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Autore: vero_91    28/08/2013    5 recensioni
Lesse le parole con attenzione, la calligrafia del cacciatore ormai le era diventata famigliare. Lesse anche le frasi che lui aveva cancellato, perché non voleva risparmiarsi nessuna verità, nemmeno quella più dolorosa.
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Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Johanna Mason, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fuoco e Cenere '
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Autore (Su Efp e sul forum): vero_91 / vero_91@EFP
Titolo: “Ti aspetterò per sempre, Catnip. Sai che lo farò.”
Fandom: Hunger Games
Rating: Verde
Lunghezza: One shot
Genere: Introspettivo, malinconico
Note: Nessuna
Avvertimenti: Nessuna
Tipo di Coppia: Het
Personaggi: Gale Hawthorne, Johanna Mason, Katniss Everdeen.
Pacchetto: Nessuno
 
 
 
“Cara Catnip,
In teoria questa dovrebbe essere una lettera di congratulazioni, in cui io dico che sono felice per te, anzi per voi, e auguro a te e a Peeta tutta la felicità di questo mondo. E’ così che si dice a una coppia di novelli sposi giusto? Queste sono le parole che tutti si aspettano.
Ma la verità è che io sono un egoista. La verità è che io non voglio che tu sia felice con lui. La verità è che io non voglio immaginarti felice con lui. Proprio non ci riesco. Il tuo posto l’ho sempre immaginato accanto a me. Dovrei esserci io lì ora, non il figlio del fornaio Peeta. Ero io il tuo migliore amico, ero io quello che ti guardava le spalle quando andavi a caccia, ero io il tuo unico confidente e vero alleato.
Sono io che ti portavo a casa in spalla quando ti facevi male nel bosco, sono io che ti lasciavo sempre l’ultima fragola perché so quanto ti piacciono, sono io l’unico a cui mostravi il tuo vero sorriso.
Io, Catnip, io! Ma sono stato uno sciocco, davo così per scontata la nostra unione, che non ho immaginato che qualcuno potesse portarti via da me. Speravo, anzi ero convinto, che un giorno ti saresti voltata e ti saresti accorta di me, accorta che eravamo destinati a stare insieme. Sono stato così ingenuo.
Vorrei dirti che mi basta saperti felice per essere felice, ma non è affatto così. Non sono una persona così buona, Catnip. Ma tu questo lo sai, perché anche te sei come me. Questo è una frase che potrebbe dire il tuo sposo, ma io voglio che tu sia felice con me. Solo con me. Voglio che tu sia triste e disperata al suo fianco, e ti renda conto che l’unica persona che può farti felice sono io. Perché tu, Catnip, sei l’unica persona che può fare felice me.
Ma tu adesso mi odi. Io ho ucciso tua sorella, io ho progettato quelle bombe che hanno fatto una strage di bambini innocenti. Cambierebbe qualcosa se ti dicessi che non lo sapevo? Se ti dicessi che tutto quello che ho fatto è stato per essere finalmente liberi? Liberi di poterci costruire un futuro insieme? Senza mietitura, arene, telecamere e finti legami di parentela?
No probabilmente no. Perché io ho comunque ucciso tua sorella, e non riuscirai mai a perdonarmi. Lo so perché anche in questo tu ed io siamo uguali.
Sai è buffo, credo che questa si sia trasformata in una lettera d’amore. Non preoccuparti comunque, non ho intenzione di inviartela. Andrà nel cestino insieme alla dozzina che l’ha preceduta. Perché so che leggere queste parole ti farebbe male; non importa se te mi odi o non provi più nulla per me, so che comunque ne soffriresti. E anche se sono io la causa del tuo più grande dolore, non voglio che tu soffra Catnip, non l’ho mai voluto. Credimi ti prego.
Sai, temo di non essere pronto a scrivere questa lettera di congratulazioni. Credo che non lo sarò mai. Non che te l’aspettassi comunque; ma m’illudevo potesse essere un nuovo punto di partenza, per ricominciare. Ma non ce la faccio.
Ogni volta, i sentimenti che provo per te e i ricordi mi travolgono, e l’unica cosa che posso fare è cercare di non andare in pezzi.
Vorrei vederti, Catnip. Voglio vederti. Quindi per favore, torna da me. Ma so che non è possibile. Quindi ricorda solo che io ti appartengo, tutto il resto non conta.
Ti aspetterò per sempre, Catnip, sai che lo farò.
Ti amo. Ti amo. Ti amo.
Ti amo, so che non vuoi sentirtelo dire ma è così.”
 Gale.
 
