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Autore: _Gwen    30/08/2013    3 recensioni
Perché loro non avrebbero mai fatto coming out.
Perché loro non sarebbero mai stati felici, come Harry e Louis.
Perché Zayn lo aveva lasciato.
E così, con quei maledetti pensieri in testa, le infilò la lingua in bocca, la toccò dappertutto, cercando di alleviare il dolore, ottenendo però solo l'effetto contrario.
[ZIAM, what else?]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liam aveva sempre odiato il suo compleanno.
Prima di diventare famoso, perché nessuno andava mai alle feste che organizzava e si ritrovava da solo. 
Dopo X-Factor, perché per un motivo o per un altro, litigava con quello che era ormai, da tre anni, l'amore della sua vita. 
Zayn Malik aveva sempre avuto un'infinità di pregi. Era dolce, gentile, premuroso, estremamente protettivo. Ma aveva anche parecchi difetti. In primo luogo, era permaloso. E a volte la sua eccessiva gelosia si trasformava in un senso quasi malato di possessione. E per finire (non che fossero solo questi), quando litigavano teneva il broncio a Liam per periodi di durata indeterminata, finché un abbraccio non cacciava via ogni cosa.
Liam non aveva preso bene la storia del finto matrimonio di Zayn e Perrie. Perrie ne era entusiasta, sapeva che quella trovata avrebbe portato alle Little Mix una valanga di attenzione e di soldi. Zayn non era molto felice all'idea di dover fingere, ma poi aveva capito che non aveva scelta. E comunque ci teneva a Perrie, era una sua amica e si trovava bene a parlare con lei. Peccato che l'unico geloso, tra Zayn e Liam, non fosse Zayn. Anche Liam aveva in sé una buona dose di gelosia e tendeva a farsi mille problemi e mille viaggi mentali per ogni minima stronzata. 
Il ventinove agosto del duemilatredici, Liam Payne compiva vent'anni.
Ed era incazzato nero.
Quel pomeriggio aveva litigato con il suo ragazzo e aveva desiderato ardentemente che il giorno del suo compleanno sparisse dal calendario. 


Liam se ne stava sul suo letto, a leggere i tweet delle sue fans e a sorridere con un cretino per tutte le cose belle che gli scrivevano e per le allusioni a lui e Zayn e alla sera che avrebbero trascorso insieme, sotto un letto magari, possibilmente senza vestiti. 
Il moro entrò e si sdraiò sopra di lui, per poi stampargli un sonoro bacio sulla guancia.
"Perché invece di stare qui a leggere tweet, non ci facciamo una doccia insieme?" domandò Zayn, con voce bassa, sensuale, accarezzandogli le braccia e baciandogli il collo. Liam chiuse gli occhi e sorrise, beandosi di quei tocchi.
"Sai che l'idea mi alletta parecchio, ma tra poco devo uscire con Sophia" sussurrò, innocentemente, non capendo perché Zayn si fosse irrigidito.
"Ah" disse il moro, sdraiandosi al suo fianco e fissando il soffitto.
"Zayn" 
"No, lascia perdere. Vai pure con Sophia" si alzò di scatto dal letto, ma prima di uscire dalla porta, Liam fece uno scatto quasi fulmineo e lo raggiunse, impedendogli di andarsene. Lo afferrò per un polso, per trattenerlo.
"Cosa dovrei fare? Io almeno non sto inscenando un fidanzamento ufficiale! Le tengo solo la mano perché sono costretto a farlo Zayn!" 
Il moro strattonò la presa dell'altro bruscamente "Sai, Liam? Sembra quasi che tu lo faccia di proposito. Come faccio a farti capire che non è colpa mia?!" più parlava e più il suo tono di voce aumentava "Non. è. colpa. mia! Cosa posso farci, me lo spieghi?! Cosa?! Mando tutto a puttane?! Dai, forza, facciamo coming out. Poi glielo spieghi tu a mio padre che mi piace farmelo mettere nel culo?!"
"Zayn" mormorò il castano, quasi tremando.
"Che c'è Liam, eh? Sono troppo volgare per te? Io non posso. Okay? Non sono Harry, né Louis. Noi non faremo mai come loro, mettitelo in testa. Anne e Jay lo sanno, sono felici e..."
"Anche Thrisha lo sa ed è felice!" gridò Liam, per sovrastare la voce di Zayn.
"Sì, lo sa! Ma mio padre è un bigotto di merda che mi rinnegherebbe come figlio e tu lo sai benissimo"
"Ma...lui..."
"Lui  cosa?! Liam, con me non avrai mai la felicità che meriti. Una vita come amante, è questo che ti aspetta. Sposerò una donna, che sia Perrie o un'altra non cambia niente, ma sarà così. E quando Harry e Louis diranno a tutto il mondo che si amano, io avrò una fede al dito e Perrie sarà al mio fianco. Non tu Liam, ma lei!"
"Perché mi dici questo?" sussurrò, piangendo. Zayn sospirò, avvicinandosi a lui e prendendogli il viso tra le mani.
"Perché non ho ancora capito come tu possa amare uno come me" mormorò, asciugandogli una lacrima con un bacio "Tu che...sei così dannatemente perfetto. Tu che sei il mio principe" 
"Non sono perfetto"
"Sì, invece. Io sono solo un fottuto disastro...che ti fa piangere" sospirò, sfiorandogli le labbra con le proprie "E' da troppi giorni che non ti vedo sorridere come si deve e non posso sopportare di essere io la causa. Non possiamo più andare avanti in questo modo" Liam si accigliò, facendo un passo indietro per riuscire a guardarlo meglio negli occhi.
"Cosa intendi dire? Mi stai lasciando?"
Zayn non rispose a quella domanda, non ce la fece. Abbassò semplicemente lo sguardo sul pavimento, incapace di reggere tutta la sofferenza che il ragazzo che amava provava in quel momento. 
"Vaffanculo, Zayn" sussurrò Liam, superandolo e correndo fuori dalla camera da letto.


