AVVISO: Tutti i personaggi di questa storia sono
maggiorenni. I fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti. I
personaggi, i luoghi ecc … appartengono ai rispettivi ideatori e detentori di Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro.
Qualsiasi nome o riferimento a fatti o persone esistenti o realmente esistiti è
puramente casuale
NOTE DELL'AUTRICE : Come prima cosa, ringrazio la mia beta Annaly che provvede a correggere le mie sviste e
dipanare i miei dubbi.
Questa
storia è stata scritta appositamente per Summers84 che durante una chiacchierata su MSN, mi ha proposto
questa coppia. Per me si tratta di un
esperimento, in quanto non ho mai preso in considerazione questo parino, ma le parole di Summers 84 sono state talmente
convincenti da farmi tentare. Unica
Ultimo
appunto personale: per riuscire a tirare fuori qualcosa, ho dovuto cancellare
dalla mia mente l’immagine dell’attore che interpreta Lupin nei film di Harry Potter
( a mio avviso, un licantropo veramente poco credibile) e sostituirla con
quella di Julian Sands ( lui sì che ha qualcosa di animale…)
Ora,
basta con gli sproloqui … Summers84 , questa è tutta per te!
Baci
XXX
Remus
Lupin rientrò a casa con il suo solito passo lento,
le spalle curve sotto il peso di verità scomode che ancora non riusciva ad
accettare. Mancavano poche notti alla luna piena e questo lo debilitava
ulteriormente.
Fece appena in tempo a richiudersi la
porta alle spalle, che vide il lampo di un incantesimo bloccarla. Sorpreso,
volse lo sguardo dall’angolo buio dal quale era partito il fiotto luminoso.
Vide una sagoma nell’ombra muoversi e venire verso di
lui. Accese la luce e rimase immobile ed incredulo ad osservare quella figura così dolorosamente famigliare fissarlo con aria
accusatrice. In pochi secondi rivide scorrere la sua vita di quegli ultimi
quattro anni.
Proprio quattro anni
prima, giorno più giorno meno, Harry Potter aveva sconfitto ed
ucciso Voldemort, liberando il Mondo da una delle
minacce peggiori che fossero mai esistite. Ricordava ancora perfettamente il
ragazzo che si ergeva fiero ed imponente al disopra del corpo senza vita del Signore Oscuro, al limitare della Foresta proibita. Le onde
del potere magico che aveva evocato per porre fine al duello
danzavano attorno a lui, creando increspature di luce. E
guardandolo Remus si rese conto che quel giovane non
era mai stato più bello e più potente di così. Come un angelo guerriero aveva
ridato a tutti la speranza di una vita migliore.
In quel momento capì tutto. Capì che
l’affetto smisurato che provava per il figlio di uno dei suoi migliori amici
aveva travalicato il fragile confine della convenzione. Capì che non avrebbe
più potuto guardarlo, stargli vicino, senza desideralo.
Capì che non avrebbe più potuto accontentarsi di rappresentare per lui una
figura paterna. E sempre mentre lo guardava splendere
di luce propria, vittorioso decise che tutto questo non poteva condividerlo con
nessuno.
Senza dire nulla, quel giorno stesso se ne andò lontano. Usufruendo delle sua
preparazione magica, riuscì a scomparire senza lasciare traccia, nessuno
sarebbe mai stato in grado di trovarlo. Aveva deciso di lasciarsi alle spalle
la sua vecchia vita e quel sentimento incontrollabile che provava per il
giovane.
Come poteva accettarlo? Lui doveva essere
un padre per quel ragazzo, una figura di riferimento. Non avrebbe distrutto
anche questo piccolo barlume di normalità nella vita già così provata di quella
creatura.
Andarsene era stata sicuramente la cosa
migliore. Harry in quella battaglia aveva
riconquistato la sua vita. Libero dal peso della profezia, avrebbe avuto
sicuramente un futuro luminoso da condividere con qualcuno di speciale.
Istintivamente fece il passo indietro,
verso la porta. La voce del ragazzo si alzò forte e profonda,
più profonda di quello che lui stesso ricordava. Ora era la voce di un uomo.
