30/08/2013
6 recensioniLasciami bisbigliare
Harry slaccia in fretta i bottoni della camicia scelta dalla sua stilista per la serata. E' troppo stretta, non vede l'ora di liberarsene. Lo stava soffocando, come troppe cose nell'ultimo periodo.
Louis, nel guardarlo, sorride. Pensa a quanto, invece, sarebbe stata larga a lui, la camicia. Avrebbe potuto indossarla sopra un maglione, era enorme. A lui, però, era tutto largo ultimamente, anche il sorriso.
Harry nel vederlo sbuffa, e si lascia cadere sul letto della stanza d'hotel.
"Fanculo," esordisce, quando finalmente riesce a liberarsi della stretta morsa della camicia, buttandola a terra. E' nervoso, e si vede.
Lui vorrebbe gridare. Vorrebbe urlare al mondo il perché si trova in quella camera. Vorrebbe semplicemente riuscire a dire un "rimani", invece di un "tranquillo, vai da El". Senza nascondersi.
Invece soffoca, il ragazzo.
Soffoca per lui, per l'altro, quello che sorride. Lui non ha problemi a mentire, lui bisbiglia, lui non rimane mai senza fiato, anzi, lui ha anche spazio per sorridere.
"Rilassati e vieni qui, Harry," dice l'altro, indicando la parte di letto a fianco.
In quel momento il riccio prova un moto di rabbia. Vorrebbe gridare al mondo, sì, ma ora vorrebbe gridare a Louis, soprattutto.
Vorrebbe dirgli di gridare con lui, e di non fare finta di nulla. Di non vivere col sorriso sulle labbra, largo, sussurrando senza mai parlare.
Vorrebbe spazzargli via l'indifferenza dal viso, perché con lui non vuole essere superficiale.
Vorrebbe gridargli "resta", ma quelle parole muoiono in un "Ci vediamo domani," strozzato, tirato.
Harry pensa che Louis non lo voglia veramente. Pensa che si sia preso gioco di lui, mentendo come sa sempre fare. Sussurrando parole d'amore per vergogna di urlarle.
Gli volta le spalle, si alza dal letto e prende una maglietta. Si veste, afferra il telefono e lo mette in tasca. Sta per andare via lui, questa volta.
Ma Louis ha capito.
Louis capisce sempre. Lui capisce da tempo, e lui accetta.
Gli afferra la mano, e lo guarda, eloquente.
Harry sa cosa vuole chiedergli, ma non ci crederà mai. Lui non sa accettare. "Dillo", grida.
Louis respira profondamente, poi sussurra: "Rimani qui, siamo solo io e te".
Il moro aggrotta le sopracciglia, passandosi una mano tra i capelli, nervoso: "Già. A bisbigliare, per sempre," ribatte poi, inacidito, soffocato.
Louis vorrebbe abbracciarlo, dirgli che lo ama, forse vorrebbe urlarlo, ma si limita a sorridere. A capire. Ad accettare.
"Lasciami bisbigliare, Harry". esala.
"Mai.", è la risposta.
"Non capisci? Noi siamo sussurri."
I grandi occhi verdi si spalancano. Rimangono inermi, sbarrati, storditi. Chiedono una risposta.
E gli occhi azzurri non tardano, offuscati da qualche lacrima, a dargliela: "Harry, noi siamo sussurri, siamo vento. Siamo vento perché possiamo essere sentiti, ma non possiamo essere visti. Lasciami bisbigliare, accetterai anche tu."
E due mani si stringono, troppo strette e troppo larghe. Combattenti ed arrendevoli.
Compatibili. Come bisbigli nel vento.
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Salve gente, non posto nulla da tanto tempo, ma l'altro giorno ero ispirata ed ecco cosa è uscito. E' la mia prima Larry, volevo sperimentare visto che questi due mi ispirano troppo insieme.
Nulla, so che è una cavolata senza pretese, ma se volete lasciare una piccola opinione ne sarò ben felice.
*abbraccia chi è arrivato a leggere fin qui*
Baci, abbracci ed unicorni,
Alessia. <3
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Salve gente, non posto nulla da tanto tempo, ma l'altro giorno ero ispirata ed ecco cosa è uscito. E' la mia prima Larry, volevo sperimentare visto che questi due mi ispirano troppo insieme.
Nulla, so che è una cavolata senza pretese, ma se volete lasciare una piccola opinione ne sarò ben felice.
*abbraccia chi è arrivato a leggere fin qui*
Baci, abbracci ed unicorni,
Alessia. <3