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Autore: SSONGMAR    28/08/2013    4 recensioni
Prendete due persone distanti, distanti in tutti i sensi che possano esistere al mondo e metteteli tra la folla: quante possibilità hanno gli occhi di queste due persone di incontrarsi? Direi una su centomila. Eppure a loro era successo, per un secondo i loro occhi si erano incontrati, i loro sguardi sfiorati, le loro mani toccate e nulla poteva ostacolare quello che stava accadendo. Nemmeno l’oceano.
L’oceano tra noi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo esserci meravigliosamente divertite io e Meg salutammo gli ospitali genitori di Jun e lentamente ci dirigemmo verso il nostro appartamento – non dimenticate il picnic di domani – ci aveva espressamente urlato Jun sul ciglio della porta.
Mentre camminavo per strada guardavo la luna e sembrava sorridermi. Il mio respiro si tramutò ben presto in soffici nuvolette bianche, poiché la temperatura di sera era calata abbastanza. Strofinai violentemente la mano sul mio braccio sinistro e scrollai le spalle quando un brivido mi percosse tutta – vai pure avanti – dissi a Meg – come, non entri? – mi chiese sorpresa, scossi la testa sorridendo e le porsi il vassoio vuoto – vai prima tu – Meg sorrise e prese il vassoio dalle mie mani, tolse la sua giacca e la mise intorno alle mie spalle – ne hai più bisogno di me – disse lasciandomi un bacio sulla fronte.
 Mi guardai un po’ intorno e poi scelsi il posto in cui mi sarei messa a “meditare”. Di fronte al nostro cancelletto vi era un grande palo che illuminava tutta la strada, il suo accendersi e spegnersi continuo, però, rendeva il tutto un po’ inquietante. Accanto  vi era un piccolo muretto su cui mi accucciolai, guardai nuovamente la luna e sorrisi, quello era il cielo della Corea.  Pensai che molto probabilmente, in quel preciso istante, anche gli MBLAQ magari erano intenti ad osservarlo e la cosa mi faceva sentire molto più vicina a loro. Spesso i miei pensieri così infantili mi facevano ritornare bambina. Infreddolita cominciai a tirar su col naso, cosa che mi fece capire che molto probabilmente sarei dovuta rientrare, sorrisi dandomi della stupida e mi incamminai verso il cancelletto. Una volta in casa mi diressi direttamente verso il mio cassetto, lo aprii e tirai fuori i biglietti ancora incredula dell’accaduto, presi i biglietti tra le mani e li strinsi gelosamente al petto, chiusi gli occhi e riuscii a vederli; erano lì, io ero lì al loro fansign e mi ero appena avvicinata, avevo visto immediatamente il bellissimo sorriso di Seungho e Joon, stringevo loro le mani. I miei occhi divennero lucidi, stavo viaggiando un po’ troppo con la mente ma non mi importava perché entro una settimana quelle meravigliose immagini che scorrevano nella mia mente sarebbero divenute realtà.
Mi rintanai immediatamente sotto le mie calde coperte, Meg  era ormai già persa nei suoi profondi sogni, le sistemai la coperta addosso e poggiai nuovamente la mia testa sul cuscino, chiusi gli occhi con la speranza di riuscire a dormire.
 Era ormai notte fonda, non ero riuscita a chiudere occhio e le mie coperte arrotolate erano la prova del mio essere irrequieta. Sentivo le lancette dell’orologio spostarsi lentamente, accanto a me il respiro di Meg era pesante poiché dormiva profondamente, mi alzai e presi il mio portatile collegandomi immediatamente a twitter,  vagabondai per i loro profili e stupidamente lasciai loro un messaggio, Non vedo l’ora di vedervi, sorrisi. Sapevo che non l’avrebbero mai letto ma sentivo di farlo. Immediatamente fui stellinata da tantissime A+, tutte a chiedersi cosa stesse succedendo.

