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Autore: itsdomii    27/08/2013    3 recensioni
Alice che vive nel suo mondo.
Alice che è alternativa.
Alice che ha 19 anni.
Alice che è spensierata.
Harry che ne vuole sapere di più.
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'What about us?'
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Alice






Tripping out, spinning around
I'm underground, I fell down
Yeah, I fell down.




Sinceramente, non so cosa mi stesse succedendo. Voglio dire, sapevo di non essere come le altre ragazze dell'università. Tutte così bionde, con gli occhi azzurri e con i corpi da modelle, che poi studiavano per diventare quello. Tutte ragazze tipo di Victoria's Secret, dove io a malapena potevo permettermi un paio di mutande, se non scontate.
Io, Alice, nel mio corpo minuto ma con una terza di seno, con i capelli neri e gli occhi color cioccolato.
Sempre così scontata, sempre così anonima, sempre così invisibile.
Per quanto mi riguarda potrei morire da un momento all'altro, tanto nessuno se ne accorgerebbe. Non ho migliori amici, i miei genitori mi hanno ripudiato quando sono venuti a sapere che avevo fatto un tiro di canna, e mio fratello Louis.. Beh, era come se fossi figlia unica.
Mi vestivo con abiti prettamente dark, se così si potevano chiamare; trucco nero eccessivo intorno agli occhi, scarponcini militari scuri e calze a rete.
Avevo 19 anni, la mia cantante preferita era Avril Lavigne ed ogni tanto tenevo dei piccoli concerti/tributo in suo onore. Vi giuro che quando uscì "Alice" per la colonna sonora di "Alice in Wonderland" con quel pezzo d'uomo di Jhonny Depp, ho rischiato veramente di svenire.
Perché, in fin dei conti, quella canzone mi rappresenta, se rapportiamo il mondo delle meraviglie di quell'Alice con il mio, tutt'altro che meraviglioso.
Perché io sono caduta ed inciampata in questo posto, che non è affatto adatto a me, e mano a mano che andavo avanti precipitavo sempre più velocemente.




I'm freaking out, so where am I now?
Upside down, and I can't stop it now.
It can't stop me now!





« Sono a casa! », urlai sbattendo poi rumorosamente la porta. Oh, ma chi voglio prendere in giro?! Nessuno mi rispose perché sicuramente nessuno si era accorto del mio rientro, io ero pur sempre invisibile. Purtroppo ero costretta a vivere con mio fratello, dato che lui era uno scansafatiche non indifferente, e di conseguenza non poteva permettersi una casa, non avendo un lavoro. Ma, e questo era un punto a favore, la sua presenza a casa era rara. E quelle poche volte che c'era, sentivo solo dei rumori provenire dalla sua camera da letto.
Vi chiederete come mai io stessi ospitando mio fratello nonostante non lo ritenga tale.
Ebbene me lo chiedo anch'io, tutt'ora.
Forse perché io sono sempre stata una persona differente, anche se non andavamo d'accordo a lui ci tenevo. E al pensiero che si trovasse in mezzo alla strada o sotto un ponte, mi si stringeva il cuore. Per questo non avevo esitato ad ospitarlo nel mio misero appartamento nella periferia di Londra.
Sentii dei rumori provenire dal salotto, ed in seguito delle imprecazioni e il rumore dei tasti del joystick. Quindi non mi aveva sentito a causa dei videogiochi. Nah, non dipendeva da quello. Io non esisto. Poggiai la borsa su una sedia della cucina, che si trovava proprio di fronte all'ingresso, e sentii una seconda voce, sempre di un ragazzo. Era roca e parlava lentamente. Per un attimo pensai che si fosse appena svegliato. Andiamo, nessuno parla con così tanta difficoltà da sveglio!
Sospirai, sciolsi i capelli tirati in una coda e misi gli occhiali da vista, pronta per un altro divertentissimo pomeriggio di criminologia, uno dei corsi che seguivo in università.
Però dovevo passare per il salotto, dato che i miei libri erano tutti nella grande libreria dove si trovava la televisione.
« Ehm, ragazzi.. - notai che l'amico di mio fratello aveva i capelli ricci, ne aveva tanti, e si muovevano a ritmo della colonna sonora di GTA. Nessuno mi degnò di uno sguardo, così passai davanti allo schermo e lo spensi bruscamente. Sospirai e - Ah, la pace. ». I ragazzi mi guardarono, o meglio guardarono la mia schiena mentre cercavo il mio libro, sicuramente con gli occhi fuori dalle orbite.
« Alice Samatha Rose Tomlinson, ti rendi conto di quel che cazzo hai fatto?! Non avevo neanche salvato! », ahia, aveva usato il mio nome per intero. Ma poco importava.
« Ti sembra che mi interessi? - mi allungai per prendere il volume che si trovava sull'ultimo scaffale della libreria, ma per me era troppo in alto. Ovviamente non potevo contare sull'aiuto di qualcuno. - Altezza di merda. », borbottai a bassavoce, sbuffando. Poi, sentii una presenza alle mie spalle. Il suo petto premeva sulla mia schiena ed io avvampai come una quattordicenne alla prima vera cotta. Sperai vivamente che non mi vedesse, ma mi irrigidii ugualmente e questo non passò inosservato. Un braccio lungo, muscoloso e con qualche tatuaggio mi superò la testa e riuscì a prendere il mio oggetto di studio. Mi girai e vidi l'amico di Lou, il riccio, che mi stava porgendo il libro, con un sorriso indecifrabile. Scoprii che al posto degli occhi aveva degli occhi verdi, liquidi, quasi trasparenti.
« Ecco a te, Alice. », disse, e il mio nome pronunciato da lui mi sembrò quasi bello. Fatto sta che un brivido mi percorse la schiena, e balbettai un flebile "grazie", dandomi subito dopo della stupida.
« Styles, vieni ad aiutarmi ad apparecchiare! Ah, sorella, Harry rimane a cena qui. », urlò mio fratello dalla cucina. E così si chiamava Harry, Harry Styles. Perché mi sembrava che avesse un nome così bello almeno tanto quanto il suo viso? Perché mi stava sorridendo e mi stava esplorando? Perché i suoi occhi trasparenti cercavano un'entrata nei miei scuri e pieni di fortezze?
E capii che allora stava cambiando qualcosa, che non mi trovavo più sulla Terra, perché improvvisamente si era ribaltato tutto. Nell'altro mondo ero forte ed indipendente, in questo debole ed insicura. Dall'altra parte nessun ragazzo mi vedeva, e qui un probabile commesso di Hollister mi stava guardando troppo intensamente. E riuscivo a fermare quella situazione, io non riuscivo a fermarmi.




