Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: GaiaHerondale    28/08/2013    2 recensioni
L'istituto di Toronto è stato affidato a Olive Lovelace e Benjamin Lovelace. Insieme a loro c'è la figlia Alexandra, altri 4 ragazzi che si allenano con lei, la governante Alma Camball e il tuttofare Sam Green. I 4 ragazzi sono la sua parabatai Janette Branwell, Marcus Wayland, il cugino Nicholas Wayland e Thomas Starkweather. I genitori di Alex sono molto protettivi e ancora non hanno mandato in missione i ragazzi anche se tutti hanno più di 16 anni. La situazione cambia drasticamente con l'arrivo all'istituto della famiglia Lightwood, la più illustre tra tutte le famiglie di cacciatori.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Touchè". Alex era in piedi, ansimante. Davanti a lei per terra c'era Jane, stanca quanto l'amica. Si erano allenate per cinque ora di fila senza interruzioni. Sarebbero andate avanti se la porta dell'armeria non fosse stata aperta da Alma. "La cena sarà servita tra mezz'ora. Avremo ospiti importanti: i signori Ligtwood. Preparatevi a dovere".
Alma era la governante dell'istituto. Quando i genitori di Alex non erano in casa era lei a occuparsi dei cinque ragazzi che stavano lì. Era una donna severa e autorevole. Se ne andò senza aggiungere altro. Alex porse la mano a Jane e l'aiutò ad alzarsi. Attraversarono l'istituto chiacchierando della giornata e degli allenamenti. Poi si divisero e ognuna entrò in camera sua per prepararsi. Appena Alex si chiuse la porta alle spalle fece un respiro profondo e si buttò sul letto. Rimase stesa per cinque minuti. Si sentiva esausta. Gli occhi le si chiudevano e le era difficile anche solo muovere un braccio. L'unico pensiero che le diede la forza di alzarsi fu la cena con i migliori cacciatori del momento, in visita al loro istituto di Toronto. Lentamente andò in bagno e si fece la doccia. Quando uscì arrotolò con un asciugamano i capelli e aprì l'armadio per decidere cosa indossare. Optò per dei jeans stretti, una camicetta verde e degli stivaletti col tacco neri. Si asciugò i capelli castani e li lasciò sciolti sulle spalle. Si sparse un velo di trucco sul viso e andò a bussare a Jane. Quando l'amica uscì notò che si era vestita molto più elegantemente di lei e anche truccata più pesantemente. Insieme scesero nella sala da pranzo. Erano in ritardo di dieci minuti ma non se ne preoccuparono. I ragazzi sarebbero stati di sicuro più in ritardo di loro. Appena furono dentro si accorsero che ogni presente in quella sala le stava fissando. Di sicuro lo sguardo più tagliante proveniva da Olive Lovelace, la madre di Alex che non smetteva di spostare lo sguardo da loro a suo marito Benjamin. Odiava quando erano in ritardo, soprattutto in situazioni come quella. Notarono infastidite che Marcus, Tom e Nick, gli altri ragazzi che abitavano lì con loro, erano già a tavola, ai loro posti. Le due ragazze si accomodarono ai loro posti con aria avvilita e alzarono gli occhi quando Olive le presentò alla famiglia Lightwood. "Clara, lei è mia figlia" disse la madre di Alex indicando la ragazza " Alexandra Lovelace e lei è Janette Branwell" concluse indicando Jane. Allora iniziò a parlare Clara Lightwood. "Molto piacere. Io sono Clara Lightwood e questo è mio marito Hector" disse chinando il capo verso l'uomo al suo fianco. " E loro sono i miei figli: Richard e Ronald" disse facendo un cenno verso il ragazzi seduti di fronte a Alex e Jane. "Alexandra, mi hanno detto che sei un'abile cacciatrice e Janette, conoscevo i tuoi genitori, erano ottime persone." "si infatti" rispose Jane. Alex spostò lo sguardo da Clara ai tre ragazzi. Tutti guardavamo lei e la sua amica divertiti. Marcus le mostrava un sorriso beffardo mentre Tom e Nick sghignazzavo tra loro senza emettere alcun rumore. Tolse di nuovo lo sguardo e lo puntò sul piatto vuoto.
"Direi che possiamo iniziare la cena, Alma". Interruppe il silenzio Olive. Alma avanzò con il carrello delle portate seguita da Sam, il tuttofare dell'istituto. Venne servita una zuppa marroncina dall'odore davvero invitante.