- Non azzardarti ad uscire da questa
stanza. -
- Harry … -
- Sai cosa ho passato da
quando sei scomparso? L’angoscia di non sapere dov’eri
… come stavi. Quattro anni Remus, e nemmeno
uno straccio di lettera, una qualsiasi spiegazione che mi facesse
capire … Ho rivoltato mezzo mondo magico per trovarti, per avere un
chiarimento! -
- Harry, davvero,
mi dispiace … ma era la cosa migliore … -
- PER CHI? - urlò il ragazzo - Mi hai
abbandonato, cosa ti ho fatto? Dove ho sbagliato per
allontanarti così da me? -
L’uomo spalancò gli occhi, non aveva mai preso in considerazione il fatto che il ragazzo
potesse sentirsi in qualche modo responsabile della sua sparizione.
- No Harry, tu
non hai fatto nulla. Io aveva bisogno di andarmene. -
- Ti prego Remus, spiegami. Avevamo appena vinto, potevamo
essere una famiglia, nessuno mi avrebbe potuto
impedire di vivere con te. Sono sicuro che anche Sirius
sperava questo quando mi ha lasciato Casa Black. -
- Harry, le cose
sono complicate. Io non sono un mago qualsiasi. Sono un licantropo. -
- E allora? Per
me non cambia nulla! -
- Per te no, ma per la comunità magica
sarò sempre un emarginato. Finalmente hai la tua vita da vivere, non sarebbe
giusto legarla ad uno come me. -
Harry
sbiancò dalla rabbia, gli occhi verdi brillavano di
collera. La voce divenne bassa e minacciosa.
- Ti prego, dimmi
che non sei sparito per questo, dimmi che non ho capito bene.-
- Io voglio solo il tuo bene, Harry. Non puoi sobbarcarti il peso di un licantropo.
Vivere insieme ti condannerebbe … Vivi la tua vita felicemente, ora che puoi.-
- FELICEMENTE? Sai cos’ho
fatto per quattro anni? Ti ho cercato! Tu te ne sei andato perché volevi
“liberarmi” dal peso della tua presenza che non mi avrebbe dato la felicita?
Sai cos’hai ottenuto? - Harry
non riusciva più a controllare la rabbia - Te lo dico io. Che
non ho vissuto per quattro anni! Ho passato ogni minuti
a cercare di capire dove fossi e perché ti fossi comportato così. Ho ignorato
gli amici e chiunque mi si avvicinasse! Ho abbandonato
tutto per cercare TE! -
Lupin
era basito. Lui che si era autorecluso in quell’angolo di Canada sicuro che il ragazzo si sarebbe
dimenticato di lui e sarebbe stato felice, ora scopriva di avergli rovinato la
vita. Sentì le forze abbandonarlo e si sedette sul divano. Le lacrime
scendevano silenziose sulle guance ispide.
A quella vista, la rabbia di Harry scemò. Si avvicinò all’uomo e lo strinse tra le
braccia.
- Rem sapessi quanto mi sei mancato! -
- Harry, non
avrei mai voluto farti soffrire. Credevo davvero che allontanarmi da te sarebbe
stata la cosa migliore per entrambi. -
- Ti prego, non lasciarmi mai più da solo.
Non mi importa se torni o meno in Inghilterra, ma non
allontanarmi. -
- Harry, tu non
sai cosa dici. Io non posso vivere con te. - il licantropo non osava guardare
il ragazzo, mentre pronunciava queste parole Aveva il terrore che potesse
leggere nei suoi occhi tutti i sentimenti non dichiarati.
- Perché? Dammi
una motivazione che io possa ritenere valida e ti
giuro che me ne andrò e non mi vedrai mai più -
Remus
era disperato. Non riusciva più a sopportare la vicinanza di quel ragazzo. Il
lupo si dibatteva dentro di lui, la parte selvaggia,
istintiva, reagiva alla presenza di quel giovane così disperatamente
desiderato. Senza rendersene conto, la sua voce divenne più dura.
- Harry vattene.
-
Il ragazzo fissò sconvolto l’uomo. Non
aveva mai sentito Lupin usare un tono del genere, non
con lui perlomeno. Guardò il viso dell’uomo, quegli occhi … e capì. Vide il
desiderio represso, la passione che bruciava e il senso di colpa.
