"Allison, è venuta a trovarti Emily!" urla mia madre. Da sotto le lenzuola sento la porta che si schiude con un cigolio fastidioso. Un profumo dolce invade la mia stanza, è lei. Mi stringo ancora di più sotto le coperte, desiderando più che mai di scomparire. Sarò una codarda, il fatto che non ho il coraggio di affrontarla e di starle vicino è da parte mia egoista. Ho tanta paura di soffrire , eppure dovrei essere io quella forte, per lei, la mia migliore amica. Sento la sua voce:"Oh Allison, perché mi fai questo? Ho cercato di contattarti in tutti i modi possibili, avrai almeno 100 chiamate da parte mia sul tuo telefono... Ho avuto un altro attacco e mi hanno ricoverata in ospedale; ho provato a chiamarti, ma tu eri irraggiungibile. Io avevo e ho bisogno di te! Oh perché mi hai abbandonata così? Cosa ho fatto per meritarmi questo?". Non sopportavo più questa situazione, tirai fuori la testa. Il mio viso era spento, grosse occhiaie contornavano i miei occhi rossi e gonfi. Il mascara era colato facendomi sembrare un panda. La sua espressione stupita mischiata all'orrore mi fece capire che non se l'avrebbe mai aspettato. Eh già chi avrebbe mai pensato che Allison, la ragazzina scontrosa, impertinente, allegra e con un sorriso stampato in faccia si potesse ridurre così. Cercai in fondo al mio cuore la forza per parlare:" Tu credi davvero che per me sia stato facile voltarti le spalle? Non vedi come mi sono ridotta? Non riesco ad accettare l'idea che tu, la persona più importante della mia vita, possa scomparire un giorno, lasciandomi da sola. Pensavo che standoti lontana il dolore si sarebbe attutito, ma non è servito a niente. Perdonami, Emily, ti prego.". Mentre le parlavo cercavo di avere un contatto visivo, ma lei non riusciva a guardarmi negli occhi. Dopo un silenzio interminabile, mi guardò con i suoi occhi profondi e scuri e disse:" Io ti ho già perdonata da tempo, in fondo sapevo che sarebbe successo. Forse anch'io nella tua stessa situazione avrei reagito così, ma non ti avrei mai voltato le spalle. Quella malata di leucemia sono io, eppure vedi, non verso una lacrima. Questa vita mi ha regalato tanto, mi ha regalato te e non ho paura di morire. Come dire... è stato un dono, si un dono. Ho imparato ad assaporare ogni piccola cosa che la natura ti da e giuro, non avrei mai immaginato di soffermarmi la sera a guardare il tramonto, quel splendido momento in cui il cielo si tinge di rosso e di arancione, mai. Mi basta poco per essere felice, ma mi manca qualcosa, anzi qualcuno: te. Mi manca la tua allegria, la tua spensieratezza che mi faceva dimenticare ogni cosa brutta. Non lascerò questo mondo senza aver trascorso con te gli ultimi giorni, quindi alza il culo da quel letto, asciugati le lacrime e mi raccomando: sorridi, fallo per me.". Le sue parole mi lasciarono a bocca aperta, com'era maturata e com'era diventata forte! Restai in silenzio per qualche secondo a riflettere... :" Come sei cambiata, Emily!... Devo prendere esempio da te... Non posso restare tutta la vita ad autocommiserarmi inutilmente, devo ammettere a me stessa che un giorno tu te ne andrai e mi lascerai ad affrontare il futuro senza di te. Dopo tutto quello che hai passato, io non posso farti questo.... ". La mia voce si spezzò e piansi, lei mi abbracciò e restammo così, con la consapevolezza che non sarebbe stato per sempre. ------------------------------------------------------------------- Angolo dell'autore: Ciao ragazzi/e, grazie a chi leggerà la mia storia, sono nuova in questo sito e questa è la mia prima fanfiction. Spero davvero che vi piaccia... :)