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Autore: Cara_Sconosciuta    28/08/2013    0 recensioni
Cassie ha rubato nel ristorante in cui lavora.
Alex la incontra in prigione e la adotta.
Bing ama Perry che ama Alexis, che ama i soldi del suo fidanzato.
Maxxie scappa, Maxxie scappa in tutte le direzioni.
Christian di scappare non ha più voglia, ma non riesce a farne a meno.
E poi Cassie ama Perry, Maxxie ama Christian, Christian ama i suoi cani e i suoi cani amano i loro ossi.
Ossi, ossa, alla fine tutti siamo fatti di questo, no?
E non meritiamo, tutti noi creature di ossa, la nostra seconda chance?
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Cassandra Ainsworth, Maxxie Oliver
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Dunque, questa non è veramente una fanfiction su Skins.

Mi spiego: The Second Time Around altro non è che un gigacrossover. Ho scelto Skins perché saranno presenti due personaggi della prima generazione, e altri faranno la loro comparsa, ma anche e soprattutto perché utilizzerò la stessa struttura di questo teleifilm.

Ogni capitolo sarà, quindi, dedicato ad un personaggio diverso. Sappiamo già dei due appartenenti a Skins; tre saranno miei originali e circa gli altri... beh, ognuno di loro apparterrà ad una storia diversa. Per ora ho in programma Castle, un film Disney a sorpresa, Orange is the new black e poi... who knows! In molti casi non terrò conto dello sviluppo originale della storia o, meglio... ne terrò conto fin dove sono arrivata (ad esempio, per quanto riguarda Skins, la settima stagione, che ancora non ho visto, non esiste).

Che ne dite, cominciamo?

Sconosciuta


The Second Time Around

A mashed up story

written by

Me, Myself and I


Capitolo Uno

-Alex-



Image and video hosting by TinyPic

La ragazzina se ne stava lì, in quella doccia che non apparteneva al suo gruppo, completamente vestita sotto all'acqua scrosciante.

Normalmente non le sarebbe interessato, ma di lì a pochi minuti il grosso delle detenute sarebbe arrivato e con loro anche la guardia e finire in isolamento già durante il proprio primo giorno sarebbe risultato fatale a chiunque.

E poi voleva lavarsi prima che la folla si facesse viva.

Si prese un secondo per osservarla.

Era giovane, molto... i diciotto anni dovevano essersi fatti vedere da poco.

I capelli erano biondissimi e lunghi e coprivano a malapena un corpo scheletrico, talmente magro da darle i brividi.

In realtà era tutta quella personcina fradicia ad inquietarla e Alex Vause non si scomponeva per nulla. Negli anni che aveva passato lavorando per un importante cartello della droga ne aveva davvero viste di tutti i colori da dietro le sue spesse lenti correttive.

Eppure quella creaturina che navigava nella sua brillante tuta arancione era diversa da tutto il resto.

Insomma, non è normale starsene vestite sotto una doccia in una prigione federale cantando e ridendo.

Scuotendo il capo si avvicinò e, notando che il microscopico fantasma aveva gli occhi chiusi, si sporse a chiudere il rubinetto.

La biondina concluse con calma la sua canzone e solo dopo si decide ad aprire gli occhi.

Wow. Ti sei bagnata il braccio. Ora ti servirà una divisa nuova.”

Ma davvero.” Ironizzò la donna, inarcando le sopracciglia sottili. “Non credo che sia la mia divisa quella messa peggio qui.”

La creaturina rise.

Inquietante.

Io sono Cassie.”

Te l'hanno detto che qui ci si chiama per cognome?”

E' una regola proprio della prigione?”

Con un sorriso a metà, Alex le porse la mano e l'aiutò ad alzarsi.

Una piuma, come aveva immaginato.

No, è più una cosa tra noi ragazze. Le guardie ci chiamano detenute e basta. Li aiuta a convincersi che non siamo esseri umani.”

Altra risata.

Oh, wow... beh, allora penso che continuerò a presentarmi come Cassie, se non ti dispiace.”

Alex.” Replicò semplicemente la donna, porgendole di nuovo la destra, questa volta in segno di saluto.

Cassie non la prese.

Sei un sacco alta.”

Alex roteò gli occhi.

Sì, me l'hanno detto.”

Penso che lassù soffrirei di vertigini...” Così dicendo, la ragazzina prese a danzare in cerchio, scivolando sul pavimento bagnato dopo appena un paio di giravolte.

