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Autore: Moony_911    27/08/2013    1 recensioni
Paola era seduta in cucina davanti ad una tazza di caffè forte persa nei suoi pensieri.
"Era passato qualche mese da che avevano festeggiato il venticinquesimo di Capello, ovvero dal giorno in cui, lei ed Andrea avevano preso a fare sul serio.
Ripensò a quanto successo quel giorno e un sorriso fece capolino."
una nuova versione della storia di Andrea e Paola... cosa sarebbe successo se lei non se ne fosse andata e avessero continuato a lavorare insieme?
(sarà che sto rivedendo le repliche mentre sono a casa a studiare e la curiosità incombe, allora ho pensato di buttarmi in questa avventura...)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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38.
Uno strano biglietto


 

Mezz’ora dopo Leo e Andrea entrano in ufficio e lui rimase subito stupito di non trovarla alla scrivania.
“Paola?!”.
“L’ho mandata a casa Andrea, era un po’ stanca e della relazione me ne posso occupare io” disse cercando di essere convincente senza dare modo all’amico di sospettare qualcosa.
“Ma è successo qualcosa?!”.
“No, davvero, solo che è pur sempre smontata dalla notte stamani e ha dormito forse due ore, e visto che non era indispensabile la sua presenza l’ho rispedita a casa a dormire!”.
“Okay Luigi,grazie! Leo, torno subito, devo fare una telefonata..”.
“Vai tranquillo, io intanto comincio a fare una bozza della relazione mentre ti aspetto!”.
“Grazie!”rispose lui allontanandosi per andare in salotto.
 
Paola gli rispose al secondo squillo.
“Ciao amore, dimmi!”.
“Ciao piccola,tutto bene?!”.
“Si, perché?!”.
“Perché Luigi mi ha detto che eri un po’ stanca e volevo sentire se era tutto ok..”.
“Si topo, va tutto bene!” rispose lei cercando di essere convincente.
“Paola... davvero, sei sicura?!”.
“Sicurissima!”.
“D’accordo allora ci vediamo a casa!”.
“Si e mi raccomando, non prendere impegni di alcun genere, stasera sei soltanto mio!” gli disse prima di concludere la telefonata.
“Agli ordini mia signora!” rispose lui entusiasta “allora a più tardi!”.
 
Così Paola andò a fare la spesa, quella sera avrebbe organizzato una cena coi controfiocchi e qualcosa, anche se non sapeva ancora bene cosa, per dargli la notizia in modo che fosse indimenticabile.
Sulla via di casa si fermò da Carta e Cartoni, uno dei negozi della città che le piacevano di più dove vendevano carta di ogni genere, spessore e colore e la sua scelta cadde su un foglio filigranato un po’ spesso con relativa busta e un pennarellino a punta fine con il quale poter scrivere; si fermò poi dalla signora Lastrucci, l’impiegata delle Poste che abitava nel loro palazzo, e dopo aver comprato un francobollo da mettere sulla busta, le chiese di metterci il timbro come se fosse arrivato per posta.
La signora provò a chiederle il perché di quella bizzarra richiesta e Paola rispose con un semplice “Ogni cosa a suo tempo signora, la ringrazio!” e riprese il suo percorso.
Arrivò a casa e per prima cosa decise di sistemare il biglietto. Cercò sul computer l’immagine di una cicogna con il berretto da postino e un sacchettino di stoffa tenuto col becco, creò un logo con scritto “Cicogna Express” confidando che Andrea non fosse così furbo da ricollegare le cose nel giro di due secondi e pensò ad un testo che fosse assurdo e serio allo stesso tempo.
Dieci minuti dopo, ripiegò la lettera e la mise nella busta sistemandola così che sembrasse più realistica possibile dopo di che cominciò a preparare la cena.
Andò alla televisione e aprì l’interfaccia Sky Music dove c’erano un sacco di canali che davano musica senza interruzioni. Mise sul canale che passava musica degli anni ’90 e tornò a trafficare in cucina cantando a squarciagola  le canzoni che avevano fatto da colonna sonora alla sua adolescenza.
Passarono i Chumbawamba e le fu praticamente impossibile rimanere ferma.
Si ritrovò così a saltellare come un’idiota mentre preparava la frittata per gli involtini e cantava mimando il microfono con un mestolo di legno.
Mentre pelava le patate passarono Jovanotti, che lei adorava e continuò a cantare mentre la cena prendeva forma. Ragazzo fortunato era una delle sue canzoni preferite alla quale erano legati i ricordi degli anni di oratorio come animatore quando con Lara, avevano inventato i gesti per accompagnare il testo della canzone ridendo come delle dannate.
 
