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Autore: Heisel    30/08/2013    6 recensioni
Sono Mia Cooper, diciotto anni, alta 1.70, magra, ho i capelli biondi e gli occhi azzurro/verde.
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Non capisco cosa c’è che non va in me.
Non capisco perché ogni santissimo giorno mi umiliano davanti tutta la scuola.
Non capisco cos’ho fatto di male per meritarmi tutto questo.
Non capisco perché sono definita un errore da mia zia.
Non capisco perché Dio mi ha dato la vita se soffro così tanto.
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E' la mia prima OS, siate clementi. Spero di avervi incuriosito, almeno un po'. (:
Lasciatemi qualche recensione, ve ne sarei grata.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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‘Ciao Mia,
non mi hai trovata in casa perché sono scappata, scappata da tutto e da tutti. 
Ho conosciuto un uomo, William, mi sto frequentando con lui da più di due mesi e ho scoperto che abbiamo molte cose in comune. Siamo simili. Entrambi vogliamo staccare un po’ la spina da tutto questo, da tutti i nostri problemi. 
Comunque non ti sto scrivendo per descriverti la mia “nuova fiamma”.
Ti scrivo per dirti che non so se tornerò a casa, da te. Mi dispiace lasciarti sola, ma non ho più le forze di mantenerti, sei diventata impossibile. Da quando è morto tuo padre hai iniziato a fumare, frequenti ragazzi che prima non guardavi nemmeno e solo Dio sa che altro fai. 
Sono sola, tuo padre purtroppo ci ha lasciate, ha lasciato a me il compito di prendermi cura di te ma ho fallito. Non ci riesco. Spero mi perdonerai un giorno per questo.
Non so se scrivere ‘Arrivederci’ o… ‘Addio’. A malincuore, credo più la seconda.
Addio Mia. 
Mamma.’
 
Dopo un anno, rileggo di nuovo questa lettera, una lettera di addio da parte di mia madre.
Già. E’ già passato un anno da quando quella donna che non definisco più mamma, mi ha abbandonata. Da sola in una casa, a diciassette anni.
Sono Mia Cooper, diciotto anni, alta 1.70, magra, ho i capelli biondi e gli occhi azzurro/verde.
Da quando quella donna mi ha abbandonata sono successe tante cose. Mia zia, la sorella di papà, mi ha presa con sé, quindi ora vivo a casa sua, con lei e sua figlia, Aria, ha la mia stessa età, ci somigliamo un po’, ma non caratterialmente. Lei è una vipera, se non ottiene quello che vuole fa di tutto per averlo. Ah, anche un’altra cosa di lei. E’ una troia. Ogni mattina a scuola se ne scopa uno diverso.
 A scuola hanno iniziato a prendermi in giro, dicevano che mia madre è scappata perché è una puttana, si è trovata un uomo ed è scappata via con lui lasciandomi sola con dei soldi sul tavolo, soldi che mi sono bastati solo per pagare le bollette e l’affitto della casa. Hanno iniziato a prendermi in giro anche perché ero grassa, bhè questo è vero. Ero grassa, se non proprio obesa, ma ora è tutto cambiato, sono diventata magra, molto più magra.
Come?
Ero diventata bulimica, ma ora ho smesso. Quando vomitavo parecchie volte svenivo, infatti in un mese mi sono ritrovata in un ospedale più di venti volte. Ora sono diversa. Ma le prese in giro non mancano mai.
Anzi sono  aumentate da quando si è formato un gruppo di cinque idioti che non fanno altro che insultarmi. Il motivo? Non l’ho mai capito.
Non capisco cosa c’è che non va in me.
Non capisco perché ogni santissimo giorno mi umiliano davanti tutta la scuola.
Non capisco cos’ho fatto di male per meritarmi tutto questo.
Non capisco perché sono definita un errore da mia zia.
Non capisco perché Dio mi ha dato la vita se soffro così tanto.
Depressa anoressica. Ecco come mi chiamano quei cinque idioti. Harry, Zayn, Liam, Louis e Niall.
Harry Styles, un ragazzo alto e palestrato, con dei ricci castani, occhi color smeraldo e delle adorabili fossette ai lati della bocca.
Zayn Malik, alto e anche lui palestrato, moro, con un ciuffo alzato all’insù, ha degli occhi stupendi, sembrano color oro e gli stanno benissimo con la sua carnagione ambrata.
Liam Payne, capelli color castano, rasati ai lati ed una piccola cresta, occhi color caramello ed una voglia di cappuccino sul collo.
Louis Tomlinson, il più grande del gruppo, castano anche lui, occhi color ghiaccio e un po’ più basso di Harry.
Niall Horan, biondo tinto, lo si nota dalla sua ricrescita, occhi che farebbero invidia all’oceano e porta l’apparecchio.
Ecco i cinque idioti che mi insultano dall’inizio dell’anno.
 
