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Autore: carocrazymofo    30/08/2013    1 recensioni
Louis/Harry, accenni Liam/Zayn | Conteggio: 1.4k
Nonostante tutto, nonostante frequentasse quel posto ormai da un anno, Harry non gli aveva mai parlato se non per dire "Per me un thè con poco zucchero e limone a parte"
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry, Niall, Liam e Zayn frequentavano quel posto ormai da un anno, da quando aveva aperto. Ogni pomeriggio si incontravano lì e ordinavano le stesse cose, e ogni pomeriggio venivano serviti dallo stesso cameriere.
Quel giorno erano seduti al solito tavolo e stavano aspettando che il ragazzo venisse a prendere le loro ordinazioni.
"Ciao ragazzi, che vi porto?" il cameriere era magro ma muscoloso, aveva i capellli castani raccolti questa volta in un cappello di lana e gli occhi celesti erano resi più grandi dalle lenti degli occhiali da vista che portava.
"Per me un cappuccino" iniziò Liam
"Un succo ace" lo seguì Zayn
"Per me invece un frappè grande al cioccolato con la panna e un cornetto alla crema" disse invece Niall, e i suoi amici alzarono gli occhi al cielo.

"Ti verrà il diabete Ni" lo riprese Liam, come ormai era solito fare, ma Niall ancora una volta lo zittì con un gesto della mano.
"Per me un thè con poco zu.." "Con poco zucchero e limone a parte." terminò la frase il cameriere al posto di Harry, riservandogli un sorriso a 32 denti, e Harry annuì, un tantino imbarazzato e leggermente rosso in viso; poi il ragazzo abbandonò il tavolo dirigendosi dietro il bancone e iniziando a preparare le varie ordinazioni.
"Secondo voi come si chiama?" domandò d'un tratto Liam agli amici.
"Cosa te ne importa di come si chiama scusa?" il tono di Zayn era geloso senza volerlo essere, e fece irrigidire il ragazzo
"Non me ne importa niente, è solo che ci serve ogni giorno da un anno in pratica e sono curioso. Tutto qui" disse, e si sporse di qualche centimetro per baciarlo. 

"Comunque per me si chiama Josh!" esclamò poi Niall, con le braccia incrociate sul tavolo.
"Josh? Hmm.. No, secondo me Michael." intervenne Zayn "O George" .

Si zittirono tutti quando videro il cameriere camminare verso il loro tavolo con il vassoio pieno. "Allora il frappè e il cornetto, il succo, il cappuccino e il thè. E' tutto no?" chiese gentilmente il ragazzo - e gli altri annuirono - e poi sorrise, con gli occhi fissi in quelli di Harry.
Quel ragazzo era l'unico motivo per cui Harry continuava ad andare in quella merda di bar in cui non sapevano fare un caffè decente - ed è per questo che lui era finito col bere il thè, che gli ha sempre fatto schifo.
Quel ragazzo era l'unico motivo per cui Harry e i suoi amici continuavano a comprare e ordinare dolci che potevano seriamente far del male a qualcuno, nonostante Harry avesse una pasticceria e sapesse fare dei dolci afrodisiaci.
Quel ragazzo era l'unico motivo per cui Harry passava tutti i suoi pomeriggi in quel bar invece di stare a casa sua a studiare.
Ma nonostante tutto, nonostante frequentasse quel posto ormai da un anno, Harry non gli aveva mai parlato se non per dire "Per me un thè con poco zucchero e limone a parte"; non sapeva come si chiamasse e figuriamoci avere il suo numero.
Ma quella mattina una speranza negli occhi di Harry si accese: il cameriere lo ha guardato e gli ha sorriso, 
due volte!!! Ed è proprio per questo che una lampadina si accese nella testa di Harry.
Il giorno dopo disse ai suoi amici di stare poco bene e di non poter uscire e dopo essersi accertato dei loro programmi, si diresse nel bar da solo, sedendosi ad uno dei tavolini da due infondo alla sala.
Il piano di Harry stava per iniziare: vide il ragazzo venire verso di lui e quando gli fu di fronte aprì la bocca per parlare. Ma si bloccò.
"Il solito?" e Harry annuì soltanto. "Come mai da solo oggi?" e Harry alzò le spalle.
Il ragazzo segnò l'ordinazione sul taccuino e se ne andò ed Harry non potè fare a meno di notare il suo sedere perfetto che si allontanava sempre di più. Si portò le mani ai capelli e si diede dello stupido.