E aveva voglia di bere. L'alcool proprio non lo reggeva, ma non gli importava. Sarebbero andati al Funky Buddha quella sera e si sarebbe divertito. Avrebbe dimenticato. In un modo o nell'altro quella sensazione di soffocamento sarebbe svanita.
Si sentiva come una barca. Una barca costretta tutta la vita ad andare a sbattere contro qualcosa, una barca priva di àncora, che vagava per gli oceani senza meta. E ogni volta in cui urtava uno scoglio, faceva male. Faceva così male che poteva avvertire ogni singola cellula del proprio corpo comprimersi e bruciare. Bruciava, lasciando delle cicatrici, segni indelebili di un dolore troppo grande, troppo intenso da sopportare. E ancora una volta si lasciava trascinare dalla scia degli eventi, dal destino che si prendeva gioco di lui, che lo derideva senza alcuna pietà. 
Non poteva essere vero. La sua àncora non poteva averlo lasciato in balia delle onde. Eppure, quando quella sera arrivò alla festa con Sophia e iniziò a bere, comprese che sì...era accaduto realmente.
E mentre ballava e gli odori di alcool, di fumo e di sudore entravano nelle sue narici, infimi traditori, lo fece di nuovo. Baciò quella ragazza di comparsa, perché stava così male che il bisogno di alleviare il dolore era urgente, necessario. Perché aveva voglia di scopare. Perché si era rotto di stare così male per il finto matrimonio del ragazzo che amava. Perché sapeva che non avrebbe mai ottenuto ciò che più ardentemente desiderava: una famiglia con Zayn.
Perché loro non avrebbero mai fatto coming out. 
Perché loro non sarebbero mai stati felici, come Harry e Louis.
Perché Zayn lo aveva lasciato.
E così, con quei maledetti pensieri in testa, le infilò la lingua in bocca, la toccò dappertutto, cercando di alleviare il dolore, ottenendo però solo l'effetto contrario. Ma non gli interessava, la strinse a sé, mentre la testa girava vorticosamente, mentre tutto attorno a lui sembrava ovattato. 

