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Autore: Winchester_Morgenstern    29/08/2013    7 recensioni
La vera difficoltà non sta nel cambiare se stessi, ma nel riconoscere ciò che si è realmente e, soprattutto, nell'accettarlo.
IN REVISIONE - CAPITOLI RISCRITTI 4/X (DA DEFINIRE).
POST COG, POSSIBILE RIVISITAZIONE DELL'INTRODUZIONE.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Clarissa, Izzy Lightwood, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Veritas filia temporis'
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Shadowhunters - City of Marble
 
I - Non c'è pace per gli eroi


Clary quasi non riusciva a credere che fosse passato più di un anno da quell'ultima, fatidica notte…. la stessa notte in cui l'Angelo Raziel era stato evocato, e con lui tutte le relative conseguenze della faccenda. Dopo era stato tutto un susseguirsi di giorni, avevano festeggiato la caduta di Valentine nella Piazza dell'Angelo, erano ritornati a New York tramite un portale e, sebbene Jocelyn avesse sperato che tutto potesse ritornare alla normalità, così non era stato. 
In ogni caso, rimaneva strano pensare che fosse passato così tanto tempo dalla battaglia di Brocelind, anche se Clarissa si sentiva decisamente più grande e diversa rispetto a com'era prima di incontrare i cacciatori e, perché no, differente anche dalla ragazzina impreparata che si era ritrovata a dover fronteggiare un padre psicopatico, quindi forse il tempo era passato davvero.
Dopo il ritorno nella Grande Mela, Jocelyn aveva cercato di convincere sua figlia a tenersi fuori dagli affari dei cacciatori. Peccato che non ci fosse riuscita, certo. Alla fine, comunque, aveva iniziato ad abituarsi a quella nuova svolta, complice anche il fatto che la casa di Luke con annessa la biblioteca era allagata a causa di alcune tubature rotte e avevano dovuto trasferirsi tutti e tre all'Istituto. Clary non amava particolarmente avere i suoi genitori costantemente vicino, ma perlomeno sua madre aveva iniziato a tollerare Jace. Di certo, questo era un punto nettamente positivo… certo, non che si aspettasse altro. Jace aveva un bel faccino, doveva confessarlo, una bella personalità e, quando voleva, oltre ad essere gentile sapeva anche dimostrarsi gentile e dolce. Quando voleva, certo, ma alla fine aveva sempre sperato almeno un po' che Jocelyn lo accettasse – e fortunatamente lo stava facendo.
Luke, invece, sembrava quasi non essersi posto il problema, stranamente. Forse aveva iniziato a considerare Jace in modo diverso dopo averlo conosciuto durante i mesi che avevano passato a cercare una cura per la bella avvelenata nell'ospedale e quando si era ritrovato fianco a fianco con lui, contro Valentine. Clarissa non lo sapeva, ma era felice che perlomeno da un lato non avesse incontrato rimostranze.
Un altro punto a favore di tutto era che finalmente, finalmente, aveva intrapreso un allenamento serio per diventare una Cacciatrice, una vera e non solo con delle nozioni di base per sfuggire alle situazioni più catastrofiche in cui, puntualmente, si ritrovava coinvolta. 
Proprio in quel momento si ritrovava su una delle travi di legno poste poco sotto il soffitto, nella grande sala che i nephilim dell'Istituto usavano per allenarsi e tenersi in forma. Aveva anche una corda nera ed elastica che l'avrebbe salvata dal rompersi la testa in due come un melone nel caso in cui i salti che stava provando non fossero andati proprio a buon fine, ma una striscia lunga e sottile di tessuto nero, ancorata a una cintura dall'aria antiquata, non era esattamente il sostegno più rassicurante al mondo. Certo, meglio questo che correre su per una scala inseguita da vampiri inferociti, sì, ma ugualmente non era una delle sue situazioni ideali. Non che potesse lamentarsi, comunque, era lei che aveva preteso di addestrarsi per bene, quindi meglio tenere la bocca chiusa e fare buon viso a cattivo gioco. 
