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Autore: d0ntlethimgo    30/08/2013    0 recensioni
Questa è la mia prima fanficton Larry, è diversa dalle altre, i prrsonaggi non hanno i soliti caratteri per cui spero vi piaccia!
Genere: Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Una volta, su un pezzo di carta gialla con le righe verdi,
scrisse una poesia,
e la intitolò ‘Chops’
perché quello era il nome del suo cane.
E i versi parlavano di lui.
Il professore gli diede una A
e una stella dorata;
e sua madre la appese alla porta della cucina
e la lesse a tutte le sue zie.
Era l’anno in cui Padre Tracy
portò tutti i ragazzi allo zoo,
e li lasciò cantare sull’autobus;
l’anno in cui nacque la sua sorellina,
con quelle unghiette minuscole, senza capelli.
Sua madre e suo padre si baciavano sempre,
e la ragazza che abitava dietro l’angolo gli mandò
un biglietto di San Valentino con una fila di X,
e lui dovette chiedere a suo padre che cosa significassero.
E suo padre la sera, gli rimboccava sempre le coperte.
Era sempre pronto a farlo.”
- Tommo? Tommo, vieni! C’è un’enorme festa che ti aspetta e tu sei qui a leggere uno stupido libro?-
- Non è stupido, e poi lo sai che non mi piacciono le feste.- vidi le mani di mia madre prendere il libro dalle mie con forza.
- Lo rivuoi?-
- E me lo chiedi?-
- Và a quella festa, Louis!- mi ricattò e quasi impose. Tolsi gli occhiali sbuffando e a passo pesante mi trascinai verso la porta. Scesi le scale con la stessa voglia che un gatto per fare qualsiasi cosa che non sia dormire; entrai nell’ingresso dell’albergo e già non mi sentivo a mio agio. Non mi piaceva molto stare con gli altri, soprattutto alle feste, con musica Rock o karaoke, alcolici e alcolizzati, non faceva per me. Mi guardai attorno e notai immediatamente un ragazzo, un ragazzo dagli occhi verdi smeraldo, dalle labbra ben definite, perfette, un ragazzo dai ricci scomposi, un po’ ribelli, un ragazzo che mi fece tornare alla mente un ricordo …
Mezzanotte, mezzanotte di Capodanno. La tradizione delle ventiquattro.
- Meno quattro, tre, due, uno!- un grido si sollevò dal giardino da dove partirono dei fuochi d’artificio. Ero l’unico ancora nel salone, al buio, a parte un ragazzo, sedicenne, seduto affianco a me, non volevo farlo, ma fui costretto da una stupida scommessa “ chi in quel momento ti starà a fianco”. Deglutii e mi voltai verso di lui, lo guardai per un secondo, i suoi occhi brillavano a quella luce. Gli presi il volto tra le mani e poggiai le labbra sulle sue, soffici, come avevo immaginato. Era un bacio senza importanza, almeno per me, ma lui voleva andare oltre quel bacio a stampo. Sfiorò con la lingua il mio labbro inferiore, come per chiedermi il permesso, e io, non so perché, schiusi le labbra e le nostre lingue entrarono in contatto.

Trasalii di colpo quando mi accorsi che ci ero proprio accanto. Non sapevo come ci ero finito lì, sotto il piccolo palco dove la band stava suonando, ma sentii l’istinto di girarmi a guardarlo. Era cresciuto, era più alto di me nonostante fosse tre anni più piccolo. Aveva un’aria più seria, ma riconobbi un bambino in lui, da quelle sue fossette infantili che aveva sulle guance quando sorrideva; portava una camicia blu a cuori bianchi, abbottonata sino al collo, un pantalone blu scuro con due strappi sulle ginocchia e degli stivaletti al quanto eleganti neri. Quell’abbigliamento lo faceva molto più grande, avrei detto che avesse molti più anni di me, se non lo avessi conosciuto. Sorrise mostrando solo una fossetta accorgendosi che lo stavo fissando da un bel po’, distolsi lo sguardo imbarazzato.
- Ciao … - dissi con sguardo basso.
- Chi non muore si rivede!- mi rispose lui. Non aveva un tono divertito o cosa, mi aveva solamente salutato in diverso modo.
- Come mai qui?- chiese ancora, andando a sedersi su un divanetto in vimini nell’angolo più nascosto. Lo seguii. Preferivo mille volte stare in quell’angolo, lontano da tutta quella folla in festa.
- Mi ci ha trascinato mia madre … - dissi sbuffando e sedendomi accanto a lui. Mi sentivo nervoso vicino a lui, così, tenni la giusta distanza.
- Qui tra le alpi?- mi chiese confuso. Risi leggermente.
- No, a questa stupida festa.- spiegai brevemente.
- Perché stupida? È capodanno, divertiti!-
- A me basta un libro, della cioccolata calda e un caminetto, mi piace stare solo.- dissi alzandomi ma lui mi prese la mano e mi fece voltare. Ora era in piedi dinnanzi a me e mi guardava fisso negli occhi.
- Ti va di bere qualcosa?- annuii anche se non bevevo mai. Andammo al bar e lui mi offrì da bere una roba trasparente. All’inizio non ero tanto sicuro di volerlo bere ma quando lo vidi sorseggiare il primo bicchiere, mi convinsi.
Non sapevo quanti bicchieri avessi bevuto ma ora mi girava la testa e non capivo più niente.
POV’S HARRY.
Louis era ubriaco fradicio, e mi diceva cose insensate.
- Allora, facciamo … una scommessa, conquista quella ragazza che sta cantando sul palco e io farò tutto quello che vuoi.- disse con la voce più acuta del solito, mi voltai e vidi Snow cantare sul palco.
- Affare fatto!- dissi senza neanche accorgermene; conquistare la mia migliore amica non era proprio l’ideale allora, perché avevo accettato? Non seppi rispondermi a quella domanda. Strinsi la mano debole di Louis e di lì a poco ci ritrovammo soli in quella stanza ormai buia. Sentimmo il conto alla rovescia e io lo fissavo incerto, era ormai quasi crollato, stava dicendo stupidaggini mentre si accasciava sul divanetto, al mio fianco.
- Meno quattro, tre, due, uno!- il solito urlo si sollevò dal giardino e io, d’impulso, baciai Louis, lo baciai più intensamente dell’ultima volta, con più desiderio delle sue labbra sulle mie. Tirai leggermente alcune ciocche dei suoi capelli liscissimi, così morbidi. Questa volta fu lui ad insistere sulle mie labbra per poter entrare a contatto con la mia lingua, non esitai molto.




SALVE!
Questo primo capitolo è un po' corto ma spero che vi piaccia, ho provato a fare qualcosa di diverso dalle solite fan fiction Larry, o comuqnue di creare dei personaggi che non abbiano sempre lo stesso carattere. Non so se il contesto è chiaro, ma capirete meglio tutto dai prossimi capitoli. Recensite, mi raccomando, e fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto,
d0ntlethimgo.

 
  
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