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Autore: titania77    03/03/2008    8 recensioni
La guerra è finita, ma la vita di Harry non può essere felice senza la persona per lui più importante. Remus si isola dal resto del mondo perchè c'è qualcosa che spaventa anche un licantropo! Dedicata a Summers84
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni

AVVISO: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni. I fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti. I personaggi, i luoghi ecc … appartengono ai rispettivi ideatori e detentori di Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro. Qualsiasi nome o riferimento a fatti o persone esistenti o realmente esistiti è puramente casuale

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE : Come prima cosa, ringrazio la mia beta Annaly che provvede a correggere le mie sviste e dipanare i miei dubbi.

 

Questa storia è stata scritta appositamente per  Summers84 che durante una chiacchierata su MSN, mi ha proposto questa coppia.  Per me si tratta di un esperimento, in quanto non ho mai preso in considerazione questo parino, ma le parole di Summers 84 sono state talmente convincenti da farmi tentare.  Unica

 

Ultimo appunto personale: per riuscire a tirare fuori qualcosa, ho dovuto cancellare dalla mia mente l’immagine dell’attore che interpreta Lupin nei film di Harry Potter ( a mio avviso, un licantropo veramente poco credibile) e sostituirla con quella di Julian Sands ( lui sì che ha qualcosa di animale…)

 

Ora, basta con gli sproloqui … Summers84 , questa è tutta per te!

 

Baci

XXX

 

Remus Lupin rientrò a casa con il suo solito passo lento, le spalle curve sotto il peso di verità scomode che ancora non riusciva ad accettare. Mancavano poche notti alla luna piena e questo lo debilitava ulteriormente.

 

Fece appena in tempo a richiudersi la porta alle spalle, che vide il lampo di un incantesimo bloccarla. Sorpreso, volse lo sguardo dall’angolo buio dal quale era partito il fiotto luminoso. Vide una sagoma nell’ombra muoversi e venire verso di lui. Accese la luce e rimase immobile ed incredulo ad osservare quella figura così dolorosamente famigliare fissarlo con aria accusatrice. In pochi secondi rivide scorrere la sua vita di quegli ultimi quattro anni.

 

Proprio quattro anni prima, giorno più giorno meno,  Harry Potter aveva sconfitto ed ucciso Voldemort, liberando il Mondo da una delle minacce peggiori che fossero mai esistite. Ricordava ancora perfettamente il ragazzo che si ergeva fiero ed imponente al disopra del corpo senza vita del Signore Oscuro, al limitare della Foresta proibita. Le onde del potere magico che aveva evocato per porre fine al duello danzavano attorno a lui, creando increspature di luce. E guardandolo Remus si rese conto che quel giovane non era mai stato più bello e più potente di così. Come un angelo guerriero aveva ridato a tutti la speranza di una vita migliore.

 

In quel momento capì tutto. Capì che l’affetto smisurato che provava per il figlio di uno dei suoi migliori amici aveva travalicato il fragile confine della convenzione. Capì che non avrebbe più potuto guardarlo, stargli vicino, senza desideralo. Capì che non avrebbe più potuto accontentarsi di rappresentare per lui una figura paterna. E sempre mentre lo guardava splendere di luce propria, vittorioso decise che tutto questo non poteva condividerlo con nessuno.

 

Senza dire nulla, quel giorno stesso se ne andò lontano. Usufruendo delle sua preparazione magica, riuscì a scomparire senza lasciare traccia, nessuno sarebbe mai stato in grado di trovarlo. Aveva deciso di lasciarsi alle spalle la sua vecchia vita e quel sentimento incontrollabile che provava per il giovane.

Come poteva accettarlo? Lui doveva essere un padre per quel ragazzo, una figura di riferimento. Non avrebbe distrutto anche questo piccolo barlume di normalità nella vita già così provata di quella creatura.

 

Andarsene era stata sicuramente la cosa migliore. Harry in quella battaglia aveva riconquistato la sua vita. Libero dal peso della profezia, avrebbe avuto sicuramente un futuro luminoso da condividere con qualcuno di speciale.

 

Istintivamente fece il passo indietro, verso la porta. La voce del ragazzo si alzò forte e profonda, più profonda di quello che lui stesso ricordava. Ora era la voce di un uomo.

