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Autore: foschi    29/08/2013    1 recensioni
La spagnola attendeva con impazienza che la sua amica - amica? - passasse a prenderla. Erano le dieci di sera. Avrebbe dovuto essere lì una mezzora prima, perchè era così in ritardo? Avrebbe capito cinque minuti di ritardo ma mezz'ora era troppa...!
- Rassegnati, non verrà più - urlò suo fratello dalla cucina
- Sta' zitto! Fatti gli affari tuoi! -
Forse aveva ragione. Forse non sarebbe venuta più...
Genere: Erotico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi Bailarina...

                                                                                                                [Porque tu eres esta mùsica]

 

 

Saaalvee!! :D

Chiedo scusa per il ritardo ma ora eccomi qui!^^ *Purtroppo nd lettori*

Quest'oggi vi propongo una storia totalmente diversa da quelle pubblicate fin ora. *Poveri noi nd lettori*

Gente, ecco a voi una storia su una coppia yuri!

Sinceramente preferisco di gran lunga lo yaoi ma ho voluto provare a cimentarmi in qualcosa di nuovo ^^"

La coppia?? Leggete e saprete!! xD

Come sempre ringrazio Confettina1995, Henya e Chichi Zaoldyek per il loro sostegno!^^

Ed ora vi auguro una buona lettura!! =D

 

 

 

 

 

 

 

La spagnola attendeva con impazienza che la sua amica - amica? - passasse a prenderla. Erano le dieci di sera. Avrebbe dovuto essere lì una mezzora prima, perchè era così in ritardo? Avrebbe capito cinque minuti di ritardo ma mezz'ora era troppo...!
- Rassegnati, non verrà più - urlò suo fratello dalla cucina

- Sta' zitto! Fatti gli affari tuoi! -

Forse aveva ragione. Forse non sarebbe venuta più...

 



"Dlin dlon". Il suono del campanello la destò dai suoi pensieri. Il cuore prese a batterle a mille. "Finalmente si è degnata di arrivare!" pensò la Spagnola aprendo la porta.

- Era ora! - gridò ad una sorpresa ragazza dai capelli turchini

- Scusami, mi hanno trattenuta nella sala disco... -

- Sì sì, come no... forza andiamo - disse la castana sbattendo la porta dietro sè avviandosi verso la nera macchina parcheggiata davanti casa sua. L'indiana ridacchiò alle sue spalle ricevendo un'occhiata torva.

 

 

 

Cammino lungo la tua via
e il tempo sai non passa mai.
Lontano da te la vita non è facile,
nel mio silenzio resterò
e finchè respiro non avrò
ti aspetterò

io sarò qui, se tornerai
e poi sarai
davanti a tutto tu...!
Combatterò per dirti che io credo in noi

...

 

 

 

 

 

 

- Allora dov'è che stiamo andando? - mormorò annoiata la giovane spagnola.

- Ancora un momento e siamo arrivate -

La giovane tornò a guardare la schiera di casette che si succedevano sotto i suoi occhi. Erano casette tutte uguali con giardini curatissimi. L'unica cosa che le rendeva un po' più interessanti era un argenteo raggio di Luna che batteva sulle tegole dei tetti.

I suoi occhi verdi passarono poi a mirare il cielo nero cosparso di milioni di puntini bianchi.

Quel cielo le ricordava in modo impressionante la sera in cui tutto ebbe inizio...

 

Si erano conosciute qualche anno addietro, quando i Bladebreakers avevano vinto contro la BEGA.

Avevano iniziato a parlare in una afosa giornata d'estate e da lì era nata una lunga amicizia culminata nel rapporto che ora le legava.

Ancora arrossiva quando ripensava alla loro reciproca dichiarazione. Ancora arrossiva quando ripensava a loro primo bacio che sapeva di cose inviolate e proibite...

 

 

- Arrivate! - esclamò la turchina con un sorriso a trentadue denti

La castana distolse l'attenzione dai suoi ricordi e guardò il paesaggio davanti a sè. Mare. Meraviglioso e nero mare. Meraviglioso e melodioso mare illuminato un raggio di luna piena.

- Allora ti piace? - mormorò l'Indiana vedendo il silenzio della compagna

La Spagnola risposecon una scrollata di spalle. Era un tipico scenario da coppiette sdolcinate. Perché l'aveva portata lì? Avrebbe preferito andare in discoteca invece di stare a guardare il mare abbracciata alla sua ragazza... ma ormai la frittata era fatta.

