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Autore: rory2599    29/08/2013    2 recensioni
>. Bella Swan è in bilico fra la vita e la morte. Dopo otto mesi di coma farmacologico il suo cuore, lentamente ricomincia a battere e ancora prima di aprire gli occhi, cerca invano l'unica ragione della sua esistenza: Edward. NOn lo vede, non è lì, e tutto sembra precipitare. Il suo corpo, per quanto esso si sforzi di lottare, non è in grado di reagire, di resistere. Ma le cose stanno per cambiare e bella non sarà più sola. Sarà così forte l'amore incondizionato che essi provano l'uno per l'altra da riuscire a guarire Bella?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più libri/film
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Era mattina presto, quando mi svegliai improvvisamene in una pozza di sangue. La vita è strana, è crudele, un attimo prima spruzzi felicità da ogni singolo poro della tua pelle, un attimo dopo ti ritrovi ricoverata d’urgenza in neurologia, non ricordandoti chi sei, non avendo più nessun legame effettivo con la realtà, essendo in bilico fra la vita e la morte. Dopo otto mesi di coma farmacologico, aprii gli occhi e venni accecata dalla luce abbagliante della lampada a neon sul soffitto, la testa mi recava un dolore insopportabile, atroce, ma nonostante questo cercai invano la prova, per quanto remota, che nello stesso mondo in cui vivevo, lui esisteva, era parte di me, le nostre anime erano intrecciate dall’amore profondo che ci coinvolgeva in ogni singolo attimo della nostra esistenza. Lui non c’era, non era lì, accanto a me a stringermi la mano e per un attimo, un attimo che mi parve interminabile, il mio cuore cessò di battere e le lacrime iniziarono a rigarmi le guance. Ad un tratto il dottore entrò nella fredda stanza e il silenzio soffocante che vi era un attimo prima scomparve, portandosi con sé la bellezza dell’ignoto e dell’irraggiungibile. Il dott. Ferrante Josti, ogni volta, affermava che non c’è la avrei fatta, che il mio cervello era troppo debole per poter tornare ad essere come prima, che i miei polmoni non sarebbero stati in grado di affrontare un ulteriore affanno, ma nonostante lui credesse di convincermi, non ho mai smesso di lottare, perché valeva la pena farlo, non tanto per me stessa, ma per la persona più importante della mia vita: Edward. L’unica persona che mai mi avesse amato per quella che sono, per quella che voglio essere…, io mi sono sempre trovata fuori posto, come se continuassi ad inciampare in tutta la mia vita, perché non sono normale e nemmeno voglio esserlo…. Ho dovuto affrontare il dolore, la sconfitta, la morte nel suo mondo, eppure non mi sono mai sentita più viva e più me stessa, perché è anche il mio mondo a cui voglio appartenere e se dovessi fare una scelta, senz’altro sceglierei lui. Riaddormentandomi feci un sogno meraviglioso, irreale, che non avrei mai pensato potesse accadere. Io e EDWARD eravamo distesi su un prato fiorito, intrigati dal profumo intenso delle margherite appena sbocciate e dal canto soave dei passeri che annunciavano l’inizio di una calda giornata di maggio. Mi distesi su quell’erba soffice, avvolta dalla purezza e dal candore della natura, chiusi gli occhi e tesi l’orecchio sinistro in ascolto del fruscio perpetuo del vento. A quel punto sentii la sua bocca sulla mia e mi arresi, e non perché fosse mille volte più forte di me. La mia volontà si sbriciolò nell’istante preciso del contatto. Il bacio non fu affatto prudente come quelli che ricordavo, ma andava benissimo così. Se proprio deve perdere un altro brandello di me stessa, meglio esagerare. Perciò restituii il bacio, mentre il cuore scandiva un ritmo spezzato e disordinato, il respiro si trasformava in affanno e le dita cercavano ingorde il suo viso. Sentivo il suo corpo marmoreo aderire al mio ed ero felice che non mi avesse ostacolata: non c’era dolore al mondo per cui valesse la pena di rinunciare a quell’istante. Le nostre mani riprendevano confidenza con il viso dell’altro e, nei brevi istanti in cui le labbra si separavano, lui sussurrava il mio nome. Aprii gli occhi e lo vidi, di fronte a me, con uno sguardo pallido e sconvolgente, capii che non era un sogno. Il mio istinto diceva di stringerlo con tutta la forza che avevo, di baciarlo, di affondare i miei denti nelle sue labbra carnose, la parte razionale rimase fredda e impenetrabile di fronte a quel corpo così distante dalla realtà quanto inconfondibilmente unico. Mi limitai a sfiorargli i capelli dorati, poggiandogli delicatamente la testa sul mio petto e, sussurrando gli dissi: << Ti amo>>. L’amore è irrazionale, pensai, più ami qualcuno più perdi il senso delle cose. Mentre lui era lì, al mio fianco, tutte le mie paure, i dolori, le ansie, scomparvero in un soffio e credetti di essere in paradiso, non che il centro esatto dell’inferno. Il dolore alla testa, con il passare dei giorni scomparve, lasciandosi alle spalle una brutta cicatrice, che pur quanto mi sforzassi di non vedere, era lì, ed a ogni risveglio mi ricordava l’incidente. Più i giorni passavano e più mi rendevo conto di quanto il mio cervello fosse piccolo e tanto debole da non riuscire a reagire e a dare segni di miglioramento, ma nonostante questo ero felice che Robert non mi avesse abbandonata, trattandomi con estremo sacrificio, delicatamente.
  
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