Il giorno seguente io, Meg e Jun decidemmo di dirigerci al fiume Han come da copione e trascorrere una bella giornata all’insegna di cibo e passeggiate in bicicletta.
Svegliai Meg abbastanza presto e ci mettemmo ai fornelli per preparare, nel migliore dei modi, qualche piatto tipico Italiano che avrebbe sollecitato il bel palato di Jun e del suo caro amico che ci avrebbe raggiunto lì – facciamo innamorare questi figlioli – aveva detto Meg e di sicuro l’avremmo fatto.
Quando il tutto fu pronto lo riponemmo in un bel cestino e ci dirigemmo fuori.
Al fiume Han l’amico di Jun ci stava già aspettando, credetemi se vi dico che era il solito figo di turno.
Poteva essere alto più o meno sull’uno e ottanta circa e portava dei bellissimi capelli biondi di quelli sbarazzini. Da lontano somigliava tantissimo a Seungho. I suoi occhi perfettamente mandorlati ma grandi rendevano il suo look ancora più impeccabile, ciliegina sulla torta, aveva un sorriso ed un fisico da paura. Guardai Meg con fare malizioso, sorrisi sotto i baffi e mi avvicinai allo splendore fatto a persona – annyeong – esordì felice regalandoci un meraviglioso sorriso – ciao – risposi all’Italiana regalando al bel giovincello un’espressione sorpresa – ciao – ripeté con un accento strano e tutto suo, un accento che fece immediatamente nascere sonore risate. – Ragazze, lui è Kim Jae Ha – cominciò Jun presentandolo ‘ciao splendore’ pensai tra me e me ma mi limitai a sorridere – piacere Jae Ha io sono Mary – dissi gentilmente – ed io Meg – intervenne lei. Solitamente non facevo pensieri di questo tipo, ero sempre stata timida coi ragazzi ma lui, lì davanti a me, era troppo bello per essere vero. Dopo le presentazioni ci posizionammo in bici e pedalammo lungo tutto il fiume Han mentre Jun e Jae Ha raccontavano delle meravigliose storie e leggende legate a quel posto, io e Meg ci limitavamo a sorridere o ridere a crepapelle a seconda della loro battuta. Spesso ridevo non tanto per quello che effettivamente dicevano, ma per il modo buffo in cui raccontavano il tutto.
Dopo aver pedalato per circa un’ora ci lanciammo a terra stremati mentre i nostri stomaci cominciavano a mugugnare e reclamare cibo – io e Meg abbiamo preparato qualche delizia Italiana – esordii felice mentre mi apprestavo a scoprire il mio cesto da picnic, immediatamente Jae Ha fece un balzo e si tirò su – davvero? – disse sgranando gli occhi con un’espressione talmente buffa da farmi quasi sbellicare – si – dissi porgendo lui uno dei miei manicaretti.

Dopo pranzo restammo lì a terra stesi a guardare il cielo, il clima autunnale era davvero freddo e secco ma di pomeriggio si stava abbastanza bene. Le coppiette che passeggiavano felici mano nella mano erano praticamente ovunque ed io sorridevo nel vederli. Inizialmente pensavo che la storia delle felpone uguali era solo una cosa da drama, ma non era così, lì era tutto vero. Le ragazze erano davvero così graziose ed i ragazzi tanto gentili da portare loro addirittura la borsa. Intanto Jun e Meg si erano appisolati l’uno accanto all’altra come due bambini, con la pancia piena si riposava meglio molto probabilmente. Mi alzai e mi diressi verso il fiume per guardarlo più da vicino, chiusi gli occhi e ripensai al video di Joon in bicicletta durante Sesame Player, il disagio.
- Quindi ti piacciono gli MBLAQ? – chiese improvvisamente Jae Ha alle mie spalle, sobbalzai – come lo sai? – chiesi io, Jae Ha mi guardò – la tua collana – disse lanciando uno sguardo su di essa. Presi la mia collana tra le mani e la guardai – oh – sospirai sorridendo. Improvvisamente Jae Ha  si sedette accanto a me, portò le mani dietro la schiena poggiandosi su di esse..

“ U make me cry
 Naega salaganeun iyu
Jebal nal ddeonajima
Just tell me why (why)
O nunmuleul dakkajwo malhaejwo I'm so crazy ”

Canticchiò sottovoce, lanciai immediatamente il mio sguardo su di lui sgranando istintivamente gli occhi – li ascolti pure tu? – chiesi curiosa, Jae Ha mi guardò con uno strano sguardo ed un sorriso disegnato perfettamente sulle sue labbra – io ci ho a che fare continuamente – rispose lasciando in me uno stupore misto a curiosità, assottigliai lo sguardo – chi sei veramente? – chiesi mentre il ragazzo si avvicinava a me.
  
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