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Autore: Altariah    27/08/2013    5 recensioni
Con lei iniziava a perdere se stessa. Era senza una direzione, senza più battaglie, come se fosse senza più nemici.
Le stava dando tutto ciò che non avrebbe mai riservato a nessuno, la aiutava a gestire i poteri, le dava il tempo di accettarli e vederli nella giusta ottica.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Aleto men moi nostos
 


 
Aria fece giusto in tempo a vedere un'enorme bolla biotica espandersi e poi fermarsi improvvisamente. Subito dopo venne il rumore, sordo, attutito dalla barriera che svanì in una frazione di secondo. 
Gli occhi blu saettarono, scandagliando destra e sinistra nella stanza, cercando qualcosa che ormai non esisteva più. Solo allora fermò, i respiri rotti dall'affanno della corsa. 
L'asari serrò la mascella, osservando i brandelli grigi di cenere liberati dall'esplosione spargersi sul pavimento di fronte all'Afterlife. Arricciò il naso, non riusciva a capire se fosse solo a causa dell'odore di bruciato, o se ci fosse stato di mezzo qualcos'altro, quella volta. 
Con il suolo che ancora bruciava, si costrinse ad alzare gli occhi verso il suo nightclub e sentì un senso di smarrimento provato solo poche volte fino ad allora. Il simbolo bianco e giallo di Cerberus che ricopriva uno spazio enorme le sembrò una grossa mano che teneva tutta Omega; era un'impronta, una provocazione per evitare la ribellione. Aria provò frustrazione, tristezza, che subito mutò in rabbia, aggiungendosi alla voglia di vendetta che aveva già coltivato con cura dentro di sè. 
Nyreen era sempre stata un'idiota.
Dall'Afterlife iniziarono ad uscire altri soldati; la regina dei pirati strinse il pugno e si lasciò andare all'energia biotica, che la guidò anche in quella nuova battaglia.



 
Alpha
 
Aria si portò una mano sul mento, osservando la Turian di fronte a lei. 
"Siediti." Le disse, indicando il divano di pelle nera che faceva angolo con quello su cui stava seduta lei. "Una turian biotica dalle nobili origini..." 
Mentre l'altra prendeva posto, l'asari la seguiva con gli occhi. Si sentiva molto incuriosita da quella figura, la vedeva come una sorta di controsenso continuo.
Da come Nyreen la guardava, Aria aveva capito che quella situazione l'avesse già stancata, doveva sembrarle un interrogatorio perverso, in cui in realtà l'asari si sarebbe solo divertita a porle domande di cui sapeva già la risposta volte soltanto a farla innervosire. Ma la Kandros si tratteneva dal chiedere di arrivare dritto al punto subito in quella conversazione per la propria sicurezza. Non aveva mai avuto a che fare con la regina dei pirati, e temeva che fosse una donna decisamente instabile, come le sue gesta raccontavano prima della sua persona.
"Hai alle spalle una storia che mi piace davvero," ammise, abbassando gli occhi verso il datapad che teneva in una mano, osservando con la coda dell'occhio le mandibole spigolose di Nyreen che restavano immobili, "ma detesto il tuo senso di giustizia e di dovere."
L'altra rimase sempre ferma, imperturbabile, senza sapere perchè T'Loak avesse intenzione di parlare di un argomento talmente inutile. "Non m'interessa nulla del tuo giudizio" proruppe, chinandosi, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. "Che aiuto hai intenzione di darmi?"
Aria sorrise appena, compiaciuta. Era stata così prevedibile.



 
Mi
 
La regina dei pirati spinse la Kandros contro il muro. Era passato troppo tempo dall'ultima volta che era riuscita a provare simili sensazioni.
Era qualcosa di malsano quello che era germogliato tra di loro, era furia, rabbia, odio, antagonismo e anche qualcosa che sembrava ricordare l'amore, tutto insieme. Aria si sentiva attratta da una forza troppo potente che nel frattempo era anche capace di respingerla, era divisa dal bisogno di stringerla e quello di ucciderla. Era tutto ciò che il suo corpo voleva, che la sua mente voleva, ma tutto quello che lei stessa non avrebbe mai potuto o voluto essere e nemmeno sopportare.
Con lei iniziava a perdere se stessa. Era senza una direzione, senza più battaglie, come se fosse senza più nemici.
Le stava dando tutto ciò che non avrebbe mai riservato a nessuno, la aiutava a gestire i poteri, le dava il tempo di accettarli e vederli nella giusta ottica.
"Aria..." Cominciò la turian, mentre sentiva le labbra dell'asari che le lambivano il collo. L'altra in tutta risposta la premette con più forza contro la parete, e le sue mani si strinsero attorno alle sue braccia con forza. Se non avesse avuto le placche sarebbe stata capace di ferirla senza problemi. "Taci" Ringhiò T'Loak, mentre si sentiva sempre più infastidita ed eccitata insieme. 
Era contro la logica, era contro tutto.
Con ostinazione, Nyreen parlò di nuovo, impiegando una parte della sua forza per allontanare l'asari di qualche centimetro, le mani contro il petto. "È questo ciò che vuoi?"
"Senti Kandros, fottiti." 
Riprese a stringerla e l'altra finalmente le si abbandonò, chiudendo gli occhi verdi con un sorriso e lasciando che il silenzio venisse rimpiazzato da nuovi suoni.



 
Omega
 
"Come fai a fregartene delle persone che muoiono su queste strade? Come puoi privare la gente di una dignità in questo modo? E' una carneficina, e tu permetti che succeda. Anzi, te ne compiaci." Nyreen gridò, stringendo i pugni.
 
"È il prezzo dell'anarchia che io offro loro." Mormorò con un ghigno Aria, seduta a gambe accavallate nel suo posto preferito all'afterlife. 
"Credevo che avresti avuto una motivazione in più per cambiare" Sussurrò la turian, con rabbia e tristezza insieme. "Ogni tanto credevo di vedere qualcuno di diverso dalla stronza menefreghista che eri e che sei."
Aria alzò il mento, un'espressione di sufficienza dipinta nel viso. "Io ti ho offerto tutto ciò che avevo, Nyreen. Se per te non è abbastanza, vattene."
 
La turian distribuì il peso sulla gamba sinistra, abbassando gli occhi. 
Poi si voltò, drizzando le spalle e il viso, quindi scese le scale della sala dell'Afterlife di Aria.
Da ora non avrebbe più tenuto le cose per sè. Non avrebbe più subito la personalità avvolgente di qualcun'altro. 
Da ora in poi avrebbe combattuto con ferocia per la sua concezione della giustizia, stringendo il suo fucile d'assalto così forte da rovinarne l'impugnatura.
















Mi ero ripromessa che avrei pubblicato le mie one-shot con parsimonia.
Addio mondo.
  
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