Cadde sui piedi inciabattati di Alex, che decise di sorvolare su quest'ultima prodezza.

Da terra, sorridendo, iniziò a dondolare la testa qua e là, lentamente.

Tu perché sei qui dentro, Grattacielo?”

E se ti facessi la stessa domanda?” Replicò la mora, chinandosi per poterla guardare negli occhi.

Occhi scuri e stralunati che sembravano aprirsi contemporaneamente su due mondi diversi.

Oh, sai... Ho rubato. Dovevo comprarmi le pillole.”

Mettiamola così, piccola... io ero quella che le pillole te le vendeva.”




Oh, wow...”

La cuoca, un'imponente matrona russa dagli improbabili capelli rossi, squadrò da capo a piedi la nuova arrivata con aria critica, non ben certa su come interpretare quell'ermetico commento rivolto al suo polpettone.

Alla fine, si rivolse ad Alex.

Vause, l'hai tirata fuori dal cappello questa?”

La mora aprì la bocca per rispondere, ma non fece in tempo.

Io sono Cassie. Tu ti chiami Red come è scritto sul tuo grembiule? E facevi la cuoca anche fuori? Non è che per caso hai ucciso qualcuno? Perché sarebbe tipo... wow...”

Per tutta risposta, Red si chinò ad estrarre da sotto il bancone un budino al cioccolato che posò sul vassoio della biondina, per poi iniziare a ridere di gusto.

Posandole una mano sulla schiena e trattenendosi a stento dal ridere a sua volta, Alex la condusse a un tavolo, mentre le risate di Red non accennavano a smettere.

Per quanto resterai, Cassie?”

Sei mesi, credo...”

Credo proprio che dopo questi sei mesi avrò qualcosa da raccontare.”



Quindi l'ha fatto o no?”

Sospirando, Alex abbassò il libro che stava leggendo.

Il fantasmino era lì, sulla sua branda, appollaiato in un angolo del materasso sottile come carta velina.

Non ci puoi stare qui, Cassie, se non ti hanno ancora assegnato una stanza.”

Se me lo dici me ne vado.”

Per l'ennesima volta quel giorno, la bella mora si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo. Da quella ridicola scena nella doccia, la ragazzina non l'aveva mollata un solo istante. All'inizio era stato divertente, ma arrivati al dopocena iniziava a risultare parecchio stressante.

Che cosa vuoi sapere?”

Se Red ha ucciso qualcuno.”

Scuotendo il capo, Alex chiuse definitivamente il libro e lo appoggiò sul comodino già oberato di volumi accumulati in quattro anni di reclusione.

Con la mano sinistra lisciò la coperta, facendo segno alla ragazza di sedersi accanto a lei.

Ascolta, Cassie, qui funziona così: tutte abbiamo fatto cose di cui non andiamo fiere. A volte quelle cose ci sembravano dannatamente giuste nel momento in cui le stavamo facendo, mentre altre sapevamo perfettamente che si trattava di gigantesche cazzate. Alcune di noi sono addirittura state costrette ad agire in un determinato modo. Altre, come me, non si pentono affatto. Il punto è che siamo tutte alla pari, qui, siamo tutte qui per lo stesso motivo, e quel motivo è che siamo state bravissime ad incasinarci la vita con le nostre stesse mani. Io non so cosa abbia fatto Red. Ci sono voci, tante voci su di lei e tu puoi credere a tutte o a nessuna. La regola qui è non chiedere e, in ogni caso, non chiedere direttamente a lei, se ci tieni a non morire di fame.”

Con tutta la calma del mondo, Cassie si strinse nelle spalle.

Oh, il cibo non è un problema per me. È da parecchio che ho deciso di smettere.”

Di...smettere? Smettere di fare cosa, Cassie?”

Con un sorriso, la giovane si alzò in piedi, chinandosi, poi, per posare un microscopico bacio sulla guancia di Alex.

Buonanotte, Grattacielo. Domani posso stare di nuovo con te?”

E accadde di nuovo.

Miss Magrezza Inquietante le fece di nuovo tenerezza, come nella doccia quella mattina stessa.

Certo, piccola.”

Oh... wow...”

Fu vedendola ondeggiare lungo il corridoio, diretta verso l'area comune, che Alex Vause si rese conto di aver appena rinunciato alla sua meravigliosa tranquillità per tutti i sei mesi a venire.


Continua...




   
 
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