Alla fine, comunque, dopo i mesi estenuanti spesi ad esercitarsi su quei dannati salti, non aveva poi così tanto da temere. Insomma, sapeva come lanciarsi e come atterrare, e molte volte lo faceva anche bene ma… com'era? Ah sì… be', gli incidenti succedono. Un esempio sono sicuramente gli aerei super sicuri che precipitano o spariscono nel nulla, le navi che affondano - Titanic non ha insegnato nulla a nessuno?! - e i bambini che si spezzano l'osso del collo semplicemente cadendo dall'altalena.
Quindi okay alla fiducia nelle proprie capacità, ma comunque non si sentiva del tutto sicura. 
C'era anche da dire che per la maggior parte dei primi tempi, quando Clary non faceva altro che cadere anche da un semplice albero di Central Park, si era più volte chiesta perché diamine dal sangue di Ithuriel lei avesse ricevuto la capacità di creare nuove rune e Jace grazia, forza e velocità. Che cavolo, un po' di equilibrio o anche nascere senza goffaggine non le avrebbe certo fatto male! 
Perlomeno, era certa che con un po' di quelle abilità non sarebbe stato tutto così complicato e lungo, considerando che la prima cosa che avevano dovuto correggere era addirittura la sua postura… Jace aveva insistito per giorni solo su quello.
Quasi come se l'avesse evocato, il biondissimo ragazzo in questione entrò in quel momento nella grande sala, spalancando con nonchalance la porta a doppio battente e appoggiandocisi sopra, senza nemmeno cascare, accidenti a lui! In quella posizione, gli mancavano solo le ali e sarebbe potuto sembrare un angelo venuto a salvarla da quell'estenuante esercitazione di lanci, capriole e sforbiciate in aria.
— Clary, tua madre ti sta cercando. Non ho avuto il cuore di farla venire qui, rischiando di farti cadere dalla trave e morire d'infarto o, più probabilmente, di schianto. — le sorrise sornione, spostandosi dall'ingresso per fermarsi quasi sotto di lei, molti metri più in alto. — È un peccato che non tu non possa indossare gonne per addestrarti, sai?
— Jace! — La rossa gli mostrò il dito medio. Si rimangiava tutto! Altro che angelo salvatore, era solo un idiota arrogante! Non solo veniva lì a dirle che sua madre voleva vederla - magari per sproloquiare di quanto pensasse che secondo lei riprendere la scuola sarebbe stato più utile di continuare l'addestramento -, ma si permetteva anche di fare lo stupido! Quasi quasi era meglio l'allenamento.
La cacciatrice si lanciò dalla trave, raggiungendo il pavimento se non con grazia almeno con equilibrio, che le permise di non fare una ravvicinata conoscenza col pavimento, come era già successo altre volte.
— Dov'è? — chiese, alzandosi in piedi e rassettandosi velocemente la tuta. Alla fine, non aveva bisogno di una tenuta completa per esercitarsi: qualcosa di leggero e pratico andava più che bene, per quanto la tenuta, doveva ammetterlo, fosse decisamente più stretta e stuzzicante. Non che fosse importante, considerando che non aveva il tempo per provocare il suo stupido ma divertente ragazzo mentre schivava i colpi che lui stesso sferrava con una lama angelica. 
— In biblioteca… sembrava un po' nervosa, tra l'altro. — rispose Jace. La rossa gli rivolse un cenno col capo e uscì dalla stanza, scuotendo il capo. Anche nervosa, perfetto!
Effettivamente, Jocelyn era appena oltre la soglia della biblioteca. Era una stanza che Clary amava profondamente, principalmente per le alte file di scaffali pieni di volumi. Alcuni erano davvero interessanti, altri roba noiosa e difficile, come i manoscritti di grammatica greca e latina che Alec le stava insegnando - strano a dirsi, dopo il loro inizio burrascoso erano riusciti a creare un rapporto amichevole -, che comunque rimanevano fra le cose più complicate che stava imparando in quel periodo.