 

- Non azzardarti ad uscire da questa stanza. -

 

- Harry … -

 

- Sai cosa ho passato da quando sei scomparso? L’angoscia di non sapere dov’eri … come stavi. Quattro anni Remus, e nemmeno uno straccio di lettera, una qualsiasi spiegazione che mi facesse capire … Ho rivoltato mezzo mondo magico per trovarti, per avere un chiarimento! -

 

- Harry, davvero, mi dispiace … ma era la cosa migliore … -

 

- PER CHI? - urlò il ragazzo - Mi hai abbandonato, cosa ti ho fatto? Dove ho sbagliato per allontanarti così da me? -

 

L’uomo spalancò gli occhi, non aveva mai preso in considerazione il fatto che il ragazzo potesse sentirsi in qualche modo responsabile della sua sparizione.

 

- No Harry, tu non hai fatto nulla. Io aveva bisogno di andarmene. -

 

- Ti prego Remus, spiegami. Avevamo appena vinto, potevamo essere una famiglia, nessuno mi avrebbe potuto impedire di vivere con te. Sono sicuro che anche Sirius sperava questo quando mi ha lasciato Casa Black. -

 

- Harry, le cose sono complicate. Io non sono un mago qualsiasi. Sono un licantropo. -

 

- E allora? Per me non cambia nulla! -

 

- Per te no, ma per la comunità magica sarò sempre un emarginato. Finalmente hai la tua vita da vivere, non sarebbe giusto legarla ad uno come me. -

 

Harry sbiancò dalla rabbia, gli occhi verdi brillavano di collera. La voce divenne bassa e minacciosa.

 

- Ti prego, dimmi che non sei sparito per questo, dimmi che non ho capito bene.-

 

- Io voglio solo il tuo bene, Harry. Non puoi sobbarcarti il peso di un licantropo. Vivere insieme ti condannerebbe … Vivi la tua vita felicemente, ora che puoi.-

 

- FELICEMENTE? Sai cos’ho fatto per quattro anni? Ti ho cercato! Tu te ne sei andato perché volevi “liberarmi” dal peso della tua presenza che non mi avrebbe dato la felicita? Sai cos’hai ottenuto? - Harry non riusciva più a controllare la rabbia - Te lo dico io. Che non ho vissuto per quattro anni! Ho passato ogni minuti a cercare di capire dove fossi e perché ti fossi comportato così. Ho ignorato gli amici e chiunque mi si avvicinasse! Ho abbandonato tutto per cercare TE! -

 

Lupin era basito. Lui che si era autorecluso in quell’angolo di Canada sicuro che il ragazzo si sarebbe dimenticato di lui e sarebbe stato felice, ora scopriva di avergli rovinato la vita. Sentì le forze abbandonarlo e si sedette sul divano. Le lacrime scendevano silenziose sulle guance ispide.

 

A quella vista, la rabbia di Harry scemò. Si avvicinò all’uomo e lo strinse tra le braccia.

 

- Rem sapessi quanto mi sei mancato! -

 

- Harry, non avrei mai voluto farti soffrire. Credevo davvero che allontanarmi da te sarebbe stata la cosa migliore per entrambi. -

 

- Ti prego, non lasciarmi mai più da solo. Non mi importa se torni o meno in Inghilterra, ma non allontanarmi. -

 

- Harry, tu non sai cosa dici. Io non posso vivere con te. - il licantropo non osava guardare il ragazzo, mentre pronunciava queste parole Aveva il terrore che potesse leggere nei suoi occhi tutti i sentimenti non dichiarati.

 

- Perché? Dammi una motivazione che io possa ritenere valida e ti giuro che me ne andrò e non mi vedrai mai più -

 

Remus era disperato. Non riusciva più a sopportare la vicinanza di quel ragazzo. Il lupo si dibatteva dentro di lui, la parte selvaggia, istintiva, reagiva alla presenza di quel giovane così disperatamente desiderato. Senza rendersene conto, la sua voce divenne più dura.

 

- Harry vattene. -

 

Il ragazzo fissò sconvolto l’uomo. Non aveva mai sentito Lupin usare un tono del genere, non con lui perlomeno. Guardò il viso dell’uomo, quegli occhi … e capì. Vide il desiderio represso, la passione che bruciava e il senso di colpa.

