Per fortuna, un altra solita giornata straziante e pallosa di scuola era finita.

Quella mattina sembrava non voleva passare più essendo piena di compiti, interrogazioni e verifiche. Finalmente, io e la mia migliore amica stavamo percorrendo la strada che portava a casa mia perché come d'accordo, sarebbe rimasta a cenare da me.

Ah già non mi sono ancora presentata,bene io sono Giulia, Giulia Morrison. Avevo 16 anni e frequentavo il secondo anno di liceo linguistico già, era un appassionata di lingue soprattutto l’inglese. Sicuramente non ero una di quelle tipe a cui piace studiare anzi tutt’altro ma nonostante ciò mi impegnavo e cercavo di fare del mio meglio. Avevo dei capelli lunghi castani ricci mentre gli occhi erano di una tonalità verso il grigio,sicuramente non ero una di quelle troie che vedi in giro tutto tette e culo ma ero normale: magra al punto giusto e abbastanza alta, insomma non mi potevo di certo lamentare del mio fisico. Riguardo il mio carattere ero una persona che non amava mettersi in mostra, molto timida e infondo alcune volte anche acida ma sapevo essere dolce e tenera con chi volevo.

L'amica di cui vi ho parlavo precedentemente, invece era Simona,Simona Watson, la mia migliore amica e quando dico MIGLIORE è fin troppo poco perché lei era qualcosa di eccezionale, UNICO. Con lei mi sfogavo,mi consigliava,era quella persona con cui ridevi fino a farti uscire le lacrime ed io mi ritenevo la ragazza più fortunata del mondo ad aver conosciuto UNA PERSONA COSì SPECIALE, MERAVIGLIOSA,CAPACE DI FARSI AMARE APPENA LA GUARDAVI. LA MIA RAGIONE DI VITA IN POCHE PAROLE.

Come stavo dicendo, era un ragazza abbastanza alta, capelli biondi lunghissimi,occhi azzurri e un fisico stupendo (come lei d’altronde). Una cosa che avevamo in comune erano loro, gli One Direction. Eravamo innamorate di quei cinque ragazzi come altre milioni di ragazze,avevamo le camerette tappezzate di loro poster e le loro canzoni, i loro sorrisi, le loro voci ormai erano diventate una droga. Una droga che faceva stare bene. Erano cinque fottute perfezioni, troppo perfetti per essere reali. Harry era quello che mi aveva colpito in modo più particolare, mentre invece Zayn era quello che colpì Simona dal primo istante.

Tornando a prima, quando arrivammo di fronte casa mia notammo subito la macchina della madre di Simona parcheggiata di fuori.

Così iniziarono a venirci in mente salire mille dubbi. Una volta entrate, trovammo comodamente sedute sul divano le nostre madri che si stavamo probabilmente consultando su qualcosa di estrema importanza,

“mamma cosa ci fai tu qui?"domandò subito Simona con aria interrogativa

“Vi piacciono ancora quel gruppo di ragazzi quelli lì, gli Una Diresscion?(pessima pronuncia) domandò la madre di Simone rivolgendosi a tutte due e ignorando la domanda posta prima.

“Uff che palle che sei però né ,te lo avrò ripetuto ogni fottuto istante di ogni fottuto giorno che loro sono la nostra ragione di vita. Sono tutto per noi e che…..” Simona non fece in tempo a rispondere che subito mia mamma

“Bhè vedete ragazze,ci abbiamo riflettuto molto e quindi riguardo al concerto noi avevamo pensato di….” Lo so, lo so che non ci andremo” dissi sbuffando mentre avevo buttavo lo zaino sul divano alzando gli occhi al cielo e proprio mentre stavo per salire in stanza sentii

“Noi avevamo pensato di mandarvi lì per tre giorni in un albergo in modo tale che così comodamente il primo giorno e l’ultimo lo passerete tranquillamente lì e il secondo andrete al concerto” disse mia mamma mostrandomi due biglietti muniti di pass per il backstage.

Udite quelle parole scossi un attimo la testa come se avessi capito male ma invece no, avevo capito benissimo, NOI.CONCERTO.MILANO = SOGNO.REALIZZATO. Non sapevo se piangere come una cogliona o semplicemente urlare.

Simona iniziò a scatenarsi, accese la musica, iniziò a ballare, cantare, saltò sopra sua mamma la trascinò in centro sala e iniziò a farla ballare. Insomma sembrava una paziente che tra poco sarebbe stato ricoverato in psichiatria mentre io ero come caduta in un coma profondo, ero li che fissavo un punto a bocca aperta. Sembravo una perfetta ebete.

Quando all’improvviso ,Simona mi saltò addosso facendomi cadere per terra e da lì io e lei rimanemmo sveglie tutta la notte,saltavamo,urlavamo insomma, non chiudemmo occhio, stavamo letteralmente sclerando.

IL NOSTRO SOGNO ERA FINALMENTE VICINO.

NIENTE CI AVREBBE Più FERMATO.

COOONTINUUUAAA *--*

Spero che vi piasaa il primo *-* *baallla la conga* gli altri capitoli li metto prestissimo appropooosito mi lasciate e qualche recensione? (se vi piaciuto) *faccia da cucciolo* se non vi è piaciuto semplicemente mentite :') <3 p.s i prossimi capitoli saranno molto più lunghi:3