— Cos'è successo? — chiese.
— Clary, finalmente! Dov'eri? — domandò sua madre allo stesso tempo. 
— Non so se l'hai dimenticato, ma da qualcosa come un anno e mezzo mi sto allenando per diventare una cacciatrice, ricordi? — Voleva bene a sua madre, sul serio, ma la verità era che non le aveva mai perdonato il fatto di aver interpretato il ruolo della bella avvelenata nell'ospedale lasciando tutto nelle sue mani e quelle di Luke, per poi tornare improvvisamente alla vita grazie al suo contributo e fare rimostranze perché non voleva che diventasse una shadowhunter – come se avesse potuto smettere di esserlo, a quel punto.
— Giusto. E… c'è qualcuno che vuole vederti. — annuncia, voltandosi a guardare la vecchia scrivania, una volta occupata da Hodge.
Quando vide chi voleva incontrarla Clarissa sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene e i peli delle braccia rizzarsi. Quasi non riusciva a crederci… davanti a lei, fredda e algida, seduta sulla sedia con i braccioli di pietra scolpita dietro la scrivania, c'era la regina della Corte Seèlie.
— Vostra maestà. — sibila la ragazza fra i denti, tentando inutilmente di nascondere il tono irato ed esibendosi in un piccolo inchino riottoso. 
— Clarissa. — rispose la fata, sembrando completamente a proprio agio.
— Come mai è qui? — chiese Clary, cercando di recuperare una parvenza di contegno. Una delle poche volte in cui si erano viste, quella sadica intrigante non solo aveva cercato di imprigionarla nella Corte, ma aveva anche costretto lei e Jace a baciarsi quando ancora credevano di essere fratelli e, per di più, il tutto davanti a Simon, con cui all'epoca lei aveva una complicata relazione.
— Sono qui, in realtà, per chiederti un favore, anche se l'ultima volta che ho accennato a qualcosa di simile tu non hai accettato… in realtà, potresti interpretare questa visita anche come un'avvertimento… — chiarì la bellissima regina. Non c'era traccia di paura o di preoccupazione nei suoi lineamenti finemente cesellati, ma le sue labbra erano distorte in un sorriso supponente. 
La cacciatrice serrò i pugni, nervosa: — Non ho alcun interesse ad ascoltare una sua richiesta o un suo avvertimento, ragion per cui le chiedo di andare via da qui. — disse. Okay, magari era stata un po' maleducata, certo, ma a sua discolpa c'era da dire che qualunque cosa la regina dicesse, be', si trattava sempre di un tranello, e non vedeva l'ora di levarsela dalle scatole anche per quello.
Clary sgranò gli occhi quando l'altra semplicemente sorrise e svanì come nebbia al vento. Avanzò di un passo, cercando di capire come avesse fatto, poi si rese conto che non era mai stata lì: si era soltanto servita di un'ologramma, una proiezione di se stessa. Probabilmente era sempre stata seduta sul suo comodo scranno a farsi servire e riverire.
— Clary! Ti sembra il modo di trattare la regina delle fate? Convengo con te che non sia un tipo di persona affidabile, ma proprio per questo dovresti cercare di non inimicartela! Potrebbe fare qualcosa… — esclamò Jocelyn.
— O io potrei fare qualcosa a lei. — rispose freddamente Clarissa, uscendo dalla biblioteca per poter ritornare in sala addestramento. 
A Jace, ancora fermo lì, si era aggiunta anche Isabelle, che aveva un'aria palesemente annoiata e si stava controllando le unghie dipinte di rosso: — Cosa voleva tua madre? — chiese la corvina, disinteressata.
— Lei niente… ma c'era la regina della Corte Seèlie, lì.
Lo sguardo ambrato di Jace si colmò immediatamente di preoccupazione: — Cosa?! Che voleva?
— Oh, un favore. — La ragazza fece spallucce.
— E potresti dirci quale, di grazia? — sbottò Izzy.
