Tre anni prima.
Nel Giardino Sospeso una ragazza camminava sul sentiero, circondata dal profumo dei gigli. Era una giornata soleggiata e il vento soffiava leggero sopra il Regno degli Angeli. Non si sentiva ancora il rumore della guerra che incombeva, nascosta nei vicoli delle città. Una leggera brezza mosse i capelli dorati della giovane e i suoi occhi castani si fermarono su una figura scura, poggiata ad un albero.
Si avvicinò con calma, nascondendo l’eccitazione. Fermandosi a pochi centimetri di distanza lo salutò con un sorriso. –Ciao Flame.
Gli occhi scuri del ragazzo si illuminarono di gioia. –Come è andato il processo?- chiese, titubante. In realtà non voleva parlare di quello ma era l’unica cosa che gli era venuta in mente.
Domani ci sarà il verdetto- abbassò gli occhi, triste.
Lo sanno che non è stata colpa tua! Sono stati quei farabutti che…- la ragazza lo interruppe, poggiandogli un dito sulle labbra.
Ami sapeva già come sarebbero andate le cose e si era ormai rassegnata all’idea di non potere più essere un Angelo.
-Senti Ami, appena il processo finisce incontriamoci qui che ti devo dire una cosa. In qualunque modo vadano le cose domani, noi ci incontreremo qui, me lo prometti?-.
-Si- la ragazza sussurrò quella parola con fatica. Sapeva che se il processo sarebbe andato male non avrebbe nemmeno avuto il tempo per muovere un dito, l’avrebbero presa e rinchiusa in qualche Tempio lontano. Un vento soffice accarezzò il viso dei due giovani, scandendo il tempo troppo veloce.
-Ti voglio regalare questa Chiave, nel caso qualcosa andasse storto- Flame sorrise, porgendole una chiave d’oro con incastonata una pietra rossa. Gli occhi di Ami si riempirono di lacrime. –Grazie- sussurrò, commossa.
Rimasero per tutto il pomeriggio appoggiati al tronco dell’albero, sperando invano che l'indomani le accuse cadessero.
Le paure di Ami, però erano vere e il giorno dopo fu trasportata nel Tempio del Cielo a scontare la sua pena.