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Autore: Flawless_hunter    29/08/2013    6 recensioni
Cosa succederebbe se un giorno Magnus Bane, abituatissimo ad usare la magia per oltre ottocento anni di vita, ne fosse improvvisamente sprovvisto?
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alec estrasse le chiavi dalla tasca posteriore dei jeans.
Sorrise, come faceva ogni volta, pensando a come e perchè le avesse.
Dopo un breve istante infilò la chiave nella toppa e aprì la porta di casa di Magnus.
Magnus era sul divano, i capelli perfettamente in ordine, ma quella era l'unica cosa che ricordasse il Magnus Bane che Alec conosceva
- Cosa ti è successo?- chiese il Nephilim sbigottito chiudendosi la porta alle spalle.
- E' così evidente?- chiese Magnus disperato.
Il trucco che di solito era sempre ordinato sul volto dello stregone era ora una maschera di colore sparsa su tutta la faccia, lo smalto sulle mani semi scrostato, eccetto che su un dito: l'indice destro dello stregone era strapieno di smalto viola glitterato!
- Direi proprio di sì!- disse Alec lanciando anche un’occhiata ai vestiti lasciati sul pavimento.
- Si può sapere che diavolo è successo?- aggiunse un po’ preoccupato.
- Ieri è stata una giornata molto stressante, dal punto di vista lavorativo intendo.- cominciò lo stregone.
Alec rabbrividì: il fuoco, di solito vivo e scoppiettante nel camino di Magnus era ora spento, nonostante il freddo.
- Poi l’ultimo cliente della giornata mi ha chiesto un incantesimo molto potente che deve aver dato il colpo di grazia alle mie riserve di energia.- finì Magnus.
- Sei senza magia, quindi?- chiese Alec con un sorrisetto vagamente divertito.
- Sì- disse Magnus come se stesse ammettendo di bagnare ancora il letto dopo ottocento anni di vita.
- Per l’Angelo Magnus, sei così abituato a fare tutto con la magia da non cavartela neanche qualche ora senza?!- ma la risposta si trovava palese nel trucco, nello smalto e nel camino dello stregone.
- Tanto per cominciare: hai fatto colazione?- chiese Alec premuroso.
Magnus scosse la testa.
- Senza magia non sapevo come prendermi un caffè… Non posso certo uscire in questo stato!- disse lo stregone esasperato.
Alec alzò gli occhi al cielo e indicò un punto dall’altra parte della stanza, nell’angolo cottura.
- Quella è una macchinetta per il caffè e accanto ci sono le cialde!- Alec si avvicinò all’apparecchio e preparò una tazza di bevanda che porse allo stregone.
- Non ho la più pallida idea di come funzioni- si scusò Magnus.
- Allora perché ce l’hai lì?-.
- Per bellezza, una macchina per il caffè fa tanto “casa vissuta”!- sbottò Magnus come se fosse la risposta più ovvia del mondo.
Mentre lo stregone sorseggiava l’espresso Alec accese il fuoco con una runa e cominciò a raccattare i vestiti sparsi per tutto il loft mettendoli in una conca da bucato in plastica fucsia.
- Cosa intendi fare con quelli?- domandò preoccupato lo stregone.
- Lavarli- ribattè Alec.
- E come, di grazia?-.
Alec sbuffò, si avvicinò a lunghi passi allo stregone, gli strappò di mano la tazza quasi vuota e gli mise in mano la conca piena di eccentrici vestiti degni di Lady Gaga.
- Lavatrice- disse solamente il Nephilim indicando allo stregone il bagnetto che veniva raramente usato infondo al corridoio.
Magnus si avviò incerto verso l’oggetto, infilò i panni sporchi nel cestello e… ora?
Silenzioso come un gatto dalle sue spalle comparve Alexander che caricò la lavatrice, regolò la temperatura e la fece partire.
- Visto? Non è così difficile!- disse Alec.
Poi trascinò il suo ragazzo in cucina e gli restituì la tazza.
- Lavala… non ci vuole un genio per questo- sbottò più divertito di quanto non desse a vedere.
Per una volta quello in imbarazzo non era lui.
In effetti Magnus fu in grado di lavare la tazza (Alec si sarebbe sorpreso del contrario), ma quando lo stregone si girò verso il suo ragazzo per rinfacciargli che ci era riuscito fece cadere la tazza che finì in mille pezzi sul pavimento.
- No, no… lascia fare a me- disse Magnus.
Si abbassò a raccogliere i pezzi, ma poco dopo lo raggiunse anche Alec.
- Sono una frana senza magia- ammise sorridendo.
- Me ne ero accorto, in effetti- rispose Alec prima di baciarlo.
Quello però non era cambiato, con o senza magia, pensò Alec, Magnus era sempre un gran baciatore.
Alec prese i pezzi di ceramica dalla mano del suo ragazzo e li gettò nella spazzatura.
- Ora vieni qui che ti diamo una sistematina- dissi il Nephilim prendendolo per mano.
Magnus si fece portare da Alec in bagno.
- Che idee hai Cacciatore?- chiese malizioso.
Alec avvampò.
- Stai fermo qui, non hai lo struccante né l’acetone, ma conosco qualcuno che ti può dare una mano.- disse Alec uscendo dalla stanza col cellulare in mano.
 

