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Autore: cioryorka    28/08/2013    6 recensioni
Alec, ti ricordi la canzoncina francese che ci cantava sempre nostra madre? Te la ricordi, Alec?
Io la ricorderò per sempre, come ricorderò per sempre come ti stringevi al tuo pupazzo a forma di coniglio e come mi guardavi con i tuoi occhioni azzurri per la paura del buio.
Io ti ricorderò per sempre, hai capito fratellone? Sei e sarai per sempre la parte migliore di me.
-
Avevo già scritto un one shot su Clary e Jace, ora volevo scrivere su i Lightwood.
Leggete e recensite, se vi va!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Isabelle Lightwood.

 
 


Ero sola.

Ero totalmente sola.

L'hanno prima Max, ora Alec.

Mi sentivo come se una parte di me fosse andata via con loro, con entrambi.

Guardai silenziosamente il mio vestito bianco, con le leggere rune incise sopra.

Il bianco, il colore del lutto.

Girai il viso, guardando silenziosamente le persone dietro di me. 

Riconobbi Jace, che fissava silenziosamente il nulla, assente, con ancora il viso deturpato per i vari colpi della battaglia di pochi giorni prima.

Era totalmente distrutto, lo vedevo.

Aveva perso l'amore della sua vita e subito dopo il suo Parabatai.

Non avrei mai saputo il dolore che provava.

Sapevo che la rottura con il parabatai, il dolore che portava l'accaduto, era una cosa forte quasi come la perdita di un figlio.

E lui aveva visto morire tra le sue braccia la ragazza che amava, e dopo, il suo migliore amico.

Spostai lo sguardo verso il fondo della radura poco distante da Alicante, dove vidi appoggiato ad un tronco Magnus, intento a fissare in nostra direzione.

Sembrava distrutto. Notavo il suo dimagrimento da qui, vedendo il suo viso deturpato. Anche lui aveva perso l'amore della sua vita.

Distolsi lo sguardo da loro, tornando a fissare i corpi nelle bare, due bare affiancate.

Clary e Alec.

Fissai silenziosamente quella di Alec, sentendo una mano sulla spalla. Alzai il viso, notando il volto tirato di Jace.

Era davvero arrivato fino alla prima fila?

- Tutto bene? - chiese lui, con un filo di voce.

Io non risposi, restando a guardarlo silenziosamente.

 

Ricordavo ancora le grida di dolore nel campo di battaglia, quando, mentre io tenevo la testa di Alec sulle mie gambe, lui si piegava a terra, macchiando la tenuta di rosso scarlatto,

il rosso del suo sangue, per colpa della runa parabatai spezzata.

Magnus piegato su Alec, mentre cercava disperatamente di rianimarlo, bloccando il flusso del profondo taglio al collo che gli avevano provocato degli artigli affilati.

Io fissavo il volto di mio fratello, cercando di non piangere.

- Lo so che puoi farcela Alec, lo so. - mormorava Magnus, anche se sapeva che ormai se ne era andato.

Jace rimase steso accanto ad Alec, mentre lo vedevo tremare, sentendo per la prima volta i suoi respiri mozzati per colpa delle lacrime.

Io sentì qualcosa di umido sulle guance.

- Alec. Alec..ti prego. Io sono qui, Alec..non puoi andartene così. Alec, piccolo..- mormorava Magnus, mentre stringeva la mano inerme e fredda di Alec sulla sua guancia, fissando il volto

morto di mio fratello.

Io strinsi lentamente il suo viso contro il mio petto, chiudendo gli occhi, lasciando che le lacrime scendessero.

La battaglia era finita con la morte di Sebastian.

Con la morte di mio fratello, di Clary.

- Alec.. - mormorò Magnus, mentre la voce gli moriva in gola. Io riaprì gli occhi piano, fissando il volto macchiato di trucco di Magnus, mentre fissava il suo fidanzato morto, tra le mie braccia.

- Perché mi hai abbandonato anche tu, Alec? Perché? - disse d'un tratto Jace, stringendo piano tra le mani un lembo di tessuto della tenuta da battaglia stracciata del suo parabatai.

Di mio fratello.

Mio fratello maggiore.

Il ragazzino che mi difendeva sempre da tutti, giurando di proteggermi da qualsiasi cosa (e non), che si era rotto un braccio per evitare che cadessi da una delle travi del soffitto dell'istituto, facendomi aggrappare

con tutto il peso al suo braccio.

Il bambino con il viso angelico, gli occhi azzurri ed i capelli neri carbone.

- Mi avete abbandonati tutti..- mormorò Jace, guardando con occhi persi, terrorizzati, il viso spento di Alec. 

Magnus era piegato sul suo amato, mentre piano stringeva la mano di Alec tra le sue, dando leggeri baci sul suo palmo.

