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Autore: Sibilla Delfica    29/08/2013    0 recensioni
Questo breve testo l'ho scritto ispirata dalla canzone di Tiziano Ferro “L'ultima notte al mondo”... L'ho scritto di getto, in un momento un po' triste...
Che dire... Ditemi cosa ne pensate...Un bacio Erica.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La neve


Freddo.

Bianco.

Buio.

Un connubio perfetto, chi non desidererebbe avere davanti agli occhi un paesaggio così bello da sembrare quasi surreale.

La neve ricopre ogni cosa e quasi non riesco a riconoscere le strade, le case, non distinguo più le colline dalla pianura, l'unica cosa che vedo è bianco.

Anche il silenzio pare bianco.

Un candore che mi sovrasta e che incute paura.

Abbasso lo sguardo sul marciapiede che sto percorrendo per tornare a casa, la mia mente è piena di pensieri malinconici eppure è gennaio fra un po' è il mio compleanno dovrei essere felice.

Il gelo entra nelle mie ossa e le intorpidisce mi stringo nel cappotto cercando di riscaldarmi, ma il brivido non è provocato da quel sferzante freddo, ma dalla malinconia.

I miei passi si fanno più faticosi, quasi le gambe fossero fatte di cemento armato e gli occhi mi iniziano a pizzicare, le lacrime cominciano a scendere sulle mie guance.

Non capisco più chi sono, dov'è andato a finire il mio coraggio e la sicurezza in me stessa?

Infondo il mio coraggio somiglia in qualche modo a questa neve, anche essa scomparirà, esattamente come la mia audacia è scomparsa qualche anno fa.

Solo che la neve sarà disciolta dal calore, invece la mia sicurezza è stata distrutta dagli altri, da quelle persone che non riescono a vedere più al di là del loro naso, che si fermano all'involucro e non hanno la minima voglia di scavare per trovare me.

Da quelle persone che sanno solo giudicare ed emettere sentenze senza neanche preoccuparsi delle ferite che provocano.

Da quella gente che pensa di essere migliore, ma poi di chi?

Tutti coloro che invidiano e che odiano vedere le persone felici.

Da coloro che si riempono di lodi e complimenti che provengono da ipocriti che guardano solo al proprio tornaconto personale.

I moralisti che però esprimono giudizi negativi dietro le persone perché hanno paura di guardarle negli occhi.

Le amiche di convenienza che ti chiamano solo quando non rimane nessun altro su cui contare.

Perché le persone continuano a comportarsi in questa maniera?

Forse la strada del giusto e della decenza è stata sepolta anch'essa dalla neve e davanti a queste persone è rimasta solo un'infinita pianura bianca?

Non riescono a capire dove andare allora si buttano a capofitto in ciò che le sembra più semplice? Sbagliare dopotutto è più facile, non si deve ragionare per sbagliare basta tirare ad indovinare è più difficile fermarsi a pensare sulla strada giusta da intraprendere.

È più facile sentenziare sugli altri, senza tentare di comprenderli.

È più semplice riempirsi di belle parole.

È molto meno difficile nascondere alle persone ciò che di negativo si pensa su di esse, evitando così discussioni e litigi.

É molto meno complicato fermarsi all'aspetto esteriore invece di cercare.

Ma non è neanche questione di neve, le strade che ognuno di noi può scegliere le conosce bene, siamo noi che decidiamo quali percorrere e siamo sempre noi che scegliamo chi essere, ma soprattutto come essere.

Siamo noi a decidere.

Non é la neve che sceglie per noi.

Non è perché le strade della vita sono coperte di bianco che noi scegliamo la via più semplice se pur sbagliata per arrivare all'obbiettivo senza tante complicazioni.

Noi conosciamo tutte le strade.

Sta a noi decidere quali percorrere.




Note dell'autrice:

Ringrazio chiunque sia arrivato sino alla fine della lettura, spero che almeno un pochino vi sia piaciuto... Lo so che non è niente di che...Grazie.

Un abbraccio.

  
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