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Autore: Vi Vanish    28/08/2013    2 recensioni
Nell’anno 2550, il mondo è cambiato. La Terra, ormai distrutta e prossima all’implosione ha cambiato aspetto e clima e con esso, è cambiata anche la fauna terrestre.
Dopo un’esplosione chimica particolarmente potente, i geni umani e i geni animali si sono uniti e hanno creato un’incredibile varietà di razze nuove con caratteristiche miste dell’uno e dell’altro essere.
I capi di Stato si sono resi conto che la razionalità era prossima a svanire e così hanno deciso di trasferire le razze meno pericolose e più vicine al vecchio “genere umano” in un nuovo pianeta che col tempo si è reso abitabile: Marte.
Tuttavia la quantità di razze è talmente elevata che pareva impossibile conoscerle tutte e di conseguenza pareva difficile scegliere quali portare nel nuovo pianeta e quali no.
Per questo motivo è stato creato un gioco, una sorta di reality show in cui le varie razze di sfidano l’una con l’altra e sperano di guadagnarsi un posto su Marte.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel 2550 della Terra era rimasto quasi nulla.

Un ammasso di macerie e terra secca da una parte e una fitta boscaglia con nuove e splendide erbe dall’altra.

Monti più alti e fiumi più profondi….ma i monti erano fatti di rocce nuove e sconosciute e l’acqua era violacea.  Le piante stesse avevano forme mai viste prima e sapori e odori nuovi, a volte letali.

Tutto questo nacque per così dire all’improvviso, quando nel 2540 ci fu un’esplosione talmente forte da colpire ogni angolo sulla Terra. Il materiale in questione era una combinazione chimica di acidi e composti complessi, il cui scopo sarebbe stato quello di fornire energia di qualunque genere a chiunque, sempre, costantemente.

Allora si parlava di una forma nuova di energia, una che può essere convertita all’istante in ciò che più ti serve: energia elettrica, eolica, geotermica, persino quella solare e persino la gravità stessa.

Qualcosa però andò storto e la Niavally (così si chiamava la sostanza in questione) provocò un boato che assorbì ogni cosa in una nube bluastra. Nessuno morì, o forse tutto, per come il mondo era stato conosciuto fino a quel momento.

Le persone si guardarono le une con le altre: tutto sembrava ovattato nell’istante dell’esplosione, ed un’immensa gravità circondò tutti. Chi era vicino ad un animale ne prese alcuni geni in una sorta di combinazione genetica che portava alla nascita di un ibrido. Questi, venivano chiamati “ibridi doppi” in quanto erano la fusione di due sole entità ed erano considerate innocenti, perché fondamentalmente semplici. Si sapeva come una tigre poteva reagire alla carne e si sapeva che un paio di catene e la razionalità dell’uomo avrebbero equilibrato la reazione. Nessun cambiamento radicale dal punto di vista dei geni stessi: l’uomo presentava alcuni geni umani e altri animali ma entrambe le categorie rimanevano inalterate in esso, conservandosi così com’erano, pur imparando a convivere nel nuovo corpo.

C’erano però persone a cui capitò la stessa cosa con più animali contemporaneamente…questi esseri, i cosiddetti “ibridi multipli” erano qualcosa di assolutamente nuovo: nel momento in cui l’uomo veniva a contatto con molti altri geni animali, l’ibrido non si limitava a conservare le caratteristiche di molti esseri, ma fondeva insieme più geni e ne nascevano alcuni mai visti prima. Geni nuovi, geni sconosciuti e imprevedibili.

Prima dell’esplosione non c’era stato alcun preavviso per nessuno, tranne per chi conduceva l’esperimento stesso: un certo Harry Norton fece in tempo ad avvisare tutti i maggiori Capi di Stato del pericolo e solo loro riuscirono a mettersi in salvo uscendo dall’atmosfera terrestre con uno shuttle, dirigendosi verso Marte.

Per tutti gli altri, non ci fu nulla da fare: divennero tutti ibridi.

Dopo aver a lungo studiato i nuovi abitanti della Terra con i nuovi mezzi tecnologici, i Capi di Stato decisero di fondare la M.G.U. (Mars. Great.Union) e presero la decisione di trasportare tutti gli ibridi doppi su Marte, in quanto non erano considerati pericolosi, sarebbero riusciti a domarli.