Poi un urlo ruppe tutto.

 

Io sbattei gli occhi di scatto, scuotendo la testa, cercando di scacciare quel dannato ricordo.

- Isabelle?- chiamò Jace al mio fianco. Lo guardai per qualche istante, distogliendo poi lo sguardo.

Mi faceva male guardarlo.

Avevo sempre pensato che in Jace si rispecchiasse in qualche modo Alec, ed ora faceva così male guardare il suo viso smagrito.

- Sto bene. - dissi infine, fissando silenziosamente le due bare.

''Alexander Gideon Lightwood e Clarissa Adele Fray Morgenstern''.

Jace si bloccò per qualche istante, io lo vidi serrare i pugni, fino a graffiarsi il palmo delle mani con le unghie.

Potevo solo immaginare quanto gli mancasse Clary.

Non le ero mai stata particolarmente vicina, ma la sua morte aveva colpito anche a me.

Quella ragazzina irritante, che non avrei mai pensato sarebbe potuta divenire così importante per ognuno di noi.

Vidi una mano scivolare sulla spalla di Jace, lui si girò di scatto, io con lui.

Jocelyn si avvicinò a lui, con gli occhi cerchiati dal rosso e dal gonfiore che segnavano un pianto durato per molto.

- Tranquillo..- mormorò lei a voce rauca, prendendo una mano di Jace. 

Io guardai mia madre accanto alla bara, dove silenziosamente poggiò l'anello di famiglia di Alec,notando i suoi occhi lucidi e le guance bagnate.

Sentì un forte vuoto dentro di me.

Mi spinsi all'indietro, ma sentì qualcuno sorreggermi, mentre gli occhi si appannavano di lacrime.

Mi girai di scatto, riconoscendo Magnus e senza pensarci, poggiai la fronte al suo petto, sprofondando silenziosamente tra le braccia lunghe dello stregone di cui mio fratello era totalmente innamorato.

- Mi dispiace tanto..- sussurrai d'un tratto, io poggiò impacciato una mano sulla mia schiena.

- Alec avrebbe voluto protezione per te, è quello che ti darà Isabelle Lightwood. - disse lui, a voce bassa, con sguardo assente.

- E non dispiacerti per me, dovrei io dispiacermi per voi. - continuò ancora, fissando le due bare bianche.

Una volta finito il ricevimento sarebbero stati bruciati e messi nella città di ossa.

Sussultai.

Alec.

No.

Non era possibile.

Non potevo credere che il mio Alec era morto.

Che il mio fratellone, che non si lamentava mai di essere costretto a giocare con me da bambini, che mi aveva aiutato con pazienza durante l'addestramento.

Il bambino che tutti amavano, il bambino che io avevo avuto accanto giorno e notte per tutta la vita, da quando era nata.

Non potevo credere che sarebbe diventato polvere.

Pulvis et umbra sumus.

Lo avevo letto da qualche parte quel verso, in qualche vecchia scartoffia di famiglia.

Sentì le gambe cedere e crollai miseramente a terra, in ginocchio. 

Magnus si inginocchiò al mio fianco, lasciandomi piangere in silenzio, mentre guardavo per l'ultima volta il mio fratellone, il ragazzo con gli occhioni azzurri che amavo, andare via.

 

 

Ti voglio bene Alec, te ne vorrò sempre. Sei stato irritante, noioso, severo, ma nessuno può desiderare fratello migliore di te. Ti ricorderò per il resto dei miei giorni, ricorderò ai miei figli

di come loro zio, il loro zio speciale, sia andato via per una buona causa, come abbia sacrificato tutto pur di salvare l'uomo che amava, pur di salvare la sua famiglia.

Alec, ti ricordi la canzoncina francese che ci cantava sempre nostra madre? Te la ricordi, Alec?

Io la ricorderò per sempre, come ricorderò per sempre come ti stringevi al tuo pupazzo a forma di coniglio e come mi guardavi con i tuoi occhioni azzurri per la paura del buio.

Io ti ricorderò per sempre, hai capito fratellone? Sei e sarai per sempre la parte migliore di me.

Grazie di tutto, Alec.

Mi manchi.

Mi mancherai per sempre.

Sarai quel vuoto che nessuno saprà mai colmare.

Una parte del mio cuore è andata via con te.

Ci vediamo dall'altra parte del fiume, Alec. 

Aspettami.

 

 

 

---

SONO SADICA, OKAY? 

Allora, dedico questa FF a due mie amiche: Erica e Giulia, che probabilmente mi odieranno con tutte loro stesse dopo ciò.

Detto questo, spero che vi sia piaciuta.

Grazie della lettura e recensite!:)

  
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