Penso a questo. Penso al fatto che i miei capelli non sono più di un castano brillante come una volta mentre salgo sull'aereo diretto a Tel Aviv. Ma lo faccio solo perché mi sono accorto che non mi importa più.

Non mi interessa più quello che una volta giudicavo vitale.

Invecchiare rende le persone più consapevoli.

In tutti gli anni in cui ho lavorato con Ziva David non avevo mai riflettuto su quanto sarei stato disposto a perdere per lei.

Poi l'ho salvata dalla Somalia.

È stato da quel momento che ho iniziato a credere che forse anche un DiNozzo poteva riuscire a comprendere il vero significato della parola amore. 

Della parola anima gemella. 

O di entrambe. 

Ziva è scappata da Washington senza avvisare nessuno,pochi giorni fa,perché sapeva di essere seguita,sapeva di esser diventata un possibile bersaglio di quel che si è rivelato essere il nostro vero nemico.

Non Parson. Lui era solo una semplice,stupida marionetta che faceva le veci del capo. Dell'uomo che voleva a tutti i costi porre fine alla carriera di Gibbs usando come pretesto l'uccisione di Bodnar.

Tom. 

Tom Morrow. 

Passavo i pomeriggi,le notti a cercare di trovarla,di localizzarla,di fare in modo che,ancora una volta,si fidasse di me.

Per giorni non ripetevo altro che "Ziva,parlami. Per favore."

Ho iniziato a provare un senso di vuoto incolmabile,l'unica cosa che volevo fare era abbracciarla e riportarla a casa. 

Volevo che capisse che avevamo arrestato Morrow e che,anche se ci fossero stati assassini ancora in giro che lavoravano sotto suo ordine,li avremmo affrontati insieme.

Che non avremmo mai permesso che le facessero del male.

Che non doveva temere per la nostra incolumità. 

Ricordo benissimo la sera in cui,preso dalla disperazione,mi sono seduto sulla mia sedia verniciata di nero e ho sfiorato con le dita i tasti del mio pianoforte. 

Non lo facevo da mesi. 

Ho chiuso gli occhi e ho iniziato. 

Le mie mani si muovevano veloci,premendo tasto su tasto e facendo uscire una musica mai sentita.

Mi fermavo,prendevo appunti e rincominciavo.

Finché a quella melodia dolce e malinconica non si sono aggiunte parole.

Parole d'amore.

Stavo scrivendo una canzone d'amore per Ziva,in un pomeriggio afoso,con il sole che illuminava sempre di più il mio piccolo salotto.

Così è nata Under The Sun. 

Così,finito il componimento,a notte fonda,ho capito dov'era andata. 

Ero riuscito ad entrare nella sua testa.

A far uscire tutte le emozioni che avevo dentro di me,quelle represse in anni e anni,quelle che stavano urlando ad alta voce di alzarmi,aprire la porta,smetterla con la routine e andare a dire a Ziva David che la amavo.

Si! Io amo Ziva David! 

Sono in Israele e nessuno mi potrà fermare. 

Adesso o mai più.