"Buon appetito" annunciò Clara. Tutti iniziarono a sorseggiare la zuppa. I quattro adulti parlavano mentre i due Lightwood guardavano incuriositi gli altri cinque ragazzi. La prima a ricominciare a parlare fu ancora Clara.
"Allora...come procedono gli allenamenti? Scommetto che qui non ci sono problemi con demoni o altro, giusto?".
Le rispose Benjamin Lovelace."Io e mia moglie facciamo il possibile per rendere Toronto un luogo sicuro. Direi che ci stiamo riuscendo alquanto bene".
"Immaginavo. Poi con dei ragazzi come questi...sono tutti in ottima forma e sembrano davvero abili".
"Peccato che in missione non ci siamo mai andati noi..." borbottò Alex sottovoce.
Ma Richard Lightwood la sentì. Le rivolse uno sguardo stupito."Come scusa? Non siete mai stati in missione?".
La sua voce tradiva disgusto e incredulità. Tutte le teste scattarono verso Alex che si fece piccola piccola e evitò il meglio possibile di guardare sua madre in faccia. Per la prima volta sentì parlare Hector Lightwood.
"Questa è una grave mancanza. Com'è possibile che dei ragazzi come loro non siano ancora stati in missione?". Volse lo sguardo a Olive.
"Hector, non farne una tragedia. Semplicemente io e mio marito non crediamo che i ragazzi siano pronti".
"Ma hanno tutti più di 16 anni!" ribatté lui.
"So cosa intendi ma finora non abbiamo avuto problemi. Non vedo come se ne dovessero creare ora."
Prese parola Clara."Olive e Benjamin, è chiaro che i vostri figli sono pronti già da tempo ad andare in missione. Avevate qualche battuta di caccia a demoni nei prossimi giorni?".
"Domani sera io e Benjamin avremmo avuto un lavoretto da svolgere...". Le rispose Olive a malavoglia.
"Perfetto. Allora domani Richard e Ronald accompagneranno i ragazzi in missione e vediamo come se la cavano".
Venne servito il dessert. Nessuno sembrava intenzionato ad assaggiarlo. Richard e Ronald guardavano i ragazzi incuriositi, con una punta di disprezzo. Alex fissava sbalordita Clara. Jane fissava sbalordita Ronald. Poi all'unisono tutti afferrarono il cucchiaino per mangiare il pezzo di torta servito. Olive non osava neanche guardare in faccia i Lightwood. Non osava guardare nessuno. Fissava la bottiglia di vino, ormai vuota.

 

La famiglia Lightwood fu condotta alle stanze a loro assegnate dai genitori di Alex mentre lei tornò in camera sua. Erano le undici e mezza. Prima che potesse chiudersi la porta alle spalle una mano le afferrò la spalla. Si girò e si ritrovò a guardare Nick e i suoi capelli fulvi. I suoi occhi grigi la fissavano.
"Alex, come stai?".
"Be' tutto sommato bene. Ma ci credi? È bastato un ordine di Clara Lightwood per farci andare in missione."
"Si infatti è fantastico però tua madre è ancora sconvolta...".
"Quella donna dovrebbe aver imparato la lezione. Secondo me abbiamo fatto bene così".
"Wow! È la prima volta che vedo Alexandra Lovelace ribellarsi in questo modo" le prese la mano e se la portò al petto "e ora trasmettimi un po' del tuo coraggio. Ne avrò bisogno". Le sorrise.
"Oh andiamo Nick, sei il migliore tra noi, lo sai".
Le mollò la mano ma il sorriso non scomparse. "Forse fino a stasera. Con l'arrivo di Richard e Ronald non lo sono più".
"Vedremo domani all'allenamento. E ti consiglio di andare a letto. Non penso che sarà facile tenere testa a quei due".
"Allora buonanotte Alex, la saggia". Scoppiarono a ridere entrambi poi ognuno si ritirò in camera propria. Appena Alex si sedette sul letto, scalciò via gli stivaletti e corse in bagno a prepararsi per la notte. Si infilò il pigiama composto dai dei pantaloncini corti e una canottiera. Passò parecchio tempo prima che cominciasse ad addormentarsi. Tanti pensieri le turbinavano nella mente. Era preoccupata di non essere all'altezza della missione a loro affidata. Che i Lightwood la giudicassero un'incompetente. Era arrabbiata con sua madre ma provava anche compassione per lei. In più la turbava il fatto che Jane guardasse con occhi sognanti Ronald. Cosa pensava di fare? 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: GaiaHerondale