— Be', non ne ho idea. Le ho detto che non volevo ascoltare quello che aveva da dire e quindi il suo ologramma è scomparso. 
I due fratelli sgranarono comicamente gli occhi: — Raziel, Clary, sei l'unica persona che conosco che ha rifiutato di fare un favore ad una persona che potrebbe ripagarti con tutto. — rise Jace.
— Anzitutto, un favore sottintende che qualcuno voglia che qualcun altro faccia qualcosa, ma senza ripagarlo o ripagandolo soltanto a tempo debito e magari con qualcosa di ben più piccolo. Per di più, io ho già tutto. Non a caso all'Angelo ho chiesto te. — spiegò la shadowhunter, sorridendogli.
Jace si sporse in avanti per abbracciarla, e le diede un delicato bacio sulle labbra.
— Oh, per Raziel, almeno aspettate che me ne vada, o trovatevi una camera, piccioncini! — sbuffò Isabelle, alzando gli occhi al cielo e dirigendosi verso la porta. Giunta all'uscita si voltò un'ultima volta a guardarli: — Avete fame? Ho preparato della zuppa. Tu devi essere sicuramente affamata, Clary, dopo tutti gli avvenimenti di questa mattina!
Clary sbiancò: — Tu… tu hai fatto… della zuppa? — domandò, titubante.
La mora annuì, sorridendo maleficamente: — Oh, certo.
— Ehm, vedi, Izzy… io ho già fatto una colazione abbondante, e poi mi sono anche fermato a sgranocchiare un po' degli avanzi della cena di ieri con Alec, poco fa… — inventò di sana pianta Jace, ridacchiando nervosamente.
Clary annuì freneticamente: — Sì, sì, e io… io sono a dieta, sai com'è, e la zuppa purtroppo non posso proprio mangiarla, mi dispiace. — mormorò, cercando di simulare uno sguardo dispiaciuto.
— Siete dei pessimi bugiardi, sapete? Va bene, va bene, ho capito, ordino qualcosa da Taki's… — borbottò Isabelle, allontanandosi e facendo risuonare nel corridoio il rumore dei tacchi a spillo che indossava.
— Non dimenticarti il maiale Mu'shu, sai che è il mio preferito! — le urlò dietro Jace, sorridendo a trentadue denti.
Poi, quando sua sorella adottiva non fu più a portata d'orecchio, si voltò verso Clary, più serio: — Perché me? — chiese, stringendola a sé.
Per un attimo, la cacciatrice rimase spaesata dalle sue parole, poi le ritornò in mente il discorso di prima e sospirò: — Oh, Jace, sai benissimo che tu sei tutto quello che mi serve. Se ci sei tu, il resto non conta. — sussurra, coinvolgendolo in un bacio lento e passionale, facendo scontrare le loro lingue per gioco.
Lui si staccò appena, sorridendo: — Grazie. 
Finalmente, pensavano, era tutto finito… finalmente erano in tempo di pace, non c'erano guerre per la conquista del mondo a preoccuparli o pazzi psicopatici a far perdere loro il sonno…
O almeno, questo era quello che credevano, perché be', si sa, non c'è pace per gli eroi (1)



 
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(1) = "Non c'è pace per gli eroi" è originariamente "Non c'è pace per il maligno", cioè la traduzione del titolo di uno degli episodi della quinta stagione di Supernatural, se non sbaglio (?) il primo.

 
A.A after revision, 26/08/2015:
Come mi sembra ho già detto in qualche altro capitolo, ho finalmente iniziato a revisionare i primi dieci capitoli di questa fanfiction, e nel mentre ovviamente sto continuando a scrivere nuovi capitoli, considerando che siamo quasi alla fine, anzi, a -6! ;)
Cercherò di finire di revisionare il secondo entro oggi, ma comunque, in un paio di giorni dovrei aver finito il lavoro e ritornare a pubblicare normalmente ^^
Grazie mille per la vostra pazienza, e spero che questa versione molto migliorata dei primi capitoli vi piaccia :)
Winchester_Morgenstern
   
 
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