I - I'll get by
I - I'll survive





« Ho ordinato la pizza. Va bene margherita, vero? », chiesi cercando di sorridere, cosa difficile. Harry mi sorrise radioso, annuendo. Lou fece una smorfia ma non disse niente.
Sì, ce la posso fare. Riuscirò a sopravvivere a questo, a Lou che mi odia, ad Harry che mi guarda, agli altri che non mi considerano, agli studi di criminologia, alle Barbie della mia scuola e a Londra in sé.




... I found, myself, in Wonderland.
Get back on my feet again.
Is this real?
Is this pretend?
I'll take a stand until the end.




« Grazie della cena, piccola Tomlinson. Anche se non hai cucinato tu.. » Harry rimase sul vago ma mi sorrise prontamente, sedendosi poi al mio fianco sul divano beige. Mi spostai per fargli spazio, ma lui inaspettatamente mi tirò al suo fianco. Mi irrigidii nuovamente, mi aveva toccato. Lui mi vedeva, non ero più invisibile e non sapevo se era un bene o meno. Mi alzai di scatto e mi congedai con un "devo andare in bagno", rossa come un peperone e parlando a bassa voce. Mi chiusi in bagno, e stupidamente non chiusi a chiave la porta.
Mi guardai allo specchio, facendo respiri profondi e bagnandomi la faccia. Cercai i dischetti di cotone e lo struccante, pronta a levarmi tutto quel make-up che avevo in volto. La porta si aprì e si chiuse velocemente e mi ritrovai gli occhi verdi di Harry che mi fissavano dallo specchio.
« La vuoi smettere? », chiesi, stanca di sentirmi osservata.
« Di fare cosa? », sorrise e pensai che non ci fosse niente di più dolce e bello.
« Di fissarmi. Io non esisto, non dovresti accanirti con me. », ed era vero. Finii di levarmi il trucco sull'occhio destro e passai al sinistro.
« Cosa?! Non.. non esisti? Strano io ti vedo benissimo. » disse facendo un passo verso di me, intrappolandomi tra il suo corpo e il lavandino.
« Ed io invece voglio proprio accanirmi con te. Perché hai un non so che che mi intriga, a partire dal tuo modo di vestire. Sembri così aggressiva, ma sotto sei sicuramente la ragazza più fragile del mondo. Odio il fatto che ti ritenga invisibile, perché non lo sei. Almeno non per me. Quando ti ho vista, oggi pomeriggio, non è stata la prima volta. Ti osservo da settimane perché, se non te ne fossi accorta, abito nell'appartamento qui di fianco - indicò con il pollice un posto indefinito alle sue spalle, mantenendo comunque quel suo sorrisetto - , e ti vedo tutte le mattine quando vai in università, perché vado a correre e mi sveglio prima di te. Ti vedo quando vai a comprare il pane al panificio qui davanti, perché ci lavoro anch'Io. Ti vedo dalla finestra della mia camera mentre studi e ripeti ad alta voce criminologia, e ho capito che ti piace molto. Non sei invisibile, Alice. So anche che sei una fan di Avril Lavigne, e la canzone "Alice" ti rispecchia fin troppo bene. E sì, tutto questo è reale, non ti sto prendendo in giro. Dovresti prendere una posizione ora, e rispettarla fino alla fine. - si avvicinò ancora, e potei sentire perfettamente il suo respiro caldo sulla faccia. Prese fiato e - Ed ora vorrei baciarti, e dirti che la posizione della tua vita devi cominciare a prenderla con me.».
Ok, ero senza parole. Cosa avrei dovuto fare o pensare? Si era per caso dichiarato? Un ragazzo, a me? Seriamente?!
« Ehm, io.. Harry, non so.. », ma non mi fece finire.
« Ma non lo farò. Ti voglio far innamorare di me, Alice Samantha Rose Tomlinson. Giorno dopo giorno, come sta succedendo a me con te.», disse.
Ed io non ebbi più dubbi.
Ero finita in un universo parallelo, dove le cose erano sotto sopra, dove non ero invisibile e dove interessavo ai ragazzi.
Ed Harry aveva ragione, dovevo prendere una posizione nel mondo.
E la sua proposta era allettante.








Oh Mio Dio.

Beh, non so se questa OS dipenda dal pomeriggio all'insegna della depressione con Avril Lavigne o altro.
E sinceramente non so neanche se tutto questo ha un senso o meno.
Boh, lascio a voi i commenti.
Fatemi sapere :)

Beeesooos xxx

T W I T T A H
   
 
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