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Autore: FabioSabbath    28/08/2013    0 recensioni
Che cosa mi rimane ? Solo la voce di Ronnie James Dio, che ha creduto di catturare l'arcobaleno, tra i riff di Blackmore e le spirali di fumo della mia sigaretta. Vorrei provarci anch'io. Come se avessi abbastanza forza da farlo. Ma ormai sono quasi distrutto e non ho voglia di andare contro. Contro quello che ho sempre pensato di combattere, e che ora mi pare l'unico rifugio sicuro per evitare di sprofondare.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui. Una semplice giornata d'estate. Non fa troppo caldo, si sta bene. Alla TV non c'è niente che mi attiri, decido di uscire fuori, assaporare dell'aria fresca. Fresca...Come se lo fosse, in questo buco di conformismo. L'unico mezzo che mi impedisce di andare a stravaccarmi sul divano a morire d'inedia è il primo album dei Rainbow, che inserisco subito nello stereo. Cominciano i riff, le atmosfere, le voci...Anzi, LA voce. Ronnie James Dio si esprime al meglio, danza tra i brani, potenza e raffinatezza si fondono. Momenti di graffio e delicatezza...Averla una voce come la sua. Mentre guardo fuori dalla tenda che circonda la tettoia, un uccello vola e si posa sul grande olivo al centro del giardino. Pensieri e parole si affollano dentro la mia mente. Penso, penso troppo, penso di pensare troppo. E la solitudine in un pomeriggio d'Agosto, mentre i tuoi coetanei sono al mare a divertirsi, in compagnia di qualche ragazza o parlando di qualcuna, non aiuta. No, non aiuta proprio. Proprio per niente. Ma meno male che ci sono i Rainbow a tenermi compagnia. Penso che sarebbe stato bello ascoltarli live. Ma penso troppo, è questo che mi frega. Accendo una sigaretta, una mia Lucky Strike. Se penso che per qualche settimana ho comprato del tabacco da rollare Marlboro mi viene da rabbrividire. Tradire le Lucky Strike, ora come ora, significherebbe tradire il mio bar di fiducia, prendendo una birra che non sia una Budweiser. Cosa riprovevole. Come potrei ? Mi fermo un attimo. Sono più attaccato a cose del genere che ai rapporti umani. Non tradirei mai quel pub, eppure tradisco ogni giorno chi mi sta intorno. A cominciare dai miei nonni. Non li vado a visitare da più di un mese. E prima non andava meglio. Mi vergogno a presentarmi, penserebbero che ci vado solo per spillare soldi. Mi rendo conto che una parte di me lo farebbe, ma ho ancora dei sentimenti nel profondo del mio cuore. Non sono così crudele. Tiro una boccata di fumo, aspiro, butto fuori dal naso. Penso che ci sia bisogno di una birra ghiacciata. Penso che una Budweiser forse è rimasta in frigo. Eccola, la stappo, torno fuori. Il sole riscalda la terra, l'ambiente. L'ultima volta che ho pensato da solo, e in così grande quantità, è stato dopo Dublino. Una gita a Dublino, da metà settembre ai primi di agosto. Un viaggio d'istruzione per conseguire una certificazione Trinity. Sembrava tutto dovesse rimanere per come era. Invece no. Un incontro, un dannato incontro con alcuni ragazzi calabresi. L'idea di poter "acchiappare" si fa largo, ci penso da molto tempo, e questa è l'occasione perfetta, mi sono detto. Seguo la ragazza sbagliata, non mi accorgo che avrei potuto intavolare molto più di una semplice conoscenza con un'altra. Tornato a casa, tra i racconti giornalieri dell'esperienze e alcuni aneddoti, non faccio altro che pensare a come riuscire a essere il ragazzo di qualcuna. Ma non ce la faccio. Non riesco ad avvicinare nessuna ragazza. Nessuna mi guarda, non ce la faccio a farmi avanti. C'è una che vorrei tanto avere tutta per me, ma è qualcosa di irrealizzabile. Impossibile. Mi viene in mente di poter sprofondare nel conformismo, di diventare come gli altri per riuscire ad avere qualche chance. Ma come posso ? Io, che ho fatto dell'anticonformismo e della ribellione al sistema una bandiera, uno scopo di vita, come posso diventare un'altra pecora del gregge ? Io, che ho pensato di lottare da solo contro i poteri occulti, contro Massoneria ed Illuminati, di riuscire a smascherare complotti e cose del genere, adesso mi ritrovo a dover scegliere se vivere da solo, accompagnato dai miei ideali, dall'estremismo musicale che mi contraddistingue e dal perenno grasso che mi sta addosso, oppure diventare un palestrato sbarbato che va in discoteca e beve litri di cocktail, facendo strage di ragazze. Sono costantemente diviso da questa scelta. Penso di potercela fare insieme ai miei amici, ma tutti hanno o una ragazza o ne hanno molte con cui parlano e cercano di stringere i rapporti. Solo io sembro essere solo. Ed ho paura. Paura di restare solo e non vivere. Paura di essere una nullità senza nessuno. Ma oltre alla paura...Che cosa mi rimane ? Solo la voce di Ronnie James Dio, che ha creduto di catturare l'arcobaleno, tra i riff di Blackmore e le spirali di fumo della mia sigaretta. Vorrei provarci anch'io. Come se avessi abbastanza forza da farlo. Ma ormai sono quasi distrutto e non ho voglia di andare contro. Contro quello che ho sempre pensato di combattere, e che ora mi pare l'unico rifugio sicuro per evitare di sprofondare.
  
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