Non vado mai bene. Prima ero grassa per loro, ora sono anoressica. Come devo essere?
Come devo essere per piacere agli altri?
Come devo essere per non essere più insultata?
Come?
Depressa. Non sono depressa. Loro mi definiscono così solo perché non ho una migliore amica come tutte le ragazze, non la do a tutti come se non fosse nemmeno mia e non mi vesto come una troia.
 
Ma ho fatto una scelta. Se io non piaccio a loro così come sono, cambierò.
Diventerò quello che loro vogliono.
Sono “cambiata” ormai da una settimana, indosso minigonne e shorts, metto magliette scollate e a volte anche dei tacchi. Domani sera c’è un festa della scuola, quelle solite stronzate dove alla fine eleggono il re e la reginetta del ballo. Ho deciso che per farmi una reputazione giusta devo vincere questo premio, se si può definire così, per farmi valere almeno una volta.
 
* * *
 
Ed eccomi qui, nella palestra della scuola a ballare con un tipo, ubriaco fradicio, di cui non conosco nemmeno il nome. Non sono ubriaca, ormai non bevo più da quando mia zia ha iniziato a picchiarmi e definirmi un errore. Passo tutta la serata a divertirmi senza alcool e fumo,  un po’ difficile come cosa, visto che sono circondata da ragazzi e ragazze che mala pena riescono a vedere chi c’è di fianco a loro.
La mia attenzione cade su Lola, l’organizzatrice della festa,  che sale sul palco con una busta in mano. Lì dentro ci saranno sicuramente scritti i nomi del re e della reginetta.
-Buonasera ragazzi, vi state divertendo?- chiede Lola al microfono.
I ragazzi iniziarono a urlare come segno di approvazione, mentre Lola sorrideva soddisfatta.
-Allora, la serata non è finita qua, qui dentro.- dice indicando la busta. -Ci sono i nomi del re e della regina del ballo, che avete votato voi stamattina a scuola. Allora le candidate per la reginetta sono: Taylor Hemilton, Aria Williams, Jessica Jonson e Mia Cooper. Mentre i candidati per il re del ballo sono: Zayn Malik, Tony Smith e Jason Berrett. Chi sarà il re e la reginetta del ballo?- dice tutta euforica mentre apre la busta.
Appena legge il contenuto il suo sorriso si spegne, ma poi ritorna, anche se falso, fin troppo direi.
-Il re del ballo quest’anno è Zayn Malik!- annuncia Lola sorridente mentre tutti applaudono al re, tranne io.
-Mentre la reginetta è… M-Mia Cooper.- annuncia con un tono tra il sorpreso e il disgustato.
Bhè, anche io sono sorpresa. Però sono anche soddisfatta, perché vuol dire che ho fatto bene a cambiare, a diventare come loro mi vogliono.
Salgo sul palco e mi metto a fianco di Zayn che mi guarda con un ghigno sul viso. Non so se prenderla come una cosa positiva o negativa, ma come si è sempre comportato con me, non c’è mai stata una cosa positiva nei miei confronti da parte sua.
Lola porge la corona a Zayn e poi ne porge una anche a me. Zayn si avvicina al microfono ed inizia a parlare.
-Mia voglio farti un regalo, una cosa che ho desiderato fare da tanto tempo, ma non ho mai trovato l’occasione giusta per farlo.- dice guardandomi. La sua espressione non promette niente di buono. Ha un’espressione cattiva, malefica.
Non faccio in tempo a capirne il motivo che mi sento cadere addosso una sostanza liquida. Non riesco a capire che cos’è ma guardo tutti i presenti sotto il palco che ridono e ridono. Ridono di me.
Guardo Zayn che anche lui se la ride, anche di gusto direi.
-Era tutta una messa in scena. Mi avete incoronata reginetta del ballo solo per questo, per umiliarmi davanti a tutti. Non vi basta già quando lo fate ogni santissima mattina a scuola?- dico a Zayn con gli occhi lucidi, ma non piangerò. Non gli darò questa soddisfazione.
Lui smette di ridere ascoltando le mie parole, ma appena finisco di parlare rincomincia, di nuovo.
Scendo dal palco e inizio a correre verso l’uscita, per poi verso casa di mia zia.
Appena entro la vedo venirmi incontro arrabbiata.
-Che hai fatto? Perché hai questa cosa schifosa addosso? Vai di sopra e togliti questo vestito, anzi buttalo. E’ rovinato, poi è anche brutto.- dice mia zia guardandomi con disgusto.
Non c’è nessuno che mi capisce.
Nessuno che mi apprezza per quello che sono.
Nessuno che mi può aiutare.
Corro di sopra e dopo essermi tolta il vestito vado sotto la doccia. Una volta finito di essermi asciugata apro il cassetto dove ho l’intimo e lo indosso. Mentre cerco la spazzola tra i vari cassetti nel bagno, trovo una cosa che sono sicura mi farà sentire bene. Una lametta.
Insicura la prendo e la guardo. Non mi sono mai spinta tanto, non mi sono mai tagliata. Ma ne sento il bisogno, so che non risolve niente, ma almeno mi sentirò bene, anche se per poco.
La poggio sul polso destro e faccio un piccolo taglio. All’inizio non ho sentito niente, ma dopo un po’ ho iniziato a sentire il bruciore. Decisa prendo la lametta e mi faccio altri tagli, questa volta più profondi, ne faccio così tanti che ho il polso pieno di sangue. Me lo sciacquo sotto il getto dell’acqua del rubinetto per poi disinfettare i tagli.
Dopo essermi messa il pigiama vado a dormire con un brutto presentimento.
 
