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Autore: Charme    29/08/2013    8 recensioni
Raccolta di episodi di vita più o meno quotidiana dei miei Durin preferiti, in [dis]ordine nettamente non cronologico. {Estratto dal Capitolo 6:
“SIGNOR ELFO SIGNORE?”
Poteva sempre fingere di non parlare la Lingua Corrente. Un sacco di Elfi non parlavano la Lingua Corrente. Evidentemente c’era gente più saggia e lungimirante di lui.}
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve!

Sono passati mesi dalla prima stesura della storia, ma siccome sono una culopesa non l’ho pubblicata prima. Approfitto infine dell’occasione del compleanno di Agne e della nascita del secondo dei suoi nipotini (cui ormai ci si rivolge come Fili e Kili) e la dedico a loro. E ai calzini di Edo/Fili, che hanno da subito monopolizzato l’attenzione.

Non preoccupatevi se non ci avete capito niente.

 

 

Drabble Night “Muse, all’armi!”

 

Pacchetto:

Ariete:
Hobbit/Lotr: Dìs, Thorin, Fili.

 

Schinieri:
Prompt: Calzettoni.

 

  Il tenebroso Thorin Scudodiquercia fissava il fuoco del caminetto senza realmente vederlo, assorto nelle proprie costanti preoccupazioni. Un popolo da riunire, un trono da riconquistare, antichi torti da vendicare, ma soprattutto un nipote di pochi anni con la passione degli agguati.

  Il figlio primogenito di sua sorella aveva trotterellato verso di lui e gli era saltato addosso, trincerandosi dietro alle sue forti braccia, che istintivamente l’avevano stretto.

  “Freddo.” Motivò Fili, con la laconicità dei suoi quattro anni, alzando la faccina impertinente verso Thorin.

  “Dìs, vogliamo muoverci, con questo lavoro a maglia? Non sono certo io a dover provvedere a tenere al caldo tuo figlio.” borbottò il Nano sbrigativamente, nel tentativo di mantenere la propria nomea di uomo burbero.

  Dìs, che ben conosceva suo fratello, non diede peso alle ultime parole. “Avrei già finito da tempo, se quel birbante non si fosse divertito a intrecciare i gomitoli. Anzi, a proposito… Fili, tesoro, intreccia i capelli dello zio, mentre la mamma finisce di lavorare.”

  Il bimbetto non se lo fece ripetere due volte, e sfogò la propria passione creativa sui capelli e sulla barba dello zio, con un risultato d’intreccio certamente… originale.

  Poco dopo, Dìs mostrò, trionfante, il frutto del proprio lavoro: due paia di calzettoni di lana, con la stessa fantasia ma chiaramente di dimensioni diverse, gli uni per Fili, gli altri per Thorin.

  “Dìs, te ne prego, i calzettoni no.”

  “I calzettoni , o ti prenderai un malanno.”

  “Non prendo malanni, io!” protestò Thorin, prima che Fili gli sventolasse insistentemente davanti i suoi calzettoni.

  “Cìo, calshini ‘guali.” Impose, biascicando, e Thorin diede l’addio alla propria dignità sotto il ghigno mefistofelico di sua sorella.

  Intimamente, Thorin era felice di poter lasciare da parte i propri fardelli e godersi un po’ di calma familiare, ma d’altra parte, era proprio per poter tornare ad avere una famiglia, una casa, che doveva portare avanti i propri progetti di riconquista. I buoni presagi potevano manifestarsi sotto qualunque forma. Persino sotto quella di calzettoni imbarazzanti.

  
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