“Amore sono a casa!” disse Andrea chiudendo la porta di casa alle sue spalle.
Erano le otto passate ed entrando aveva sentito la musica provenire dal salotto.
“Ciao tesoro! Com’è andato il pomeriggio?!” rispose Paola affacciandosi dalla cucina.
“Tutto tranquillo,” rispose lui “wow, che profumino, che si festeggia?!?”.
“Ma come siamo impazienti!!” disse lei avvicinandosi per dargli un bacio veloce “Ogni cosa a suo tempo maresciallo, ora vai a cambiarti mentre finisco di preparare la cena!”.
Ancora non lo sapeva, ma con il passare del tempo, riguardando indietro a quel momento, Paola si sarebbe sempre chiesta come avesse fatto a non svuotare immediatamente il sacco visto quanto era elettrizzata dalla notizia appena ricevuta.
Andrea andò a farsi una doccia così mentre aspettava che le pietanze in forno fossero pronte, Paola cominciò ad apparecchiare.
Il menù della serata prevedeva la pasta col pesto appena fatto, gli involtini come li faceva sua nonna accompagnati da patate al forno e per finire in bellezza la crème brulé di cui Andrea andava matto.
Era tutto pronto, doveva solo mettere l’acqua sul fuoco e andarsi a cambiare quando Andrea rientrò in sala, profumato e più carino del solito, con i jeans scoloriti, una t-shirt grigia e sopra una camicia a quadretti a maniche lunghe lasciata sbottonata.
“Vado a farmi una doccia “ disse accarezzandogli la testa mentre era seduto sul divano “guai a te se metti piede in cucina e sbirci nelle pentole, capito?”
“ Agli ordini!” mi rispose ridendo “La vuoi finire di citarmi?!?”.
Quindici minuti dopo, tempo tecnico per una doccia, cambiarsi e dare una sistemata ai capelli era pronta.
 Tornò in sala con indosso un paio di jeans e una maglia a maniche lunghe bianca con lo scollo squadrato, i capelli raccolti in una mezza coda veloce e un filo leggero di trucco, se non altro per mascherare le occhiaie, l’acqua sul fuoco bolliva e calò la pasta che in otto minuti era giunta a cottura.
 Lo spettacolo poteva avere inizio.
Alla fine mancava solo il dolce prima della grande notizia, e Paola che cominciava a non stare più nella pelle, si alzò per andare a prendere il dessert.
“Senti ma.. non sarà mica la crostata che hai preparato quella sera a cena tutti insieme?!” le disse Andrea ripensando a quella crostata leggermente carbonizzata.
“Ah ah Ferri,sfotti pure!” rispose lei dalla cucina “Stavolta mi sono superata..dammi due minuti e potrai constatarlo coi tuoi occhi!”.
“Ahia, mi devo preoccupare?”.
“ E di cosa?!? Tanto il primo ad assaggiare la mia creazione sarai tu..”.
“ Ora si che sono tranquillo!”
“ Va bene, ne riparliamo appena avrai visto cosa ti ho preparato.. e poi scusa di che ti preoccupi? Mal che vada sarai il primo a manifestare eventuali effetti collaterali!” gli rispose.
Tornò con i due contenitori con la crème brulé adagiati su un piatto e li posò sul tavolo.
La faccia di Andrea, non appena capì che gli aveva preparato uno dei suoi dolci preferiti (senza che lui gliene avesse mai parlato e cominciò ad avere il dubbio che ci fosse lo zampino di Ale) divenne quella di uno che muore dalla voglia di affondare il cucchiaino e dare il primo assaggio.
-Caspita…- pensò bevendo un sorso di vino bianco -deve essere successo qualcosa di grandioso perché questa crème brulé è  veramente la fine del mondo!-.
Andrea stava ancora perso nei suoi pensieri quando lei lo richiamò.
“A che pensi?!” chiese Paola.
“Che la cena è veramente buona amore, c’è qualcosa da festeggiare?!”.
Paola tergiversò un istante e lui la prese come una risposta positiva.
“Amore che succede?!?”.
“Va tutto bene topo, non ti preoccupare, fammi prendere lo spumante così non mi devo rialzare dopo!”.
Lo invitò a sedersi sul divano, sistemò due calici sul tavolino lì davanti e vi versò lo spumante prima di sedersi lì di fianco.
Andrea la osservava attentamente studiando ogni minimo movimento in cerca di qualche indizio riguardo a cosa stava nascondendo.
“ E allora?” chiese cominciando ad essere impaziente.
“ Allora? Ah..già..cosa c’è da festeggiare?”.
“ Appunto”.
“Ogni cosa a suo tempo, intanto...è arrivata una lettera un po’ strana stamattina e volevo fartela vedere”.
“ Tutto qui?” chiese sorpreso. Una cena per dirgli che era arrivata una lettera aveva un che di strano.
“ Guarda tu stesso e dimmi cosa ne pensi..” dissi porgendogli una busta bianca indirizzata alla Famiglia Ferri-Vitali.
Dentro c’era un cartoncino che richiamava i biglietti dei pony express con dentro il logo della compagnia (non a caso si chiamava Cicogna Express) e un testo alquanto demenziale, un modo scherzoso per annunciare il cucciolo in arrivo.

