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Autore: arklaychild_1998    27/08/2013    1 recensioni
"Presi la tua mano, la strinsi a me e me la portai sul viso. Sentii sulla guancia, il calore rassicurante delle tua mano, che posai delicatamente vicino al tuo grembo, sfiorandoti il petto.
Tu eri ancora addormentato, non ti accorgevi di nulla."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Mio caro Arthur,
sappi che ti ho sempre amato. Certo, non da subito, anzi all’inizio mi stavi davvero antipatico! Eri un vero deficiente, come direbbero adesso, nel 21 secolo, ma poi (per fortuna) sei cambiato, e sei diventato un grande re! Una leggenda!
So che il tuo cuore appartiene e apparterrà sempre a Ginevra, ma me lo disti tu, sul confine delle Grotte Ululanti : - Ci sarà sempre un posto per te nel mio cuore, Merlino -.
Sebbene siano passati più di 15 secoli, ricordo ancora con nitidezza quell’impresa:
dovevamo trovare una formula per riuscire a curare la terra morta di Camelot, tu non volevi che ti seguissi, mi dicevi che ero troppo fragile, troppo importante.
Ma io ti seguii, comunque e appena ti raggiunsi, eri già in un bagno di sangue! Che deficiente (ripeto), ma dovevi sempre cacciarti nei guai?!
Sta di fatto, che gli orchi delle Grotte stavano per farti a pezzetti, ma per fortuna arrivai io (modestamente), cacciai gli orchi e ti rimisi in sesto.
Gli incantesimi di guarigione non erano mai stati il mio forte, ma la tua situazione non era più grave di quello che sembrava, grazie agli dei!
Ti riposasti gli occhi per tutta la notte, io ero lì che ti fissavo, con gli occhi stanchi, ma troppo innamorati.
Presi la tua mano, la strinsi a me e me la portai sul viso. Sentii sulla guancia, il calore rassicurante delle tua mano, che posai delicatamente vicino al tuo grembo, sfiorandoti il petto.
Tu eri ancora addormentato, non ti accorgevi di nulla.
Così, appoggiai i palmi delle mie mani sul tuo petto, mi avvicinai con le mie labbra alle tue e ti regalai un lungo bacio. Chiusi gli occhi, godendomi il sapore delle tue labbra, sognando un “vissero felici e contenti” che non sarebbe mai arrivato.
Quando aprì gli occhi, impallidì dal terrore, le mie labbra erano ancora incollate alle tue e tu avevi gli occhi ampiamente aperti, che mi guardavano scioccati. Oddio, cosa sarebbe successo? Non mi avresti parlato più? O addirittura mi avresti ucciso? Non tenevo in considerazione quell’idea, ancora.
Stavo per staccarmi da te, quando tu, con la tua mano forte e possente, mi prendesti la testa e me la avvicinasti ancor di più sulle tue labbra.
Passammo una notte meravigliosa, al chiaro di luna…
Il mattino dopo, eravamo nudi, sotto la tua manta rossa e io ero sopra il tuo petto muscoloso, tu mi guardavi e sorridevi.
-         Cosa faremmo adesso? – chiesi.
Il tuo viso si incupì e il sorriso scomparve.
-         Niente, Merlino, lo sai, non possiamo dirlo a nessuno –
All’inizio quelle parole mi ferirono più di una lama tagliente, poi ci ripensai, e capii che aveva ragione. Non potevamo compromettere il futuro di Camelot.
Così da quel giorno, presi una decisione, ti avrei lasciato andare e avrei aspettato il giorno in cui tu saresti tornato. Risorto come un angelo.
E sto ancora aspettando quel dolce momento, Arthur, non mi importa se dovrò aspettarti per altri 100 secoli, 200 o 300. Io ti aspetterò all’infinito e quando ritornerai vivremo una vita insieme. Sai ora, nel 21 secolo, le coppie come noi girano allegramente come niente fosse.
Ogni volta che vedo due ragazzi stringersi la mano, baciarsi e camminare insieme, mi viene un groppo al cuore. Ma non smetto mai di credere in te, Artù, in noi.
Aspettando il tuo ritorno
Ti amerò per sempre
 
Merlino
 
  
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