- Non dirmi che mi hai portata qui solo per vedere il mare e la luna come una coppia sdolcinata, Ming Ming! -

L'Indiana la guardò perplessa prima di scoppiare a ridere.

- No, certo che no! - Le si avvicinò. La Spagnola sospirò di sollievo. Era un'acerrima nemica delle cose sdolcinate...!

- Ed allora perché siamo qui? -

Ming Ming le sorrise maliziosa e soffiò qualcosa nell'orecchio - Volevo farti ballare... -

La giovane avampò. Un imbarazzante ricordo le affiorò alla mente. Deglutì a fatica.

- In che senso...? -

Ming Ming la guardò enigmatica. Evidentemente anche a lei era affiorato quel ricordo...

 

 

Erano andate in un locale a bere. Ming Ming l'aveva costretta ad andare in un locale spagnolo. Voleva vedere il famoso flamenco...

- Perché non me lo fai vedere tu? - sussurrò maliziosa all'orecchio della ragazza

- Cosa? No, tu devi aver bevuto troppo... -

- Dai! Voglio vedere come balli... -

E così si era ritrovata sulla pista da ballo con uno stupendo abito rosso addosso. Eleganti scarpe nere ai piedi e due nere nacchere che suonavano a ritmo dei tacchi, seguendo la musica ed i movimenti fluidi della giovane.

Dal suo tavolo, Ming Ming la guardava estasiata. Non aveva mai visto ballerina più bella in tutta la sua vita e la sua fortuna consisteva nel fatto che lei era la sua ballerina...!

 

 

...

Perchè per me, lo sai, sei musica nell'anima
e insieme a te non cadrò, non cadrò, no...!
E' per te che non mi stanco un attimo di vivere!
Comunque andrà dentro di me tu vivrai
e suonerai
...

 

 

 

 

Con malizia baciò il collo della ragazza. Lo baciò assaporando il suo odore. Baciò ogni centimetro della sua pelle macchiandola con rosse macchie, segno indelebile dei suoi denti d'avorio che succhiavano avidamente il sangue amarognolo della ragazza. Che piacere che le davano i suoi gemiti! Come godeva di quella musica che usciva dalle rosse labbra della sua compagna...!

Uno scuro braccio circondò la vita della spagnola. Una curiosa mano si posò sui seni pieni e sodi. Li carezzò con dolcezza, mentre la sua lingua soffocava un altro gemito.

E senza che se ne rendessero conto, si ritrovarono entrambe nude l'una agli occhi dell'altra. Ming Ming guardava il corpo perfetto della sua ragazza con ammirazione. Quella pelle leggermente ambrata... quei manifici seni terminanti in quegli scuri capezzoli turgidi... quel castano ciuffo di peli che nascondeva le sue intimità... quelle gambe slanciate e snelle... era meravigliosa.

Ed anche la sua compagna non faceva che guardarla con ammirazione. Eccitandosi alla vista di quel corpo simile ad Afrodite della quale, a quanto pareva, aveva la protezione.

- Sei bellissima, Julia -

- Anche tu, Ming Ming -

E, come una molla, si gettarono l'una sulle labbra dell'altra, come un'aquila sulla preda. Le loro lingue ballavano sensuali, carezzandosi, assaporandosi.

Le loro mani palpavano con forza i seni sodi e piedi procurando gemiti soffocati.

E presto le mani dell'Indiana, che giocavano con i capezzoli turgidi e scuri dell'altra, furono raggiunti dalle sue labbra, dalla sua lingua.

La lingua passava avida su ogni centimetro di pelle. Passava sotto, in mezzo, sopra i suoi seni. Passava sui capezzoli, inumidendoli. E furono poi i suoi denti d'avorio a gustare il loro sapore. La turchina li affondò, tirandoli con forza, procurando gemiti acuti alla compagna che godeva di tutto quello che accadeva...

 

 

...

Vorrei guardare gli occhi tuoi
e in ogni istante viverti,
sentire che tu resterai sempre con me.
Da qui, così,
il mio sentiero sarai tu!
mi porterai dentro di te,

se vorrai...!
...

 

 

 

Si chinò di fronte a Julia carezzando il suo corpo. Avvicinò la punta della lingua al suo ombelico, schiudendo le porte ad un piacere che doveva ancora arrivare...

Decise di stuzzicarla un po' ed introdusse la lingua in quella piccola cavità. La leccò con lussuria prima di uscire ed introdurla nuovamente non lasciando tempo alla ragazza che subiva quel piacere di emettere un gemito.