 
12 marzo

Gentile Famiglia,
è con molto piacere che Vi informiamo che in data ancora da definire, all’incirca tra nove mesi, un nostro addetto arriverà a casa vostra per la consegna di qualcuno di molto speciale che aspetta solo di conoscere la mamma ed il papà.
Congratulazioni!

Lo staff Cicogna Express
 
Andrea lesse il biglietto e non riuscì a capire se fosse serio o fosse un semplice scherzo.
“ Allora? Che te ne pare?” chiese cercando di capire che cosa gli passasse per la testa.
“ E’ uno scherzo?”.
“No tesoro...ovviamente il riferimento alla cicogna era puramente simbolico, ma  è vero, c’è un cucciolo in arrivo!”.
“Sul serio?!”rispose lui cominciando a sentire una grande felicità.
“No, per finta!!” scherzo lei “Mai stata più seria di così in vita mia, il test stamani era positivo, ma per sicurezza ho fatto anche le analisi del sangue e l’esame di laboratorio lo ha confermato!”.
“Piccola, è stupendo!” concluse Andrea abbracciandola “Un bambino... un bambino tutto nostro!”.
“Già... non chiedermi come sono riuscita a non dirtelo subito perché non lo so, volevo fosse qualcosa di indimenticabile!”.
“Amore hai fatto benissimo!” le rispose euforico “ma anche se tu me l’avessi detto in altro modo, sarebbe stato bellissimo lo stesso!!”.
Paola non disse niente, lo baciò e in poco tempo si trovarono sdraiati sul divano, abbracciati e sorridenti.
“Un bambino...”continuava a ripetere Andrea con un sorriso che andava da parte a parte.
“Hai intenzione di ripeterlo ancora?!” scherzò lei dandogli un bacio sulla guancia.
“Non ne hai idea mia cara!” rispose lui “direi che possiamo aprire ufficialmente le scommesse!”.
“Come?!”.
“Se sarà un bimbo oppure una bambina bellissima come la sua mamma!”
“Chi lo sa... e poi mi piacerebbe saperlo solo alla fine, non prima, se anche per te va bene...”.
“Penso di poter resistere....” poi un immagine di un bambino con un sorriso sdentato come quello di Gioele gli si parò davanti e sorrise  “ ti immagini un altro bimbo in giro per casa, chissà cosa dirà nonno Demetrio!!”.
“ Spero solo che non diventi casinista come il padre, già uno in casa mi basta e mi avanza!!”.
“Casinista?! Io mi preoccuperei più se fosse testardo come la mamma!” rispose lui avvicinandosi per baciarla.
“No comment!” rispose lei ridendo perché con la barba incolta di un giorno le stava facendo il solletico.
Stettero ancora un po’ così a fantasticare su come sarebbero cambiate le loro vite, sull’infarto che avrebbero fatto venire a Capello una volta appresa la notizia e poi si chiesero come avrebbero fatto per regolarizzare il tutto.
Avevano chiesto informazioni su come fare, ora era arrivato il momento di agire.
“Hai già fissato l’ecografia?!” le chiese poco dopo.
