Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: itsrigel    29/08/2013    1 recensioni
Io avevo bisogno di lui e lui aveva bisogno di me. Solo allora mi resi conto che, anche con Gale lontano, ero riuscita a tornare alla vita. Ma sarei riuscita a farlo senza Peeta? No, solo lui poteva darmi la conferma di una vita che continua nonostante la distruzione.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era notte quando atterrarono nella piazza del Villaggio dei Vincitori, nel Distretto 12. Quasi tutte le case avevano le luci accese: le poche persone che sono riuscite a tornare indietro, a casa loro, avevano scelto di trasferirsi lì. Il resto del distretto era stato completamente distrutto da Capitol City.
Haymitch aiutò Katniss ad entrare dentro casa sua. La casa di Prim. Pensare a lei faceva ancora molto male. 
All'interno, il fuoco era già acceso. Haymitch rimase a guardarla mentre si sedeva sulla sedia a dondolo davanti alle fiamme, con la lettera della madre ancora stretta tra le dita. Anche il suo pensiero bruciava ancora.
«Bé, ci vediamo domani» disse Haymitch dopo qualche minuto di silenzio.
Katniss lo guardò uscire senza parlare. Aspettò che l'uomo scomparisse dalla sua vista prima di rendersi conto che anche lei dubitava di quelle parole, e probabilmente anche Haymitch era incerto.
Voleva morire. Doveva solo trovare un modo adatto per suicidarsi.
La mattina seguente fu svegliata da Sae la Zozza che cucinava. Dopo colazione, lavò i piatti e se ne andò, per poi tornare quella sera all'ora di cena per prepararle nuovamente da mangiare. E tornava tutti i giorni, due volte al giorno.
Haymitch non passava mai a trovarla, Peeta era ancora a Capitol City.
 
Just close your eyes
The sun is going down
You’ll be alright
No one can hurt you now
Come morning light
You and I’ll be safe and sound
 
Un giorno si svegliò terrorizzata da uno dei soliti incubi che iniziarono a perseguitarla dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games. 
Quella volta c'erano i morti, che la seppellivano viva.
Al risveglio, il rumore della pala che i morti usavano per bloccarla nella terra umida era ancora lì.  Per la prima volta da un tempo che sembrava infinito corse fuori dalla casa, abbastanza sicura di essere sveglia. Le sensazioni che sentiva sulla pelle, gli odori, i rumori... Già, sembrava tutto decisamente reale. Ma appena svoltò l'angolo e lo vide, mi bloccai.
«Sei tornato.»
Peeta era sotto la finestra del salotto dove Katniss stava dormendo e stava piantando degli arbusti bassi. Perché lo stava facendo?
«Fino a ieri il dottor Aurelius non mi ha permesso di lasciare Capitol City» le spiegò. «Tra l'altro, mi ha detto di dirti che non può continuare a fare solo finta di curarti. Devi rispondere al telefono.»
Non che le importasse molto di quello psicologo o di quello che diceva. Piuttosto chiese al ragazzo cosa stesse facendo. 
«Sono stato nei boschi, stamattina, e ho sradicato questi. Per lei. Pensavo che potremmo piantarli lungo il lato della casa.»
Si degnò solo in quel momento di studiare le piantine.
Primule; Primrose. 
I fiori di sua sorella. 
 
Don’t you dare look out your window darling
Everything’s on fire
The war outside our door keeps raging on
Hold onto this lullaby
Even when the music’s gone
 
Col tempo, le vite migliorarono, e le persone ricordarono ancora una volta come tenersi occupate: Katniss aveva ripreso ad andare a caccia, era l'unica cosa che le permettesse di distrarsi dalla monotonia di una vita che non voleva vivere; Peeta era tornato il solito – o quasi – panettiere; Haymitch continuava a bere, anche se aveva cominciato ad allevare delle oche.
Dopo di loro, altre persone tornarono nel Distretto 12. Perché, malgrado tutto ciò che era successo, malgrado il terrore della guerra, quella era casa loro.
Le miniere vennero chiuse, la terra iniziò ad essere coltivata, si gettarono le fondamenta di una futura fabbrica di medicinali.
Katniss e Peeta iniziarono a vivere insieme, vivere nel vero senso della parola. I flashback di paura continuavano a tormentare entrambi, ovviamente. Come dimenticare tutto quell'orrore che avevano passato? Ma sarebbe andato tutto bene finché erano l'uno accanto all'altra. Necessitavano dell'altra parte, non sarebbero riusciti a sopravvivere senza. E ciascuno aveva bisogno dell'altro per capire che dovevano continuare, la vita doveva continuare. Non potevano permettersi di rimanere bloccati in un incubo nel passato. 
«Tu mi ami. Vero o falso?»
«Vero.»
 
Just close your eyes...
You’ll be alright...
Come morning light...
You and I’ll be safe and sound...
Safe and sound...
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: itsrigel