Il giorno seguente convinse i suoi amici a provare il nuovo posto in centro che faceva dei frappè spettacolari e si liquidò con una scusa. Entrò poi per la seconda volta da solo nel solito bar, sedendosi allo stesso tavolo da due e aspettando il ragazzo che lo tormentava ormai da quasi un anno.
Quello arrivò e Harry questa volta respirò forte e prese tutto il coraggio che aveva in corpo "Come ti chiami?" chiese tutto d'un fiato, senza dargli neppure il tempo di dire una parola; infatti il cameriere rimase spiazzato dalla domanda del ragazzo e lo guardò negli occhi prima di rispondere "Louis". Harry gli sorrise molto più sereno e rilassato.
Louis. Louis. Louis.
"Io sono.." "Harry, lo so" il ragazzo riccio assunse un'espressione interrogativa ma allo stesso tempo divertita. Dopotutto gli faceva piacere che il ragazzo per cui aveva una cotta, o qualcosa in più, conoscesse il suo nome.
"E come lo sai?" gli domandò sorridendogli
"Andiamo, vieni in questo posto da quanto?Un anno? Avrò sentito almeno una volta un tuo amico chiamarti per nome, no?" gli rispose Louis con tono ironico e restituendogli il sorriso.

"Comunque, scusa ma se non torno a lavorare mio padre mi licenzia. Il solito?"
"Si grazie. Quindi il locale è di tuo padre?" chiese Harry già progettando un nuovo piano nella sua mente, e questa volta se tutto fosse andato bene, la sua vita sarebbe cambiata.
"Già, il locale si chiama Tommo, il nostro cognome è Tomlinson." gli sorrise ancora una volta Louis prima di dileguarsi.


Il giorno successivo era seduto ad uno dei tavoli del bar, di nuovo con i suoi migliori amici.
"Si chiama Louis comunque, il cameriere" eclamò d'un tratto senza guardare nessuno dei tre negli occhi.
"Come fai a saperlo?" gli chiese Liam sorseggiando il suo cappuccino
"Sono venuto qui ieri, e gliel'ho chiesto" rispose il ragazzo, alzando le spalle, concentrato sul contenuto della tazza davanti a lui.

Con sua sorpresa i tre scoppiarono fragorosamente a ridere "Lo sappiamo che sei venuto qui ieri, e non solo ieri, amico. Non c'è bisogno che ti inventi delle scuse" gli diede una pacca sulla spalla Zayn ancora soffocando le risate
"Sappiamo tutti che hai una cotta per il cameriere" aggiunse Niall con la bocca piena di croissant alla crema.

Harry rimase in silenzio per un po', scoppiando alla fine a ridere con gli amici "Siete dei bastardi".
Quel pomeriggio, all'ora in cui di solito lasciavano il bar, Harry disse a Niall, Zayne e Liam di andare, che li avrebbe raggiunti. Lui invece aspettò fuori al locale che Louis staccasse,e più o meno verso le 21.00 lo vide chiudere la porta a chiave e abbassare la saracinesca. Indossava una t shirt nera e il giubotto jeans e dei pantaloni di tuta grigi che lo fasciavano perfettamente.
Louis, chiuso il bar, si girò per andarsene, quando vide Harry in piedi, con la giacca su una spalla e le mani in tasca; si fermò ed entrambi si guardarono per qualche secondo.
"Ciao" disse Louis, ancora fermò dov'era. Harry lo raggiunse e quando fu di fronte a lui, lo avvicinò a sè fermando una mano alla base della schiena e lo baciò. "Ciao" rispose e Louis gli sorrise.
Prese il viso di Harry tra le mani e lo baciò di nuovo, e poi di nuovo, e di nuovo.

"Ti porto in posto" disse poi Harry, ancora con la mano sulla schina del ragazzo e le sue mani dietro la nuca, e Louis annuì soltanto.

Dopo una decina di minuti passati in auto, arrivarono a destinazione e Harry tirò fuori dalla tasca del giubotto un mazzo di chiavi che usò poi per aprire una grande porta di vetro. Louis lo guardò interrogativo e confuso, così il riccio lo prese per mano e lo condusse all'interno del locale. Lo fece sedere su quello che al buio sembrava essere uno sgabello e poi accese le luci, rivelando delle vetrine stracolme di dolci coloratissimi, degli sgabelli alti imbottiti da cuscini rossi, delle tortiere di vetro sistemate sul bancone che mantenevano dei muffins che sembravano davvero deliziosi.
"Dove siamo?" chiese Louis ancora guardandosi intorno sorpreso
"Questa è la mia pasticceria."
"E' bellissima"  e Harry sorrise, ma nei suoi occhi c'era della malinconia.

"Già, ma sto per chiuderla. Non ce la faccio a mantenerla con gli studi, e l'affitto. Mi spezza il cuore, ma devo farlo".
Louis si voltò verso il ragazzo, che aveva gli occhi lucidi ma si guardava intorno per non darlo a vedere, e gli prese la mano, poggiando il mento sulla sua spalla. "E' per questo che ti ho portato qui. Ho un'idea".

E' passato un anno da quel giorno e ora Liam, Zayn e Niall sono seduti ad un tavolo del nuovo locale, la "Larry Bakery" e parlano con Louis che sta prendendo le ordinazioni e salutano Harry, il suo ragazzo, che in cucina prepara i dolci più amati della città.
  
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