza voce l'imperturbabile Faw.


- Significa che non sono umana. Significa che sono una specie di angelo, come ci chiamate voi. Appartengo ai Sagred, gli angeli celesti. Vivono in un posto che noi chiamiamo Foresta del Salice Piangente e proteggono gli esseri umani dagli angeli oscuri del sottosuolo, i Remote. Possiamo avere o meno poteri, e alcuni sono immortali. Siamo un vero e proprio mondo a parte, ma abbiamo uno stile di vita e una società simile a quella degli umani, ma con leggi e obblighi più severi. Solitamente i capi del mio mondo non prendono decisioni così drastiche,come imprigionarmi nel corpo di una ragazza morente, ma c'è un motivo per cui hanno deciso di farlo, ed è stato punirmi per...delle azioni che ho commesso. Riuscite a comprendermi ora?- Passarono parecchi attimi di silenzio, poi Sum si alzò ed uscì dalla stanza senza dire una parola, e Liz la seguì.

Faw rimase ancora qualche istante a fissare il pavimento, poi si incamminò verso la porta. Prima di uscire, si voltò e mi disse: -Non so chi tu sia, anzi, cosa tu sia in realtà. Ma se davvero non sei Abigail, renditi conto di quanto dolore hai causato a chi aveva già sofferto per la prima perdita di Abby. Ora, l'abbiamo persa di nuovo.- Uscì, lasciando la porta aperta, e me impietrita davanti le scale di casa.

Mi affacciai alla finestra, e le vidi andarsene velocemente verso le rispettive case.

“Cosa ho combinato... adesso sono di nuovo sola.”

Una lacrima scese lenta sul mio volto. Le ali si dissolsero. Mi sedetti sul letto e poggiai il viso sulle mani.

Da quel momento, tutto sarebbe stato ancora più difficile. Non solo tornare nel mio mondo, ma anche accettare il fatto che per la prima volta dopo tanto tempo avevo ritrovato persone che tenessero a me, e di nuovo le avevo perse.

Perché la vita è così complicata a volte?

 

***

  
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