Dedicated To:
A Gaia, per tutti i sorrisi dati e strappati.
Per il tuo essere semplicemente una bomba pronta ad esplodere.
Per la tua fantasia (ma io voglio quella scena là. èOé).
Perchés sprizzi voglia di vivere da tutti i pori.
Per il tuo darmi energia senza neanche accorgertene.
Per le parole di conforto.
Per tutte le sparate e gli scleri su msns e al telefono.
Per i suoi improvvisi cambi di discorsi
che riescono sempre a farmi perdere il filo.
Perché sei la mia beta ufficiosa.
Perché sei il mio Cappellaio Matto.
Semplicemente perché ti voglio bene.
A Gaia, per tutti i sorrisi dati e strappati.
Per il tuo essere semplicemente una bomba pronta ad esplodere.
Per la tua fantasia (ma io voglio quella scena là. èOé).
Perchés sprizzi voglia di vivere da tutti i pori.
Per il tuo darmi energia senza neanche accorgertene.
Per le parole di conforto.
Per tutte le sparate e gli scleri su msns e al telefono.
Per i suoi improvvisi cambi di discorsi
che riescono sempre a farmi perdere il filo.
Perché sei la mia beta ufficiosa.
Perché sei il mio Cappellaio Matto.
Semplicemente perché ti voglio bene.
Cold Hand, Cold Feet
[ 536 parole ]
La bambina continuò a guardarsi intorno quasi freneticamente alla ricerca di quello che aveva perso per tornare a casa al caldo il prima possibile.
Spostò un cespuglio con le mani infreddolite ma anche lì non trovò nulla se non il cadavere di uno scarafaggio.
Prossima ormai alla disperazione, con le lacrime che già le pizzicavano gli occhi verdi la bambina si accucciò per terra stringendosi le ginocchia al petto cercando un po' di conforto e di calore.
<< Sakura-chan, cosa stai facendo? >>
Sakura si voltò sorpresa e un po' spaventata.
Si sentiva colta in fragrante come se stesse facendo qualcosa di sbagliato.
Chissà, forse era così che si sentiva un ladro trovato a derubare una casa dagli stessi proprietari dell'appartamento.
<< Allora? >> domandò Ino Yamanaka avvicinandosi con passo sicuro e chinandosi a scrutare il volto sporco di terriccio e di lacrime (traditrici) in cui spiccavano due occhi verdi spauriti.
La bionda le si accovacciò accanto, infagottata in una giacca pesante.
<< Cosa è successo? >>
E c'era una tale sicurezza nella sua voce che Sakura non riuscì a trattenersi dal chinare il capo e cominciare a strappare delle foglie dal cespuglio che aveva davanti e che faceva da tomba allo scarafaggio che aveva visto prima.
<< Io ... io...>> cominciò quasi balbettando. << Io non trovo più i guanti ... quelli che mi ha fatto mamma. >> concluse tirando su col naso.
Ino alzò un sopraciglio.
<< E tu gli avresti persi? >> domandò.
Sakura annuì senza alzare lo sguardo (bugiardo).
Ino le sorrise rassicurante.
<< Beh, in due faremo più in fretta a ritrovarli. >> affermò scostandosi una ciocca dei corti capelli biondi dal volto.
<< Ma Ino-chan, non devi tornare a casa? Se mi aiuti, farai tardi. >>
<< E che migliore amica sarei se ti lasciassi da sola a cercare i tuoi guanti preferiti? >> domandò la bionda sorridendo e cominciando a guardarsi intorno.
Sakura abbozzò un sorriso insicuro contagiata dalla forza dell'amica.
Rimasero a lungo così, una accanto all'altra a frugare tra i cespugli, a guardarsi intorno a saltellare per vedere se per caso erano finiti sul ramo di qualche albero. Rimasero insieme mentre il sole tramontava e il freddo si faceva più pungente, più pressante.
Un'esclamazione di vittoria attirò l'attenzione di Sakura che si voltò giusto in tempo per vedere Ino saltellarle al fianco portando in mano, a mo' di trofeo, il suo paio di guanti rosa.
<< Ino-chan, dove li hai trovati? >> domandò piena di gratitudine.
<< Erano nascosti sotto ad un ramo caduto. >> rispose Ino calcando particolarmente sulla seconda parola.
Sakura sentendosi scoperta arrossì chinando il capo e stringendo i guanti al petto mormorò un impacciato (quanto sincero):
<< Grazie. >>
La bionda sorrise facendo con la il segno della vittoria e saltellando indietro, nel campetto d'allenamento situato dietro all'Accademia Ninja.
<< Sakura-chan, forza, torniamo a casa. I tuoi saranno preoccupati. >> affermò sorridendo mentre gli occhi azzurri brillavano nella luce soffusa della sera come gemme preziose.
Correndo dietro all'amica Sakura sorrise infilandosi i guanti che erano appena diventati ai suoi occhi infinitamente più preziosi.