Fuori dal locale, spinse Sophia contro ad una macchina e la baciò ancora. Le sue labbra le sfiorarono il collo, facendola rabbrividire. Ma comprese che non era lei, quella che voleva baciare. Non era lei, quella che voleva toccare. 
Con l'umore a terra, il cuore a pezzi e la testa confusa, salì in auto e chiese all'autista di lasciare Sophia a casa, non l'avrebbe portata con sé, lui aveva altro a cui pensare. Fu quando arrivò a casa di Zayn, che crollò definitivamente. Era da solo, rannicchiato sul letto su cui innumerevoli volte avevano fatto l'amore e piangeva, guardando il telefono e facendo scorrere verso l'alto il pollice destro. 
Si avvicinò a lui e rimase lì. Zayn lo guardò e gli buttò addosso il cellulare, continuando a piangere come un bambino. Liam guardò quelle foto e si fece ribrezzo da solo. Si sedette accanto al moro, gli tolse le mani dal viso e lo strinse a sé.
"Mi dispiace, mi dispiace così tanto" sussurrò, sentendo una spiacevolissima sensazione di nausea.
"Puzzi di alcool" mormorò Zayn, allontanandolo e sfregandosi gli occhi arrossati.
"Ho bevuto"
Zayn sorrise amaramente e scosse la testa "E l'hai baciata" Liam avrebbe voluto scusarsi, ma non ce la fece, perché era arrabbiato. Tanto, tanto arrabbiato.
Si alzò di scatto, camminando avanti e indietro, poi si fermò ed iniziò ad urlare "Mi hai lasciato! Oggi mi hai lasciato! Come puoi...come osi..." fece un respiro profondo, cercando di ignorare la sensazione di vuoto che avvertiva nel petto nel guardare Zayn mentre piangeva "Ricordi ciò che mi hai detto oggi pomeriggio o una scopata con Perrie ti ha fatto dimenticare tutto?! Eh, Zayn? Come sta la tua futura mogliettina? L'hai vista? Ti ha consolato perché questo brutto stronzo ha baciato un'altra? Dimmelo, forza! Dimmelo!" gli andò vicino e lo strattonò, sembrava che stesse impazzendo "Smettila di piangere!" gridò "Non sei tu quello che deve sopportare quelle fottutissime congratulazioni per il tuo matrimonio! Non sei tu quello che oggi è stato mollato dal ragazzo che ama! Non sei abbastanza innamorato di me per mandare tutto a puttane? Perfetto! Bene! Ma non venirmi a fare la predica o a piagnucolare se vedi che bacio una ragazza, perché sai che io ti amo davvero!"
"Liam mi stai facendo male" disse, non riuscendo a trattenere ancora le lacrime. Era a pezzi, aveva il cuore rotto, spezzato, ormai praticamente impossibile da riparare. 
Il più piccolo alzò la manica destra della maglietta di Zayn e continuò a stringere il braccio, ignorando il rossore che aveva provocato la sua stretta.
"E questo!" urlò Liam "Ti sei fatto questo dannatissimo tatuaggio! E mi sono sorbito tutte le scritte di quelle ragazzine che credono che la tua relazione con Perrie sia vera. Cosa ti è passato per la testa, si può sapere?!"
"Perrie è mia amica, lo sai che..."
"Stronzate!" gridò ancora, alzandosi e tirando un calcio al letto "Sono tutte fottute stronzate!" 
Col respiro accelerato e gli occhi ardenti, non riuscì ad avere i riflessi pronti e vomitò, sul tappeto accanto al letto. Zayn si mise in piedi e gli resse la testa. Quando terminò lo condusse fino al bagno, lo lavò, trasmettendogli tutto l'amore che nutriva per lui. Tutto l'amore che lo divorava e che lo rendeva fragile. Poi lo mise a letto e pulì a terra. Quando tutto fu sistemato si concesse un momento per guardarlo. Liam era bellissimo. Così bello, così dolce, così sensibile, così intelligente, che ogni volta gli si fermava il cuore, al pensiero che fosse solo suo. Perché erano così gelosi l'uno dell'altro se sapevano che non ce n'era bisogno? Perché non poteva semplicemente trovare il coraggio di dire a suo padre che era innamorato di Liam? Cosa poteva esserci di così sbagliato nel loro amore?
"Zayn" chiamò il minore.
"Shh, sono qui. Sono qui" sussurrò, per poi rendersi conto un secondo dopo che Liam stava dormendo. Sorrise e si accoccolò al suo petto, chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dalle braccia di Morfeo.

Il giorno dopo, quando Liam si svegliò, la prima cosa che avvertì fu un micidiale mal di testa. Si alzò, cercando di non disturbare il sonno di Zayn, che ancora dormiva e corse a lavarsi i denti. Quando finì, il moro se ne stava sdraiato sul letto, con gli occhi aperti, intento a fissare il soffitto. Lo raggiunse, sedendosi accanto a lui.
"Ciao" disse Liam.
"Ciao" rispose Zayn. Il castano guardò i segni sulle sue braccia e sospirò, ricordando la presa ferrea della sera prima. Si sentì tremendamente in colpa.
"Liam" 
"Sì?"
"Lo sai che ti amo, vero?"
Annuì velocemente e sorrise, abbassandosi per dargli un bacio sulle labbra. 
"Ti amo anch'io. Promettimi che non mi lascerai mai, qualunque cosa accada"
Zayn lo accarezzò e annuì a sua volta "Te lo prometto" e si baciarono di nuovo. Forse non avevano chiarito ogni cosa, forse solo il tempo avrebbe guarito le ferite causate da tutte quelle bugie, ma qualunque ostacolo, qualunque avversità sul loro cammino, non li avrebbe fermati, avrebbero affrontato tutto. Insieme. 







Note dell'autrice :)

Buon pomeriggio, come state? 
Questa One Shot è nata da sola. Avevo il computer davanti e le mie mani hanno iniziato a scrivere, senza che potessi fermarle. Non so cosa ne sia venuto fuori, intendo se un lavoro accettabile o da cestinare, sta a voi giudicare.
Qui abbiamo un Liam ferito, arrabbiato, che non sopporta più tutte le menzogne che li circondano e tra cui sono costretti a vivere. E poi c'è Zayn, che lo ama, ma che ha paura, perché sa che non potrà mai rivelare al mondo cosa c'è davvero nel suo cuore, a causa di un padre bigotto e tradizionalista.
Spero sia stata di vostro gradimento e sì...non credo nella relazione tra Zayn e Perrie e tra Liam e quella lì. Come si chiama? Ah, sì, Sophia. Detto questo, ci tengo a precisare che è solo una mia opinione, povera comune mortale che non sa nulla. 


Un bacione,

_Gwen
  
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