L’EREDE DEI MALANDRINI

Il ragazzino di 11 anni alzò il pugno e bussò sull'imponente porta di legno massiccio dell'ufficio della Preside. Il cigolio era l'invito ad entrare.
-C'è nessuno?- chiese il grifondoro guardandosi in giro curioso. Il ragazzo si avvicinò ad un tavolo e alzò la mano per toccare uno strano oggetto che sembrava tanto una collana con una clessidra.
-Non ti hanno insegnato a non toccare gli oggetti altrui?!- una voce profonda fece saltare il ragazzo dallo spavento. Gli occhi cioccolato caldo incontrano due pozzi neri.
-Mi scusi- sussurrò il ragazzo senza abbassare lo sguardo.
-Il tuo nome?- continuò la figura del quadro
-James Sirius Potter, signore- rispose fiero
L'uomo del quadro sobbalzò. Il suo sguardo divenne più intenso.
I capelli castani spettinati ad arte, lo sguardo fiero come un vero grifone e il sorriso furbo come un vero malandrino. La ricetta era completa. Si, era proprio lui. Il nipote di James Potter.
-Severus Piton- si presentò il quadro
-L'uomo più coraggioso che mio padre abbia mai conosciuto- rispose estasiato Jamie
-Come prego?- chiese il vecchio professore di pozioni confuso
-Mio padre è Harry Potter-
-So perfettamente chi sia tuo padre ragazzo- continuò spazientito Piton
-Mio fratello ha il suo nome. Albus Severus Potter, perché lei ha salvato la vita a mio padre ed era il migliore amico della nonna- chiarì il ragazzo.
Il silenzio scese nella stanza. Severus Piton non si capacitava di ciò che aveva appena sentito. Insomma lui era Piton e quel ragazzo un Potter, non poteva avere assolutamente il suo nome, accostato a quello di Albus poi! Era contro natura!
 
 
-Ah signor Potter è già arrivato- fece la sua entrata Minerva McGranitt
-Buongiorno Preside-
-Si segga prego-disse indicando la sedia di fronte alla scrivania -Signor Potter, il signor Gazza mi ha informata che è lei il responsabile per i tre ragazzi serpeverde in infermeria. Verranno tolti 15 punti alla sua casa e questa sera raggiungerà Hagrid per la sua punizione. È tutto, può andare- concluse la Preside
-Ma...- provò a ribattere il ragazzo, ma la vecchia professoressa di trasfigurazione lo fermò con un gesto della mano e gli indicò l'uscita.
James Potter aprì la porta, ma prima di varcare la soglia, la Preside disse: -Signor Potter, le devo ricordare che i prodotti Wesley non sono ammessi nella scuola?!-
-No signora Preside- sospirò Jamie prima di lasciarsi l'ufficio alle spalle.
 
 
Minerva McGranitt si lasciò sfuggire un sorriso che non mancò all'occhio vigile dei due vecchi presidi.
-Un nome, una garanzia- sorrise bonario l'appena svegliato Albus Silente
-È la terza generazione di Potter che metto in castigo. Credo che Hogwarts abbia appena aperto le porte al diretto discendente dei malandrini. Senza contare che i suoi zii sono i gemelli Wesley. Quel ragazzo mi farà venire i capelli bianchi- sospirò sconfitta e divertita la Preside
-È esattamente come suo nonno- si lasciò cadere sulla sedia Severus
-È un Potter- acconsentì Minerva
-No, è di più. È anche un Black- disse sicuro Severus Piton.
 
 
Severus Piton aveva assolutamente ragione. Il giovane grifone aveva la bellezza e la simpatia del nonno, la forza e la lealtà del pro zio e la testa tipica dei malandrini.
James Sirius Potter era l'erede dei Malandrini.
Il detentore della Mappa.