Dopo quel piccolo piacere, le mani corsero alle sue intimità. Due dita trovarono quella fessura nascosta, chiave del piacere che si accingevano a provare.

Senza troppe cerimonie, le infilò all'interno di quella fessura e Julia sentì il piacere crescere dentro sè come un fiume in piena, pronto a travorgerla.

Sentì le dita brune spingere sempre più nelle sue intimità e lasciandosi andare a quella goduria, facendo fuoriuscire un gemito dalle labbra dischiuse, sentì un liquido viscoso uscire e scendere lungo le sue gambe.

Estraendo le dita, decidendo di aver giocato abbastanza, Ming Ming leccò avidamente quel liquido davanti ad una Julia che la guardava languida, con le gote rosse.

- Sei deliziosa - sussurò sorridendo maliziosa

- G-grazie... -

E l'attenzione dell'Indiana tornò alle intimità della compagna. Stavolta fu la lingua ad introdursi nella fessura già violata. Come le dita, anche questa entrava ed usciva causando non più gemiti ma urla di piacere miste a dolore. Come le dita, anche questa massaggiava il punto più nascosto della compagna. Ma a differenza delle dita, essa potè godere di ogni centimetro inesplorato di quella pelle fino a quel momento tenuta nascosta. A differenza delle dita, essa potè godere del fiume in piena che nuovamente investì Julia, facendola gridare. Facendole sentire nuovamente quel liquido - la sua sostanza - che scorreva viscosa lungo le gambe finendo sulla scura sabbia...

 

 

 ...

Perchè per me lo sai sei musica, nell'anima...!
Io senza te non vivrò, non vivrò, no...!
E' per te che il sole non finisce mai di splendere.
Non smetterò di amarti mai,

dentro me
tu suonerai
così sarai
davanti a tutto tu
combatterò per dirti che io credo in noi...!
...

 

 

 

 

Giacevano entrambe esauste sulla soffice sabbia. Anche Julia, per vendetta, aveva fatto emettere alla compagna la sua sostanza solo che, a sua differenza, aveva continuato a spingere la lingua nelle sue intimità, ignorando le implorazioni, i gemiti e le grida dell'altra.

- T- Ti è piaciuto questo ballo? - ansimò Ming Ming

Julia le lanciò un'occhiata torva e si inginocchiò su di lei. I suoi occhi verdi si specchiavano in quelli nocciola di lei.

- Sicuramente più di quello dell'altra volta -

- Mi fa piacere. Ma guarda che anche quello dell'altra volta era eccitante - sussurrò sorridendo con malizia.

Julia la guardò nuovamente in modo torvo - Ma stai zitta! - esclamò gettandosi sulle labbra della sua compagna.

Sì, sicuramente questo ballo le era piaciuto più del flamenco e soprattutto perché a guidarle non era stata la musica delle nacchere o dei tacchi, ma era stata la musica dei loro cuori palpitanti.

 

 

...

 

Perchè per me, lo sai, sei musica nell'anima!
e insieme a te non cadrò, non cadrò, no...!
E'
per te che il sole non finisce mai
di splendere!
C
omunque andrà,

dentro di me tu vivrai
e suonerai...!

Oh yeah, oh yeah...

 

(Paolo Meneguzzi - Musica)

 


 

 

Angolo Autrice

 

Saaalvee! :D

Allora allora, che ve ne è parso? Me la sono cavata bene per essere la prima yuri erotica che scrivo?? ^^"
E vi piace la coppia? Credo di essermela inventata io dato che su Internet non trovo niente ^^"

Dunque... che c'è da dire? Spero che non l'abbiate trovata troppo sdolcinata! D: Anche io come Julia detesto le cose troppo sdolcinate e chiedo scusa se ho scritto qualcosa del genere!^^"

Poi... spero che non vi sia dispiaciuta la scena erotica!^^" Sono ancora alle prime armi per quanto riguarda lo yuri!
E poi quel ricordo che ho fatto emergere nasce dall'"equivoco" di Julia, che non vuole rifare l'esperienza di ballare il flamenco (Ho solo accennato qualcosa relativo a questo ballo perché non lo conosco ^__^").

Infine, consiglio di ascoltare la canzone "Musica" di Paolo Meneguzzi perché è davvero stupenda!! *^*
Detto questo vi saluto! :D
Bacioni alla prossima!! :D



   
 
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