 
Quando Johanna entrò nella stanza, Gale aveva la testa posata sul tavolo della cucina, le palpebre che vibravano leggermente nel sonno. Intorno a lui fogli sparsi ovunque, la maggior parte di questi stracciati o appallottolati. La sua ultima fatica, immaginò Johanna, era ancora sotto la sua mano, mezza accartocciata; sfilò il foglio delicatamente, attenta a non svegliarlo.
Lesse le parole con attenzione, la calligrafia del cacciatore ormai le era diventata famigliare. Lesse anche le frasi che lui aveva cancellato, perché non voleva risparmiarsi nessuna verità, nemmeno quella più dolorosa.
Ti aspetterò per sempre, Catnip, sai che lo farò.”
A Johanna sembrò che queste ultime parole le fossero state incise sulla pelle, tanto fu la sofferenza che provò nel leggerle. Più che i “ti amo” che seguirono, furono quelle parole a distruggerla, come schegge di vetro che la trafiggevano dall’interno. Perché sapeva bene che Gale amava ancora Katniss, ma come si fa a combattere contro un “per sempre”?
Scosse la testa e si morse il labbro, riprendendo così padronanza di se. Ora sapeva cosa doveva fare. Si ficcò la lettera in tasca e buttò nella spazzatura quelle sparse per terra; poi prese una busta dal cassetto e ci scrisse velocemente: “Katniss Everdeen – Distretto 12”. Anche se non sapeva l’indirizzo, era piuttosto certa che tutti sapessero dove viveva la famosa ghiandaia imitatrice.
Infine infilò la lettera nella busta e uscì dalla casa.
 
Il fatto che tutti al Distretto 2 la considerassero pazza, probabilmente giustificò il comportamento di Johanna quella mattina. Passò le ore a fissare la buca delle lettere, qualche volta facendo come per andarsene ma poi tornando indietro, e ogni tanto, durante uno scatto d’ira, la prendeva a calci inveendo contro di essa.
Sapeva che quella era la cosa giusta da fare, ma non sapeva se era pronta a pagarne le conseguenze. La vecchia Johanna non avrebbe avuto dubbi, ma questa si sentiva debole, non sapeva se avrebbe avuto la forza di allontanarsi da lui. Non ora, che dopo mesi di rifiuti e insulti, era riuscita finalmente a farsi accogliere in casa sua. Solo come amici certo, ma il solo vivere sotto lo stesso tetto la rendeva felice come non era da chissà quanto tempo.
Poi però pensò a Gale che riceve una telefonata da sua madre, Gale che impallidisce e senza dire una parola corre fuori nel bosco, Gale che rientra la mattina dopo con le mani ricoperte di tagli e lacerazioni, come se avesse preso a pugni qualcosa. Gale che da quel giorno si chiude in un muto dolore, e s’intestardisce a scrivere una lettera di congratulazioni, “perché è così che fanno gli amici.”
Tuttavia non è ingenua, sa che se Katniss ricevesse la lettera, potrebbe non rimanerne indifferente. Potrebbe rispondergli, perdonarlo, o addirittura riavvicinarsi a lui. Rendersi conto che è Gale l’unico uomo che ama. Al pensiero Johanna digrignò i denti, rendendosi conta che sarebbe più facile se potesse odiare quella stupida ragazza. D’altra parte, se decidesse di ignorare la missiva, Gale non ci soffrirebbe, dato che per lui non è stata spedita nessuna lettera.
Alla fine chiese una penna, poco gentilmente, al primo passante e scarabocchiò un’ultima frase alla fine della lettera. Questa storia doveva finire, si disse, e non le importava più se sarebbe stata lei a rimetterci.  Almeno Gale sarebbe stato felice. Non fece in tempo a chiedersi da quando fosse diventata così altruista, che il sorriso di Gale le apparve davanti agli occhi, così reale da farle male. “Dannazione” mugugnò; poi infilò la busta nella cassetta delle lettere e senza guardarsi indietro ritornò verso casa. Anche se non sapeva per quanto, quella era ancora la sua casa dopotutto.
 
 “P. S: Perdonalo, per favore.
Ne ha bisogno, credimi. Tu ne hai bisogno. Io ne ho bisogno. Quindi perdonalo e falla finita, altrimenti me lo prendo io.” 
Johanna.
 
 
 
 
--- angolo autrice ---
Salve! Volevo scrivere una Johanna/Gale fluff, giuro, ma alla fine è stato più forte di me e l’animo distrutto di Gale ha prevalso. Questo per dire che se questa storia è una schifezza un po’ è anche colpa sua.
Parlando seriamente, spero si sia capito che quello che scrive è un Gale post rivoluzione, che non riesce a darsi pace e decide di scrivere la lettera dopo aver ricevuto la notizia del matrimonio fra Katniss e Peeta.
Per quanto riguarda Johanna ho accennato solo brevemente al rapporto che si è creato fra lei e Gale, (visto che avevo già scritto una fanfiction proprio su quello, se vi va la trovate qui [http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1346695&i=1]), comunque spero non sia necessario aver letto la mia storia precedente per capire questa! :)
Mi auguro che i personaggi siano IC, e qualsiasi recensione è sempre ben gradita! (accetto anche gli insulti)
A presto!
Vero
 
  
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