28/08/2013
2 recensioni16Ottobre
Caro Sherlock,
sapessi come mi sento sciocco in questo momento. Riderei, se non stessi già piangendo.
Sento la tua voce, sento come mi derideresti se tu fossi qui. “Una lettera che non può essere ricevuta, John??” chiederesti con quel sorriso sarcastico in volto. “Molto poco logico”.
Ma ripensandoci, se tu fossi qui, questa lettera non avrebbe senso. Che pensiero stupido.
Io sono stupido.
Stupido, inutile, debole, e ho anche altri duemila difetti.
Di nuovo sono qui a chiedermi perché, di nuovo tormento il mio animo con domande che non troveranno mai una risposta.
E allora perché insistere?? Perché??
Forse perché crogiolarsi nella sofferenza è più facile che cercare un modo per venirne fuori.
Perché aggrapparmi al dolore è l’unico modo che ho, l’unico modo che conosco, per non impazzire del tutto. L’unica cosa che mi tenga ancorato a questo mondo ormai privo di significato.
Prima eri tu a farlo. Eri tu, inconsapevolmente, a darmi un motivo per tenere duro. Grazie. Ti devo così tanto.
Ma adesso??
Adesso, come faccio senza di te??
“In tutta la sua vita, aveva desiderato di riuscire a dirgli quella parola: grazie.
E adesso, troppo tardi, rimpiangeva solo di non aver avuto il tempo di farlo.”
Angolo di una Girella
No, okay, non ho proprio voglia di scherzare stasera.
Sono depressa. E quando sono depressa, penso a Sherlock. Naturale.
Non ho molto da dire su quest’idea che mi è venuta… semplicemente John scrive delle lettere a Sherlock durante i suoi tre anni d’assenza, sperando che lo aiutino a superare la sofferenza. Tutto qui. Alcune saranno brevi, altre più lunghe. E se l’idea piacerà, cercherò di aggiornare regolarmente.
Un saluto ^.^
Marty