Aprì gli occhi con lentezza calcolata, la luce dei raggi del sole filtrava dalla finestra e creava strane ombre nella stanza da letto. Stiracchiai le membra assopite e voltai la testa da entrambe i lati come ogni mattina per accertarmi che non fosse un sogno quello che vedevo. Avevo preso questa abitudine dopo X-Factor perché tutto quello che ogni giorno vedevo mi sembrava un sogno. Quando guardai la sveglia sorrisi felice, non ero più un teenager; non che avessi fatto la vita da adolescente negli ultimi tre anni.

Mi alzai pigro dal letto e mi infilai sotto la doccia. Sotto il getto dell’acqua calda i ricordi degli ultimi anni mi assalirono. Tutti i momenti felici passati insieme ai ragazzi e insieme alle mie directioners, i momenti folli, e i concerti, e tutto l’amore che la gente non ha mai smesso di mostrarmi. E poi alcuni, più vecchi e dolorosi, che ti entrano nella pelle e ti trafiggono il cuore come mille schegge acuminate. Il dolore fu talmente forte e travolgente che dovetti appoggiarmi alla parete fredda e lasciarmi scivolare giù.
 

Indossai la mia maglietta preferita. Dopotutto era il mio sedicesimo compleanno, dovevo e volevo sembrare bellissimo. Quando scesi le scale mia madre mi sorrise incoraggiante. Una delle mie più grandi paure era che nessuno si sarebbe presentato alla festa, e mai avrei immaginato che proprio quella si realizzasse. La aiutai a preparare e sedetti sul divano insieme a mio padre in attesa degli ospiti.
 

L’acqua scorreva sulla pelle nuda, una lacrima mi sfuggi. Il dolore provato ritornò più forte di prima e altre lacrime mi sfuggirono. I ricordi mi schiacciavano, continuavano a premere i cancelli della mia mente per entrare. Iniziai a singhiozzare quando ricordai la bruciante sensazione di sentirsi solo.
 

Aspettavo ormai da venti minuti l’arrivo dei miei ospiti. Forse erano solo in ritardo, non dovevo disperare. Mi alzai dal divano e andai in cucina per bere qualcosa. Mia madre mi avvolse la vita con un braccio e io le carezzai la schiena.
 

Decisi di finirla con quella tortura, stare sotto l’acqua mi rendeva ancora più inquieto. Mi avvolsi un asciugamano alla vita e andai in camera per cercare qualcosa da indossare. Alla fine scelsi una semplice maglietta nera di Batman. Quando mi guardai allo specchio sorrisi al mio riflesso, fiero di ciò che ero riuscito a diventare. Poi mi soffermai sulla mia maglia e il mio pensiero corse a tutte quelle meravigliose ragazze che a casa mi pensavano. Avevo voglia di vederle e di ringraziarle perché non sarei stata la persona che ero se non fosse stato per loro.
 

Un ora, era passata un ora e nessuno si era ancora presentato. Speravo che alla fine qualcuno sarebbe venuto ma, forse, nel profondo del mio cuore sapevo che avrei passato da solo il mio compleanno. Le lacrime minacciarono di uscire ma mia madre mi strinse forte per tenermi insieme impedendo alle mie membra di crollare.
 

Andai in cucina e mentre aspettavo che il computer si accendesse preparai una tazza di latte e cereali, presi la forchetta e mi sedetti davanti lo schermo entrando subito sul mio profilo twitter. Iniziai a leggere tutte le menzioni e non potei non sorridere alle bellissime parole delle mie directioners. Tutte loro erano lì per me e mi amavano e non smettevano mai di dimostrarlo e bastò leggere solo qualcuno di quei tweet per sentirmi meglio.

 
La mia famiglia era riunita intorno a me. Alla fine non era venuto nessuno e stavo male per questo, ma vedere i miei genitori e le mie sorelle che mi guardavano sorridenti mi scaldò il cuore perché mi amavano, e perché sapevo che un giorno sarei stato molto di più che un sedicenne senza amici.
 
Il campanello suono. Sbuffai e mi avviai alla porta.

<< Arrivo >> gridai per farmi sentire.

Quando aprì la porta la visuale fu offuscata. Quattro paia di braccia mi stringevano forte. Affondai il viso nella spalla di Zayn e respirai forte per evitare che le lacrime scendessero. Quando sciolsero l’abbraccio, tutti mi sorridevano.

<< Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri al nostro Leeyum, tanti auguri a te >>  cantarono insieme e Niall mi mostrò un pacchetto.

Lo presi dalle sue mani e lentamente lo scartai. Non ero abituato a ricevere regali anche se in questi anni la vita mia aveva dato il regalo più bello che una persona possa chiedere: amore.

La scatola non era pesante, ma quello che c’era all’interno era davvero troppo. Una cornice, semplice e lineare, e all’interno una foto. Una nostra foto. Eravamo tutti abbracciati e sorridevamo all’obiettivo. Fissai gli occhi sul ragazzo al centro e a stento riuscì a riconoscermi.

<< Grazie ragazzi >>  sussurrai colto dall’emozione.

<< Ti vogliamo bene >> disse Harry prima di abbracciarmi. Lo strinsi forte a me e sorrisi.

Il rumore di una nuova notifica al computer mi fece scattare. Camminai verso la cucina con la cornice in mano e i ragazzi al seguito. Lessi il messaggio di una ragazza e il cuore mi scoppiò nel petto

“Ciao Lee, volevo farti gli auguri per il tuo ventesimo compleanno, spero che la tua giornata speciale stia andando bene. Sei speciale ragazzo, non dimenticarlo mai. Non c’è niente di più speciale per me del tuo sorriso. Sono fiera di te, e credimi, se mi avessi invitato al tuo compleanno quattro anni fa, sarei venuta. Forse non ti vedrò mai, ma ti prego si il mio Batman per sempre. Ti amo, dal profondo del mio cuore. Tua directioner”

 Una lacrima mi solcò la guancia. Mi amava.

Guardai i ragazzi dietro di me che sorridevano, fissai lo schermo e sorrisi, rendendomi conto che, come pochi anni prima, non ero solo. Avevo la mia famiglia, forse un po’ più grande di prima ma pur sempre una famiglia.

“Grazie per gli auguri piccola. La mia giornata sta andando alla grande, sono con i ragazzi. Mi dispiace non averti conosciuto prima, ti avrei sicuramente invitato al mio compleanno. Ci vediamo presto, ovunque tu sia. Ti amo, dal profondo del mio cuore. Il tuo Batman, per sempre”

I'M HERE

Salve, lo so è abbastanza triste e deprimente ma spero che qualcuno la legga e mi faccia sapere cosa ne pensa. Ci tengo davvero tanto. Volevo solo dire che sono fottutamente fiera di Liam, e quindi l’ho scritto lol
#rory