“Lo faccio domani, perché?”.
“Perché non me la voglio perdere, come perché! E poi subito dopo andiamo da Capello e firmiamo i fogli, che ne pensi?!”.
“Che ti amo!” rispose lei.
Quando si alzarono per sistemare la cucina Andrea le impedì categoricamente di affaticarsi troppo e lei protestò.
“Non avrai intenzione di fare così finchè il pomodorino non sarà con noi vero?!” gli disse lei alzando un sopracciglio stupita.
“Pomodorino?!?” chiese Andrea accennando un sorriso.
“Si, lo so che di solito viene chiamato fagiolino, ma io non ho un buon rapporto coi fagiolini quindi non lo voglio chiamare così!” rispose lei categorica “ e pomodorino è la prima cosa che mi è venuta in mente, e converrai con me che è decisamente più breve di cesto d’insalata!!”.
“Come?!”.
“Ecco, lo vedi, stai cambiando discorso, di solito amore quella è la mia specialità, quindi vedi di non sconfinare, perché saresti in netta minoranza!!”.
Andrea batté le ciglia guardandola con un sorriso divertito.
“Non ci provare, hai intenzione di fare così tutto il tempo?!”.
“Ti sei data la risposta da sola!!”.
“Andrea sono incinta, non sono malata!”.
“Appunto, e poiché ora siete in due ed è tutto più faticoso, non protestare se ho intenzione di prendermi un po’ cura di voi!” disse lui dandole un bacio sulla testa poi si piegò sulle ginocchia, sollevò la maglietta della ragazza lasciando scoperto il ventre e fece una cosa che la lasciò senza parole.
“Ciao piccolo pomodoro!” disse parlando come se sperasse di avere risposta “E’ il papà che ti parla, anche se è ancora presto non vedo l’ora che tu sia con noi!! E che rimanga tra noi, piccolo,  vedi se riesci un po’ tu a far ragionare quella testona della mamma per piacere, la strada è ancora lunga e non si deve stancare più del dovuto!”.


Lisetta's Corner
Avvertenze per la puntata...come avete visto si tratta di una puntata ad elevato tasso musicale, e poichè leggerla con il sottofondo musicale fa la sua differenza, vi lascio i link delle tre canzoni, a voi la scelta se utilizzarle o meno, in ogni caso, buona lettura, aspetto con ansia un commento anche piccino picciò, fa sempre piacere.
http://www.youtube.com/watch?v=KCkmIyC6v00(Tubthumping- Chumbawamba)
http://www.youtube.com/watch?v=knnLLx1PkWY(Ragazzo fortunato)
http://www.youtube.com/watch?v=_R8XkdFSJqM(La flaca- Jarabe de Palo)
Un grazie infine a chi l'ha messa tra le preferite e tra le seguite, grazie davvero e perdonate il ritardo immenso nell'aggiornare, spero da qui a che mi laureo di avere un pò più di tempo libero e riuscire ad aggiornare più frequentemente, visto che ci sono tipo altri 19 capitoli già pronti! XD

  
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