Conosceva quei sentimenti, avevano accompagnato ogni suo giorno negli ultimi quattro anni, da quando aveva capito che il vuoto lasciato da Remus nella sua vita non aveva nulla a che fare con la mancanza di una figura paterna.

 

Con un movimento fulmineo, si mise a cavalcioni dell’uomo e lo baciò. Non voleva essere un bacio dolce e non lo fu.

 

Era un bacio che raccontava di quattro anni di sofferenza, di un sentimento di amore figliale tramutatosi nel desiderio di un amante, dell’abbandono provato, del senso di colpa credendo che fosse stato quel desiderio a far fuggire l’uomo.

 

Remus rimase interdetto di fronte ad un’azione del genere, la sua parte razionale gli urlava di allontanare il ragazzo ma, con la luna piena così vicina, il lupo era sveglio e troppo forte per poter pensare lucidamente. L’istinto prevalse, cancellando qualsiasi remora.

 

Rispose al bacio del ragazzo con uguale disperata passione, strinse a sé quel corpo giovane e invitante, sentì il suo odore penetrargli nelle narici. L’uomo scomparve inghiottito dal lupo. Afferrò con forza il ragazzo e lo trascinò sul divano, sotto di lui. Assaggiò la sua pelle, il suo sapore. Non poteva più fermarsi solo lentamente, nel profondo della sua mente, c’era qualcosa che gli ricordava che ci sarebbe stato un dopo da affrontare.

 

Harry non era assolutamente sorpreso dell’assalto dell’uomo, sapeva benissimo che i giorni di luna piena erano troppo vicini per permettere a Remus di dominare i suoi istinti. Guardava negli occhi dell’uomo e non vedeva più il cordiale professore, ma la bestia. Erano occhi affamati e feroci quelli che lo stavano osservando attentamente, erano gli occhi del lupo.

 

Quello sguardo sprigionò mille brividi nel corpo di Harry, che pregò solo di poter essere divorato da quella creatura, che nulla fermasse quello che stava accadendo. Non gli interessava né l’imbarazzo né le recriminazioni che sicuramente dopo ci sarebbero state. Ora voleva solo che il lupo lo reclamasse, non aveva mai considerato questa parte di Remus, ma ora sapeva che non avrebbe potuto farne a meno. Il lupo lo eccitava, sentire tutto quel potere, quel desiderio animale, risvegliava anche in lui istinti primordiali.

 

Era come essere risucchiato da un vortice, sprofondare in acque scure e riaffiorare quando oramai ci si credeva perduti. Nulla aveva mai risvegliato in lui sensazioni così intensamente erotiche, nessun rapporto era mai arrivato a livelli di piacere tanto selvaggio. A costo di incatenarlo ad un albero, Harry non avrebbe mai concesso a Remus di andarsene nuovamente.

 

 

 

 

Il desiderio finalmente appagato, lasciò i due storditi e ansanti. Harry poteva percepire il lupo addormentarsi e la coscienza di Remus riaffiorare e accusarlo. Gli sembrava quasi di poter sentire i pensieri dell’altro. Il silenzio che li circondava divenne presto troppo teso per poter essere ignorato.

 

Harry decise di giocarsi il tutto per tutto.

 

- Rem, dimmi che non ti è piaciuto e me ne andrò. Dimmi che non ha significato nulla e me ne andrò. Dimmi che non ti interessa poter avere tutto questo di nuovo e me ne andrò. Ma non mentire a te stesso o a me. -

 

- Harry, tu non puoi chiedermi di legarti a me -

 

-  Rem come puoi rifiutarti di capire? Questa è la possibilità che cercavo mentre affrontavo Voldemort, una vita dove poter decidere cosa fare, dove seguire i miei desideri. -

 

Mentre parlava Harry si protese nuovamente verso l’uomo, poggiandogli le labbra su collo e strofinandole in una sensuale carezza - Tu cosa desideri Rem? -

Chiese il ragazzo con voce roca, facendo rabbrividire il licantropo.

 

-Te -

 

- Allora non ci sono problemi … anch’io voglio te - mormorò il ragazzo stringendosi ulteriormente al corpo dell’uomo  - Ti ho mai detto quanto mi piace il Canada?- ribadì Harry ammiccando maliziosamente.

 

 

 

 

 

 

   
 
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