Conosceva quei sentimenti, avevano
accompagnato ogni suo giorno negli ultimi quattro anni, da
quando aveva capito che il vuoto lasciato da Remus
nella sua vita non aveva nulla a che fare con la mancanza di una figura
paterna.
Con un movimento fulmineo, si mise a cavalcioni dell’uomo e lo baciò. Non voleva essere un bacio
dolce e non lo fu.
Era un bacio che raccontava di quattro
anni di sofferenza, di un sentimento di amore figliale
tramutatosi nel desiderio di un amante, dell’abbandono provato, del senso di
colpa credendo che fosse stato quel desiderio a far fuggire l’uomo.
Remus
rimase interdetto di fronte ad un’azione del genere, la sua parte razionale gli
urlava di allontanare il ragazzo ma, con la luna piena
così vicina, il lupo era sveglio e troppo forte per poter pensare lucidamente.
L’istinto prevalse, cancellando qualsiasi remora.
Rispose al bacio del ragazzo con uguale
disperata passione, strinse a sé quel corpo giovane e invitante, sentì il suo
odore penetrargli nelle narici. L’uomo scomparve inghiottito dal lupo. Afferrò
con forza il ragazzo e lo trascinò sul divano, sotto di lui. Assaggiò la sua
pelle, il suo sapore. Non poteva più fermarsi solo
lentamente, nel profondo della sua mente, c’era qualcosa che gli ricordava che
ci sarebbe stato un dopo da affrontare.
Harry
non era assolutamente sorpreso dell’assalto dell’uomo, sapeva benissimo che i
giorni di luna piena erano troppo vicini per permettere
a Remus di dominare i suoi istinti. Guardava negli
occhi dell’uomo e non vedeva più il cordiale professore, ma la bestia. Erano
occhi affamati e feroci quelli che lo stavano osservando attentamente, erano
gli occhi del lupo.
Quello sguardo sprigionò mille brividi nel
corpo di Harry, che pregò solo di poter essere
divorato da quella creatura, che nulla fermasse quello
che stava accadendo. Non gli interessava né l’imbarazzo né le recriminazioni
che sicuramente dopo ci sarebbero state. Ora voleva solo che il lupo lo
reclamasse, non aveva mai considerato questa parte di Remus,
ma ora sapeva che non avrebbe potuto farne a meno. Il lupo lo eccitava, sentire tutto quel potere, quel desiderio animale,
risvegliava anche in lui istinti primordiali.
Era come essere
risucchiato da un vortice, sprofondare in acque scure e riaffiorare quando
oramai ci si credeva perduti. Nulla aveva mai risvegliato in
lui sensazioni così intensamente erotiche, nessun rapporto era mai
arrivato a livelli di piacere tanto selvaggio. A costo di incatenarlo ad un
albero, Harry non avrebbe mai concesso a Remus di andarsene nuovamente.
Il desiderio finalmente appagato, lasciò i
due storditi e ansanti. Harry poteva percepire il
lupo addormentarsi e la coscienza di Remus
riaffiorare e accusarlo. Gli sembrava quasi di poter sentire i pensieri
dell’altro. Il silenzio che li circondava divenne presto troppo teso per poter
essere ignorato.
Harry
decise di giocarsi il tutto per tutto.
- Rem, dimmi che non ti è piaciuto e me ne andrò. Dimmi che non ha significato nulla e me ne andrò. Dimmi che non ti interessa poter avere tutto questo di nuovo
e me ne andrò. Ma non mentire a te stesso o a me. -
- Harry, tu non
puoi chiedermi di legarti a me -
- Rem come
puoi rifiutarti di capire? Questa è la possibilità che cercavo
mentre affrontavo Voldemort, una vita dove
poter decidere cosa fare, dove seguire i miei desideri. -
Mentre parlava Harry
si protese nuovamente verso l’uomo, poggiandogli le
labbra su collo e strofinandole in una sensuale carezza - Tu cosa desideri Rem? -
Chiese il
ragazzo con voce roca, facendo rabbrividire il licantropo.
-Te -
- Allora non ci sono problemi … anch’io
voglio te - mormorò il ragazzo stringendosi ulteriormente al corpo dell’uomo - Ti ho mai detto
quanto mi piace il Canada?- ribadì Harry ammiccando
maliziosamente.