A potterina_88_
Per
la sua dolcezza,
per
la sua simpatia,
per
il suo compleanno.
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Quegli
occhi che avevano visto troppe sofferenze nel corso di una vita troppo giovane,
adesso fissavano dalla finestra la luna nel cielo che illuminava la distesa di
terra con i suoi argentei raggi.
La
sua mente era vuota. Forse non aveva più abbastanza coraggio per ripensare a
cosa era accaduto prima, o forse voleva solamente e semplicemente prendersi un
attimo di tregua, come fanno tutti al mondo.
C’era
silenzio e buio, laddove la luce della luna non riusciva ad
arrivare.
Sapeva
di essere osservato da una piccola figura avvolta dall’oscurità. Sicuro di chi
fosse, tese la mano, in un tacito invito a prenderla. Una mano più piccola e
calda si posò sulla sua. La strinse.
Quante
volte aveva sognato di poterlo fare, senza la preoccupazione di doverla
lasciare? Quante volte aveva guardato l’orizzonte col lancinante pensiero che
avrebbe potuto non rivederla mai più? Quante volte aveva sperato di avere una
vita diversa, magari con due genitori che lo amavano e una ragazza con cui
dividere le gioie dell’adolescenza?
Quel
periodo era terminato, anzi, non era mai esistito. A un ragazzo di diciassette
anni non sarebbe dovuto toccare di combattere una guerra, di rischiare la vita.
Ma
Harry Potter aveva scelto di farlo, andando incontro al suo destino segnato sin
dalla nascita. Harry Potter aveva combattuto la guerra, aveva assistito
impotente alla morte dei suoi amici, aveva sofferto, aveva
pianto…
Era
consapevole del fatto che avrebbe dovuto togliersi la vita per salvare quella
della Comunità. Ciò che lo spaventava non era la morte in sé, ma la tremenda
prospettiva di non aver più potuto vedere il viso luminoso dell’unica che abbia
mai amato.
Ginny
lo osservava ancora, ricambiando la stretta della mano, senza che fosse
necessario decifrare il silenzio che li avvolgeva.
Harry
smise di fissare la luna e si voltò verso di lei, incontrando il suo sguardo. La
luna riflessa nei suoi occhi pareva ancora più bella.
“È
tutto finito…vero?”, chiese Harry in un sussurro, come se ancora qualcosa lo
trattenesse all’interno di una prigione di dolore. Quel silenzio lunare gli
appariva così meraviglioso da non riuscire a credere che fosse
vero.
“No,
Harry. È l’inizio. Adesso ricominceremo a vivere”.
Le
labbra di Harry si tesero in un sorriso a metà.
Ginny
era la speranza della sua nuova vita.
“Devo
dirti una cosa…”.
Ginny
lo guardò cercando di decifrare il suo sguardo che, da sereno, era diventato
quasi dubbioso o forse impaurito. Non riusciva a capire. Annuì, invitandolo a
proseguire.
“Per
troppo tempo ho soffocato dentro di me tutto ciò che avrei voluto dirti. L’ho
fatto per egoismo perché, se ti avessi detto quanto infinito amore provo per te
prima di…prima della guerra, lasciare questo mondo sarebbe stato orribile e
doloroso. Adesso non ho intenzione di reprimere niente. L’esperienza mi ha
insegnato che…beh, dopotutto si vive una volta sola”, sorrise amaramente, e per
un attimo il suo sguardo fu catturato nuovamente dalla
luna.
“Allora,
lascia che ti dica anch’io una cosa”.
La
voce di Ginny era alta e chiara. Harry le rivolse tutta la sua attenzione. La
sua espressione era seria, i suoi occhi lo scrutavano attentamente. Ginny era
sempre stata una ragazza forte e determinata, era questo che adorava in
lei.
“Se
hai intenzione di volermi con te fino alla fine dei tempi, sappi che la mia
presenza nella tua vita sarà così viva che ti sentirai mancare l’aria nei
polmoni”.
Harry
sorrise.
Sentì
la mano libera di Ginny insinuarsi tra i suoi capelli e il suo respiro farsi
sempre più vicino fino a sentire le sue labbra sulle proprie. Rimase sorpreso e
pensò che non avrebbe dovuto, dal momento che non era la prima volta che Ginny
lo prendeva così alla sprovvista. Ma ogni minuto passato con lei era qualcosa di
nuovo.
In
quell’istante sperò che Ron e Hermione fossero insieme.
Harry
rispose al bacio. Sapeva che quello non sarebbe stato l’ultimo. L’aveva già
lasciata una volta e non l’avrebbe fatto mai più.
Mani
un po’ troppo inesperte sfioravano lembi di pelle
scoperta.
La
separò dolcemente da sé e poggiò le sue labbra all’orecchio di
lei.
“Mi
dispiace di averti…”.
…lasciata,
avrebbe voluto concludere. Ma non era il termine esatto da usare. Lui non
l’aveva lasciata, aveva soltanto strappato con violenza brutale una parte della
sua anima. Per proteggerla dall’inferno.
Ginny
allontanò il suo viso per poterlo guardare dritto nelle sue iridi verdi, “Sapevo
benissimo che stare con te avrebbe significato rischiare la vita, Harry”, disse
Ginny con voce ferma, “Ron e Hermione ne sono la prova vivente. E lo sono anche
tutti coloro che hanno perso la vita, che hanno
combattuto”.
“Ginny…”,
la voce di Harry tremava, non riusciva a essere deciso come lei, “Ho vissuto
quei giorni dilaniato dal pensiero che se ti fosse successo qualcosa…sarebbe
stato più doloroso che perdere la mia stessa vita”.
“E
credi che io non abbia provato la stessa cosa?”.
Cosa
c’era adesso negli occhi lucidi di Ginny? Tristezza,
paura?
Ma
lei non si sarebbe sciolta in lacrime, lo sapeva bene.
La
sua voglia di piangere venne immediatamente trasformata in un piccolo
sorriso.
“Essere
innamorata di Harry Potter ha i suoi difetti, ma ha anche innumerevoli
pregi”.
Harry
sorrise e lasciò che la sua mano le accarezzasse il viso.
Lo
sguardo di Ginny si rifece improvvisamente duro, “Dovesse rinascere Voldemort,
io sarò con te. Sempre”.
Harry
la trasse a sé e la strinse. L’odore di fiori gli inebriò le
narici.
Ginny
si sollevò sulla punta dei piedi, per poter raggiungere con le labbra quelle di
lui.
“Adesso,
ti chiedo soltanto di essere tua, con tutte le conseguenze che ciò apporterà
alle nostre vite”.
E di
nuovo le mani inesperte cominciarono ad assaggiare la pelle che sapeva di nuovo,
sapeva di vita.
La
luna ascoltava i sospiri intrecciati di due anime.
Pareva
sorridesse al mondo.
The
End
Ho
voluto rovinarmi scrivendo una piccola Harry/Ginny. Non sono molto ferrata su
questa coppia, spero mi capiate^^’’
Vi
ringrazio in anticipo.
Kisses
^____^