- Voilà- esclamò Isabelle soddisfatta della sua opera.
Aveva passato una mezz’ora buona a struccare e togliere lo smalto a Magnus, e altrettanto, se non di più, per riapplicare il tutto.
- Non è proprio come mi trucco da solo…- iniziò Magnus.
- Da solo? Ci hai provato a fare da solo e ti sei riempito l’indice di smalto!- puntualizzò Alec che aveva assistito a tutta la scena.
- … ma penso possa andare!- finì lo stregone.
Isabelle fece un piccolo inchino, salutò entrambi e se ne andò.
- Chiamatemi ancora se avete bisogno d’aiuto- disse trattenendo una risata prima di chiudersi la porta dietro.
- Beh?- chiese Magnus non appena Isabelle fu uscita.
- Beh cosa?- chiese stupito Alec.
- I vestiti Alexander. I vestiti!- sbraitò lui.
- Cos’hanno questi che non vanno?- domandò il Nephilim.
- Sono quelli di ieri!-urlò lo stregone inorridito.
- E allora?- Alec ancora non capiva il punto.
- E allora non posso certo tenerli anche oggi, no? Ho bisogno di vestiti nuovi Alexander… tu, tu sei proprio senza speranze!- affermò Magnus scuotendo la testa.
- Sicuro- disse Alec –Io sono senza speranza!-.
 

Alexander Gideon Lightwood non si era mai vergognato tanto in tutta la sua vita.
L’ultima cosa al mondo che avrebbe voluto era dover andare in giro per negozi a comprare cosa come pantaloni di pelle aderenti zebrati, stivali marroni con tacco 12 o gilet di finta pelliccia di leopardo.
Fino a che Magnus non l’aveva spinto a forza fuori dal loft minacciando, se non fosse tornato con ciò che gli aveva chiesto, di evocare un’orda di ragni che lo inseguisse, aveva pensato che questa cosa dell’assenza di magia era molto divertente.
Ora si era decisamente ricreduto.
- Magnus, sono torn… cosa diavolo stai facendo?- disse sbalordito.
Lo stregone, quando aveva detto che non era intenzionato a tenere quei vestiti un secondo di più era molto serio.
Ora era completamente nudo e stava riempiendo di pugni il televisore.
Alec, alla vista di Magnus in quello stato diventò paonazzo.
- Oh, Alexander- disse lo stregone smettendo di dare le spalle al ragazzo.
Alec divenne così rosso in viso che si stupì di non essere addirittura luminoso.
Magnus ovviamente era consapevole di quale fosse la causa dell’imbarazzo, ma non se ne curò molto, anzi, si avvicinò addirittura al fidanzato e gli prese le buste di mano.
- Oh, bene, vedo che c’è tutto- esclamò allegro.
- Per l’Angelo, potresti metterti quei vestiti addosso per favore?- urlò Alec.
Magnus sbuffò e iniziò a vestirsi… dal gilet.
Alec si mise le mani nei capelli e si voltò.
- Tranquillo Alexander, non c’è bisogno che ti giri, non mi vergogno mica! Ad ogni modo, il televisore ha qualcosa che non va: non funziona.-
Quando Alec si voltò notò con immenso piacere che Magnus era vestito e si avvicinò alla tivù.
Per prima cosa aprì il telecomando e controllò che ci fossero le batterie.
Passare un po’ di tempo con Clary gli aveva fatto imparare diverse cose rivelatesi utili nella sua relazione con Magnus.
- Le batterie ci sono, Cacciatore. Non mi crederai davvero così idiota!- dissi Magnus fingendosi offeso.
- No, scusa è che…- Alec si voltò e vide la causa del problema.
Prese la spina in mano e la sventolò davanti agli occhi di Magnus.
- La spina Magnus, alla TV serve elettricità per funzionare.-.
Magnus si battè una mano in fronte.
- Ma certo, come ho fatto a non pensarci!- esclamò.
Accese finalmente la TV e si buttò sul divano, Alec gli si sedette vicino e Magnus lo tirò a se abbracciandolo.
- Come farei senza di te?- bisbigliò nell’orecchio del Nephilim.
  
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