* * *
 
Sono quasi arrivata davanti al cancello della scuola e ho ancora il brutto presentimento.
Appena varco la soglia dell’edificio scolastico, noto tutti guardarmi per poi bisbigliare, non è la prima volta che lo fanno. Ma questa volta sento che è qualcosa di peggio delle altre volte.
Eccola, non credo sia possibile che lei abbia fatto questo.
Non credo che si è spinta così tanto.
Che schifo, mi fa solo schifo questa ragazza.
Ecco, queste sono le uniche cose che sento, anche se non so il motivo fanno male. Troppo male.
Continuo a camminare verso il mio armadietto, quando lo apro mi ritrovo davanti un volantino.
‘Mia Cooper è stata avvistata su una strada per poi entrare in un’auto e dopo varie ore è ritornata, ma questa volta con un bel gruzzoletto di soldi. Quindi Mia Cooper si è spinta perfino a diventare una prostituta? Forse vuole prendere esempio dalla madre. Come si dice, tale mamma, tale figlia.’ 
Questo diceva il volantino. Loro non sanno quanto possano far male queste parole.
Poi sono anche menzogne. Io non sono una prostituta, non lo sono mai stata e mai lo sarò.
Mi giro lentamente per vedere se gli altri ridono ancora ed è così. Ma non solo. C’è chi mi guarda con disgusto, chi con malignità, chi con soddisfazione.
Ormai mi è rimasta solo una cosa da fare, ma questa volta so che funzionerà.
Questa volta starò bene, per sempre.
Mi avvicino al gruppo dei cinque idioti che mi guardano soddisfatti.
-Complimenti, bravi. Credo che siete arrivati nel vostro intento. Missione compiuta.- dico decisa.
Niall e Louis mi guardano confusi, ma non ci do tanto peso, anche perché non ne ho il tempo. Perché inizio a camminare verso l’uscita della scuola.
Cammino per un po’ di tempo fino a quando non arrivo alla stazione.
Sono al binario B14. Sto aspettando il mio treno.
Il treno che mi porterà vià. Che mi renderà felice dopo tanti anni, dopo tanta sofferenza.
Sento dei fischi, segno che il mio treno sta arrivando. Mi alzo dalla panchina su cui ero seduta e mi guardo dov’è il treno.
Eccolo. Sta arrivando.
Prendo il cellulare ed invio un messaggio a tutti e cinque.
‘Vi ho perdonati, per tutto. Per tutte le sofferenze che mi avete fatto passare. Mia xx’
Vedo il treno avvicinarsi sempre di più, così mi avvicino al bordo, aspettandolo.
Mi guardo un ultima volta intorno. Non mi mancherà nessuno. Nemmeno mia madre, non so nemmeno se è ancora via. Ma ora che importa!
Il treno stava quasi per raggiungermi.
Faccio un passo.
Un passo che mi non mi farà più sentire questa sofferenza.
Un passo che mi fa finire sui binari.
Un passo che mi porta alla morte. 


 
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Ciao bella gente! c:
Questa è la mia prima OS, mi farebbe piacere una vostra recensione, un vostro parere.
Non ho altro da dire. OuO Recensiteee! lol
  
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