C’erano però queste nuove razze, che creavano confusione: un giorno uno dei membri della M.G.U. vide una donna bellissima, con la pelle dorata scagliata di verde e i capelli bianchi, lunghi fino alle caviglie che si aggirava splendida e famelica per i boschi. Era un essere aggraziato, magro e flebile come un soffio di vento. Ella cantava mentre camminava e sembrava intonare una ninna nanna di una dolcezza infinita, tanto che l’uomo pensò immediatamente di mandare uno shuttle anche per lei. Nel momento stesso in cui aveva deciso di fidarsi a pelle di quella creatura mistica, ella balzò in uno stagno, spalancando le fauci in un ringhio acuto e i suoi capelli prima bianchi e scintillanti si avvolsero forti intorno ad una piccola preda che come l’uomo era rimasta incantata dalle movenze e dalla musica di lei.

La creatura meravigliosa le staccò la testa senza esitazione e ne bevve in sangue: l’uomo smise di osservarla e si sentì uno sciocco per averle dato fiducia immediata.

Per 10 anni i membri della M.G.U. osservarono le razze, ma ne venivano sempre fuori nuove sfaccettature: erano impossibili da conoscere totalmente e aleggiava la segreta paura che nascondessero la ferocia sotto i musini docili. Inoltre, la Terra era troppo grande e dispersiva e non si riuscivano a tenere sotto controllo gli esseri senza perderli di vista.

Da qui nacque l’idea di creare un osservatorio più grande su Marte e di limitare la zona abitabile della Terra ad un solo continente: la vecchia “America”.

Nel nord era tutto secco e brullo per chi era abituato a quel genere di clima, al centro invece era medio caldo e in basso decisamente freddo: si potevano accontentare tutti. E così la M.G.U. mandò un messaggio sulla Terra e avvisò tutti coloro che erano interessati ad una nuova casa, a recarsi nel Continente dove si sarebbe tenuto questo “gioco”.

In pratica, le varie razze avrebbero dato prova di chi erano, della loro natura a contatto con gli altri, con altre razze. Non c’era nessuna sfida in particolare, bisognava solo farsi conoscere dagli “osservatori” e guadagnare la fiducia della M.G.U. che in cuor suo sperava di poter tenere sotto controllo tutti quegli esseri e trovare razze buone e degne di vivere con loro.

Ogni razza sarebbe stata costretta a comunicare con le altre in quanto un solo continente sarebbe risultato “piccolo” e ci sarebbero sicuramente stati contatti fra ibridi di tutti i generi.

L’idea iniziale era quella appunto di “premiare” le razze che avevano dimostrato intelligenza, innocenza, spirito di gruppo e bontà e di portarli su Marte.

Gli ibridi furono contenti di questa iniziativa: la Terra era sempre e comunque scarsa di ogni cosa e invece Marte era nuovo e ricco. Si raggrupparono tutti in “America”, ma ben presto le cose precipitarono: la M.G.U. si rese conto che nonostante avesse limitato lo spazio, ce n’era sempre troppo;  non riusciva a farsi bene un’idea di ogni singolo essere. Alcuni sembravano tranquilli, ma di nascosto tendevano ragnatele e intrappolavano le prede, facendo prevalere l’istinto animale  che la voglia di andare su Marte.

Non c’era speranza: non c’era modo di conoscere per bene gli ibridi multipli.

A meno che qualcuno non avesse vissuto con loro.

Nel 2550, mese di gennaio, la M.G.U. aveva arruolato un “ibrido doppio” dotato di coraggio e astuzia, geni ereditati da un leone.

Si chiamava Seed Bromwell e avrebbe vissuto sulla Terra, dopo 10 anni che viveva su Marte. Lo voleva fare perché aveva perso sua moglie Valery dopo l’esplosione e sapeva per certo che non era su quel pianeta con lui.

Seed Bromwell voleva trovarla e portarla con lui…e voleva anche rendere un servizio a tutto il genere umano. O meglio…. Il genere ibrido.

 

  
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